Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

o minore coscienza di esserlo - per potersi accingere, con rinnovato spirito, ad un nuovo compito politico. I vecchi già sentivano il peso che l'incomprensione, fa maldicenza, la sfiducia, la satira dei « benpen~ santi» aggiungeva all,odio dei fascisti. Eppure era troppo facile tirarsi da parte e giudicare, ironizzare, condannare: « 30 novembre [ 1943] : Riflusso non dirò di stanchezza fisica, ma di stanchezza morale per non scorgere ancora vivido a capo dei nostri sforzi un vicino lume di speranza, tante sono le difficoltà e i pericoli della situazione. Questo non ci porta a concludere che la linea della nostra azione sia da mutare, giacchè altra non ce n'è, e a ogni altra la nostra coscienza, e insieme l'avvedimento politico, ripugnavano e ripugnano. E' uno dei casi in cui per salvare l'avvenire bisogna tenersi pronti ad essere vinti nel presente, ma non mai a transigere, perchè la transazione aprirebbe il varco alla corruttela totale e duratura della vita italiana » (26). « 12 dicembre : ... Si fanno anche stupide ~tllusioni alle mie " ambizioni " (che volesse il Cielo che io possedessi perchè avrei una vitalità quale non l'avevo in questa parte neppure nei miei giovani anni : alcune settimane fa, ascoltando un discorso dello Sforza fatto in inglese a una trentina di giornalisti americani, nel quale gli venne detto che nè io nè lui abbiamo ambizioni, e avendo notato che uno dei quei giornalisti, che conoscevo, prendeva appunti, lo pregai di favorirmi il suo taccuino e commentai così la frase di Sforza : ,, / have no ambitions, but 7 8 years ") ... » (27 ). Sullo scadere del '43 vi furono a Napoli due manifestazioni pdlitiche organizzate dagli esponenti dei partiti antifascisti: una il 4 novembre nell'atrio ddll'Univçrsità centrale al Corso Umberto, l'altra il 20 novembre nel Chiostro di San Marcellino, di fronte all1laChiesa omonima ed alle spalle dell'edificio universitario. Ad entrambe parteciparono, e vi presero ~a parola, le più eminenti personalità dell'antifascismo presenti a Napoli: Croce, Sforza, Omodeo. Nulla di più interessante, a[ fine di rievocare l'atmosfera di quei giorni, la confusione delle lingue, il prolungarsi <li decrepiti rancori ed il sorgerne di nuovi, che riportare la cronaca di quegli avvenimenti stralciandola da[le pagine di due spettatori le .cui impressioni furono totalmente contraddittorie. Dal diario di Longanesi: « 4 novembre [ 1943 7: ... All'Università, questa mattina, si maturano grandi eventi. Usciamo. Militari americani ubriachi, ragazze sulle jeeps, venditori ambulanti e molti peperoni rossi e gialli che friggono nel fuoco ardente ( 26) CROCE: Quando l'Italia era tagliata in due, cit., p. 37. ( 2 ') Ibidem, p. 43. Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==