Una lotta nel suo corso (a cura di Sandro Contini Bonaccossi e di Licia 1Ragghianti Collobi) - Neri Pozza editore, Venezia, 1954. Una lotta nel suo corso raccoglie un carteggio durato undici mesi --: i drammatici mesi che vanno dal novembre 1943 al settembre ed ottobre dell'anno successivo - fra uomini dei più rappresentativi e responsabili del Partito d'Azione; e vi aggiunge un'esposizione di fato ancora ignoti e di documenti inediti della cospirazione antifascista, della Resistenza e della guerra di Liberazione italiana; il tutto corredato di note minute e precise, aperto dalla commossa prefazione di Parri, chiuso da rapidi e numerosi profili dei protagonisti della vicenda. Ne risulta una testimonianza che, per quanto incompleta ( 1 ), basta a dar conto della rivolta al nazifascismo, la quale, in quegli uomini, e in moltissimi altri di quel partito, non nasceva allora, essendo una rivolta morale alla servitù, maturata da lungo amore per le;1libertà, riannodata alle tcadizioni più alte del Risorgimento. Non ( 1 ) Le lettere raccolte - come avverte l'Editore - sono quelle che, dello scambio epistolare, « furono salvate fortunosamente ». Nè esse sono continue; altre « o sono andate perdute, o si trovano in luoghi o presso persone ignoti finora ». Bibloteca Gino Bianco RECENSIONI solo Ragghianti, Bauer, La Malfa, Lussu, Parri, Valiani, che tra Firenze, Roma e Milano intessono il carteggio, ma anche gli altri di cui nel libro ricorrono nomi ed idee, assetati come di lotta così di verità, ed intelligenti, e, parecchi, criticamente dotati, ebbero in quella particolare temperie un notevole mordente, e svegliarono speranze, e riscossero simpatie. Furono così al centro della Resistenza, furono l'anima stessa della guerra di Liberazione; e frattanto si cercavano da un capo ali' r ltro della Penisola, nonostante il fronte e la lotta, con lettere, messaggi e abboc-. camenti, soprattutto per definire e chiarire l'orientamento e la funzione del loro partito: il dibattito programmatico è mot 1vo determinante in queste lettere. Vorremmo, in primo luogo, chiarire la posizione liberale di coloro che ritenevano che il P. d' A. dovesse diventare « il centro cavouriano della situazione italiana » : posizione che ci sembrava e ci sembra la più intelligente e.costruttiva, ed alla quale sembravano ispirarsi, non tanto Valiani', quanto Ragghianti e La Malfa, pur se nel libro quest'ultimo appare come destinatario, e non come estensore, di iettere. Classe media non aveva per costoro un significato limitato e rigido; aveva piuttost0 il valore del « ceto medio» crociano. E' difficile, in questo senso, considerare dal libro anche il Valiani come un puro rappresentante di questa istanza liberale. Il suo centro cavouriano
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==