Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

al Senato la denuncia contro De Bono non sia stata suggerita a Donati da qualcuno di quegli agenti mussoliniani, che certo gli ronzavano intorno e si annidavano anche nella redazione del « Popolo », e se non sia stato quello stesso qualcuno a sottrarre il testo non ancora definitivo dal cassetto di Donati e passarlo a Mussolini, il quale Io dette subito ai suoi giornali per imbottigliare Donati. Dopo che la commissione del Senato ebbe messo fuori causa De Bono (28 giugno), gli atti dell'istruttoria ritornarono alla magistratura ordinaria. E poco dopo fu pubblicata l'amnistia del 31 luglio 1925, che mandava esente da pena l'omicidio preterintenzionale e i reati con esso connessi (4). Frattanto il Tancredi era stato promosso sostituto procuratore generale alla Cassazione (5) e così allontanato dal processo: promoveatur ut mnoveatur. E nel nuovo ufficio fu lasciato vegetare fino alla morte, .vedendosi passare avanti colleghi tutti a lui inferiori per anzianità e per meriti. · Il posto di Tancredi fu preso dall'altro sostituto, Nicodemo Del Vasto. E costui, dopo una ventina di giorni, dichiarò a Del Giudice di essersi convinto che Rossi e Marinelli avevano dato soltanto il mandato di rapire, e non sopprimere, Matteotti. L'omicidio di Matteotti era stato preterintenzionale. L'amnistia del 31 luglio 1925 era. proprio quel che faceva per il caso! Poi fu la volta di Del Giudice. Il Presidente Faggella gli accennò che in ·un processo avente stretta attinenza con la politica, non si doveva considerare il solo lato penale: non era prudente scuotere la_,fiducia del popolo nel governo; i fascisti più accesi potevano fomentare tumulti. Vedendo che Del Giudice era con le lacrime agli occhi, gli dette appuntamento per il giorno dopo. E il giorno dopo gli promise la promozione a presidente di sezione se adottava le conclusioni di Del Vasto; poi sarebbe venuta la nomina a senatore, e poi « incarichi speciali di grande rendimento economico e morale ». Del Giudice rimase irremovibile; ed amareggiato chiese di essere trasferito in altra sede. Per alcuni giorni Faggella insistè invano. Finalmente gli annunziò che era promosso procuratore generale presso la corte di appello di Catania, e che il suo posto era assegnato ad Antonio Albertini (6). Costui, che rese tutti i servizi che se ne aspettavano, diventò poi procuratore generale alla Cassazione, deputato fascista nelle elezioni del 1929, e poi sottosegretario alla guerra, e finalmente senatore. Ormai la via era libera per i salvataggi. Albertini e Del Vasto divisero il ratto dall'omicidio. Rossi e Marinelli avevano dato ~andato per (4) Del Giudice commette qui un errore di memoria, confondendo l'amnistia del 31 luglio 1925 con quella del 23 dicembre 1922. (5) Cfr. • Corriere della sera » del 4 febbraio 1925. (6) Cfr. • Corriere della sera » del 19 settembre e 6 <nt;Qbre1925. 316 bliotecaGino Bianco

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