Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

minato fondo, dopo averlo scelto in base alla « ubicazione e qualità», ed in base al fatto che « quel determinato proprietario, se la legge fosse applicata o fosse resa più giusta, dovrebbe andarsene >>: nessuna violenza, soltanto la dimostrazione di un giorno, pacifica e decisa, atta a promuovere i più larghi consensi di pubblica opinione locale. Sotto la spinta delle occupazioni simboliche, e sotto la pressione delle cose e degli eventi, il Governo regionale si è mosso, e la riforma si è messa in cammino : sono stati sfrattati 370 proprietari e sono stati espropriati altri 36.000 ettari, di cui 30.000 so110stati assegnati nel mese di agosto, cioè poco prima che scadessero il termine ultimo per la notificazione dei decreti di esproprio (31 agosto 1954), e quello per le assegnazioni (31 ottobre 1954). Naturalmente di tutto ciò i comunisti si attribuiscono il merito; e non c'è dubbio che il Governo regionale si sia lasciato sorprendere in grave ritardo, a determi11are il quale hanno decisamente influito gli alleati regionali della Democrazia Cristiana, non meno che la necessità di districare la selva dei ricorsi, sospensive, impugnative con cui i legulei degli agrari avevano tentato di paralizzare la legge. Il Governo regionale è ora messo sotto accusa dall'opposizione di estrema sinistra per aver ritardato l'applicazione della riforma; ma, per aver rimesso in moto il meccanismo della legge, esso è anche minato all'interno dalla reazione degli interessi lesi, attivamente rappresentati, nella maggioranza, da monarchici, missini e - ahimè! - liberali. Sono anzi proprio questi ultimi che hanno sconfessato l'assessore all'Agricoltura, uno dei loro, e hanno contribuito a sostituirlo, proni alle ire della mafiosa Confagricoltura isolana. Fra le speranze suscitate dai petroli e le speranze che continuano a fiorire e sfiorire tra gli zolfi, la questione agraria rimane ancora il grande motivo della lotta politica in Sicilia. Mentre in altre regioni del Mezzogiorno, ove la fase degli espropri si è conclusa da qualche anno, i partiti della reazione agraria vedono precipitosamente declinare le fortune elettorali accumulate nel 1952, può darsi che in Sicilia, ove gli espropri sono ancora in atto, quei partiti raccolgano nelle prossime elezioni regionali un certo successo, naturalmente limitato dal pit1 cospicuo successo che si può fin d'ora prevedere per l'estrema sinistra. Dopo di che, con l'opposizione rafforzata, si dovrà ancora raffazzonare una n1aggioranza come quella attuale, i cui risultati dovranno necessariamente essere, come già sono stati, di inasprimento della lotta di classe, di contraddizione politica e legislativa, di incremento progressivo e inesorabile dei consensi d'opinione verso l'estrema sinistra. Come potrà la Democrazia Cristiana liberarsi dalla stretta dell'estrema destra in Sicilia: è questo il tema politico delle elezioni regionali del 1955. Cosa ne pensa l'on. Nenni? Certe incognite della situazione nazionale e internazionale, rispetto alle quali il P .S.I. ha tenuto atteggiamenti che hanno finora preclusa la cosiddetta « apertura a sinistra>>, sono forse meno influenti e preBibloteca Gino Bianco

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