nologia gramsciana, essi vogliono diventare, da « intellettuali tradizionali», intellettuali « organici >>:ma sono troppo storicisti per accettare un inserimento nell'organismo delila classe operaia, che la loro estrazione rurale denuncerebbe come astratto. I1l oro rapporto organico è con iilmondo contadino e la classe contadina del Mezzogiorno: ma come realizzarlo, come inserirsi insomma ? A questo scopo ,a sociologia marxista esige -- sempre per bocca di Gramsci - due condizioni: da un lato la pronta abdicazione dell'intellettuale da[la tradizione borghese (o piccoloborghese), dal1l'altro la formazione di una coscienza di c[asse nei contadini che assicuri a,l rapporto organico struttura-soprastruttura, efficacia e validità di ricambio. Vedremo appresso che cosa abbia reso e renda agevole qt1ella abdicazione che abbjamo già descritta; occorre però fin da ora constatare che la costituzione organica di una classe contadina è - nella stessa prospettiva marxista-leninista (8 ) - rinviata a ·dopo la conquista del potere da parte della dlasse operaia, alla quale coscienza e organicità attribuiscono il compito di classe egemonica. Eppure - torna i!l punto di forza dell'intellettuale « di sinistra>> meridionale - !la rivoluzio1nenon può nascere che dall'a1 lleanza di classe operai-contadini: chi si incaricherà di portare il mondo contadino alll'alleanza necessaria su un piano progressivo e rjvoluzionario? Gramsci stes-- so (9 ) ha riconosciuto che « ogni sviluppo· organico delle masse contadine... e legato ai movimenti degli inte[lettuali e ne dipende »; ma, per misurare ['orgoglio segreto ,degli intellettuali « di sinistra >>meridiona[i, occorre rifarsi al loro maestro spirituale, all'uomo di cµi l'orianesimo (assai più che l'appassionato «illuminismo») ha [asciato nella [oro formazione intellettuale più tracce dello stesso Croce. Guido Dorso, dopo un rapido mea culpa (10 ), dove sotto Ila scorza marxista sembra palpitare la presunzione storicistica del « potevamo fare altrimenti? >>, aveva osservato come « in mancanza del pro1etariato propriamente detto e della ( 8 ) Cfr. LENIN: L' allean•za degli operai e dei contadini, Roma, 1948, pp. 35-41. (9) Gli intellettuali, cit., p. 11. ( 10 ) « ... la borghesia pr~fessionista e intellettuale, essendosi sviluppata a latere di quella terriera, ha anch'essa contribuito a mantenere l'immobilità del paese, perchè subordinata agli interessi fondamentali della classe agraria, cui presta i s1 11:i s~rvigi, non è riuscita a su·perare decisamente l'orizzonte ideale di quella »: Dittatura, classe politica e classe dirigente, Torino, 1949, p. 11; cfr. anche pp. 14 segg. Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==