Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

è ad,dirittura sito nel liberalsocialismo, che egli per di più identifica con Giustizia e Libertà e considera « politicamente il prodotto cli 1Rosselli >>; pensa infatti Valiani che « soltanto una rivoluzione liberalsocialis.ta >>, in cui però « le energie dei liberali di sinistrra ... potrebbero avere una funzione moderatrice utile >>, sia << l'idea nuova armonizzatrice, che un seguace moderno di Cavour potrebbe far sua, perchè è mediazione tra i valori tra-- s1nessi d.11 passato e le attuali insoppri~ 1nibili esigenze delle masse operaie » (2 ). Però, quand'egli dichiara che il Partito si rivolge alla « gente media », intende questa come formata « da tutti i non comunisti e tutti i non monarchici >> (3). Non diversamente, in ciò, da La Malfa, per il qu?le il Partito doveva essere « movim~nto di tutti, di tutti i differenziatamente, operai e borghesi, esclusi solo i grandi capitalisti » ( 4). E non diver~amente da Ragghianti, il quale scriveva di « una linea di concen.trazione delle forze di sinistra non marxiste e democratiche... In questo blocco di sinistra - egli aggiungeva -, la cui caratteristica deve essere la libertà contro l1 dittatura, in cui deve realizzarsi il nuovo centro cavouriano della situazione italiana, il Partito d'Azione deve avere uria funzione dirigente >> (s). Altrove lo stesso Ragghianti pensa alla lotta sindacale e alla impostazione di essa •da parte del Partito: niente « difesa dei lavoratori mediante strume:-1ti adatti », « niente staf ca paccottiglia sindacalista »: « prefigurare », ( 2 ) Lettera all'Esecutivo del 10 maggio 1944 (pag. 170). (3) Lettera a Bauer del 16 febbraio 1944 (pag. 25). (4) Lettera di Lussu a La Malfa (pagina 78). (s) Lettera a Bauer del 26 novembre 1943 (pag. 15). invece, « organi operai, contadinì, tecnici, ecc. (misti), i quali realizzino fin da ora in nuce... l'autogoverno del lavoro » (6 ). In altra lettera, egli indica la possibilità d'inserimento del P. d' A. fra i ceti operai : « a condizione, s'intende, che noi si dimostri ... la nostra fisionomia e non ci •si riduca ... a rappresentare solamente la classe media o peggio ancora la media borghesia ... Noi siamo il partito cavouriano, il partito catalizzatore, partito essenzialmente di mediazione e di governo. Anche se siamo, anzi perchè siamo a sinistra >> (7). Potremrr10 dalle lettere del Ragghianti, che nel volume sono le più num_rose, continuare le nostre citazioni all'infinito: ma basta ricordare che egli, con Omodeo, aveva insistenten1ente proposto per il nuovo partito jl nome di Partito del lAvoro, in quanto « la novità, l'originalità » di esso stavano nel fatto che il P. d' A. « era partito del lavoro, in senso ben più moderno e reale che i parti ti di classe >>(8 ). Manlio Rossi Doria fa sua questa posizione, almeno in qualcuno degli otto punti programmatici contenuti nella sua lettera a Luss.u: « 1) Il rinnovamento politico e sociale dell'Italia non può avvenire fino a quando le forze della società italiana restano cristallizzate nelle vecchie posizioni classiste e politiche >>; << 2) data l'impossibil~tà e la non augurabilità di una rivoluzione proletaria, la rivoluzione italiana può realizzarsi solo attraverso una concreta azione politica e sociale nuova, alla quale partecipino col proletariato, coi contadini, tutti gli elementi produttivi della società ... »; « 6) (6) Lettera a Valiani del 27 febbraio 1944 (pag. 49). (7) Lettera a Valiani del 10 marzo 1944 (pag. 61). ( 8 ) Lettera a Valiani del 18 marzo 1944 (pag. 179). Bibloteca Gino Bianco [124] •

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