Storia muti dai governi, anche se Casanova esagera quando gli attribuisce ]a modernità delle vedute keynesiane. L'ora storica di Matteotti giunse, in ogni modo, con l'irrompere del fascismo sulla scena. Egli diventò l'accusatore più coraggioso ed implacabile delle violenze fasciste e, dopo la marcia su Roma, di tutta la politica, a cominciare da quella finanziaria, del governo di Mussolini. Dopo la scissione dell'autunno 1922, Matteotti fu eletto segretario generale del partito socialista unitario, che raggruppava i riformisti. Come Casanova documenta, la riunificazione con l'altro troncone socialista rimaneva, tuttavia, il suo obiettivo personale. Ma, intanto, bisognava combattere ad oltranza la dittatura fascista. Matteotti si mise alla testa di questa lotta, ben sapendo di rischiare la vita. RIVISTE Antonio G. Casanova, MAT • TEOTTI. Bomptant, lire 2.000. di ENZO GOLINO Cetomedio: chevuoldire? Dal dopoguerra ad oggi il quadro delle classi sociali è in Italia notevolmente cambiato. Alcune ricerche hanno esaminato i meccanismi della trasformazione, ma in genere non se ne sa molto, tanto è vero che uno dei settori meno sviluppati della nostra sociologia (in buona parte per colpa dei possibili committenti) è appunto l'analisi delle classi. Giorgio Amendola ha scritto nel n. 6 di "Critica marxista" (Roma, via Botteghe Oscure 4, lire 1.200) che « lo studio dei fatti che riguardano la classe operaia continua ad essere approssimativo ed insufficiente ». E non teme di darsi la zappa sui piedi quando spiega questa deficienza anche con « l'inadeguatezza degli uffici studi, sindacali o di partito, orientati più verso l'esame della congiuntura economica che verso la selezione, !a sistemazione e la comparazione dei dati che riguardano la classe operaia ». I temi indicati da Amendola per avviare una indagine approfondita riguardano le retribuzioni, la staticità dell' immagine della classe operaia come risulta dal censimento del 1971 rispetto alla dinamicità dei mutamenti politici e sociali del decennio 1961-1971, il ringiovanimento della classe operaia, il ricambio dei quadri dirigenti nelle organizzazioni politiche e sindacali di fabbrica. • La necessità di riflettere sulla composizione delle classi comincia dunque ad essere più avvertita. Nel n. 11 di Biblioteca Gino Bianco I SEGREDTIEGLEIDITORI Erosapre il dibattito Massimo Pini, che è stato riconfermato amministratore delegato e diret• tore generale della Sugar, anche dopo le modificazioni avvenute recentemente nella struttura del pacchetto azionario (Piero Sugar, che aveva il 60 per cento, ha conserv&to solo il 15; il resto è stato ridistribuito tra lo stesso Pini, in mi• nima parte, e due società finanziarie svizzere - senza alcun rapporto, assi• cura l'amministratore delegato, con nessuno dei grandi gruppi che in Italia attualmente si interessano alla carta stampata) è uno dei pochi editori a non mostrarsi preoccupato dell'aumento dei costi, delle minacce alla libertà e delle molte difficoltà che incontra una casa di grandezza mediai che pubblica, come la sua, una cinquantina di titoli l'anno. « Se non ci si lascia prendere dalla smania di buttar fuori troppi libri», dice, « bilanciando titoli di presti .. gio con altri ad idta tirau1ra, un editore si trova garantito un margine di libertà che gli consente anche di essere scomodo». I temi di Sugar sono ormai facil, mente identificabili: sessuologia, erotismo, archeologia più o meno fantastica, narrativa ma non troppa, e una fortunata collana di guide (ai piaceri, ai misteri, alle scoperte arcaiche) a cui alterna titoli di impegno come quelli di LuJcacs o di Wilhelm Reich che ha un fortissimo seguito fra i giovani. Questa linea è confermata dai volumi che arriveranno in libreria nelle pros. sime settimane. Il primo ad