ANNO 1° - N• 7 Uccidete me, ma non l'Idea che è in me. MATTEOTTI. la Libe GIORNALE DELLA CONCENTRAZIONE ANTIFASCISTA ORDINARIO Un Numero 0.40 I MORTI PESANO MUSSOLINI. ABBONAMENTI ~ Per 50 Numeri•..••••.. , •..• , . . 20 f,. 1 P~r 25 Nume:i.ÈsÌ:ÈRQ·;·ji.,''D{)pi:i~r, SOSTEXITORE 60 fr. 2S fr. Il I D I R E z I o N E E A M M I N I s T R A z I o N E I PARIGI 9 GIUGNO 1927 50, Rue Labat, 50 - PARIS (18' An~ IL GIORNALE 51 PUBBLICA LA ~OMl:!NICA GIACOMOATTEOTTI, DUEVOLTE ESULE, DALLA P TRIA EDALLA VITA, ÈONNIPRESEN NELLAVITAE NELLAPATRIAE CI GUIDAE PRESIDIANELLAPROSCRIZION 10 GIUGNO 1924 M!{~~~t\i ! Ancora Matteotti ! Sempre ~iatteolti negli anni. :\falleotti nei secoli. Perchè quest'Ombra non si plac.1 ? Pe('chè ci si rizza davanti, perchè ci viene accanto ancora, insistente fedele, complice indefessa nell'assid1ua fatica, com{tagna nel sorriso delle gioie ~~fC~~fo~~~;:~:i~f{,~~·:rJe~aut~ :~~ 1 ! degli sconforti, ammonitrice, incitatrice sempre ? D1onde questa solidarietà perenne fra il morto che giace e i vivi che non si dan pace ? E' la ignobile speculazione sul cadavere? Del II quart.arelllsmo III in ritardo ? E' - come ardl bestemmia.re uno sguaiato cinismo - 'Una • carnevalata • che continua ? O è soltanto l'evocazione rituale di un dolce compagno scomparso, un rim- ·pianto ad ora fissa, su~gerito dal ritmo monotono del calendario, come la commemorazione tradizionale dei santi e degli eroi che, per forza d'inerzia, si prolunga nei decenni e solca la storia ? Questa: gente che, sotto i ~ieli più diver~ .si, mormora oggi il Suo nome, si rac- ;~t~~8saf:~fgJi! die 1 t1ui U:7~ 0 ;l:us~~taLY~ t ~fs~ù 0f p~:~iia~~Pifi:~~ ~~~e;i}; od il nostro ? Il funerale d'un defunto b quello - ben altrimenti macabro ,--; di una turba di vivi mal vivi ? E perchè di Lui solo ? Onde q_uestà postuma aristocrazia del rimpianto, che eleva una salma SOJ?ramille shlme, che !a di un martire il protomartire-, che pretende sottrarre un singolo alla sorte comune dei trapassati : il compianto bre\'e, il rammarico che langue via' via., :l.agrama.glia che si scolora, il crisantemo che avvizzisce, indi l'oblio senza fine! Egli tu, oO Eg1i sarà ? poEt~~!:ii~ 0 tÌ\if,gl~~8~~1~: ~;~~de ~gfi n~~rc!:b:t;:~a 0 fli, ~~~~~è ~~~ saprebbe aver tregua. Il morto rivive, perchè non !u mai, non '{IOlèessere, ,ucciso abbastanza, seppelhto abbasianza, :_rilGD~~':u~lar ~~~r;:. s~a ~e, ifo;no, s'i~ziò la sua. vita nuova e più alta, il 'Suo compilo nuovo e più aspro, ]a sua nuova e più augusta missione - e fa nostra : fare che non sia morlo invano, Lui e tutti gli altri. Questo abbi3mo giurato alla sposa, ai figli, alla madre, Al nativo suo borgo, alla fossa tormentata e spiata. Saremmo spergiuri coi morti? E tu elevato, non da noi, dal destino, ~a~~!~~~ti;fa!tn:ai~";è fJill~~t ~f ~i martirii, perchè riassume ancor oggi. plasticamente, tutto il martirio di un popolo. L'umanità dolorante ha bisogno di questi simboli, di queste sintesi epiche, che danno un nome al dolore anonimo, un esponente alle vittime oscure ed innumerevoli, un ·cristallo alla polvere, e un segnacolo in vessillo alle fedi, una. lucida speranza alle attese. La ci- ~~\fc~~~ 5 i~~~S:oinf~~~~f 1in 1 :hii5:;;~ ?lo~egniri!f1tr~z~a ~~~tori~~~a~~r~itii più vasto, anzi, e il più comprensivo dei rimpianti, quello che si imJ?ersonasimbolicamente in U!