Pag. 2 RISORGL\1ENTO SOCIALISTA ------------------------------------------- NOT[Z[E Unione Socialista Jndipendenle Vogliono )a legge super-truffa "ca custa lon ca costa" \ \ I ! I Come abbiamo già annnunciato nel numero precedente, le Segreterie della Internazionale socialista e della Conferenza socialista asiatica, hanno concordato, nel corso di una riunione comune, di celebrare il 30 ottobre prossimo, in tutto il mondo, la < Giornata per la Inchiesta sulle elezioni regionali nella Val d'Aosta / di Mario Quirino ------- - - - - ~ SOCIALISMO INDIPENDENTE . . li~ertà dei popoli oppressi>- La comunicazione ufficiale dell'iniziativa è per- \·enuta alla Segreteria dell'USI attraverso una !ett~r.3: del B!tr~au ant_icoloniale della Conferenza soc1ahsta ~s1at1ca. Umformandosi a questo im•ito. Ja Segreter_1a dell'USI ha deciso di dedicare il numero 40 nel Risorgimento socialista alla celebrazione del 30_ot~obre. Con una circolare speciale, tutti i comitati. sono stati invitati a prenotare presso la Segre!erra dell'USI un quantitativo supplementare di copi~ del n._40, da diffondere nelle rispetli\·e zone. 1:u~t! 1 c~m1tati sono im•itati a considerare la poss1b1htà d1 organizzare manilestazioni unitarie tra i partiti e i movimenti socialisti, per illustrare ai lavoratori il significato della <giornata> e della lotta che i popoli oppressi conducono in tutto il mondo. Ove non sia possibile organizzare manifestazioni pubbliche, si raccomanda di riunire gJ; iscritti e aprire un dibattito su questo tema. Il materiale atto a illustrare. questi problemi è contenuto in molti numeri già pubblicati del Risorgimento, nel numero 40, e può comunque essere richiesto agli uffici della Segreteria Nazionale. Cl sono pervenute già alcune notizie e richieste relative a iniziative prese da alcuni comitati dell'USL La sezione di Terlizzi inaugura la sua nuova sede con un comizio dedicato al 30 ottobre e ha prenotato 30 copie supplementari del n. 40 del giornale; la sezione di Andria 100; la sezione di Gioia del Colle 10; la Federazione di Rovigo 200; i compagni di Lugo di Ravenna 30; quelli cli Conselice (Ravenna) 20. Tutti i comitati sono invitati a prenotare una speciale quantità di copie del numero 40 e a organizzar,,e la diffusione. Tutti i comitati, le sezioni o i singoli compagni che, per ii 30 ottobre. volessero inviare messaggi cli solidarietà alla Conferenza socialista asiatica, possono scrivere direttamente. indirizzapdo: Asian Socialist Con!erence . 4 Wingaba Road . Rs.ngoon (Birmania). Il compagno Lucio Libertini, della Segreteria Nazionale dell'USL ha svolto, giovedì 14 ottobre, a Taranto, una dettagliata relazione politica dinanzi al locale comitato dell'USL Giovedì 14 ottobre il compagno Libertini ha presieduto una riunione dei compagni di Napoli, nella sede della Federazione (Via Latilla 4). Ii Conveono regionale pugliese-lucano si terrà a Bari il 14 novembre. Il Convegno regionale siciliano è convocato a Catania il 7 novembre. La Segreteria nazionale ha inviato precise istruzioni alle Federazioni e ai comitati che parteciperanno ai due convegni. Coloro che, iscritti o simpatizzanti dell'USI, desiderano partecipare al Convegno pugliese o a quello siciliano con:ie osse_rvatori: possono mettersi in cont~tto con 11 comitato d1 Bari (Via Putignani, 221) e con quello di Catania (Via Acquicella. 