...esso [ il P. d' A.] vuol essere... partito non classista ... » (9). E nella stessa lettera in cui troviamo queste enunciazioni, e il riconoscimento della « concretezza politica » di Ugo La Malfa (10 ), leggiamo ancora: « I gruppi di G. L. - come quelli che hanno fatto un'esperienza di libertà, di guerra, di movimento operaio, ecc. - portano in mezzo a noi qualcosa che ci . . . manca, ma possono 1n mezzo a noi acquistare qualcosa che manca loro e che ci viene dalla nostra esperienza del fascismo vissuto, dal nascere del movimento nuovo sul terreno s· esso dove abbiamo operato. La loro posizione socialista in quanto posizione sentimentale e ideale trova il corrispondente - sebbene di necessità con un diverso grado d'intensità e carattere - in molti di noi; in quanto pos zione ideologica e politica risente delle circostanze in cui è stata formulata, che nou son quelle di oggi e di qui, ed ha quindi bisogno di rinnovarsi, rientrando nel processo critico nel quale anche noi ci muoviamo» (11 ). Tuttavia alcuni della « sinistra » - e segnatamente Lussu - già da allolora sembrano operare con la decisa volontà di operare una scissione. Il contrasto, prima ancora che di valutazione politica, si direbbe di temperament: per- ~onali. Il carattere romanticamente impetuoso e confusionario di Lussu, con la sua vocazione di teorico <lell' « agitazione di massa» e di profeta della più caotica e insiem~ radicale rivoluzione che sia stata mai sognata, risalta in tutta una pa,rte del volume: quella che riguarda la prima crisi ideologica del Partito. l.,ussu già si poneva, dentro e insieme contro il P. d'A., coµie capo di quel Partito Sardo d'Azione, che egli con altri (9) Lettera a Lussu, pp. 81-82. ( 10 ) lvi, pag. 81. ( 11 ) Ivi, pag. 90. Bibloteca Gino Bianco aveva fondato nel lontano 1920. Sotto questa veste, egli da tempo premeva sulla direzione del Partito, perchè questo si svolgesse e affermasse come movimento socialista. Quando poi un antico s,eguace e compagno di Rosselli, Aldo Garosci, pur collaborando col P. d' A., avanza delle riserve sull'impostazione politica di questo, e, pr:ma di entrarvi con altri giel.isti, vuole una carta di unificazione ed un preciso programma .fissato in comune, Lussu sente da ciò rafforzata la sua posizione, ed avoca a ·sè la tr;idizione del M ovime'f)to G. L. quasi ne fosse, dopo Rosselli, il depositario.. Egli presenta dunque al Partito, come piattaforma d'azione, una sintesi dell'ideologia e del programma politico di quel movitriento da lui stes-so impersonato; e poichè Ugo L" Malfa, con un documento in 1 o punti, riafferma la posizione originale del Partito, egli replica a La Malfa con una lunga lettera. Naturalmente altri prendo.no parte alla discussione programmatica, la quale praticamente non c.esserà più, prolungandosi ed esasperandosi fino alla dissoluzione del Partito stes·so. E' forse opportuno qui precisare che Lussu e i suoi amici erano stati soltanto una parte, e non la maggiore, di Giustizia e Libertà, e che la posizione di Rosselli era stata in netto contrasto con la sua; senza contare che non ~i pu~ considerare G. L. come un movimento << uoitario, definito e strutturato a guisa di partito », raggruppando esso « democratici, repubblicani, sociali,sti, anarchici e revisionisti di varia provenienza, connessi soltanto, e in un certo periodo soltanto, dalla condivisione di un giudizio politico sulla situazione italjana ed europea (guerra di Spagna), e sulla necessità dell'~ttivismo antifascista >> ( 12 ). Convinto che il popolo italiano, il popolo
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