Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

una destinata a Faravehi Giuseppe con la quale lo invitava ad organizzare gruppi antifascisti, a dargli notizie scrivendo col limone fra le righe, a suggerirgli il modo per potergli spedire pacchi di stampe per la propaganda, a fare una seria ispezione ai campi di aviazione, e ad informarlo sulla difesa antiaerea, sul servizio di guardia, sulla situazione e vigilanza alle caserme della milizia e dell'esercito e dei principali edifici pubblici. L'altra lettera era destinata a Fossati Arialdo, al quale il Bassanesi chiedeva notizie di carattere politico ,e lo avvisava che si sarebbe presentata a lui la sua segretaria (alludendo al Moulin) per ritirare ogni cosa. La mattina del 31 marzo, verso le ore 10, il Moulin si recò in via San Damiano n. 32 allo studio dell'avv. Albasini Vittorio, gli consegnò il biglietto di presentazione del Bassanesi, e lo informò che aveva portato il baule con le stampe; presero accordi per ritirarlo dall'albergo. Verso le ore 11 il Moulin andò a trovare Faravelli e gli consegnò la lettera del Bassanesi. [ ... ] L'AÌbasini s'interessò del ritiro del baule dall'albergo; chiese perciò consiglio al suo amico Giuseppe Faravelli, impiegato al municipio di Milano, il quale mandò a chiamare Roggi Giulio, esercente di un chiosco di bibite, e lo pregò di tenPre in deposito il baule tn casa sua e di prendere accordi con l'Albasini. Recatosi il Roggi dal detto Albasini ricevette le istruzioni per il ritiro del baule, ed ebbe anche un pacco di stampe per passarle a tale Andrea, non meglio identificato. La sera del 31 marzo la comitiva di turisti partl per Venezia, ed il Moulin partl invece per Bologna. Dopo una sosta in questa città si recò a Firenze, quivi s'incontrò di nuovo con la comitiva di turisti alla quale si uni e con essa si recò a Roma, a Genova e a Torino. Il 10 aprile ritornò a Milano e nello stesso giorno andò a trovare Fossati Arialdo [ ... ]. Vi trovò invece il fratello Giuseppe Fossati, ed ebbe la risposta per il Bassanesi [ ... ]. Quindi si recò dall'avv. Albasini per riavere il baule. Questi incaricò del ritiro il suo amico Maffi Bruno, il quale andò con un taxi a casa di Roggi, prese il baule, e lo portò a Porta Venezia, posto convenuto, dove attendevano il Moulin e l'Albasini. Il baule fu quindi riconsegnato, al Moulin il quale lo portò alla stazione di Milano e lo spedi per Lugano. Ma mentre si accingeva a partire col treno, venne fermato e tratto in arresto dalla P.S., la quale, per sospetti che egli aveva destato fin dal suo primo arrivo a Milano, lo aveva seguito in tutti i suoi movimenti. [ ... ] Al momento dell'arresto indosso al Moulin furono trovati: la letterà che gli era stata consegnata da Fossati Giuseppe, per conto del fratello Arialdo, per portarla al Bassanesi; la ricevuta di spedizione del baule per Lugano; un ritaglio del « Corriere della sera» riproducente l'articolo intitolato: Rivoluzione clima duro; un -altro ritaglio di giornale con un articolo riflettente questioni economiche; un foglio di· carta protocollo sul quale erano annotate notizie che il Moulin aveva raccolto durante il suo soggiorno in Italia, sulle riduzioni degli stipendi e delle paghe, sulle condizioni degli industriali, su pretese dimostrazioni in Piemonte e in BibliotecaGino Bianco Lombardia (3), sui servizio di poiizia sui treni, e sulia vigilanza esercitata dai carabinieri al palazzo di abitazione di S. E. il Capo del Governo. [ ... ] Lettera di Matteotti a Germani (4) « Camera dei Deputati. Caro Germani, grazie delle sue notizie. Mi è dispiaciuto di partire da Padova senza averla vista dopo l'incidente del caffè (5). Dopo aver fatto la corrispondenza all'A. [Avanti!] l'ho trasmessa al Ministero per gli eventuali provvedimenti e per allargare il ballo dei funzionari. Non mi pare che possano trovare nella frase di suo fratello alcun appiglio per danneggiarlo, poiché è la legittima azione di chi è stato ·offeso. Se appena vi fosse un pericolo, ma fondato su precisi elementi, me ne dia comunicazione che io interesserò il Ministero della Guerra. Certo ogni giorno più ci si deve persuadere che bisogna insegnare alla massa a r-eagire contro quei delinquenti. Ma purtroppo allora sorge l'altro pericolo contrario: e noi, per eccesso di coscienza, rischiamo di fare la fine dell'asino di Buridano. Spero vivamente che le percosse non le abbiano lasciato nessuna conseguenza. Saluti cordiali affett. G. Matt. ». In calce: « Bisogna raccogliere la testimonianza intorno alla affermazione Pelà sulle sue intenzioni di cattura. Farla quindi pubblicare sull'Avanti!, che poi io di qui la rimetterei segnata in bleu e controfirmata alla Procura del Re». NOTE (1) Aveva partecipato all'organizzazione e quindi alla fuga assieme a Filippo Turati in Francia. (2) Fernando De Rosa era rimasto sempre socialista; la qualifica di anarchico attribuita dalla polizia deve essere messa in rapporto all'attentato a Bruxelles al principe ereditario Umberto di Savoia. (3) In marzo-aprile 1931 vi erano state dimostrazioni di protesta a Torino per la disoccupazione operaia. (4) La lettera che non porta la data risale all'agosto del 1921. E' stata pubblicata nell'Avanti! del 10 giugno 1964. (5) Una sera dell'agosto del 1921 vi era stata una aggressione di squadristi a Matteotti, Germani e altri due compagni in piazza Mazzini a Padova. Fortunatamente i quattro erano riusciti a sfuggire ad alcuni colpi di pistola. Il giorno . dopo nel giornale locale, Il Veneto, si dava la notizia capovolgendo. la versione del fatto. Gli aggrediti erano stati gli squadristi. La sera stessa sulla Provincia di Padova apparve la rettifica a firma di Germani, in cui si precisava naturalmente che erano stati tre teppisti in side·-car ad aggredire lui, Matteotti e gli altri. Uno degli aggressori, di nome Pelà, era stato riconosciuto da Germani. Al caffè-ristorante Stoppato, dove Germani si trovava con alcuni amici, una squadra di fascisti immediatamente lo aggredi. Per le percosse ricevute, Germani, che fra l'altro si era difeso bene, fu costretto a farsi ricoverare all'ospedale, rimanendovi per circa un mese degente. 53

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