24) o con la Segreteria nazionale dell'USI (Via Calabria, 17). Venerdl 15 ottobre il compagno Antonio Gagliardi. della Direzione nazionale dell' USI, ha partecipato a una riunione dei compagni di Gaeta. I compagni incaricati di seguire per il giornale le situazioni locali sono stati invitati attraverso il Risorgimento e le circolari della Segreteria a intensificare l'invio di corrispondenze cli notizie dal• le singole regioni e provincie. Quasi tu ti i compagni hanno risposto prontamente all'invito: il materiale da essi raccolto, anche se non pubblicato immediatamente, per ovvie ragioni di spazio. è utilissimo e va integrato costantemente con notizie e reportages ogni volta che se ne rilevi !"opportunità. Raccomandiamo comunque ai corri· spondenti di far pervenire le note entro il Junedl di ogni settimana, quando si tratti di materiale di attualità destinato alla pubblicazione; ogni ritardo da questo termine, infatti. impedisce di sfruttare adeguatamente le corrispondenze. I n Val d'Aosta, la campagna elettorale per il rinnovamento del « Conseil de la Vallèe >, ossia del governo della Regione autonoma, si è inaugurata ufficialmente domenica scorsa. La apertura è av\·enuta in un clima vivacissimo, quasi tem!)'i!stoso, che il contrasto con l'urbana pacatezza della gente valdostana fa sembrare stranamente innaturale. Parole gro se. accuse pesanti rompono continuamente il silenzio delle valli. da Samt Vincent fino a Courma~·eur e Gressoney. L'inizio della nuova battaglia amministrativa, la quale si svolge con un paio di anni di ritardo, è coincisa con la stagione dei tartufi e con gli sgoccioli della vendemmia. Intorno a Pont Saint Martin, si finiscono di raccogliere i grappoli d'uva dalle vigne miracolosamente cresciute sui lastroni di roccia; un giorno. la miseria suggeri l'espediente di ricoprirli a forza di braccia, trasportandovi la terra con le basculle; più a Nord, oltre Près Saint Didier, gli alberghi del Monte Bianco hanno chiuso i battenti e chi è rimasto si prepara ai rigori di un inverno pieno di incognite. Ma i turisti che ancora risalgono la Dora Baltea verso il Grande e il Piccolo San Bernardo, o che la ridiscendono in direzione di Ivrea. sono disattenti in questi giorni agli aspetti «folkloristici> e alla solennità del paesaggio. La loro curiosità è attirata piuttosto dai manifesti bilingui che inondano i muri dei villaggi, spezzando con la loro policromia il grigiore dei muri e dei tetti d'ardesia. Il \'OCabolo e tradimento>, il quale ricorre spesso tra una riga e l'altra. e che sembra anzi diventato Io slogan preferito di queste elezioni, non manca naturalmente di lasciarli perplessi. Ma pochi, anche se si sobbarcano alla fatica di una sommaria investigazione, riescono a raccapezzarsi nel labirinto dei problemi di una regione la cui vita politica ed amministrativa è stata governata fino ad oggi soprattutto dall'equivoco. Si è detto, e l'as erzione non è certo priva di fondamento. che l'istanza autonomistica arà il leit-motiv delle elezioni valdostane dell'autunno 1951. L'intensità, diremmo quasi la rabbiosità. con cui tale istanza è oggi sentita. potrà sorprendere quanti hanno seguito da lontano le vicende della Valle e probabilmente ritengono che l'autonomia dei suoi 80.000 abitanti sia da tempo un !atto scontato, trattandosi di una conquista garantita dalla Costituzione. :Ma ciò vuol dire conoscere solo superficialmente la situalione di un lembo della Penisola il quale è passato. per sei anni. di delusione in delusione. e che oggi è ndotto a vivere quasi esclusivamente delle el•ugizioni di una casa da gluoco - il casinò di Saint \"incent - che è proprietà di un albergatore. cli un comrr.erciante cli pelllcce e di un industriale laniero. Prima cli accennare alle responsabilità e alle manone politiche di chi ha lentamente svuotato ciel suo contenuto l'autonomia valdostana, può essere opportuno ricordare alcuni episodi relativi agli stati d'animo più diffusi nella Valle. S?bbene qualcuno continui a paragonare la situazione della Val d'Aosta a quella tipica del- !' Alto Adige. sta di fatto che in Aosta non è mai esistito un