tuerebbe progressìvamente il dett~to della Costituzione secondo cui la Repubblica italiana è fondata sul lavoro. Per i comunisti si tratta, come sempre, di inl".llciare lo svi_luppo del~a democra- ~:~:li:: ~g:Ì~sf~1ca%s~ t:ai1~~iPf! 1 t 1 ~[~c~~ia/~ un regresso dell'arcaica ideologia lotalitaria e in un sempre più ,•asto raggruppamento dei lavoratori auorno agli ideali del socialismo de,:nocraiico. Inoltre, il comunismo deve rronteggiarc una grave crisi J>?litica che sia distrnggendo il mito della sua umtà: il fenomeno si era già \'Crificalo nel passato ma in forme no~ cosl macroscopiche. 11dissidio con la Jugoslavm, al tempo di Stalin, costitul una frattura ai margini e !e dissidenie nell'interno dei partiti comunisti sono state sempre riassorbite, magari con la distru7Jone dell'ala dissidente. Oggi la frattura si colloca su un piano mondiale: da un lato la Russia con un certo numero di partiti in prevalenza cli Stati satelliti o di Paesi occidentali; dal!'atiro la Cina con sempre più largo seguito tra i pariiti comunisti del ter-.w mondo. Del resto, nel seno dei partiti comunisti del Paesi satelliti prevale, fino ad oggi, la tesi della prudenza e ciò per la ragione evidenle che una condanna della Cina limiterebbe il margine di mnonomia di cui 1ali p:irtiti godono nei confronti dell"URSS. Il p..1rtito comunista italiano si colloca sulla sicssa linea per ragioni diverse. Togliatti è stato bensì kruscioviano avanti lettera ma solo per ragioni di tatticismo a( lini dell3: conquista del potere. Nel fondo, Togliatti è il più staliniano, il più .cinese• dei comunisti dell'Occidente e ciò spiega !"allineamento del PCI sulle posizioni prudenti dei comunisti polacchi e la par1icolare indulgem:a dei cinesi nei confronti del PCI. Non intendiamo esaminare le enormi impli· cazioni di politica estera del dissidio in atto. Lasciamo questa materia alle profezie degli strateghi da caffè, che già scontano un conflitto sovietico-cinese. Sono più propenso a credere che, in un giorno non lontano, tutti i Paesi economicamente s\'iluppati dovranno aiutare i cinesi a sfamare i loro innumere"oli figli. Ciò che è in ano è il crollo del mito del comunismo monolitico. Nella do1trina de! comunismo So\'ictico ed occidentale salrn agli occhi !"incapacità di valu· tare in termini di materialismo storico gli e,·enti storici che si verificano all'interno del movimento comunista. li materialismo storico non è una chiave che apre tutte le serrature, ma è un canone interpretativo che non va trascurato. Ebbene lo stalinismo viene spiegato con ragioni psicologiche (il culto della personalità) che ogni osservatore, non totalmente destituito di senso storico, deve respingere con sprezzante fastidio. Mentre il materialismo storico viene maneg giato a proposito cd a sproposito per interp1:etare gli eventi del mondo non comunista o addmt1ura pregiudicare i valori es1etici o etici, viene accuratamente messo in parentesi per ,•aiutare ciò che succede nel mondo comunista. I comunisti piì1 consapevoli arretrano di fronte alla realtà da essi stessi evocata ed hanno paura di giudicarla perchè si autocondanncrcbbero. J comunisti, culturalmente sottosviluppati, si trastullano col culto della personalità. Ma la nemesi colpisce gli uni e gli altri con le stesse armi con cui essi hanno colpito e colpiscono !e forme più evolute del pensiero e della realtà del mondo del lavoro nei Paesi più progrediti. Sviluppo storico Che ogni popolo non possa progredire che nelle forme condizionate dal proprio grado di s,,iluppo storico è più che evidente. I lavoratori delle società in cui prevale un tipo di economia primiti\'a non _possono progredire nelle fo~me in cui progrediscono i !a\'orntori delle _società più evolute. Ma i lavorat_ori