-iO, che piu e meglio ha rappresentato lo sforzo e il sacrificio comune. (I. Era il più forte e il più degno ; Q.Ovevaenere il più atrocemente colpilo. Queslo è sulla lessera del • suo• par• :~{:. 1 !° c 1 :e s~a Ge:~r:~ ~f :A~ittsr uiff :~ 1iiemepadre, fratello, commilitone, maestro, seguace, e ne ha invidiato la sorte ; quel medesimo spiegava ancor ieri il privilegio dell'apoteosi, così : a: /l're anni dopo l'assassinio, Egli è più vivo di prima. E' più vivo perchè, più che mai, è sintesi, simbolo, episodio che i11umina il dramma - tutto il Oramma italiano .- e ne perpetua il ri- ~ordo e l'orrore. u Cosi dalla cronaca è entrato nella storia, e salirà alla leggenda. " Uno dei più giovani di noi, Egli adunava in sè quanto di me~lio produsse, negli anni, il socialismo italiano ... Era insieme deputato, propagandista, t~~~~j~de1 5G:~t~~~. df fa:fn°i~~~r;~ rio del Partito. Sapeva di tutto, face\"a di tutto. Era a Roma ed era in pro,•incia, in città ed in campagna, in Italia ed all'estero, quasi aYesse il dono de?- l'ubiquità ... Era al tempo stesso la gioventù e l'esperienza, l'audacia ed il sen- :no, la saviezza e la forza, il dotto ed il tribuno, l'uomo di biblioteca e il commesso viaggiatore dell'ideale. Tutto ciò che esige un partilo come il nostro, tu!to cib che un Partilo proletario è o deve essere, riassunlo in solo cervello, in una sola ,·olontà entro la sua esile per~n:t. 'Jl desiderio,' atlribuito a Nerone, che il genere umano avesse una sola tesla per poterla recidere d'un colpo, poteva ben prenderlo di mira. Pugnalando Lui, pugnalavano al cuore il Partilo socialista ~ ~ if,:i'~~a~\atu\ 18 ~~!~~- stati centinai i e migliaia i sagrillca~i e_le vitliJ:?e_;_lo seguirono altre cenhna1a e m1gha1s. Ma ne:::suno, come L~i,_era uno ed era tutti. :'\'es;un assa.ssm10, come quello che Jo colpi, rh·elò. anche ai. più di~tratti ed apatici, ranima .'"era del fasc1~mo. Come la guerra mondiale, per scol?p1a;-e, ~~;~f8 /a~è!~c ~~~ ~~a'~f~nf~e~ 1Ja ·~1~:~af~'iled/G~:~~od~,f~~~i(i,ssare E l'ha, ,ubito 'dopo, continuata trucidando il deputato. C'è una logica. Giacomo Matteotti è la vittima di questa lo[Jica. Il primo discorso di opposi;ione nel Parlamento lui modi con cui it governo aveva fatto la lotta elettorale Jta la sua san:ionc- di morte sopra l'eroico segretario del Partito Socfolista Unitario, che aveva pronunciato quel discorso. Chi ud\ quel iii.scorso e 1egul iL tumulto che L'accompagnò ad o(Jni periodo, lr. 111terru;;ioni be1tiali, gli ins1llli int·creco11di, le minaccie 1ibilanti, l'odio fo1cltcqgia11te in certi occhi bellitini, non riu, no111orri1e - fremette an:i di preicnti111-ento - quando la ,era Giacomo Matteotti ebbe a dire, 1cher:osame,1te ai coUrr,lii: - Ed ora potete preparare il di1cor10 della mia commem.ora:.ione funi!bre aUa Camera. . .La .sua commemora:.ione funebre non fu fatta alla Camera. . Fu fatta eztra-Camera, nella 1ece11ione dei parlamentari dalla Camera, dove la. maggioran1,a adottava come argomenti il pugnale di Ameri90 Dumini e di Albino Volpi. L'Aventino è .stato l'e1prenione storica parlamentare della prote,ta