Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

ZURIGO, 2 APRILE 1927 Nwn. M. ANNO XXXl. (A. P.) --------------------------------------------- ---------------·------·---------------- .. -------- -------· ·----·- ' ME-FONO 4-i75 - Comto-Cbèq~ N. VlII-3646. SETTIMANALE DEL PARTITO SOr.TAUST.\ ITALTA!\0 l\1TIU,,\ SV17.ZER.4: ABBONAMENTI PER L.-\ SVIZZERA AE.R L'.A:NNO 1926: REDAZIONE: \.\i:Vll~ ISTl1.\Zl0\:E: P.i.<EZZI DELLE lNSE.RZIONI · 1 anno, ir. 6.-; 6 mesi, lr. 3,-; 3 m~l>, fr l.Sù , L'Avuenire de/ Lavoratore, 1 11111·111,sio11f:eseculii>a del P. S. I. o.,,,- .,;,,:,. 0 ~a:10 cl: hDea (\arth=~ una colonna), 2c CC1'l1 Per réclame continuala, p-rezz.1 da COTTV<>nirs; PER L'ESTERO. I anno, lr. 16; 6 mesi ir. 8; 3 roes1, lr. 2,50. Zurigo lur·go. ,rt1ilàrslrassc 3(-i ---------'------------------------ -- --·- ------------------------------------ ------------------ •·-- ·-·- La guerra L' Etu·opa ha respiralo in quesli ultimi giorrù l'almosfcra d'ansia e di preoccupaziooe che caratterizzò la giornale funesle del Luglio e <lell'Agoslo 1914 TI pericolo imminente della gt1c·i-ra, In riapertura dei conflilto mondiale mal so~alo a Versailles nel 'Hl. hanno pesalo c,omc un incubo sui popoli. Come aJJora è dai Balcani che la scintilla ha minaccialo di dar fuoco alle polveri ben asciullc e pronte c.hc gli imperialismi d' l~uropa costanle•• mente accumulano pe1· la lolla ad oltranza che ha per posta il dominio t.-conomico e polilico-dei mer_;ali clelJ'Orienle europ~o. Una 13alcania pii.1 yasta, po1chè nel ruolo degli Stai i turbolenti, aggressivi. dalla coslil.uzione interna dilla'to1ialc e dalla politica eslera impulsirn, [acili prcdc> del più grosso giuoco delle maggiori nazioni capilalislichc. è caduto un nuovo paese: l'Italia fascista. La guerra del Hl14-1918 non. solamente non h::i. attenllalo ma al contrario ha ina$prilo le cause dei conllilli imp<'rialislici. L'Inghilterra capilalisla, per esempio, è desta conlro il blocco franco-tedesco che la minaccia direllamen.lc: essa approfilla del fallo cht> l' afilusso dei capilali americani in [lalia spinge il goyerno fascista all'espansione nei Balcani ed in Africa. per unirsi a quesfullimo cont.ro la Francia od aiutarlo a colpire la propria riYale nel punto delicato: le colonie. E la rete degli intrighi d<'i grandi capitalismi in lolla avviluppa sempre maggiormente gli Stati del Sud e dell'Oriente, economicamente o polilicamenle dipcn,. denti. In ,·irlù del regime fascista. rllalia è discesa nel ruolo di quesli Slali: n,el ruolo cioè di Yassallo cfell'impcrialimio britannico. La parte esercilala in proprio e per conlo dell'imperialismo tedesco dall'Austria nel luglio 1914 è slala quesla ,·alta rappresentala da.Il' Italia fascista, in proprio e per conlo dcll'Inghillen-a. Dall'altro lato. come nel '14, la Serbia soslen.ula, potenziala e prolella dalla Francia. Tanto più imminente il pericolo di ieri e di doman.i in quanlo è nel primo piano della c-ontcsa uno stato coma quello fas.cista che è spfolo alla guen·a da ragioni di conse1·vazione interna, dalla slessa ~ua natura di stato