Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

Biblotec inerte che è la cristallizzazione religiosa italiana »), « divisi, per natura e per calcolo, tra destra e sinistra » (il che il Ragghianti ·considerava motivo di debolezza), verso il partito dei quali graviterà « tutta la parte idealmente e politicamente inerte del Paese », perchè esso si trova nella migliore posizione per « ereditare il fascismo »; all' es.trema sinistra, il Partito Comunista, « bene organizzato, anche in senso capillare », capace di attrarre nel suo seno forze eterogenee, spregiudicato nell'accogliere « elementi ex fascisti giovani, inquadrandoli », particolarmente interessato alla « collaborazione dei partiti del fronte democratico, allo scopo di passare con esso»: « un partito di minoranza, ma di for.te minoranza, che potrà accrescersi a seconda dello svoìgimen to politico futuro». Dunque, P.·C.I. e D.C. (giacchè del socialismo già si annunciava la crisi) erano destinati ad essere i partiti maggiori. Ma quale era il ruolo riservato, in questa prospettiva politica, al P. d' A.? Il libro non offre solo testimonianza delle ragioni per cui il Partito d'Azione era destinato a fallire, sul piano del consenso elettorale. L'intera missione storica, da quel partito adempiuta nella sua breve stagione, vi riceve una luce ulterior~. E lasciamo da parte la dirittura e il coraggio individuali, che pure risplendono qui così limpidi ed alti, che dovrebbero presso ognuno trovare perlomeno rispetto; ma da queste pagine sorge pure un motivo per il quale si dovrebbe, da qupnti vedono un po' di bene nell'ordine presente, gratitudine a questo partito, che a tanti fu ed è in viso : cioè che per esso la Resistenza non fu tutta incentrata sui comunisti, ma, per fortuna dell'ItaHa e della democrazia, esistette un altro polo dj attrazione delle forze antifasciste. Dal ·· presente volume ogni lettore potrà vedere con lampante chiarezza come il problema dei rapporti col Partito Comunista c.( fosse al centro delle preoccupazioni degli scrittori di queste lettere », come la storia di tali ~apporti fosse « una lunga storia di litigi e di contrasti - che qui vediamo in uno scorcio di undici mesi »; più ancora, potrà vedere il Partito d'azione, pur entro alla lotta comune, come il vero antagonista morale del comunismo, in nome •delle tradizioni risorgimentali da proseguire e dilatare. In definitiva, non tanto vediamo • 1n queste pagine, come fa Parri, la testimonianza di una specie di concordia discors, onde « la vittoria e la Costituzione non hanno avuto colore di partito ma di nazione», quanto vi riconosciamo lo sforzo cli pensiero .e di azione di quella parte più eletta del Paese che da quella crisi gravissima voleva uscisse (e adopero altee parole di Parri stesso) non « una rivolu- \ zio ne di classe », nè « una conservazione di classe», ma « una evoluzione democratica come direttrice maestra della storia italiana » futura, nel quadro della storia europea. NICOLA . PIERRI Dir. Resp.: F. Compagna · Segr. Redaz.: N. Ajello • Sta1npa: Tip. Colombo, Campo Marzio 74, Roma - Sped. in ahh. post., Gruppo III · Pubbl. autor. - Prinled in Italy - Tutti i diritti di le ~-=-, artistica riservati. I man9scritti anche se non pubblicati non si restituiscono . •

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