orièntali. La Commissione economica per l'Europa ha, cioè, avuta una sensibi1 lità rìspetto a _valori storici e di civilizzazione che i nostri intellettuali della sinistra socialcomunista, legati all'ideologia e alla· esperienza politica e sociale di un paese orientale, non hanno. · Ma· la Con1missione per ['Europa ha fatto di più_. N-el suo capitolo introduttivo· all'esame delle condizioni dell'Europa meridionale (5 ) essa sostiene che «i paesi dell'Europa meridionale sono strettamente connessi, da un punto di vista geografico, culturale, politico ed economico, col resto dell.'Europa occidentale... lii problema delllo sviluppo dell'Europa meridionale è parte e porzione del problema della integrazione economica dell'Europa occidentale. Il rapporto tra Europa meridionale ed - Europa occidenta!le ha qualche analogia - su di una assai più vasta scalla- col rapporto tra Italia meridionale e Italia settentrionale». Se un rapporto d'integrazione e di interdipendenza esiste, secondo la citata Commissione economica, fra Europa meridionale ed Europa occidentale, a m~ggior ragione esso si po1ne fra Mezzogiorno d'Italia ed Europa occidentale. E tutto l'artificio del!la tesi degli intellettuali della sinistra comunista e paracomunista, che in questi problemi poco rispettano i canoni -del marxismo, si rende di esemp!lare evidenza. _Del resto, quando Foa cita, spulciando dal rapporto, l'affermazione secondo cui « la integrazione politica, come è pacifico, limita severan1ente la 1lib-ertàdi stimolare la crescita e l'impianto di imprese nei paesi sottosvi!luppati >> ( 6 ), cita una considerazione che la Commissione fa a proposito dei danni economici che l'unità poilitica dell'Italia avrebbe prodotto all'economia meridio-nale. Con che evidentemente Foa non vorrà conclt1dere·che, per evitare talli danni, l'Italia meridionale non avrebbe dovuto -unirsi all'Italia settentrionale! Molte considerazioni della Commissione economica riguardano l'impossibilità di correggere gli squilibri fra zone ailtamente sviluppate e zone sottosviluppate in base alla semplice economia di mercato, e queste considerazioni sono troppo ovvie e troppo [egate al riesame critico che i teorici della den1ocrazia moderna hanno fatto di vecchi schemi e di vecchie dottrine, perchè valga la pena per il Foa di citarle e per noi di discuterle. Il rapporto è pieno di ri:lievi del genere (5) Economie Survey of Europe in 1953, pag. 77. ( 6 ) Economie Survey of Europe in 1953, pag. 137. Bibloteca Gino Bianco
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