Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

dia alle tabacchine un più remunerativo salario essendo esse tra le artefici dei 350 miliardi annui di profitto dello Statoi Il ragionamento, di efficacia demagogica per la impreparazione assoluta della categoria alla quale si rivolge, è di estrema debolezza. Anzitutto i 350 miliardi non rappresentano un profitto dello Stato, ma il gettito dell'imposta di consumo che grava sui fumatori. Quanto alla superficie coltivata a tabacco, essa, in Italia, è superiore a quella che dovrebbe essere in rapporto al consumo, appunto per consentire un maggiore assorbimento di mano d'opera nelle regioni povere dell'Italia meridionale; anche se il Monopolio riesce ad espo~tare tabacco greggio, compensando, e a volte superando, le importazioni dei tabacchi fini - irriducibili perchè indispensabili per assicurare al fumatore italiano certe varietà di gusto - una estensione delle coltivazioni romperebbe un equilibrio faticosamente raggiunto. L'abolizione delle concessioni speciali ed il passaggio diretto all'Azienda del 11onopolio della corrispondente attività produttiva, che assorbe un largo set- ~. tore di iniziativa privata, sarebbe, infine, un avventato passo verso una statizzazione dal costo molto alto e dal rendimento molto dubbio. E' indiscutibile, invece, che il trattamento economico delle tabacchine debba essere migliorato. Già qualcosa è stato fatto, in tal senso, dal Governo, prima dell'incontro di Eboli, intervenendo presso i concessionari per l'aumento delle paghe e ad esso subordinando l'aumento del prezzo di acquisto dei tabacchi. Ancora molto può essere fatto, a nostro avviso, senza maggiori oneri per il Monopolio e quindi per lo Stato. I concessionari si trovano in una posizione di privilegio rispetto agli altri produttori agricoli, perchè hanno ]a certezza dell'acquirente e del prezzo. Molti sono gli aspiranti alle concessioni speciali e vive e pressanti le richieste al Monopolio, oramai impossibilitato a soddisfarle. I profitti dei concessionari, pertanto, sono ancora riducibili ai fini di un più equo salario delle tabacchine. Il che non toglie che quanto è stato già fatto dagli organi del Governo, e quello che ancora dovrà esser fatto, sarà considerato, in buona parte, dalla categoria interessata, quale risultato positive dall'azione a sue favore intrapresa dai comunisti. Vi sono poi le altre rivendicazioni, quelle concernenti il rispetto dei contratti di lavoro e le norme igieniche. Qui gli Ispettorati del lavoro devono essere attivizzati e sollecitati a colpire senza pietà; inoltre la massima pubblic~tà deve esser~ data ai casi in cui, da parte padronale, contratti di lavoro e norme igienièhe non vengono rispettati. Questo ammonimento non è valido soltanto per i rapporti fra concessionari e tabacchine, ma per tutti i settori dell'economia meridionale; è qui veramente che si offre scoperto il fianco all'agitazione . comunista. · Infine, si deve osservare che è grave il silenzio della stampa cosiddetta indipendente su questi problemi, abbandonati al monopolio della stampa di estrema sinistra. Ma è ancora più grave che i partiti democratici ed il Governo lascino sempre all'estrema sinistra il favore dell'iniziativa, senza mai prevenire, Bibloteca Gino Bianco •

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