corre, tuttavia, rilevare che gli Istituti bancari tenderanno a considerare, in ogni caso, la possibilità di dare solide garanzie come la base prima per la concessione del credito, onde, se la questione sarà risolta per alcuni, resterà sempre insoluta per i meno forniti di mezzi. Sarà perciò necessario escogitare una soluzione che consenta a questi, che pure hanno diritto al lavoro, la possibilità di usufruire di prestiti attraverso le normali vie bancarie. Questa soluzione non può ricercarsi altro che in un sistema di mutue garanzie; l'aiuto delle Camere di Commercio potrà essere prezioso in questa azione, più che in interventi diretti, come da qualcl1e parte si è proposto. In conclusione riteniamo che non vi è alcuna particolare ragione _per cui il credito d'impianto non debba venire largamente utilizzato nel Mezzogiorno, e ciò è provato dal continuo aumento delle richieste di finanziamento verificatosi dopo il convegno di Napoli. Se, tt1ttavia, la struttura economico - artigianale del Meridione differisce sostanzialmente da quella settentrionale e presenta particolari esigenze, noi siamo convinti che tale differenza strutturale potrà essere attenuata solo nella misura in cui le dette particolari esigenze saranno prese nella dovuta considerazione, con speciale riguardo al settore che abbiamo chiamato dell'artigianato artistico.• V. A. Molti decreti, poche scuole Anche que~t'anno, · come ogni altro da dieci anni a questa parte, l'apertura delle scuole è stata accompagnata da un coro di lagnanze· per la persistente mancanza di aule scolastiche. Alle dichiarazioni governative che magnificano l'opera a favore delle scuole, fanno strano contrasto queste voci scontente le quali, puntualmente, ad ogni principio di ottobre, ottengono che giornali di ogni t~ndenza ritrovino, su questo argomento, una specie di . . ' unan1m1ta. Sarebbe ingiusto dire che nulla è stato tentato da parte dei governanti per sanare questa situazione; è indubbio, tuttavia, che i risultati raggiunti sono troppo inferiori alle necessità e alle promesse perchè la iattanza con cui venne affermata da alcuni ministri l'obbligatorietà, oltre che di quelle elementari, anche delle scuole materne, non dia alle loro parole un sapore quasi di irrisione. Spostando l'accento dal vero problema - quello della mancanza materiale delle aule - al supposto problema di una scarsa « coscienza scolastica » da parte dei genitori e insegnanti, si è tentato, ingenerosamente, di diminuire la responsabilità dei governanti, attribuendola a chi di tale stato di cose non aveva alcuna colpa. Bibloteca Gino Bianco
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