effettivo problema di unione con la Fran.;:ia. Un'istanza del genere fu agitata, con scarsissimo successo, soprattutto negli anni di transizione dal 1943 al 1945. quando nacque tra l'altro un Comité pour l'annession direttamente ispirato da agenti francesi e sostenuto calorosamente soltanto dal clero dell'alta Valle. E' da tener presente che i parroci delle chiese a Nord di Près Saint Didier. tra i meno evoluti dell'Italia settentrionale. si sono sempre dimostrati accaniti francofili. come dimostra l'episodio delle bandiere francesi che essi innaizarouo nei giorni della Liberazione, quando molti ritenevano probabile la perdita per l'Italia della regione valdostana. Ancora oggi. del resto, il più importante portavoce della corrente filofrancese è La Vallée d' A oste, un settimanale di cui è proprietario e direttore l'abate Petigat. il quale gode di una certa influenza tra i valdostani emigrati al di là delle Alpi. I motivi di questi orientamenti, tenuto presente anche lo stato cli estrema povertà del clero dell'alta Valle, sono da ricercarsi nella speranza cli vantaggi, sia politici che materiali. che esso conta di ricavare da una nuova situazione politica. ~la la propaganda anii-italiana cli questa pane del clero non ha mai fatio presa sulla massa degli 80.000 valdostani, nemmeno nei paesi più vicini al confine dove accade tuttora che il patois sia l'unica lingua conosciuta e parlata. Il problema dell'autonomia. al contrario. si sviluppò e prese consistenza già sotto il fascismo. A rafforzare il entimento rei;:ionalista aveva contribuito involontariamente lo stesso regime fascista. con la sua ingenua e controproducente campagna di soffocamento delle tradizioni della zona. Era l'epoca in cui. per disposizione dei vari federali succedutisi ad Aosta. Courmayeur diventava •Cortemaggiore>. Etroubles assumeva il nome di <Stromboli>. Près. St. Didier diventava • San Desiderio . Offesa maggiore (e abbiamo ricordato soltanto qualche esempio) non si sarebbe potuta fare a popolazioni le quali. dal punto cli vista del costume. sono forse tra le più conservatrici della penisola. La Jeune Vald6te, un movimento di intellettuali, fu la prima organizzazione poiltica valdostana. :--;e era ispiratore li notaio Chanoux. un cx contadino ablle e Intelligente. il quale seppe dare al movimento un autentico programma politico, riuscendo a destreggiarsi con una certa disinvoltura anche di fronte alle autorità fasciste, fino al giorno del suo arQuando il parlar chiaro diventa una colpa Tipico dei metodi in uso nel PCI è il caso del noto sindacalista milanese Setti, t>spulso dal partito per "indegnità e tradimento,, dopo quindici anni di leale e coraggioso attivismo Milano, ottobre Non poca meraviglia ha destato a Mila110 l'avvenuta espulsione dal PCI di Emilio Setti. Meraviglia dovuta sia alla notoriet<Ì del Setti stesso, &ia al modo con cui l'espulsione ha avuto /11090. L"Unità del 16 ottobre ha pubblicato nella pagina milanese zm comunicato della cellula «Porrn> della sezione Bellone (per chi non lo sapesse questa cellula raggruvpa unicamente i funzionari dello Federazione comunista milanese) dal quale si apprende che e Emilio Setti viene espulso dal partito per indegnità morale e politicci, e tradimmito >. Ma l'as emòlea della cellula Porro, presieduta dal suo segretario Carlo O/mini, non si è certo limitata a, render noto zl provz;edimento su riferito, ed ecco che ..d. opo m:er ampiume11te discusso rsic! J la relazione presentata dal compagno Giovanni Brambil/a > stabilisce anche che il Setti « era da tempo uno spregevole agente del nemico di classe al quale forniz;a informazioni politiche>. Come se non bastasse, il Setti inoltre < si era annidato nelle file del Partito carpe1tdo la