re Italiano », indiziato di avere fornito l'automobile che era servita al rapimento. Dumini, condotto in presenza dei due magistrati, 11 con aria spavalda e modi da teppista »)domandò: cc Ma loro che cosa sono venuti a fare? Il Presidente (Mussolini) è informato di quanto loro stanno facendo?». Del Giudice, guardandolo severamente, lo invitò a sedere e dare le sue generalità. L'uomo capì che non si scherzava. E brontolò: 11 È stato quel porco del generale De Bono che ci ha fatto arrestare ». Dopo di che si chiuse in un silenzio assoluto. Due mesi dopo, quando fu scoperta la giacca insanguinata di Matteotti, Del GiÙdice gliela mise _sotto gli occhi. Lui rimase impavido: 11 Chi mai ha conosciuto questo Matteotti? ». Quando venne il turno degli altri arrestati, Albino Volpi, beniamino di Mussolini, fu negativo e imperterrito. Tancredi, quando rimase solo con Del Giudice, gli disse : 11 Questo vibaldo dovrebbe già stare in galera, perché tre o quattro anni fa commise in Milano un omicidio, e la corte d'assise lo mandò assolto, perché i giurati credettero alla testimonianza falsa, che in favore di Volpi fece Mussolini ». La memoria del Tancredi era ottima: Albino Volpi, processato per l'uccisione di un operaio socialista, era stato assolto il 12 dicembre 1921, in base a una deposizione di Mussolini. Costui si era presentato di propria iniziativa in corte d'assise e aveva giurato che un fascista, non più vivo e di cui rifiutò di fare il nome, aveva confessato a lui, Mussolini, di essere stato lui l'autore del delitto. Viola, Putato e Poveromo furono anch'essi negativi. Filippelli, già, mentre temeva l'arresto, aveva dettato a un altro giornalista fascista, Filippo Naldi, il racconto dei fatti a lui noti, da es.sere pubblicato al momento opportuno in sua difesa, semmai fosse apparso necessario (1). E ripeté ai giudici quel che aveva già scritto nel memoriale. Dumini e Putato gli avevano chiesto in prestito per pochi giorni un'automobile del giornale. La sera del 10 giugno i due andarono a trovarlo. cc Oggi - disse Dumini - è successo un pasticcio, al quale bisogna prontamente · rimediare. Matteotti oggi è (1) Su questo memoriale, che fu pubblicato dal n. 5, del febbraio 1925, del foglio clandestino II Non Mollare » di Firenze (cfr. ora, nella riproduzione edita dalla II Nuova Italia», 1955, la tavola IX), Del Giudice (p. 24) è male informato. Naldi lo affidò non al deputato socialista Modigliani, parte civile nel processo Matteotti, ma al deputato fascista lucchese Benedetti; e questi lo consegnò - probabilmente nel luglio 1924 - a Giovanni Amendola; Amendola nell'autunno, d'accordo con Beneduce e Bonomi, lo fece presentare da Bonomi a Vittorio Emanuele III insieme col memoriale Rossi, di cui diremo fra poco; ma il re rifiutò di leggere i documenti. Solamente allora Amendob fece .conoscere quei documenti a Tmati, Modigliani e compagni, e solo nel dicembre 1925 Modigliani li presentò ai due magistrati, che avevano preso il posto cli Del Giudice e Tancredi. Nessuna mer;wiglia se Del Giudice è male infonnato su questo particolare. 307 BibliotecaGino Bianco
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