delle società più progredite degraderebbero 11 Jivel!o di sviluppo generale dell'umanità se si allineassero sulle forme di e,·oluzione di popoli storicamente in ritardo. Eppure il comunismo europeo ha fatto questo distruggendo, do\·e è giunto al potere, quel patrimonio di valol'i umani - la libertà politica, di pensiero, di coscienia, di r_iunione, di stamp~ - conquistati in tanti secoli di lotte per la Cl\'lltà. Le ragioni storiche che possono spicga,·e !"origine del co111u11ls1110occidentale, come l'lmp,erlallsmo colonialistico, Il milllarlsmo nazionalista, sono \'enute a cadere e Il comunismo nel Paesi dell'Occldente europeo non ha più alcuna giustlfica7Jonc storica. li comunismo sopravvh-e a se stesso l..n fon.a delle strutture buroerallchc che ha creato e del miti lrrazlonall che è riuscito a sprigionare In una parte delta classe la\'oratrke. Russia di allinearsi con l'arretrala Cina anche se la dittaiura è eguale nei due Paesi. Naturalmente, il dovere di chi si col!oca ad \ln li\·ello politico e culturale più alto è di capire ciò che avviene ai li"elli più b~ssi. Questa è l'opera che le democrazie progrcdHe devono svolgere nei confronti dei Paesi in via di s1•i!uppo, questa è l'opera che i socialisti democratici d'Italia de,·ono svolgere nei confronti dei la,•oratori che sono ancora irrcti1i dalla burocrazia comunista. Ciò lm11cgna I soclallsll demoeralicl llallanl a rafforzare la loro organluazlone e la loro opera di propaganda, ad irrobustire l'allivllà del governo di centro slnislra Il cui senso storico è precisamente di portare l'Italia al lh-ello politico, economico e soci.de delle democra2.le più progredite. Il Governo di centro sinistra non è soUanlO una formula politica, 11 governo di centro sinistra rappresenta l';,lleam.a del celo medio, aperlo ad una visione ilei problemi soclall, coo il proletarlato delle officine e ilei campi, che si balle coraggiosamente sulla pianaforma della de111ocrazia polltlca. li programma del Governo è dunque l'demento qualificante di una politica di cenlro sinislrd, la quale deve raffon.are l'Iniziativa delh1 collctllvltà superando, con coraggiose rlfonne dl slmttura, gll antichi squllibri che hanno cardlterizzato l'eeonomla llallana e la debolev.a di lsllluzlonl democratiche che non hanno ancora vinto deflnltlvamen1e la loro battaglia per Il consolidamento. S'è voluto artificiosamente creare una dissociazione tra riforme di struttura e delle misure anticongiunturali necessarie per riequllibrare la nostra economia. Baslerebbe rirtettere che l'operatore economico di gran !unga più importante della Nazione è rappresentato dai lavoratori dipendenti: vale a dire dai contadini e dagli impiegati presi nel loro complesso. Il reddito nazionale \'iene distribuito, infatti, nella misura del 62% ai salariati dipendenti. Un benefico aggiustamento ha infatti portato dal 1960, in cui l'aliquota era del 55%, all"alìquota attuale. Ebbene, quando gli economisti liberistici dicono che per rimettere te cose in sesto occorre che g!i operatori economici riprendano fiduci~ hlm<;10r_agione, ma con l'a,•,·crtenza che la fiduc1a dec1s1va è quella dei lavoratori dipendenti, i quali - nel loro complesso - cos1ituiscono !"operatore economico più importante. Se, per dare fiducia agli operatori economici detentori deì capitali. è necessario tener conio della situazione obiettiva e degli incentivi necessari, per dare fiducia ai lavoratori salariali, indipendentemenic dagli infiniti motivi di carattere politico e morale, si deve fare altrettanto. E gli incentivi di cui hanno bisogno i la,·oratori salariati sono: un·occupazione garantita, un sa lario decente, una casa decente, un sistema di sicurezza sociale e di a!is'Hfe'nza sanitaria decente, pensioni