Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

Due decennali: << Il Tempo>> e << Il Giornale>> Quanti giornali sorsero dieci anni fa, quotidiani, settimanali, mensili, e quanti ne sono sl,omparsi dopo pochi mesi o qualche anno! Specialmente col . ritorno delle vecchie testate, cui ha fatto riscontro anche il rapido declino della stampa di partito (la quale pure aveva suscitato qualche interesse nel 1944-45), la situazione della stampa italiana si è venuta cristallizzando. Le nuove testate sono state quasi tutte eleminate dal n1ercato. Meritano, perciò, una particolare menzione due di esse che hanno retto alla prova degli anni e della concorrenza; e che proprio nella stagione che ora si chiude hanno celebrato il loro decennale, l'uno spavaldamente, con un vistoso numero speciale ed affollate cerimonie, l'altro col dignitoso grigiore di,, qualche pur comn1ossa pagina rievocativa. Parliamo de Il Tempo di Roma e de ll Giornale di Napoli, il cui inserimento sul mercato delle rispettive città è tanto più significativo in quanto è stato ottenuto malgrado la presenza di complessi oltre tutto più ricchi, come Il Messaggero ed Il A1attino. La celebrazione di questi due decennali giornalistici si presta a qualche considerazione d1 particolare interesse per noi : questi due organi di stampa, pressocchè sconosciuti a nord di Roma, rappresentano infatti due importanti capitoli nella storia della stampa romana e meridionale; una stor~a di cui non ci è mai sfuggita l'importanza e sulla quale avremo occasione di intrat- . tenerci spesso. Più influente, certamente, Il Tempo: non solo perchè più diffuso e perchè edito nella capitale, ma soprattutto perchè più spregiudicato nella pressione politica, più disinvolto nei rapporti con i recessi della politica italiana. Il successo commerciale de Il Tempo fu in buo11a parte dovuto alla fortunata pubblicazione del « diario » di Galeazzo Ciano. Al consolidamento di questo successo contribuì l'opera amministrativa prestata intelligentemente da un ex gerarca napoletano, Vincenzo Tecchio, già fondatore della celebrata Mostra d'Oltremare. La storia del direttore de il 1 empo, Renato Angiolillo, che figura anche come proprietario, ha fatto parlare di lui come di una reincarnazione di Riccardo Joanna, il personaggio di Matilde Serao: salvo, beninteso, il non augurabile epilogo di quella storia. Comunque, Angiolillo, durante dieci anni cli vita politica romana, ha rappresentato. eloquentemente tutti gli atteggiamenti politici e civili che derivano dall'involuzione della borghesia italiana in senso classista: se pure a volte favorevole alla generica enunciazione di una rifl)rma, sempre contrario a ogni .riforma che stia per tradursi in legge; zelante portavoce di tutte le categorie, anche quando la tutela degli interessi dell'una· è in palese contrasto con gli interessi dell'altra, patrocinati con altrettanto calore; tendenzialmente favorevole ai governi, sostanzialmente ostile alle istituzioni. Per la cronaca e per la storia, non è senza significato che alla condirezione de Il Tempo si siano avvicendati due giornalisti napoBibloteca Gino Bianco ,

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