Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

signirlo del titolo di « generale » : e si sforza di crederlo, e ilo comunica agli altri: « Non mi conosco aspetto marziale, anzi troppo più pacifico che la mia natura non comporti: tuttavia l'equivoco non mi diverte a lungo, sebbene certi fatti sembrino avverare un lor presagio umoristico ... » (14 ). « Ai militari il fattorino non chiede il biglietto della corsa : " Siete soldati? E allora non date audienza " : espressione non facilmente traducibile che qui vuol dire " lasciate stare, non badate a pagare quel che gli altri devono pagare ". Mi piace questa gentilezza. Il manovratore di cui non vedo la faccia ma un nero chiamatissimo occipite che sembra scoppiare sotto il berretto, parla frenetico di fucilazioni e di saccheggi, di resistenza nelle caserme, di bersaglieri eroici, di generali traditori, di inglesi tra la folla. Ma anche qui, nel penultimo tratto del viaggio, dalla reggia di Capodimonte, la fortuna ci è amica : si vedono tedeschi nelle strade, innanzi alla fabbrica della birra, sul . ponte della Sanità ove ti par toccare la dorata maiolica di una cupola, innanzi al monumento che ricorda il colera e re Umberto (" A Pordenone si fa festa, ·a Napoli si muore: vado a Napoli"), innanzi alla casa ove morì Giacomo Leopardi; ma non ci molestano: hanno certamente più gravi faccende che non siano quelle di badare a noi : forse vogliono farsi perdonare la ferocia dell'occupazione, forse temono. Napoli è tetra e li guarda con odio appena dissimulato: la città non sembra neppur godere la meraviglia del cielo e del sole, come non la gode chi è costretto a seguire una· gara ... » (15). Se questi viaggi di fortuna attraverso la provincia rurale campana ci hanno per poco allontanati dal bailamme internazionale delle strade di Napo;li appena liberata (ma i1lSoldati terrà in serbo una viva immagine della città, così com'egli [a vide in quegli anni 1943-44, per le recent1 pagine delle Lettere da Capri), ad esso ci riconduce il diario di un altro nostro scrittore, sir1gdlare figura <ii letterato e di giorna[ista, che aveva con il Soldati diviso le impressioni e i pericoli del viaggio, e che, come lui, aveva dovuto fare a Napoli una sosta forzata in attesa della liberazione della capitale: Leo Longanesi. La cronaca longa,nesiana va dal marzo 1938 alila fine del '46: è un'antologia di spiritosi sarcasmi contro la dittatura in nome della democrazia, fino all'arrivo degli a1 lleati, e di · spiritosi sarcasmi contro Ilademocrazia in nome della dittatura, in seguito. L'autore medesimo dichiara icasticamente codesta sua incontentabilità: ( 14) Ibidem, p. 79. ( 1s) Ibidem, p. 90. Bibloteca Gino Bianco [110]

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