iditlaloriale. anliprolelado, espressione di celi plulocralici anelanti alla cuccafna gucrrcsr.,a, sottrallo ad ogni controllo ed influcl17,a delle classi la\'orat:-i<·i. !'vlussoìini r faialmenle condotto alla guerra dal baratro finanzia.rio ed economico c-he minaccia di lrarnlgerlo, da.gli intert>fsi capilalislici che lo soslengono. dalla slessa psic-ologia delle masse fas~iste chc> coslilujs~ono ln c-laS'-<' dirigente del noslro paese. Tanto più preoccupante 1a silua .. zione in quanto la s~issionc, ]a disloc-azione. il disorientamenlo delle masse proletarie, unica remora ali<' boqt.hesi<' imperia.li~tc. sono tali che l' azione proletaria internazionalr nc,n rappresenta un scrio ostacolo all' csecu,:ione dei niminali disegni d< llc- diplomazie e degli Stai i Maggiuri. P< r cinque giorni. nel scgrelo delle canr-cllt>rie e dei conciliaboli diploloro alleanze. fl mondo ha assistilo malie-i i grurpi rivali hanno misur::ilc I<' loro forze. hanno saggiale le alle pro\'C generali del1a preparazione diplomatica alla ~ue1-ra. L'esecuzione gell(.>ralr è sc111plicemen.l(Y•rin- , ;:ila. * * L'origine e lo sYOlgim~nl~ del con: flillo itaio-jugosla\'O. c1 _nporla. n~ proxdimc111i classici ck1 confl1l11 imperialistici. .. L'Italia con Taranto. Pola <' J isola fortificala di Sasseno è: padrona de!- !".\drinl1c0. S1111a' ll.-a sponda dcl1'< amarissimo • la borghesia ila.liana ha ottenuto Fiumr e Zara. D'altro canto lulla la polilicn jllgosla,·a è dominala dal prohli·ma degli sborC'hi. La Jugoslavia possiede la costa clalmala e· ,·oloe lo sguardo ,·c•rso Salonicco, <'St;emo limite della sua ,·ilaJe arlrria ferro,·iaria. fn 111c7,z0, l'Albania è l'ostacolo all' ult,,rion· espansione jugoslava al su1. P al rnmplclo do1Pinio ilaliano dc>IL\- driatico. lioteca che • viene Slùl'A1ba1tia quindi si appw1lano gli appclili di du<' imperialismi riYali. Con il recente Iraltato di Ti.rana, l'Ilalia si è assicurata una ,·era dominaziont> politica <:'d rconomi('a s.11 questo paese. l'n articolo dd trattalo a.ulon~za il governo fascista all'occupazione militare dcll'.\Jba1ua tulle le \'Olle d1c /'a//1wle orliinamenlo politico a/b1111es<' sia minaccialo. Quando -.i p:-nsi alle condizioni in.lernc alhancsi. ali<' lolle dei capi-fazione che la dilaniano, alle bande monlanarC' in gurn-iglia continua. all'as"-cnza di scrnpoli del go,·rrno fasci~~'l. scmpr<' pronto ad assoldar<' un avYenturiero albanese per proYocare un simulnero di riYoluzione ed aver (fl.lindi il prelcslo per l'iulcr- ,enlo n1.ililarc ,si ha il quadro esallo del pericolo imminente e continuo <;he il Trallalo di Tiraru:t rappresenla per la pac<' ('Il ropea. poi eh è è e,idenle che la .Jugoslavia non sopporterà mai m1' occupazione militare italiana in Albania. E dietro la JugoslaYia è la francia. come dietro l'Ilalia è l'Jnghillen-a .... Se la Società delle Nazioni fosse rcalmentr I' islitulo cuslod·· della Pace come ci ,,,i n1ol dar<' ad int<'ndere. P non fosse im·ccc la palcslra. degli appetiti imµcrialislici delle grandi potenze, non a,-rcbbe mai dovuto ratificare un tale Trattalo eh" conlirne in sè latenti i germi della guerra imminente. r:allualr capo albanese .