Approfondire la conoscenza della realtà meridionale e adeguare il comportamento della classe dirigente italiana ai risultati di un tale approfondimento: questi sono i primi aspetti in cui si pone oggi il problema d'integrazione fra le « due Italie ». La nostra rivista, si propone appunto di contribuire alla valutazione dei nuovi dati della situazione meridionale e di esercitare una pressione costante· per adeguare a questi dati l'orientamento dei governi, dei partiti, della stampa, dei gruppi qualificati di pubblica opinione. Oltre dieci anni sono trascorsi dal settembre 1943: chi paragonasse gli entusiasmi e te speranze, le attese e il sogno generoso di costruire la città felice, dei mesi febbrili che seg1,1,ironoquel settembre, fino alla Liberazione di Roma, fino alle giornate dell'aprile 194 5, fino alle elezioni della ·Costituente, chi paragonasse insomma quei sentimenti e quelle illusioni· agli avvenimenti cui· abbiamo assistito e alla realtà cui siamo pervenuti, rischierebbe d'esser travolto da un' on.data di acre pessimismo. Nel Mezzogiorno, abbiamo visto qualunquisti e sa-nfedisti tenere rumorosamente il campo, fascisti trionfanti insediarsi in tutte le posizioni di controllo della vita pubblica, 1: democratici essere progressivamenie espulsi dal tessuto politico. Invano ammonimmo che così veniva spianata la strada ai comunisti. Oggi ci rimane l'amaro vanto di aver visto giusto. I co1nunisti detengono il monopolio dell'iniziativa politica; i pulpiti clerico-moderati, liberalnazionalisti, nazionalfascisti sono sempre pìù traballanti; l'inetta classe dirigente che è rimasta al potere, chiusa a ogni esigenza dì ricambio, deve cominciare a riconoscere .di aver fatto male i suoi conti. Ma i quadri democratici sono stati dispersi. E, tuttavia, essi 11,onsono distrutti. Perchè le forze che nel Mezzogiorno si baitono per la conquista di una realtà politica e civile che risoiva le secolari insuf-fj,cienze del Paese nel quadro di un modo di vita libero e democratico non nascono da contingenti escogitazioni destinate a rimanere nel limbo delle buone intenzioni: ma sono invece il prodotto delle esigenze più profonde della storia e della società meridionale, riallacciandosi ad una battaglia con vari modi e vicen-de combattuta sin dalla origine, tra Sei e Setiecento, di quella tradizione di cultura meridionale che storicamente si è realiz.zata soprattutto come tramite tra la moderna coscienza civile et1-ropeae l'arretratezza della società meridionale. Sono, ques"te, forze ed esigenze troppo intrinsecamen·te connesse con la vita del ·paesè perchè le Bibloteca Gino Bianco
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