Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

Donati - il solo successo che riportò l'opposizione antifascista per il solo atto di coraggio che fu compiuto in quei mesi borgia1ù da chi avrebbe dovuto capitanare le opposizioni, e invece se ne stette con le mani in mano. Ma leggendo dopo tanti anni la Cronistoria di Del Giudice, vedo che l'iniziativa di Donati salvò gli acctfati da una sentenza della sezione di accusa, che li avrebbe rinviati tutti a giudizio per assassinio. Del Giudice e Tancredi non facevano mai mettere a verbale qualsiasi accenno a Mussolini. Donati su questo punto era stato informato dai testimoni suoi amici. Era quella l'unica via che i due magistrati avevano per evitare che l'inchiesta passasse al Senato. Essi accertavano le responsabilità dei mandanti immediati Rossi e Marinelli, e degli assassini. Se fossero risaliti a Mussolini, si sarebbero impegnati in un -problema costituzionale che esulava dalla loro competenza. A questo doveva provvedere chi di ragione, dopo che le responsabilità immediate del delitto fossero state accertate. I senatori erano nella loro grande maggioranza deliberati a salvare Mussolini, i più per paura de'lla « rivoluzione '!, alcuni per corruzione innata. Due settimane dopo l'assassinio di Matteotti, il 26 giugno, 225 avevano votato la fiducia al Duce, 21 avevano votato contro e 6 si erano astenuti. Trasferire al Senato il processo era mandare per aria tutta l'opera di Tancredi e Del Giudice; era far conoscere agli amici di Mussolini le prove raccolte nell'istruttoria e permettere loro di preparare la linea di difesa in base a quei risultati. Quanto alla discussione pubblica nell'alta corte di giustizia, su cui Donati contava, essa non ebbe luogo, perché la commissione istruttrice assolse De Bono in camera di consiglio, senza pubblicare né la requisitoria né la sentenza di assoluzione. Del Giudice racconta che il presidente della commissione istruttrice del Senato, ·Melodia, gli chiese che informasse la commissione sui risultati raggiunti dalla istruttoria. Dei Giudice rifiutò di rivelare quel segreto. « Ma è il presidente della commissione istruttrice del Senato che fa questa domanda "· « Le leggi procedurali non fanno distinzione di persona; nemmeno il capo dello Stato ha il diritto di conoscere il segreto dei processi "· Allora la commissione richiamò i 40 volumi della istruttoria. La iua inchiesta durò fino a metà del 1925. L'accusa fu sostenuta in quella inchiesta dal procuratore generale Santoro. Il fratello di costui, Cesare, fu denunciato il 17 marzo 1925 - proprio allora -,- per complicità nella perdita della nave da guerra « Leonardo da Vinci », che nella notte del 2 agosto 1916 era affondata nel porto di Taranto(« Corriere della Sera n, 19 marzo 1925, e« Avanti! », 20 marzo 1925). Dunque un fratello era processato per tradimento (fucilazione nella schiena), mentre l'altro fratello teneva nelle mani il destino del regime fascista. Costui, dopo aver fatto il suo dov_ere, fu nominato senatore. Con la scienza del-poi, io mi domando oggi se l'idea di presentare 315 BibliotecaGino Bianco

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