\hrned Zoogu, uomo di fiducia di ~lu~c;olini. ha in questo momcnlo contro di sè I ul la la popolazione albanrsc e solo la minaccia clell'inlen·rnlo ilaliano riesce a mantenerlo al polen'. In questi ultimi tempi ~i son ,·rrifìcale anche delle ri\'ollc •delle sic."'" truppe alb;rn,e:.;i contro gli uffìcia.li i lrnllori i tal ian i. In lalc situazione l'Ilalia h,1 im·ialo tuia nota alle potenze europee denunciando le manoYrr drlla .Jugosla,·ia per spodeslarc l'alluaJe liranno delL\lbania e c;osliluirlo e-on un :-illro di mo gradimento ,rd accusandola di preparativi militar: alla frontiera a lbanesc. La noia ha posto in molo lr caneclleric europee'. La Francia cLiclro la Serbia. l'fnghillcrra .dirlro l'llalia: la Germania pronta a schi<'rarsi dalla parie del p:ù farle per la propria rivincila. Lo scontro è rimandato. l'n'inchi0sta. sembra, accc,-lerà la Ycridicilù della denuncia italiana. Le truppe ilaliane ammassalr a Bari. :1d .\r--:·ona. a Sas<,{'no, sostano per orn: le d11c principali ri,·ali non han rrcdulo di spin~cre a fon.do ln cosa. Il principio. ad o.gni ~nodo. d'inler- ,·l'nlo dell'Ila! i:i. nelle cose i 11 lerne d'Albania è ammesso: al più presto ,1usc;olini saprf1 l'arlo \'aJc>rc e· condurlo a fondo. E sarà la guerra. (;uerra di popoli. conflitto mondiale, guerra di efì"ellivi. guerra di materiali. gwrra scientifka. guerra totalitaria. che assorbirà tillie le risorse umane e materiali del/(' intiere nazioni; che sconvolgerà /'11ni11erso. che obolirà progressivamente l' <tn· tica dislin=ione tra popola=ione civile ed eserciti gettando l11lli nella /alta sollo forme diverse e che dappertutto farà le sue uitlime; che sospenderà l' allivilà produttrice per deyli anni orientadola tutta uerso le opere di morte: /et/e sani lo guerra moderna . fl quadro è di un uomo p~li~ico: membro della Socielà delle' ~az10n 1 ed è esalto. E' ,·erso qucslo disa.slro genrrale, ,·erso questo fosco tramonto della ciYillù che il c·apilalismo sla sping<'ndo J'urna.nilà. \ dispetto dcli~ 11llime doloro~c e1-p<:ric11zcle grandi !H>tenzc· im1h rialistp di~sirnulano c-0me tredici anni or so110 le loro conlese di<'lro !r conle1-<' degli Slali minori; oggi come allora il con.ccrlo eurnpro è: il rampo più propizio per lo scatc11anw11lo d'•ll<' c·upicligie r delle ambizioni: solo oggi si chiama Socieli1 dPll" :\'az10ni. In questo lrisle giuoco il nostro paC-"-e ree-ila la parie dello scherano e del provocatore. r·n pallo scgrf'lo lega il goYcrno fas<'.ista ,11 go\'<'l'IH> c:,011.<-crvatorc> inglese. T la,·?:·al_ori_ ilali~~i ~fTamali_. percossi. 11111il1al1n,_clot11111_1slal?,d1 ~hia,·ilù. sono slnt1 ,·C'nclul1 all 1111no 18 CO pcr;ali mo brilaun.ico. Per conlo cli qucsl'ullimo g.li operai cd i conladini italiani antlram10 a baltersi domani ·ullc coste dell'AlJ1ania, posdomani in Cina, quindli in .