NUOVA LUCE SULL'AFFARE MATTEOTTI Nel giugno del 1924, quando Matteotti fu assassinato, Mauro Del Giudice era presidente della sezione di accusa presso la corte di appello di Roma, e toccò a lui l'ufficio di giudice istruttore per quel delitto. Morì a Roma il .14 febbraio 1951, all'età di circa 94 a_nni.A novant'anni aveva finito di scrivere una Cronistoria del Processo Matteotti, note e ricordi, datandola 9 febbraio 1947, e l'affidò al suo amico Alberto Scabellini, che l'ha fatta ora pubblicare dall'editore Lo Monaco di Palermo. Mi trovo ad essere uno dei pochi, i quali abbiano conosciuto in copia le parti più importanti nei verbali di quella istruttoria. G. E. Modigliani, avvocato della parte civile nel processo, e U. Zanotti-Bianco riuscirono a farmene pervenire le copie in Inghilterra nel 1926. Per conto mio, già nell'agosto del 1925, avevo trafugato fuori d'Italia una copia della requisitoria del Pubblico Ministero Santoro nella inchiesta senatoriale sulle accuse mosse da Giuseppe Donati contro il direttore generale della pubblica sicurezza, generale De Bono. Dopo ·averli utilizzati, affidai quei documenti alla biblioteca della School of Economics di Londra, nel dicembre 1926; la notte dopo quella consegna, vi fu nella biblioteca un tentativo di furto con scasso, che non servì a niente, perché i documenti erano stati già chiusi nella cassaforte. Ritengo che siano ancora lì a disposizione di chi voglia studiarli. Ebbi, inoltre, a Parigi, nell'estate del 1927, un lungo scambio d'idee con uno degli accusati di complicità nel delitto, Cesare Rossi; e questi, in seguito alle nostre discussioni, stese una memoria, che è tuttora inedita nelle mie mani. Su queste fonti e su altri minori documenti fondai la parte dedicata all'affare Matteotti nel mio libro The fascist Dictatorship in Italy, pubblicato nel 1928 dall'editore Jonatan Cape di Londra. Quella parte, tradotta in francese sotto il titolo La terreur fasciste, fu pubblicata da Gallimard a Parigi nel 1930. Il lettore può, perciò, comprendere con quanta ingordigia io mi sono precipitato su la Cronistoria del Del Giudice. La mia curiosità non è stata delusa. Il Del Giudice, quando scriveva, non aveva ormai più nulla da sperare o da temere nella vita. « Chi ha scritto queste memorie - dice all'inizio del suo scritto - è vicino a comparire davanti al Giusto Giudice, che lo deve giudicare 305 BibliotecaGino Bianco
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