Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

. Il patrimonio zootecnico si aggirava a circa 6.000 capi di bestiame (3 ) che erano una vasta fonte di ricchezza; l'Ente Comune dai suoi boschi ricavava i mezzi sufficienti per pareggiare il suo ·bilancio evitando così di gravare gli amministrati con onerosi tributi. - ·L'agricoltura era alquanto sviluppata (!) ed· offriva gli alimenti necessari per il nutrimento della gente, la quale integrava il suo fabbisogno con lavoro presso il Corpo .forestale della provincia, il quale da lunghi anni aveva intrapreso un'opera di sistemazione montana e di rimboschimento delle pendici delle montagne del comune. La frazione di Casalnovo, distante solo circa 5 chilometri dal centro era già allacciata da una strada rotabile che era arrivata fino a Piedimpiso non distante da Africa centro. Insomma l'Africo dei suoi tempi era molto arretrata in confronto a quella di· oggi, il tenore di vita era un altro e le prospettive per l'avvenire sono oggi molto -più lusinghiere. · Sin dal primo momento mostrammo che nella nuova Africo non vi era altra possibilità che ·di morire di fame : pertanto da capi di famiglia coscienti ci siamo opposti, se pure infruttuosamente, a che Africo venisse costruito nel1'agro di Bianco Nuovo, dove (inutile stare a illustrare a situazione) non esiste alcuna prospettiva di potere trovare possibilità di vita. Gli inrrighi di loschi individui interessati per beghe personali manovrarono gli ufficj locali e fecero sì che ogni nostra azione andasse a vuoto, anche se il 1° aprile 1952 e nell'agosto dello stesso anno due funzionari, rispettivamente del Ministero dei Lavori Pubblici e del Ministero dell'Interno, si sono recati sul posto ed hanno accertato l'enorme errore commesso con lo spostare il p~ese fuori dal suo territorio. Le autorità locali, al fine di metterci a tacere, disposero che nei trasferimenti per il nuovo Africo fosse data a noi la precedenza e venissero lasciati nei centri-profughi, proprio coloro che accanitamente avevano, sostenuto la tesi relativa alla costruzione di Africa nell'ambito del territorio di Bianco Nuovo, anche -se quest'ultimi, in appositi censimenti, avevano rilasciato dichiarazione scritta che preferivano trasferirsi al nuovo Africo. Per tale fatto noi che nel settembre u.so siamo stati invitati a trasferirci nel nuovo centro, abbiamo rifiutato il trasferimento stesso e le autorità senza volere sentire ragione, al fine di avvilirci con la fame e farci accettare il trasferimento, decisero tagliarci l'assistenza vittuaria ponendo in tal modo a brutale castigo i nostri bambini che soffrono la fame. Per quanto sopra e poichè Lei di recente si è recato in questo centro, la preghiamo e confidiamo che voglia benevolmente interessarsi affinchè le nostre case siano costruite nella località Carruso distante dal vecchio Africo circa un (3) Ormai, dopo l'esodo, in gran parte perduti perchè venduti o uccisi. Bibloteca Gino Bianco

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