\sia Minore. Il capitalismo non conosce eh~ llna legge: la Yiolcnza; non ha cli<' una forma cLisviluppo, la guerra. Il mondo non a,Tà più pace fino al giorno in cu.i al sistema di produzione capitalislica 11011a\'l"ù sosliluilo il rl'- <.;i111t <!Pila pr-i<luzimw <' dC'la clislrih11zio11Psocialista. Contro la guc1-ra. lt' ~-la1-si la,·oralrici non polrnnno efncacemrnlc lollan· :he lottando contro l"a.lluak socielù liorghr~r. Tullo il recto i:- illu- ~ione. lllusionc la :pcr:1.11za di poter instaurare un regime di pace nei limili del mondo capila]islico; iUusionc la fiducia nella Società ,delle ~azioni. 11 prolclarialo ha un solo mez7,0 per sahc1re l'uman.ilà daJ baralro Yerso c11i l'alalmcnlc è spjn.to dal capilalisrno: la conquista del potere. \'crso qucslo obhielliYo clc\'e iendcrc con lullc le sue fonc. le sue (';il>a('i[ù. !a 1-ua Yolonlù. Slrapp:u'l' ;I rotrre dalle 111an1 dcli<' classi capilalisli('hc siµnilica per il proletariato inlrrna1.ion.alc t1011 ~olo n:d1111C·resè sl(•s~o. ma sal- \a1·e la 1·i,·ill:i. umana da!!li abis-.i cli una barbari<' mai ,-i~la. ,. Tra la farsa e la tragedia LamaschedraIl YOl!o. Sqtril~la Jl.allica, che non può parlare della f/.oridezza. dell'Italia (duecentomila disoccupati; il bollettino dei fallime11ti dlve11uto un'enciclopedia; la bilancia commerciale che tracoua; ogni sei mesi un pre tifo per tirare innanzi), che è costretta a Iacere sui successi della politica 11nperinle mussoliniana (scacchi a Tangeri; occuoazione rientrar.a in Asia Minore; fallimento clamor(lSO ciel tentativo alba11ese), i foga a riportare le avo/o. r;ie del Duce di taluni giomalisti reazionari europei in fregola di instaurare nel loro paese 11 regime di ovvressio11e e di repressione che delizia l'Italia. Jllustri incogniti che nei cnmmenti di Squilla di,·e11go110ce/ebrltà mondiali. Jl signor Jolm !·or Ier, per e em~ /J!O, trova che il Duce 11011 è voi co 1 b, ut{ò come lo dipingono i ritratti e le fotografie. « Sg,wrdo dolce, sorriso l)ro11to, voce pucauc ». ~a dC!J)c11d, direbbero i francesi: dipe11de daUa ma chera che i! Duce crede di assumere 11el determinato momento. Vi è 111D1uce per intcrvistacori sentimentcili tutto latte e miele, paterno e 1 md110 dedito aJ/e pie lett11re ed agli 011es1/ vaghi del violino I che strazio oer i vicini di casa!); nui c'è anche il Duce formato « i11ffo-s-sib:·lmc1"1· rc dagli occhi roteanti e dcu rmgni sul tavolo; il Duce che all'intervistatore 1ilfonito racconta i suoi cx,ploit:S della giornata: tanti a:vversari sbarazliati, cinque ore di equitazione, quattro di scherma, due di sonevamento rJe i, pas eggiaJa co11quattro leoni al (fuinzaglio, ecc.... F,' futta questione di maschera. Il dso viene fuori a 110/te alta, quaJ1do detersi il vi o dalla biacca del clOll'll i' diste i i 11111scoflai cciali dalla reci· la quotidiana, ,il Duce si indugia nei c;o!itari colloqui con /.a f)ropria bas- <;ezza morrùe C' fa {}rOf)ria p11stlla11i111itci. Il soclallsdmeolduce. Il signor Forsfer ::i aJJprende a1Iche che Mu solini 1101I1ra olfatto rinnegato il soci.alis1110:egli anzi lw fatto dell'ltali.a 1111 va,ule Stato socùrlista. Mussolini infatti per fare U sociolismo ha cominciato coll'accoppare i socialisti. Ma for e f'illu tre For· ster non Ira co111p!eta111emetorto: Mussolini « -ncg,~ianni dn.1Ji che pas ò 110!1le f,Jc <lei so:;i;'.lil smo siidando le lcg-,zi e pr:)dicaindo 1 di:ritci <lei prolct.ariato,, ·"accor<;e che conti11ua11do su queUa via rum arebbe mai divcnii/o ,,è ricco nei potente. Cambiò terre,w e si rnise a predicare i privilegi dei ricchi e dei iorti: otte1111equello che desiderava. I; fece il sociali. nI0 d, i padroni, dei cavifa{iç;/i. Il signor l·orster 11011 è poi tanto fe<;.