contro il parlamentarilmo faJci1ta, uccilore dei deputati di opposi:r.ione. L'Ave,11tino che abbracciò un rnomento tutti i partiti deU'oppoli:ionc, dai comunisti ai cattolici, trasf1r,urò la queStiOflepolitica nella più fiammante delle questioni morali. Tu non ucciderai. L'Aventù10 non poteva fare una eo1pira:ione n~ armare un'in.mrre:ione. CM ancora l'accu,a per ciò, che non .teppe traJformarsi in un a fascio"• in un « comitaqi" balcanico, non appre:w il valore ,torico del fatto di aver meno in mora il fasci.n'M davanti alla co- .sciema moralt! del mondo. Ovunque e fincM 1ia onoralo il diritto ,acro della pertona umana, la guarantigia ,anta del tribuno chiamato dal dovere ad e1primt!re la ,ua opinione contro gli uomini tl':'l potere - ù:i il fascimw ,arti ,empre colpito dall'obbrobrio. n fa.scinno W inte1e e 1pumeggiò di rabbia e di -vendetta L'A-r;entino aveva un capo; la 1ece18ione antiparlamentare aveva un portavoce onorato, come t'aveva avuto l'oppoli1,ione nella Camera - Giovanni Amendola. ILMANDANTE IL f AVOREGGLA. TO~E Il 30 ma_~gio 1924, Giacomo Matteotti denunziò nella Camera le violenze e le frodi, che toglie,·anoogni Ieoittimilà alle elezioni generali dell'aprile 1924. Le minacce del mandante ~el numero del 31 ma~gio, il Popolo d'Italia pubblica\'a un arlicolo intitolato Il signor Sobrero, in cui s1 leggevano le seguenti pa!"ole: J'.l •ii~:!:" d~~:1~\~ 0 ;;~~p~11°~~~a~ perehè ron. )latteottl ~a tenuto un dlscorso mostruosamente provoc.ilorio che ant·Ltie meritato qualche cosa di più t~ngibil~ che l'epl- ~eti::~~~. tu1 cii~li•g~~~~ Giu~l:~r_sco. di Quest'articolo fu riprodollo nel numero dell'Impero del 4 giugno. E•~o non era firmato. Ya era strillo du )lussol!ni, come è Il 9 giugno Dumini domandb a FilippPlli che gli prestasse una automobile per alcuni giorni. Volpi. Malacria. Poveromo, Viola partivano da :llilano per Romo. Nel pomeriggio del 10 giugno Matteotti fu sequestrato e a;sassinato nell'aulomobile prestala da Filippelli a Dumini. Le accuse contro il mandar.te Mussolini è stato accusalo da due persone la cui partecipazione al delitto è fuori discussione di avere ordinato lui, ~ro~~i~r;• b{i~~~:,~r. di lfatteotti : a) Dumioi, quando si trovò in carcere, in.una Jett.:eraa Finzi, del 2.4 luglio t924, mm.acciò d1 compromettete il Palazzo Chi.- gi (sede di :i1ussoliniì, facendo uso della sua memoria, che era buona, e di doeuUN AUTOGRAFO INEDITO DI MUSSOLINI "Mussolini ha. tr_ovato firr. tror,po longanime la condotta della Camera contro Matt.eotti ". vi: ~~!sò~,~!si~ ~h:o~a~!!tf_erc?ò°'~~: TREBAREINSANGUINATE E Giovanni Amendola fu a.,,auinato dal fa.sci.s,n,o,per sfogo dell'incontenibile rabbia del fascismo contro il parLamentar,·- 1mo, ,ia dentro , sia fuori dell'aula parlamentare. Dopo parecchi attentati non riusciti, o di comegrtenze non fa.tali, un infernçle JJgg1i.otofa8cjsta lo .colpiva.;.AMonte- -cartnf, ~ ttrqueUo cadetia màcilllltzto a co1pi di manganello. Tra.tci"() mi.sera vita qualche mese e venne a morire in terra di Francia il 7 aprile t 926 Trucidato come il candidato Plccinini. Trdcidato come it deputato Matteotti. Prima dell'aula, dentro l'aula, al di là ~[~;~~~ ::l,e r:~grJ!