Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

con cui oggi l'Itallia democratica vede il problema del Mezzogiorno, il Passo è enorme. Alle concezioni democratiche di Giustino Fortunato e di De Viti De Marco, all loro intellettualismo un poco astratto ed aristocratico, il comunismo ha potuto contrapporre il suo attivismo, la sua capacità di organizzare Je forze contadine e degli operai, la sua vocazione ad agitare continuamente problemi concreti. Ma gli intellettuali democratici delle nuove generazioni, eredi di un grande pensiero meridionalista, possono contrapporre, a loro vdlta, al comunismo alcune grandi realizzazioni c·oncrete: la riforma agraria, la Cassa per il Mezzogiorno, [a liberalizzazione degli scamb.i. I1l valore rivoluzionario che, per [a vita del Mezzogiorno, hanno queste tre grandi realizzazioni della democrazia del dopoguerra, sfugge alla valutazione immediata. Siamo troppo vicini alile polemiche sullla riforma agraria, sulla Cassa per il Mezzogiorno, sulla liberalizzazione degli scambi, perchè se ne vedano, in prospettiva, tutti i risultati e soprattutto perchè possa cogliersi l'intima connessione che tra queste tre grandi rea- :Iizzazioni esiste. D'altra parte il Partito comunista, nella sua intensa azione diretta a svalutare ogni capacità riformatrice di carattere democratico, ha impegnato tutta la sua macchina propagandistica per ridurre il significato di queste realizzazioni o a puri fatti elettoralistici (riforma agraria, Cassa per il Mezzogiorno) o a decisioni politiche contrarie a fondamentali interessi economici nazionali (liberalizzazione degli scambi). Da ciò la diffusione di uno scetticismo, di una opinione qualunquista, che ha degradato i!l Mezzogiorno ed immiserito lo sforzo nazionale, nd.l mornento stesso nel quale si proponevano le condizioni di u,na grande • • r1nasc1ta. Tuttavia, ad un esame pacato ed obiettivo, l'aspetto profondamente innovatore e vivificante della nuova politica del Mezzogiorno non può alla lunga sfuggire. E non è sfuggito agli stessi osservatori imparzia!li che la critica comunista cita in appoggio alle proprie tesi (3). (3) Afferma la Commissione economica per l'Europa (op. cit. pag. 140) che un « cambiamento realmen.te significativo nell'atteggiamento e nella politica italiana verso il Mezzogiorno depresso ha avuto luogo in anni recenti. Por mezzo secolo la questione del Mezzogiorno è stata all'ordine del giorno della politica italiana, ma • Bibloteca Gino Bianco

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