Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

di amministrazione, nell'attuale gestione commissariale governativa, nel miliardo e settecento milioni di debiti statali, per non parlare di quelli degli altri enti pubblici e privati, che condividono con lo Stato il raro· privilegio· di essere partecipi di siffatto condominio. E' facile dire quale fosse l'ispirazione del decreto legislativo del 1948, che risuscitava l'Ente Mostra, trasformandolo, per metterlo, almeno verbalmente, à la page con i nuovi tempi. Una malintesa questione di prestigio campanilistico, sulla quale, onde più alto divampasse il fuoco, i parlamentari napoletani soffiavano unanimi, sorretti altrettanto unanimemente dalla stampa, che con ·ogni mezzo andava accreditando lo" slogan « chi tocca la Mostra tocca Napoli)). Non ci fu allora, se ben ricordiamo, una sola voce contraria, così come è difficile trovarla anche adesso che la Mostra, la cui ricostruzione è costata tre miliardi e duecento milioni, si è chiusa fra l'indifferenza generale (1 ), dopo che, rimasti all'asciùtto numerosi creditor1, i suoi padiglionì hanno visto parlamentari e sottosegretari, ministri del nostro e di altri paesi, manifestazioni ufficiali e di vario folklore; dopo che nel palazzo, proprio all'uopo costruito, si sono riuniti tali e tanti congressi, tra i quali merita di essere ricordato, per gli accostamenti che suggerisce con l'Ente munifico anfitrione, quello che riunì nobili di ogni paese per discettare dell'araldica di ieri e di oggi. Il grande pubblico ha varcato i cancelli della Mostra per dirigersi innanzi tt1tto al Luna Park, che pur privo del « rotor )), di suggestioni da inferno dantesco di alcuni anni fa, esercitava pur sempre una forte attrazione col labi~ rinto di specchi e con la immensa gru panoramica a due bracci; eppoi, di volta in volta, ha affollato, ora le gradinate dell'Arena, per ascoltare le melodie verdiane, puntualmente somministrate dall'orchestra sancarliana, ora la confortevole sala del teatro Mediterraneo, per qualche spettacolo di prosa. o una parata di alta moda, ora le tribune della piscina, dove atletici nuotatori si accanivano in gare avvincenti sotto la luce dei _riflettori; i più sentimentali si appartavano a ballare sulla pista del laghetto o, più modestamente, ma con maggior gusto, si fermavano a contemplare lungo la grande esedra i mille getti d ·acqua dalla luce cangiante. Nei padiglioni della Mostra propriamente detta, che quest'anno era « Esposizione internazionale della navigazione» o ( 1 ) Questa indifferenza dell'opinione pubblica non è stata certo violata dall' esplosione de Il Matti110: un numero di 24 pagine dedicato alle glorie della Mostra. A Giovanni Ansaldo, come già in occasione dell'apertura, è stato anche str~ppato il « pezzo » sulla chiusura della Mostra. Ed è significativo che Ansaldo abbia. parlato del sito che è bello e non della Mostra, che, come tutte le Mostre, può essere in~e- •ressante o utile; giungendo ad una conclusione - portare indigeni e turisti a pas- . seggio per « i grandi viali alberati » - che non è poi gran che diversa da quella che andiamo a proporre; salvo il particolare che ad Ansaldo non era ovviamente concesso indicare anche il presupposto necessario perchè a quella conclusione si . giunga. Bibloteca Gino Bianco [so]

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