\l~e:;;r1~f~edi crf~s~ solini, commendatore Fasciolo. L'articolo menti che riguardavano non solo opern... zioni precedenti, ma anche l'affare M::itteotti "Ella farebbe bene, scriveva a Finz:i,a parlarne al Presidente•· passò ò troppo orribile, troppo « a ritroso dei !ali », troppo repugnante a tut!e le correnn della storia, perchè possa crislalliz:zarsi e durare. Giacomo Mntteotli ,•igila anche dal sepolcrò. V'è un paese al mondo, un solo Paese i;niaadierie ~~til~~~~~lià.dfl~ei~; 1 :\'~: sequestrato dal l'arringo dei popoli in marcia \'erso l'av,·enire - in cui è deJitlo pronunciare il Suo nome, onorarne l'effigie. Chi lo ardisce è bandito dal consorzio, è tradotto nelle isole, è inchiodato, come già Prometeo, agli scogli. :\fa il nome vi<'talo non si cancella dai cuori nè si divelle dagli e\'enli ; anzi, vi si incide, più perenne del bronzo. Un nome; un'e!Ogie ; un simbolo ; povel'e e lo.bili cose. 'Pullavia, mane, tcchel, phares, o Balthazar ! Ecco Jady Machbel, lo spettro ! Mefistofele, ecro la croce !... L'incivile ostracismo si rovescia c;u chi l'ha bandito. Gli altri, i prigionieri, non possono esalare quel nome, e lo pensano : i secondini non possono, senza allibire, nè pronunciarlo nè pensarlo. Cosi...le mort saisit le t:i/ : il morto s'impo~sessadei viventi e li Oominl ; li aUira, li trascina nella fossa, onde egli si sferra. Nell(l notte, come è più cupa, più quell'ombra s'irradia ; dalla negra aiuola contesa dal•cimilero in\'ano vigilato, UJ1amano scarnita sporge e si Je,·a. e addita ancora il destino. I ,i,i si ra~rt~ 0 m~cc~~~:· ~~td:~gl~1~e u~J~r? Come confutare i silenti? I morti non ~!ne:acl~ens~o~~n/rir~~~i:~credeva qualQuando noi si partì dall'Ilalia, e già erano partiti quanti poterono sakar::i contadini e braccianti della sua terr.s, Egli si mise dietro ad essi ed a noi. Pri- :~/1li~f.~~iqdu~U~0!~1~; ~l~~~P~! 1'j~ d!i:!1\,i?a~e e~'We è es~~~'ip~:~:nfuat~!n! ,,ila, nella patria, e ci guida e presidia nella proscrizione. Ed attende la c;ua ora - che sarà anche la tua. popolo di Italia, popolo pe1 quale Ezli è morto, se tu saprai affrettarla ; perchè tu fosti Lui, ed egli fu te, sublimato nell'o!o• cau5lo. Tornerà ! Tornerete, o fulgide schiere ! Gli aspeltanli \"i verranno incontro con lauri e con rose, quelli che seppero .s!- tendere, ~enza mai genuflettersi nè ijjsperarc. Altri, che furono suoi, che furono no,,lri, quel giorno si apparteranno : e in ciò - non altrimenti - più saranno puniti. La "ia delle grandi redenzioni e resurrezioni passa - via di Calvario - fra tumuli e croci. Così fu, cosi sarà ancora, fin che una società più giusta non darà veramente alle umani>genti euer pietost! di se steue e d'altrui. !\on perciò è meno certa e meno raVer~o il i;ole, fra le selci e i pruneti diosa la ,·etla. I che dilacnano le carni. per le catacombe e ali ipogei che mortificano gli spiriti ! Yerso il sole, tra,·erso le più atroci asi:~i~s:ee;!