\Ocome c.111J11arevrima vista. SistemInivariati. e evi(lente che ti Duce sta apvlicando in politica estera gli ·tes i sisiemi che gli portarono fortuna nella po!frica iutenw. Il campo pe-l'ò è di- ,,erso e 11011si 1>uòdire elle fi110 ad ora abbia raccolto gli stessi alfori. 011e fa è forse hl ragione ver cui - da perfetto campio11e del 1u1zio11(1/i- <;mo viù sfrenato e del/' imverialismo più lwgolare - '>i è vnrto (il servizio di Iu,a potenza estera: l' !11ghilterra. Ma i sistemi che adotta, rivc>tiamo, c:.0110 i medesimi. Dalla bomba all'arci,·ec:.covodi Milano 11el 1919, conte· zionata, spedita P i11dirizzata di suo nugno al.lo scopo tu vrovocare lo sdef!no dell'opi11io11e tmbblica co11tro i soci(tlisti, all'eccidio cli Palazzo c/'Accur io, a tutti gli episodi della guerri'.!fia dc>/ 1920-22 predisposti da fui o dai suoi d'accordo con le questure e le s1azioni dei carabù1ieri, rm meludo non s'è mai smentito: quello dell'agente provocatore. In poli.fica estera è lo stesso: elle si l.1riar7i Riccio/- ti Garibaldi, Sal.a o LapoUa nei confronti della Francia, oppure Ahmeà1.nf!u nei confronti cMla Jugoslavia, il metodo è t11variato. Ma una cosa è sp:ominare Case del Pnno!o e lavoratori inermi, altra è vrodamare e combattere delle gv0rre cm1fro eserciti e nazioni in armi. Questa è la ragione per la quale l'anno napoleonico è trascorso senza lP vittorie di Je11ae di Austerlitz e quc>sto in corso minaccia di essere più frcoicescarw dc>l precedente. E dire che Mussolini •1011lesina buona volontà nel prepa. r 1,re P provocare la guerra. S'è anche fomif() di 1m protettore alle spalle che ili permetta di far la voce grosw. A rrr>zzo di quali rinuncie e ver· !!M[Jle 1,azionnli 11011 c:;appiamo; ed a to<;to di clim' '· ~ a•1P! tal profr>tfore è sempre quPl!o del calcio di (orici... Ma è fo forza del/'ahitudirie: senza ·')/i,ni non marcia. Ieri (!l'ano i C(trabinieri, og~i l'Inghilterra. UnapiazzMa atteoatti Vienna L'amministrazfone comunale socialista di Vienna ha deciso di dare il n~ eh Giacomo Maiteotfi ad una grande piaz· za al centro del quartiere di nuove abiLazrioniche essa ha fatto costrurre Il Partito Socictlista dei Lavoratori Italiani informato della cosa, ha inma• to al C:,mpagno Seitz, sindaco di Vienna, la seguente le-ttera: «Sig. sindaco di V?enna, ViElllllil, la grande capita.le socialista'. ha dato il nome di Gnacomo Matteotti ad una piazza sita in uno dei quartieri che essa ha sa,puto creare ,per il bene del suo proletariafo, dandlo un es~pio d1 zelo ammiraibile. Questo !alto. s1gnL•r sindaco, non può lasciare indiHeren\.i 1 ,•os1ri compagni italiani. La Voslra grande capitale si.