rietà esistenziale » (2 5) è opera di allta medicina psicanalitica che solo chi 11eha conosciuto, attraverso gli autentici documenti, la storia è in grado di compiere : per questo occorre rendersi conto « della storia culturale che è alle spallledi questi uomini, e che concorre a spiegare la loro situazione attuale e a illuminare il loro destino futuro >> - una storia culturale che si rappresenta peraltro in un punto, esistenzialisticamente, come « lotta contro l'angoscia di mantenersi come persone davanti all'insorgere dei mo1nenti critici dell'esistenza ». L'ingenua contraddizione tra un prim.itivo idoleggiato nella sua purezza e forza e fascinosa arcaicità, non sofisticato nè corrotto (la splendida barbarie!), e un primitivo visto come triste retaggio di una storia sbagliata, esplode nelle pagine dei nostri foldloristi: se questo mondo, entrando nella storia, si distrugge nd suo carattere di « primitivo )), che resta a!lla nostra curiosità e alla nostra scienza? Così riprende vigore ['altro motivo, quello profetico-mistico, di llll1 mondo carico di futuro, capace di rinnovare col suo solo contatto tutta la realtà malata, di dar nuova linfa ai tessuti deboli della cultura borghese, un mondo - come ama dire Catlo Levi - che è la grande riserva della cultura avvenire. E allora lo studioso di folclore scorda la cattedra ambita e le presunzioni accademiche e si contenta di sognare, nella voce stanca del cantastorie contadino, la profondità di veri inesplorati e nel vociare confuso dei ven.ditori al mercato la voce della nuova realtà in avvento. Alla fine ridesto, tornerà a ripetere la formula dorsiana, ava:Ilata da Gramsci, dell'inaccessibilità del mondo contadino senza la mediazione del1l'intellettuale; e l'intellettuale non è più ormai u·n tipo, ma [ui, il folclorista, una professione e una .devozione concrete, .divenuto organico col mondo di cui è simbolo. Attraverso di lui, novello mysta, la sacra unione di operai e contadini si realizza nel!l'acquistata dignità dell'ingresso nel Partito. Certo v'è in questa disfatta culturale e nello sforzo che essi fanno per rimontare psicoilogicamente rlachina anche qualcosa che va molto oltre le insufficienze personali su cui - almeno in apparenza - il nostro discorso ha più indugiato. E' il problema del crollo degli intellettuali liberali del ·Mezzogiorno, che si riporta a deficienze del loro rapporto con ( 2s) L'espressione di DE MARTINO ricorre ad ogni passo neHe sue Note di viaggio in Lucania, stampate su Nuovi Argomenti, n. 2 (maggio-giugno 1953, pp. 47-79). Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==