\~er;i,~ ·1 FILIPPO TURATI, 11 faJcismo 'Il nato antidemocratico è antiparlamentare. La .sua anima a'i vi.olerua ·e éii a$1oluti1mo non toll,.ra la éiUcu11ione e uccide la critica tar~a {u:;,:c.i:;:~~:ta ~ali':!:1~.rnr:.1menFatalmente. Pre,o il potere come un ladrone di strada maestra assale la rliliger:a non guarnita di carabinieri, egl.i re,tò tuuo di,oricntato tra i •11oi istinti e il mondo democratico e/te ali .si parava davanti. Che fare ? Abolire tl'mpliccmente il Parlamento con un decreto e con le baionette? La Corona no11 vi era ancora preparata.. Pronta a tutte le abdica;ioni, ci voleva mettere dei lubrificanti. Allora il fa,cismo pensò dl agire in concorso di tma forma 11miliato, avvilita, impotente di regimi>parlam1>ntare. As.runse una legge elettorale e indisse le clr;ioni del 3 aprile 1024. La f,g9e cfrttorale doveva 011icurnrgli in oqni ca,o la maqqioran:a mediant? un enormr premio - d,.l 50 per cento - di eletti sul .numi>rodei 1uffrogi, superato un cerio minimum. !,e el,.;ioni dot:et:ano a.t.sicurargli quel mimmum m"dionte la piU .sparcntevole campagna di violen;e 1opra gli elettori. In quelle ele:.ioni è a,101.rinato il caadidato 1ociali1ta di Renio, Piccinini. Segnate il fatto e il nome. la lotta di auauinio contro il Parlamento, il fa1ci1mo t'ha cominciata col trucidare il candidnto. dell'aula parlamentare il fa•ci,mo implacabile calpesta il parlamentare e il parlamentarismo. Ecco la. sua 1fida al ,emo morale dell'epoca, ecco la ,ua capaneica i.dea di lt!- que.strare l'Italia all'evolu:.ione democratica del mondo civile. I ,uoi mezzi ,ano tukguati al floe. Ma al dilà dcUe rovine e del 1angue che il fascismo accumula, ecco prepararJ:i già ine,orabile, la rivincita della 1toria. Segniamo intanto i tre nomi e le tre dale dei tre a11a.ssinati dal faJcismo per odio antiparlamentarista. Piccinfrii, il candidato, 20 marzo 1024. Malteotti, il deputato dell'opposi:ionc nella Camera, il t0 gitl,!Jno t924. Amendola, il deputato della ,eccuione, il 7 aprile t 92G. Tre nomi, tre date - tre bare in.sanguinate della novella i.storia che l'Italia il dl della sua reden;ione coprir(! di fiori. LEGGETE: ALCESTEDE A11BRIS- !Jattt:otti - Falli e commenti - con ritratto di Giacomo llatteolti, Tolosa, Casa Editrice • fuoria • (U, Rue d'Arbulssoo:, 1927 - Fr~. 5. CA..\JlLLO BER.,ERI - Munolim' « normali:.:,rtore " - Paris.,Comiléde Défense de3 Yiclime3du Fascisme et de la Terreur Bianche (12, Rue Grange Bat:ilière, Paris 9"), t927 - :Franchi 0,75. ~~t~d~\~ g~~~~~ifei1e}~~~tt~ ~o~~l~~/f~ tempo perchè usc::_issenel Popolo d'Italia del giorno successivo. ;;:~e 3 :e~Jfe 011e?~~~ r ~l~~.11~~~~ va a! direttore delle prigioni d1 Pog;i.o Reale a ?\at>oli,invitandolo a lasciare libero il prigioniero Thierscbwaldl, non appena fossero state sbrigate dalla polir.ia le ritie~~i~n~~cei's~r:~cC;:ala[ 0 d:~~~n~o~~ dursi a Roma all'Bòtel Dragoni, dovo a- ,,rcbbe donito metter.sì agli ordini del signor Bianchi. Thierscbwald, messo in libertà il 2 giu- . s'inçonlrò a spiare le abitudini di Malleolii ne~:l! 0 d!~f: 5 Putb,:~:";i'c~~e~1~~~~~;iz~!: va la polizia di Roma a rilac:;ciarea Matteotti un passaporto per !"Austria, che ~~~t:fiu!r~b~fft~"tn~ 3 nfi~~~~À~~1~Pgu~ mini fu informalo dell::i concessione del passaporto e ne informò a sua volta 'fhierschwald il 7 giugno. di~~~:n5J:~~ :~~~tid~ll•~e~:m~iuffmf: stra, ~lussolini diceva : • :Xol abbiamo ammirabili m:i~trl lo Ru&- sla. :Xon dobbiamo far altro che lmlt•rll. Abbiamo torto a non ImitareIl loro esempio.Ma nonce ne mancaIl cor.1gglo.E ,·e lo dlmostr&- remo. Slamo semprea tempo,Vo lo mostreremo prima che voi non pens3te •· ·-------------·-·····-··--·····----·-·········-··-······------·----------·-·-------- IL POPOLOA LUNGOTEVEREARNALDODABRESCIADOVEMAmOTTI FURAPITO ln una corrispondenza clandc!