>cialisla è veramente degna del grande avvenir~ che le si preannuncia, della elevaz:one progressiva delle masse op?r~ie alla dignità umana: e<-...sa è degna di un avven.ire che sarà più brillanti? che st,t · l' la antica dominazione reale ed imperiale Ora che la città ha dimenlic:ilo gli or· rori -della guerra m-,ndiak ce.leb-ra il martire italiano d•ella lolt I i>roletari:i, additando così la via all'intesa prolct<t· da internazionale. ln queslo gesto della città <l1 Vienna, rigenerata dal sociaJism0 r. pe\ sociali smo, vi è pure una profez;a: c<:m-.: essa si è risollevata così si risolleverà l'Ila· 1ia che lavora. Sì, il vecchio canlo italico sarà ,,ero una volta ancora, ma contro l'oppres~< re interno: bastone italiano, l'/taiza non doma. Gli it.1lia.ni che han scdta I.i pr )seri• zione per essere liberi e pc• polcr cc,n• linuare a loti.are per il lor<> paese e per ,( socialismo, ricavano da questa pro· fezia una grande lezione: !a 11surrczione èei popoli da l.utte !e rovin:: e da tulle le oppressioni non può e,--.:re c.he c·pcra e.lei Prolelari:ito. Vedendo celebrare il nostro grande morto, la speranza dei sopravvissuti ~i rianima, e sentono il bisogno di ripetervi l'e.s-pre!;sionedella loro profonda gra· titudinc e cli porgervi il saluto di tutti i socialisti italiani. che sono i veri rap• p1-~!;enlantidel proletariato ilaliano, op· pressi ma non domi. Essi vi pregano di trasmettere i nostri saluli alla crtlà di Vi=a ed al suo fede!e proletariato militante. Per il Comitato Centrale del Par. filo socialista dei lavora/ori ifa. liani: Mod'ig'4ani •· La crisi ntellettuale de l'Italia d'oggi Forse è.• un po tutta l'Eurnp:1 che si Iroya in queste condizionj di de- < :idcnza inlellf'ltuale: dico decaden1a intellcllual~, perchè voglio limitanni a qncslo argomento. Ma \'i sono lan.lc altre decadenze! L'I-:uropa ha. con la guerra. soslent1lll t,no sforzo superiore, ollrcchè ali,· propri(• forz<' economiche, and11• ::lit' propri(' for/.e morali: e a.i p:1l- i piu clc•boli, quali l'llalia, que- -;I > sfor7o lw prodoilo i danni m:1gg1c·1 L 1 I f.1sci~1~10.ad <'s<'mpio. è un lale fcncmeno di dcgcnci-a.zionc politica, che è slalo possibilc> solo perc:11è le en<·1·çie morali del popolo italiano erano stra.ordinariamente depn·sse dq <• q,1<1tlro anrii cli gncrra e altri qt:allro di dopo guc1-ra inconcluclenlc (' l11rnnlluoS0. :.la io \'Oglio qni. rip.:lo. limilarmi ;i u:, rsam{: inod,cslo e brc,·c del1a lcllcral11r,1 e ckll'arte italiana del ,:,:po gnerra. E sr k concìusioni che nr trarrò saranno amarf'. non saranno prrò ingiuste. Sopra,·, i\'l' ancora qualche a\·anzo clcll'ante guerra nella lcltcralura italiana ocLienw? C1·eclo cli potei· affe1~mare di no. D'Anrrun.zio è ancora \'Ìvo. Ma nella sua \'illa di C:argnacco il poeta, che fu già illustre concon-entc del Carducci, si spegne Ira la follia e il ,·izio. L'uomo ,·iyr ancora e fors~ \'i\Tà ancora: il poela è morlo eia un p:!Zì',o. E n.11chc della sua opera passala, s7Jlenrlenle ndla l'orma. ma C{lsì n1ola cli sostanza. che cosa ri111arrà nel ft•lnro? Forse le antologie rcchern .n. no qualche sua pagina e le slo1·ic lcllcraric> lo anno,·Preranno lra i precw-sori ,d·ella