« - Lei è democratico? - Lo ero. - Lo sarà ancora? - Spero di no. - Perchè? - Perchè dovrebbe tornare il fascismo; soltanto sotto una dittatura riesco a credere nella democrazia» (16). Tutto il diario risente di questa posizione letteraria, destinata a diventare consueta formula giornalistica di largo successo: un umorismo estenuato per eccesso di arguzia, una « maniera >>scettica ed a1lusiva, apparentemente nostalgica, bonaria, «passatista», ma sempre gonfia di un acido sotti1 le e sapiente, ispirata al più intransigente ed ostentato moralismo, ma essa stessa moralmente disinvolta e spregiudicata. La Napoli di. Longanesi è un quadro colorito, vivace, patetico: è piena di « negri enormi che camminano ~enti e dinoccolati, con ~e lunghe braccia pendenti e le grandi mani aperte come ali di pipistrel 1 lo >>,del « piccolo minuto sbricciolato popolo napoletano >>che « vive vendendo agli ail.leati vino allungato, croccanti marci, panzerotti puzzolenti, orologi di latta e penne stilografiche che non scrivono >>, « che marcisce nei bassi, rassegnato ormai a condurre una vita dlandestina e scucita, imputridito in stracci più antichi della sua miseria>> (17); ma, letterato consumatissimo, egli riesce a tenersi lontano dall'dleografìco, le sue emozioni sono sempre controlilate, e direi isterilite, da una « arrière pensée >), da una sua costante disubbidienza, dal suo nascente sarcasmo contro quel poco che sopravviveva a~la tragedia di quegli anni. Nel tastare il pdlso a quella piccola Italii dissanguata e sperainzosa che si era ritrovata tra le macerie di Napoli, la sua diagnosi è immediata, negativa; quallche sua frase è così incisiva da restare emblematica: « Su un muro, in via Pallonetto, è stato scritto col gesso: Il Regno di Dio non è venuto, e tutto è f enuto >>(18). Quando investe persone od avvenimenti più strettamente politici, la po[emica si fa pungentissima, il tono annoiato-e superiore cede il passo ( 16) LEo LoNGANEsI : Parliamo dell'elefante. Longanesi editore, Milano, 1947, . pagina 239. ( 11) Ibidem, p. 172 segg.. ( 18 ) Ibidem, p. 173. Bibloteca Gino Bianco
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