Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

Mezzogiorno nell'Occidente di Ugo La Malfa e HE cosa è questo problema del Mezzogiorno, questa drammatica insufficienza del Mezzogiorno, questo sforzo del Mezzogiorno di uscire dalla sua stagnazione, se non il problema che i giovani intellettuali meridionali portano nel loro spirito, hanno vissuto fin dal [oro primo affacciarsi ad t1na vita consapevole? Non intendo con ciò dire che alltri non avvertano il problema, che i contadini, che la piccola borghesia, che gli eterni disoccupati e gli eterni derelitti del Mezzogiorno, non siano n1artoriati da quei problemi e da quel1a so.fefrenza, non siano essi i protagonisti ddl dramma. Intendo soltanto dire che la qualità di intellettuale ha servito a rendere spietatamente chiari i termini dell problema, a farli entrare in tutti i dominii della vita spirituale, oltre che economica e ~ociale. E se, qualche vdlta, i giovani intellettuali del Mezzogiorno possono « nordicizzarsi >> ed emigrare, partecipare cioè ad una diversa con- .dizione di vita, essi non potranno mai dimenticare le caratteristiche, ~ingolari condizioni ambientali nelle quali sono cresciuti. Da questo punto di vista, Ila qualifica, la parola « meridionale >> ha un senso ben preciso. Essa definisce una particolare condizione di vita, una maniera di essere di alcuni milioni di italiani; essa presuppone un particoiare stadio di civilizzazione umana, e, per ciò stesso, un confronto ed un paragone. Quando oggi noi parlliamo, con linguaggio ultramoderno, di aree depresse o di zone arretrate o sottosviluppate, esprimiamo molto di meno, e di più generico, di qu,~1che il termine « meridionale >> esprima. Poichè aree depresse o zone ad economia arretrata o sottosviluppata possono considerarsi l'India o l'Egitto, la Cina o ili Messico o non so quanti altri paesi, ma manca a ta:li vasti territori una condizione che Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==