de~denza elci dopo guerra. Eran già noli prima della. guerra Brocchi e Panzini. \'irgilio nrocchi. che noi socialisii amiamo come compagno. è un lrUeralo di Yalo,·e; ma la sua opera - occonc essere sereni - n.on è lalr da lasciare impronta nella sloria della lelteratura. Ollimo romanziere e no,·elliere. Virgilio Brocchi oggi è forse il migliore scrillore d'llalia solo perchè la miseria allua.lc fa apparire massimi i più modesti. E Pa.nzin.i? Panzini s"impose, nel decennio scorso, per uJ1 suo brio speciale. per un suo simpatico umorismo fatto di filosofia spicciola e di buon senso comune. Ma oggi, che n~ol fare lo scrittore del regime, egli non sa che ripetersi e di\'cnlar uggioso. sciocco, scoccia.n le. Il brillante Panzini è come morto anche. lui. Xel _l~alro - di romruizo pare più non s1 mteressa - domina Pirandello con le sue buffonale serie o ~1~ge,~.e b~e che dir si rnglia. Egli e 11 pm ev1clenlc campione della dcc·.adenza lcllerada i!alian,a alluaJe: <'cl è campione di ,·alare. Della miriade di lcllcratucoli del dopo guerra. il nome di Pirandello rimarrà e si scri,·erà di lui: Per strancz..7,a' di concezioni e di stile, emerse idla.lla lllorta gorn della povera lctleralw·a italiana del terzo decennio del secolo XX un ce1io Pirandello, siciliano. I·: /lOJJ è_ chiaro. nelle sue opere, se <'ff! voglia prc>ndere: in giro i lcllori, o 1nlt>nda ,·rramc-111<' scd\'en' cose serie . Tace, pare per sempre. ormai il poeta e noyc)licrc Pa.slonchi. Tace il poeta lkrlacchi. :--Jonscrfrono più e· ~0110 già dimenticali. Zuccoli, che a~le~o in,·enta trame per pellicole rl1 ~rnemalografo, Ojelli ddollo a far<' 11 lacc.hè del regime alla dirc:r.ione del Corriere della Sera. Grazia I leleddn. dclìn ila come J"ull ima no- , cllicra ilaliana .. \da ~egri. esaurita l ,·01111,rat~ dal fa.sci mo. Chi 1.:i1 resta·? lo mi lrO\ll imbarazzalo a far nollli. Si grid.i :llla nisi del libro. e si in,·oraHo pro,, cdimcnli da parle del go\'crno. Si stampano troppi pochi libri in llalia. si dice. :Ma che cosa ,·olei(' cli<' si stampi SC' nessuno sa sl'l'i, <'re'? Purtroppo si stampa anco1a lropJHl roba, in confronto di quella ('hC' nwril<'rchhe cli c•ssrre stampala! Qualche gio\'all<' si arrischia a bnllar fuori un roman.zo: ne saranno llscili llna ,·<'lllina qu<"sl"anno. l n disastro: non uno ha resistito alla crilic.a più benevola. E le librerie non Yend'ono, le tipografie non stampano, i teatri sono tlcsedi. Invano gli scrittori più asini lcnlano sorreggersi a vicenda, costi1 ucndosi in C:orpora7Jone Fascista. E la gio,·cnlù p1·el'crisce i rapicti s11("t:cssi drlla polilica fascista, così facile a chi nbbia un po· di faccia tosta e n<'ssuno scrupolo morale. Chi sa sei iYen' 11·0,·a un p:rne solo a inccni,;ar nelle gazze! le ciel regime i padron i d"oggi, e se non ha un.a .é:o- ~·cienza salda - ben difficile a forninrsi nei f{o,·a1li in lernpi di corrll- ;,ionc. di mist'ria, di dispotismo - fìnis~c per a::latlarsi a fa1·c il luslras<":1 rp:· in q11akhc redazione. * * * T Il generale i periodi cli tirannide e di dispotismo ha.rn10 prodotto i 1,iass'.mi c-ampioni della. lclleratura e della poesia. · Danlc 11011- fiorisce nella decadenza poliliC'a clcll'llaJia del MecLio Evo? E la servitù italian.