uscire è un libro « dedicato alle donne oppresse e soppresse sul fronte domestico lavorativo stradale ». In trecento pagine le due autrici di: "l padri della fallocultura", due femministe milanesi, Lilianit Caruso e Bibi Tomasi, affrontano una rilettura psicologica e sociologica dei personaggi femminili di Moravia, Branca ti, Patti, Pavese, Cassola, Sciascia, Ca. stcllanet11 e idtri fra i maggiori narratori contemporanei, concludendo con le parole di Gabriella Parca, introduttrice del libro, « dappertutto c'è odore dl stantio, di fiori secchi, di abiti smessi; sembra che gli scrittori siano rimasti a. g\larditrsi l'ombelico mentre le donne andavano avanti». Un altro volumetto di attualità è "Indebite euforie", una raccolta di citazioni cattolico-clericali su famiglia, divorzio e aborto curate da Annarosa Martelli. . Uscirà poi un romanzo fantapolitico (ne è autore Piero Zullino, che già fece per la Sugar "I misteri di Palermo", è ambientato a Reggio Calabria durante i giorni della sommossa e si intitola "Sciumbasci") e "ltalsex" in cui Costanzo Costantini ha messo a punto un'indagine al magnetofono intervistando donne di ogni paese che vivono in Italia, tentando di tracciare, attraverso le parole e le esperienze di queste straniere, un ritratto dell'uomo italiano. Per l'putunno, Pini si prepara a far uscire tutte le opere di Omar, figlio e continuatore di Emilio Salgari, di cui ha i diritti d'esclusiva: gli stessi temi e gli stessi personaagi del babbo rivisti dal suo più stretto collaboratore. Intanto, mentre esce in America, ha dato in traduzione il secondo volume delle "Memorie" di Krusçev di cui l'editore americano, dopo le polemiche sorte sull'autenticità del primo, ha depositato 160 nastri con incisa la voce del leader sovietico a disposizione degli studiosi di tutto il mondo presso la Columbia University, MARIALIVIA SERINl "Inchiesta" (Bologna, casella postale 752, lire 600) Paolo Calzabini mostra in che modo « lo sviluppo capitalistico provoca il formarsi e il riformarsi di una moltitudine di strati sociali » che tendono verso la classe dominante o verso il proletariato senza tuttavia identificarsi con essi. Di conseguenza, troppo superficialmente si adoperano termini come "ceto medio" e "sottoproletariato", categorie in cui si fanno confluire per pigrizia mentale e comodità di analisi strati sociali ibridi difficilmente classificabili. Esiste per esempio in I talip una sorta di secondo mercato del lavoro (accanto a quello principale) dove si muovono lavoranti a domicilio, lavoratori stagionali, emigrati temporanei, operai-contadini, e così via, spesso rifiutati dalla normale organizzazione produttiva. Non a caso l'aumento della popolazione attiva agricola nel 1971 rivela, secondo Calzabini, che la diminuzione della domanda di lavoro nel settore urbano-industriale ha determinato un incremento del « mercato del lavoro saltuario, stagionale, precario ». Di fronte allo spettro della disoccupazione, « la coltivazione di un pezzo di terra costituisce sempre una base certa per la sopravvivenza». • Anche Roberto Di Marco, nel n. 2 di "Che fare" (Milano, via Accademia 26, lire 1.600), ritiene superate le nozioni di "piccola borghesia" e di "ceto medio", e illustra tutto ciò che di convenzionale e di astratto grava sulla recente nozione sociologica di "nuova classe media". Per Di Marco le classi medie a livello superiore sono già integrate nella borghesia capitalistica, a livello inferiore nel proletariato. Interessante l'ipotesi che la matrice socioeconomica dei movimenti culturali della "nuova sinistra" risieda nel fenonieno di proletarizzazione del lavoro intellettuale e tecnico, e di gran quantità della classe media, messo in moto dallo sviluppo capitalistico. 71
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