11,uo11siatuazione storico-politicaed echeggiano anacronisticamenté i vecchi falsi moti11idei Bergamini e degli Scarfoglio:aumentano di conseguenza i lettori dell'Unità e del Paese Sera, che rapprese11.:tanpoe, r così dire, falsificazioni più moderne. Analogamente, buona parte dclia piccola borghesia meridionale abbandona gli epigoni di Salandra, reagisce alla sguaiata retorica del qualunquismo e del laurismo, nega ogni fiducia ai blocchi amministrativi caldeggiati dalla reazione agraria e, trovando il vuoto, aderisceai fronti popolari. Liberazione· civile del sottoproletaria~ourbano e rurale, secessione politica della piccola e media borghesia dal blocco agrario: sono i due grandi sogni dei meridionalisti che si avverano. Ma su di essi incombe il grande e minaccioso equivoco del Partito Comunista, che preclude ogni prospettiva democratica allo sviluppo di questi movimenti; che anzi fa leva su di essi per paralizzare lo Stato democratico. Come uscire da queste drammatiche contraddizioni in cui si dibattono i democratici meridionali? Liberalizzare la vita pubblica nell'Italia meridionale, chiarire fino in fondo e avanzare su tutti i piani l'alternativa · della democrazia moderna, la sua portata civile, la sua carica sociale, il suo ideale politico. Questi sono i primi imperativi che si pongono agli uomini politici che ancora domandano cosa si debba fare per fermare il comunismo nell'Italia meridionale. Questi sono i presupposti per affrontare seriamente i problemi. Noi insisteremo puntualmen-te e continuamente su quei primi imperativi e, mentre abbiamo l'ambizione di offrire alla pubblica opinione ed agli uomini politici il rilevamento e la spiegazione dei dati che contribuiscono a determinare le situazioni in cui viviamo e dobbiamo operare, ci ripromettiamo, altresì, di discutere le impostazioni politiche dei problemi e di suggerire quelle che sembrano le più ragionevoli e le più vantaggiose, ossia di intervenire politicamente. Se, però, non possiamo provare nessuna indulgenza verso il velleitarismo provinciale e reazionario del vecchio mon·do politico meridionale e verso il qualunquismo incarognito di certi ambienti italiani che rappresentano il più triste retaggio del fascismo, nessuna indulgenza ci potrà essere addebi,tata per quelle che consideriamo le stolte illusioni e le opache vanità di coloro che cercano comodo riparo all'ombra dei fronti popolari; illusioni e vanità che sono particolarmente gravi fra gli am- .. Bibloteca Gino Bianco
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