-1 da Napoleone a Poi'la Pia non ci ha dato i Foscolo e· i Manzoni, i Leopa.rd.i e gli AJfie1~i, un esercito di scrillori immortali? . L:i. lirannide ciel secondo Impero d:edc, Ira cento al1ri eccelsi, Vietar llugo. f~o zar~:mo produ~. e Gogol, Do- , loJc\\·sck?, Gorky, Tolsloi. La tirannide fas"i~la non ha dato ancora un pcnsalorc e scrittol'c ribelle. Nessun poeta. è sorlo ancora a maledire il fascismo, a .. impre-~rc, a spingere alla lolla. (L ,·ero d1e neanche n"f's- : 1111scril!o1·c, degno di !al nome, è -·orlo ad csallarlo). C:iò è n1llrislanlc pcrchè lascia ~·u1}po1Tc·che la crisi italiana sia as- ~ai più gra\'c e profondla di una semplice c-risi di depressione inlelletluaJr. E' un YCro abisso cli meschinità cli miseria quello in cui ci troviamo'. DoY'è un Carducci che lanci le sue invelli\'e a un tiranno. dov'è un Giu- ~li rhe l'uccida con la su.a satira clo,··è un :'-iievo che, allra\'erso le su~ pagine, faccia desiderare ae1Ji imbc·lli la ,·ecchia libertà? t> ~o. ~on c'è ncl}Dl!i"C un Cavallotti o un _Rapisardi che sappiano accendere 1 cu~ri alla fedi:! e alla sperar1r za; non ce 1111 Fogazzaro che sappia, almeno. f~1· medilarc sui problemi deJ)a coscienza. :'•folla. Il vuolo sonoro delle coreografie e delle fanfare. Ah. se aveste Yisitala la XV &posizione Internazionale d'.\rle di Venezia! Le opere presenlale furono s-~arlalc nella proporzione ciel 90 per cen~o .. percl~è giu_dicale indegne di a))parire agli occJ11 del pubblico. Per alli1·ar ,·isilalori una buona metà delle 35 sale fu adibita a mostra re1rospelli rn •di artisti scomparsi da lcmpo. E.nlra,·nle nella prima sa.la e il primo rnslro gesto era di sdegno. Roba dell'altro morula! Nucti di donIle da.Ile_ca1·ni cascanti oppuse lignee, color d1 rosa o verde; paesagai in- \'Crosimili a colori più inyero~imili ancora. · I pillori moderni non conoscono nè il di ·egno nè la prospettiva. Un fanciullo eh<' per diYertimen.to spargesse alc11ni lubclli di colore sopra una laYola, non ollerrebbf' effetti <lifferenli. .\.imeno i fttlurisli. con le loro stramberir dimostrano una certa furberia: 1;011.sapendo dipingere, si fanno guardaJ·e lo slesso daì puhhlic.-0 e anzi lo prrndono hellamenle in giro. .\ VrHczia c'erano parecchi quadri futuristi daYanti ai qu.ali il pubblico si diYcrli\'a a fare delle scommeSSC'. l'no scommelleYa per esempio, che il cp1adro rappre~enla.,·a una aurora horralc. un altro una casa. 1111l.C'rzo un·offìcina. 1111qua.rio un C'anc e così ,·ia. S'an<laYa a Yedere il calalogo e si scopriva che l'autore a,·eva Yolulo darci il ritrailo c11 Benito Mussolini ... * * * ,rn l'llalia. la lerra elci suoni r dei C'anli. nonchè dei ... tenori, almeno si lirnc alla nella musica? Neppure. ~uccini è morto e ~fascagni è csaunlo perfino come operettista. Nei lealri si dà Verdi, Puccin'i, Wagner: le opere nuo\'c si contano S\Ùla punta clel'tc dita di una mano e non rC'cr- :,, gono a dicci repliche.

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