Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

..... per pìu tenaci e radicate cause, e diminuisce a ritmo più lento, fino a quasi ia meta, nel cinquantennio 1881-1931, mentre in Itallia nello stesso• periodo si riduce fino a un terzo. Ancora più marcatamente si rileva con quale maggiore ,,ischiosità proceda l'analfabetismo in Basilicata rispetto al resto d'Italia, e si hanno i primi elementi distintivi per notare che l'analfabetismo, rilevato all'età dell'obbligo scolastico, insiste co•n maggiore intensità fra gli aduilti, per i quali nemmeno l'attività lavorativa ha costituito il presupposto necessario per suscitare l'interesse all'a[fabeto; mentre Ila distinzione per sesso denuncia una forte e costante eccedenza delle donne sui maschi. Le altre notizie sussidiarie, tratte dai registri di leva e dagli atti matrimoniali, riconfermano che, anche in questi gruppi della popolazione, la percentualle degli analfabeti risuha corrispondentemente altissima. In og,ni caso, il fatto che la percentuale di analfabeti si mantenga in Basi~icata, fino alle ultime statistiche, quasi doppia della media nazionale, attesta, come si è detto, la resistenza di molti altri fatto-- ri insieme ailla disparità dei mezzi per la diffusione delll'istruzione, di cui e stato fatto cenno. Ne esamineremo in seguito distintamente la portata .. I,ntanto, senza voler ripetere qui considerazioni· comuni ormai a ogni impostazione, passata e recente, del problema, basterà dire che i vari fattori di resistenza si influenzano reciprocamente, in modo tale che non può isolarsi l'aspetto semplicemente scolastico da quello fondamentailmen-· te economico delll'analfabetismo. Nel 1871 i dodici abitanti su 100, che erano « alfabeti))' appartenevano, naturalmente, a1llecategorie sociali dei professionisti, del clero, degli impiegati; in parte erano anche artigiani. L'analfabetismo, più ancora che nelle altre regioni d'Italia, resta in Basilicata un fatto contadino. La più JCcentuata decrescenza di analfabeti:- che si verifica nel decennio 19111921 ma che risale nelle sue cause anche ad anni precedenti, merita di essere rilevata per la sua consistenza (si passa dal 65 al 52%) mai raggiunta prima, nè tanto meno, nel decennio successivo, nè, ancora, come è presumibile, posteriormente. Saranno state le conseguenze dC1ll'emigrazione, le accennate provvidenze scolastiche, verosjmilmente la stessa vicenda bdllica, che, come appare dimostrato, promosse rapporti 11uovi nell'ambiente ]egato ~llle tradizioni e agli usi locali, è certo, comunque, che fu quello ii periodo iniziale di una vera e propria politica scolastica Bibloteca Gino Bianco

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