Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

tività, di iniziativa; che testimoniasse il persistere di una speranza e l'ol)erare di una fantasia. Napoli sepolta nella guerra non aveva avuto un suo poeta nè un suo reporter, perchè per tutti era stato troppo difficile e sorprendente il sopravvivere alll'a.rida tragedia di quegli anni per poterla subito fissare e prolungare in una memoria, in un diario. Ma in Napoli fattasi per forza di eventi e per virtù di natura capitale di quello spezzone di Stato ricuperato a!lla libertà, di quella piccola Italia-Sciangai rigurgitante di truppe di colore e risuonante di slang e ,di argot~ di linguaggi ridotti al1l'essenziale e divenuti stranamente beceri e pittoreschi nello sforzo di farsi capire, ecco rifugiarsi le torme dei reduci e dei fuggiaschi desiderosi di raccontare. La città-emporio e la città-lupanare si allearono allora per accogliere i fuggitivi sbigottiti, nascond,erli in_qualche piega segreta dell ioro grembo, distrarli dall'umiliazione, avvezzarli al triste compito dell'attesa. In un angolino ,del libro su Napoli del capitano americano John Horn • Burns, fra ~a gazzarra e le orge bonarie dei « boys )) della Sa. Arma~a, appare un gruppo di quei nostri soldati d'allora, inverosimilmente abbigliati neìll'orgasmo de:lla fuga, tin1idi, confusi, increduli. E un militare ame- . . ricano, Michael Patrick, si ferma con tristezza a pensare « qua[i dovessero essere, nell'agosto del 1944, i sentimenti dei soldati italiani, molti dei quali giravano vergognosi per Napo[i senza riuscire a farsi una ragazza 1)erchè gli alleati pagavano duemila lire; gli alt~i languivano nei càmpi di prigionia, dall'India agli Stati. Soldati ital~_anidi un esercito s~on~tto, che si erano accesi a1ll'idea della patria, che si erano adunati urllando in Piazza Venezia, i loro nomi fra quelli dei· caduti, sulla lapide di bronzo del municipio ... » (1 ). • In veste ~nch'egli di m.ilitare << smobilitato>>, al termine· di un « lungo e crudele viaggio di qua~tro ~n·ni attraverso l'Europa))' era già capitato a Napo:li un enfant gaté della nostra !letteratura. Erano i g~orni immediatamente precedenti la Liberazione; e nelle ultime pagine di Kaputt, pubblicato a Napoli nell'ottobre del 1944, c'è la città con « i tedeschi, i bombardamenti, la miseria, la paura )>,con i suoi « ricoveri pieni d'immondizie, d_iescrementi, di gente affamata, sfinita, istupidita». Ci sono i reduci ed i fuggiaschi, che hanno barattato ·a precipizio i panni militari ( 1 ) JoHN HoRN BuRNs: La Galleria. T:rad. ital., Milano, Garzanti, 1949, p. 11. Bibloteca Gino Bianco I

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