azzurro cupo del cielo nelle notti stellate e senza luna >> ( 7 ) stanno in un angolo del quadro, deferente tributo ad una vecchia poetica; e, dall'altro, questi letteratissimi e raccapriccianti robot costruiti di carne e di stracci. Strani esseri sarcastici, in cui Malaparte ha mutato Ila plebe di Napoli per poterla più faci!lmente amare e magari commiserare, da letterato . . Ma non basta. Anche la « saggezza millenaria », « l'antichissima fi!losofia del popolo », « il fatalismo quasi orientale )), la « spontanea arguzia >> hanno la loro parte tra lo spesseggiare e l'intrecciarsi dei più eterogenei germogli della retorica, in un qualunquistico ed allusivo « finale )>: « - Maledette mosche! - dissi. - Eh, proprio così - disse l'uomo facendosi vento col giornale maledette mosche! ' - Perchè non fate la lotta alle mosche, anche a Napoli? Da noi, nell'Italia del nord, a Milano, a Torino, a Firenze, perfino a Roma, i Comuni hanno organizzato la lotta alle mosche. Non c'è più neppure una mosca, nelle nostre città. - Non c'è più neppure una mosca, a Milano? - No~ neppure una mosca. Le abbiamo ammazzate tutte. E' una cosa igienica, si evitano le infezioni, le malattie. - Eh, ma anche a Napoli abbiamo fatto la lotta alle mosche, anzi, abbiamo fatto addirittura la guerra alle mosche. - E allora, come mai ci sono ancora tante mosche, a Napoli? - Eh, che volete, signore: hanno vinto le mosche » (8 ). ~la non tutti i forzati visitatori -della Napoli-Sciangai - militari e civili - ebbero le doti fantastiche di Malaparte. Ciò che a lui fornì iil pretesto per una elaborazione letteraria distaccata e sofisticata ed il soggetto a1l suo dramma barocco, altrove si stemperava nell'immediata commozione di un diario. E nella diaristica di quegli anni Napoli ebbe un suo posto preminente. Letterati e non letterati che vi erano giunti magari a piedi, passando la linea del fuoco; italiani che venivano dalla guerra, dal1'estero, ,dal confino, per assistere e partecipare alie prime manifestazioni ddl1 la nuova vita democratica; fascisti momentaneamente pavidi,· antifascisti illusi e generosi. Dell'atmosfera di « nazione in dissolvimento)>, di cui tutte 1 le cronache di quegli anni sono piene (e ne abbiamo visto a suo modo (1) lbide.m, p. 680~, ( 8 ) Ibìdem, p. 689 segg. [107] Bibloteca Gino Bianco
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