=tinacon la famiglia, che gli fu sequestrata nel nol'embre t924, scriveva : • Essi non po~ ~~n1o ~~1t~rf,e~~ :i/~~~~~~ A~f ~= glia gli rispondevano: • VeselU (l"an·ocato di Dumlnl) cl ba dello ~~nfg~e ~ ~!ttfra~~{,~!!ufJ:r~e1to'\I~ egli Intende di venire a un accordo con Mus- :~~~t~~~:rd~~ :t:ii~-rc~~e:!s~b?{; che una forte somma d1 moneta sia depos-JtAta per te In una banca.Sta. calmo. Tutti al lnte1essano di te. E' un momento terribile. Ma tutti la\"Orano per te. Riusciranno•· ni~og~, ~a~:io 5 ~J~6:i~~~fnid~~oc~~1~: nato a i4 mesi di carcere per avere dello : • Se lo sono stato condannato a sette anni per l'ucclslone di Matteotti, Il Presidente ,1 ... \'rebbe dovuto l!ssere condannato a trent'aonh, dcf ~i~!~iW:2ig~i~e~1lfe,~: 1 a ~~~~~~fl~ • Quando cl sono ordini da dare, ~tu!'lOllnl Il dà ed esige che sfano eseguiU. Quando noi cl tro\·Iamo nel guaJ, allora si tJra Indietro. l"na ,·olta passata que.sta tempesta, non ''Of".IIO più occuparmi dJ ordlnl dJ quc,to gtncre d:iU dal Presidente •· Nella disctlssione avuta nella notte dello !1'fi! 0 &~~~~Ji~f~~: f~~è ~r~ !~°t~ dato da Mussolini. Per ben due \"Olto Mussolini si era lamentato con lui o con llossi che il Partito era formato di buoni a nulla se lascia\"a libertà di parola ai deputati di opposizione. Nelle recriminazioni di Mussolini contro MaUeotli, egli e Rossi videro chiaro il desiderio che u la. vita fosse resa difficile" n Matteotti. L'attitudine del mandante Mussolini fu informa.lo a.1più tardi nel ~~1rr~t{fi~r:e!ta1f;r~~~11~ ~~I g~~~e~ig~~g prg';.~~iteeg1f11?::~e1~~m~~ai~foi.di Dumini e compagni ? ~o. Invece nel pomeriggio del mercoledl fece mettere in circola.. zione, e lui stesso contribul a meltere in circolazione la voce che p~obabilmente Matteotti era andato in Austria : non aveva egli ottenuto pochi giorni prima il passaporto per l'Austria ? ziO~:r~eldri;~e;~~ii~ ~~ifitv:dl1 ri~~; deffautomobile in cui Matteotti era et.alo rapito. li ~rtinaio della casa. nelle cui vicinanze t automobile a\"eva aspettato la preda, si era messo m sospetto, aveva preso nota del numero della vettura e lo aveva comunicato al funzionario. Cono<=ciutoil ~~g1~f 0 sa~~: .. rr~~;'on~ _/ef 1 :~_~aiieiet1; 11 nome d1 Fd1ppelh e di Dummi. Se H portinaio non avesse pre.:ionota del numero, gli autori dell'assassinio sarebbero ~:~aas~1i:~fl~1 :c~in~~~\u~~tf~i~lti ... meno De Bono, informato della scoperta ne d\~°r:'~. a Mussolini \"erso le G,30 porrieriM.ussolì!}i,pur conoscendo,p1>rfettarnente 1 fatti, qua!)dOparl::iva alla Camera alle 7.,30 pomeridiane, continuò n fnre J~ gnorri : nulla ancora si sapeva d1>ll0scomparso_; r1ce;cb~_eranostate fatte in Italia e nel P'!-e11_vicini: era da augurarsi che ~~~~;ec~~e~!~r~:s~~ t:irNg e:! :l~io ~~~~ ~~!s~hes 1 l~~~gred:J~~ 0 in~f:OJ~~~~ 3 di~uif~: \"Crno. . L'u_omonon a~·evaconcordaloancora con ln 5~,f!t~ 0 fl:~~~~ ~it~~i~~a:~~it::~~~ 13 scoperta t1ella polizia, e batte..va r~i::.
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