Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

slativo dell'obbligo scolastico (1877) e le svariate leggi del '78, dell '88, del 1900 e del 1906, dirette allla concessione di mutui e sussidi per l'edilizia scolastica, inEluirono certamente a migliorare la situazione: la massa degli alunni da 10.198 nel 1862-63 sale a 25.000 nel 1895-96, a 27.882 nell'anno 1907-8; e il numero delle scuole da 386, fra pubb[iche e private, nel 1862-63, sale a 631 nel 1907-8. Le leggi per l'obbligo sco!astico e per l'istituzione di corsi serali e festivi vennero successivamente perfezionate: la legge Casati (1859), che prevedeva il corso scolastico di 2 anni nei Comuni che non avessero scuole secondarie, fu modificata da1 lla legge del 1877, che estendeva a 3 anni la durata del corso scolastico nei Comuni minori e istituiva· u.n corso annua 1 le di scuole serali e festive, affidate ai Comuni, e però non obbligatorie, per gli alunni che avessero ultimato le scuole elementari. Bisognerà arrivare alla legge così detta Orlando, deJl 1904, perchè, dopo gli incerti regolamenti del 1888 e del 1895, risultati inefficienti, fosse riordinata la materia [egislativa scolastica, dettato l'obbligo della frequenza fino ai 12 anni e impostato i1 l problema dell'educazione <lcgli adulti analfabeti e semianalfabeti; per i quali, ben 3.000 scuole sera!li e festive furono istituite, gravandosi lo Stato dell'onere relativo, che finora era stato assunto dai Comuni. Neil frattempo, a sollecitare l'opera dello Stato aveva contribuito un largo movimento di correnti politiche e di iniziative private e associate, che realizzarono l' « Umanitaria )) a Milano nel 1893 e le « Università popolari )) sul finire del s~colo. La legge speciale ddl 1906 creò per le provincie meridionali 2.000 scuole serali e festive; e fu provvedimento innovatore e quanto mai benefico, se per la prima volta l'indirizzo legislativo si proponeva un orientamento specifico, prendendo in considerazione la scudla e l'analfabetismo nel Mezzogiorno d'Italia. L'inchiesta Corradini (2 ), che ne seguì, mise in rilievo le varie disfunzioni della 3cuola in Basilicata: il difetto de1 locali scolastici, non soltanto rispetto al numero dlevato degli obbligati, ma persino rispetto ail numero degli alunni frequentanti; 1 10 stato delle aule, allogate in stabili disadatti e « minaccianti rovina)> (aule buone 109, mediocri 247, disadatte 246); la bassissima media di frequenza (47% degli obbligati); la minima per- ( 2 ) ColllW)INI: L'istruzione pri.maria e popolare in lta.lia con speciale riguardo q/l' anno scolastico 1907-8 (Roma 1910 ). · Bibloteca Gino Bianco

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