per la vecchiaia decenti. Tutte cose, queste, contemplate insieme a molte allre dal programma di centro-sinistra. Chi in questo moSocialismo Democratico Il mento, per dare fiducia agli operatori economici, delentori dei capitali, chiede di liquidare il programma del Governo, di archiviare la legge urbanistica_ - che sarà certo perfettibile, ma che non d1 meno è indispensabile per dare la casa a buon mercato ai lavoratori - di non parlare più di riforme agrarie, e via discorrendo, mina la fiducia della classe lavoratrice e distrugge le prospettive di una ripresa economica e di un consolidamento delle libere istituzioni. C'è chi autorevolmenle ha detto che sia• mo giunti al punto critico, e ciò ,•ale, non soltanto per la situazione economica ma anche per 11uelh1 polll!c:,. Non si tratta qui di essere ollimi~tl o pessimisll, si trana di vedere le cose come sono e di rendersi con~ lo che molte cose sono possiblll. salvo una: quella di tornare Indietro, quella di ddu• dere le attese della classe lm·oratrlce, qm.•I· la di far rlrlui,·e ,·erso Il comunismo le fora elle si stanno dissociando da esso per 11\'vlclnarsl all"approdo della democra~ia socialista. Ed è qui che si pone l'assolula necessità di consolidare quella forza, la cui palitlca è congeniale con l'alleanza fra prolelarlalo e ceto medio, che costituisce l'essem.a della politica di cenlro sinistra. Taio fon.a è Il nostro Parlllo. L'azione del PSDI G_li eventi dì .questo do~gucrra sottolineano quah sono i servizi che abbiamo reso alla classe lavoratrice cd al Paese. Dal '47 sino alla fine degli anni '50, il nostro Partito ha evitato tanto il fronte popolare quanto lo slittamento ,,erso destra d~l ceto medio. La nostra coraggiosa presa di posizione di allora ha permesso al Paese di garantire il suo normale S\'iluppo economico e democratico, nell'atto in cui si creavano le premesse politiche per ulteriori passi innanzi. E' do,·uto io gran parie al nostro coraggio il fatto eh~ si è potuto giungere ad un Governo di centro sinistra. Ma se la nostra azione è stata indispensabile negli anni pass~ti, lo è forse ancora di più oggi in cui fon,c centrifughe all'interno dei parliti della maggioranza potrebbero rallentare, se non addirittura_compromettere, il prof!resso del Paese. Ma vediamo qual è la situaZJone economica. 11 disavanzo della bilancia commerciale, che nel '63 è stato di circa 2 miliardi e mez1.o di dollari, salirà probabilmente nell'anno in corso a tre mi· liardi di dollari e a tre miliardi e cento mUioni d! dollari nell'anno prossimo, con un ritmo di aumento a tendenza decrescente. Questo fattore p,ositivo, pur nella gravità dello squilibrio tra importazioni ed esportazioni, è in rapporto al buon raccolto agricolo, allo sviluppo del l\lrismo e all'incremenlo delle rimesse dei nostri emigranti che hanno fiducia nella lii-a, a differenza di quegli operatori economici che non fanno rientrare i loro capirnli esportati., alla minore domanda interna, ecc. ecc. ll disa,•anzo della bilancia dei li comunismo ha degradato il livello storico a cui l'Europa ha il diritto di collocarsi e dove effettivamente si colloca come avviene nei Paesi in cui la classe lavoratrice è raccolta attorno ai partiti socialisti clcmocratici. Ma questa degradazione non lo allinea con il comunismo dei Paesi meno progrediti. Alcuni dei valori, in particolare quelli della scienza e della tecnica - per fortuna - non sono stati rinnegati, anzi attorno ad essi si è esaltata la soprav1ofrcnza di quella civiltà rinnegata nell'azione politica e nella ,•ita culluralc. La tecnica dt"llo sputnik non permcllo alla Due aspelli del corteo al Lun&ote\•ereAma/do da Brescia (Foto LandioJ) Biblioteca Gino Bianco
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