Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

smo ha,n provato tutti gli orrori e tutte le umiliazioni. E c'erano fiori e cuori. Era la poesia del mar,tirio ! E quando la ba1 ra fu vicina alla tomba per essere interrata nell'eterno riposo, coloro che la portavano l'innalzarono alta sul m·are della f-0lla, nella piena luce del sole. Era il saluto della vita, il grido della !Speranza ed il palpito della fede. Era l'aip,oteosi che si svolgeva - attimo fuggoote, ma illuminante l'eter,nità - malgrado ogni triste "r,agion di Staito". Parleremo sempre di Giwcomo Matteotti e di Lui vi sarà sempre qualcosa di ,nuovo da dire, ed in Lui e niel Suo martirio vi sarà sempre d'attingere alim·ento di co~ raggio ·e di fede, sia nelle ore della tristezza che in quene della vittori1a. Parleremo sempre di Giacomo Matteotti perchè è un simbolo che ,emer.ge a1to sugli avvenimenti di un peri.odo tiempestoso della vita social·e italiana. Ricordaindo Giado,mo Matteotti si ricordano gli altri, i molti e molti martiri che, come Lui, sono caduti sotto i colpi di una fosca reaz~one che non ha conosciuto e non 1conosce ritegni. Molti e mo1ti martiri ... Riandando colla mente negli avvenimienti di quattro anni di vita italiana - 1921-24 - ci si trova in una selva di ricordi racca1priccianti ... Ed i nJomi incalzano i nomi: città e ,paiesi terrorizzati, incendi, saccheggi, rapine. E morti, e morti! Tutti questi ricordi e tutti questi morti si ;personificaino in Lui e tutto il martirio che verrà ancora, si assommano nel martirio Suo. Ogni frore deposto sulla sua tomba è fior,e de.posto sulla tomba diegli altri morti; ogni parola spesa per Lui è parola spesa per tut!ti. ' Pairleremo sempre di Giacomo Matte!Otti anche nei giorni della letizia. Perchè Egli, col suo martirio, ha dimostrato la crudele realtà della lotta: la vi1 a dell'avvenire -è seminata di rovi e ·per :procedere bisogna avere il coraggio e la :florza di farsi lacer:ave le carni dallie ispine. Questa realtà deve ·essere ricordata agli uomini che anelano ad un migli·or domani. Il passato non si raissegna a morire; si spegne affondando gli art1gli nel deli'tto. La felicità di domani è alimentata dal dolore diell'oggi. Parlevemo sempre di Giacom-0 Matteotti perchè il suo ri'Cordo è luce e speme. Non più uomo, ma simbolo; non più materia, ma spirito i.n!finito che si :fionde nell'univenso. E' la sement•e perita per generare la messe! Carlo Molaschl MEDITAZIONI SU UN LIBRO Anzi un librirccino. • Il frontespizio nion reca il nome di un filosofo, di un grande novelliere o di un .poeta alato. Chi scrisse quelle pagi,ne morì a soli quindici anni e non sognava nemmeno lontanamente che quel suo diario di adolescente avrebbe scosso il mondo e sarebbe stato tradotto in dici'annove lingue, com-presa la tedesca, la lingua della bestia umana che causò la morte di quell'adlolescente - Anna F,rank, il cui ultimo riposo è nella fossa di BergenBelson, con altri ebrei trucidati dai nazi. Chi scrive queste note non ha potuto ascoltare la riduzi,one teatrale che Frances Goodrich e Albert Hackett han fatto del "Diario di Anna Fra.n:k" ricevendo il Premio Pulitzer per il teatro. Ma egli 1ha letto gior,ni fa, per la terza volta, le pagine mirabili che ci danno un quadro dell'adolescenza, in cui sono ritratti con asso1uta sincerità i ipensieri ed i sentimenti di una QIUQNO, 1958 Biblioteca Gino Bianco giovanietta, le sue ,aspirazioni, la sua solitudine nella minuscola came·ra dell' "annesso" al piano superiore di una vecchia casa di Amsterdam, ove Anna, i suoi genitori e membri della famiglia Van Dean eran braccate. , In quel nascondiglio la piccola vittima scriveva: "Mi sento come un uccello canoro a cui siano state strappate ·brutalmente Le ali, e che sbatta nel ibuio più profondo c-ontro le sbarre della sua gabbia." Ma quando la "gabbia'' fu aper.ta, le due famiglie perirono, con eccezionie del .padre di Anna, il quale ad Auschwitz era riuscito miracolosamente a sopravvivere, per poi esser liber:ato dai Russi nel 1940. E·gli ritornò ad Amsterdam rnberata. Ci vollero molte settimanie ad Ottlo Fra,n!k iper leggere quello che la sua bimba aveva scritto. Dopo poche pagine non reggeva ·più ... Anna era una ragazza di .grande coraggio. Ad Auschwitz si mise a capo del suo piccollo 13

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