Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

per una giacca ed un paio di pantaloni da contadino, e corrono, ammassati nei treni lentissimi, verso il mucchio di macerie che è Napoli. ·sono ormai quasi dolorosamente compiaciuti della tragedia, quasi ironici e cinici, nel crol[o totale : « E sia ben chiaro che io preferisco questa Europa kaputt all'Europa di ieri ed a quella di venti, trent'anni or sono. Preferisco che ,sia tutto da rifare, al dover tutto accettare come un'eredità immutabile ... » (2 ). « Uno accanto a me mi domandava se venivo dal fronte. " Che fronte? - disse un soldato -. Non c'è più fronte. Più guerra, più vittoria immancabile. Più viva il Duce. Più nulla. Che fronte? ". Io, risposi: " \tengo da Regina Coeli ". Il soldato mi guardò con sospetto: :, Che cos'è Regina Coeli? un convento? '', disse. '' E' una prigione", risposi. "Che prigione? - disse il soldato --. Ormai non c'è più prigione. Più sbirri, più carcerieri, più prigione. Più nulla. Non c'è più prigione in Italia, ormai. Finita la prigione, finita l'Italia. Più nulla " >> (3). · _ c~è forse una cerebrale e granguignolesca pietà per le cos_e,in questo Malaparte : ma è un sentimento narcisistico, più per le cose come le racconta lui (e cioè rese tutte esplicite e truculente), che per come le ha viste. La p'lebe di Napoli annientata, abulica ormai per stanchezza e per atavico fatailismo, ma pure a suo modo viva e patetica e ancora sorprendente1nente « gigiona)>, e, dovunque, sangue e macerie sono lo scenario sul quale si accampano, « crudeli e allegri >>, i suoi prodigi: . . · · « Era la misteriosa turba del lèmuri e dei mostri che vivono rintanati nelle grotte, nei cortili e nei bassi :·. . Erano torme di sciancati, di storpi, di zoppi, di ·gobbi, di monchi, di cul · de jatte .. ·. I '' mostri '' ·scendevano lentamente, aiutandosi l'un l'altro, seminudi, vestiti di stracci, i volti contratti da una smorfia che non era d~ paura, ma di odio e. di gloria .. _.Erano donne vestite di luridi cenci, coperte di pelo, dai seni ciondolanti fuor delle can1icie a· brandelli, e una donna tra le altre, tutta irsuta di setole porcine, tenendo per mano un giovane di circa trent'anni, forse suo marito, o suo fratello, dagli occhi spalancati e fissi, le gambe rattrappite e attorcigliate da qualche interno fuoco delle ossa, camminava col seno scoperto e una mammella appariva_piccola, secca, bruciata fin nella radjce da qualche morbo, o divorata da qualche cancro, una mammella nera, quasi carbonizzata . . . Erano ·scheletri vestiti di cenci, dal cranio coperto di una pelle gialla . . . Erano giovinette dalle teste mostruosamente grandi e gonfie su corpi minuscoli e magrissimi, ( 2 ) CuRz10 MALAPARTE: Kaputt. Napoli, Ca-sella _editore, 1944, p. 15. (3) Ibidem, p. 659. [-105] Bibloteca Gino Bianco

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