fiducia e ingannando la buona fede dei compagni, e si;olgez;a da La campagna abbonamenti Gli abbonamenti pef\·enuti all'amministrazione nel corso dell'ultima settimana sono 26, cosi ripartiti tra le varie provincie: Rovigo 11, Salerno 4, Genova, 3, Bergamo 1, Trapani 1, Bolzano 1. Torino 1, Varese 1. ~apoli 1. Frosinone 1, Bari 1. li totale dei nuovi abbonamenti sale cosi a 1.577, mentre la classifica generale delle prime venti Federazioni è la seguente: Ro\'igo 263. Bologna 144, Forll 107, Salerno 87. Milano 8➔, Trento 73, Torino 70, Roma 68, Palermo 51, Parma 50, Bari 38, Padova e Catania 34, Pescara e Genova 33, Napoli 32, Lucca 31. Trapani 30, Alessandria 28, Venezia 25, Reggio Emilia 22. Cuneo 20, Piacenza 13. I compagni di Rovigo continuano dunque con metodo la loro campagna, e la Federazione di Salerno - che ormai tende a superare Forll - ne imita l'esempio. Purtroppo il numero del comitati che si sono messi sul piano di un lavoro metodico, che hanno dato alla campagna per gli abbonamenti il primo posto nella loro attività. è ancora molto ristretto. Mancano solo due me.I alla chiusura della campagna, e occorrono altri 400 abbonamenti per superare il primo obbiettivo di 2.000 nuovi abbonamenti. Vogliamo credere che lo sforzo costante delle Federazioni pii! attive assicurerà il raggiungimento di questo tra,uardo, ma dobbiamo rilevare che. se tutti i comitati avessero fatto quanto era nelle loro effettive posslbllltà, gli abbonamenti raccolti sanbbero stati almeno raddoppiati. Cl auguriamo ehe anche quel gruppi dell'USI che sono In coda alla clauUlca approfittino di questi ultimi mesi recuperare ll terreno perduto. Tutti devono che un aolo abbom1mento settimanale equivale a 100 abbonamenti setti• ·motec8Gino tempo una perfida azione di disgregazione te1itando di gettare il dubbio sulla giustezza delia lineri politica del Partito ed il discredito sui suoi migliori dirigenti . E' ei;idente che la cellula Porrn, dopo e sere giunta a simili conclusioni s11l conto del Setti, non poteva che terminare il suo brillante comunicato con /"invito a tutti i e compagni> e a tutti i < lat·oratori onesti• a e rompere ogni rapporto con il Setti e la di lui moglie> i11 quanto « l'uno e l'altra mediano il di.sprezzo non solo dei comunisti, ma di tutta la gente onesta . Vediamo ora chi sia o, meglio, <'lii sia stato per il PCI Emilio Setti. Riportiamo quanto seri e /'Unità il 'i4 maggio 1946 nel presentare ar,li eletto,·i i candidati comunisti per la Costituente: < Emilio Selli, di anni 41, ì zm dirigente delle masse operaie, 1m conoscitore 71rofondo dei 71roblemi dei laroratori de/l'indu tna. Impiegato tecnico della grande "Caproni'' di T/lliedo la fidudri dei lavoratori lo ha portato nel Con iglio di gestione aziendale. A1itifasri ta dnl 1919, si iscrisse nel 1939 al PCI e nel 194,1 promosse tra le maetranze della Caproni il glorioso sciopero di marzo. Dopo l' settembre moltiplirò la proprirt attività; nel 1ioi;embre del 1944 d1res e la manifesta- ::io11e da-vanti al monzrn1cnto dei Carl11ti di Porta Vittoria>. Il Setti non hu cl eletto in quella occasione; ma ne//'(lpnle del 194'1 alle elezioni amministratit·e di Milano dii;enne consigliere comunale, carica che ?"icop1•ìfino allo scadere del mandnto nel 1951. Nel 1951 I'; recò in Cecoslovacchia e t·isse a Praga per 1m anno frequentando le scuole di partito per dingenti sindacali. Ritornato a Milano nel 1952 diz;e1111e responsabile del lai-oro sindacale in provincia. Fu allora che tm quotidiano milanese, allorchè si parlarn della probabile e liquidazione> dal PCI di Alberganti e del suo gruppo, fece il nome di Setti come q11el/o dell'uomo di fiducia di Mo ca rientrato in Italia per epurare prima la Federazione comunista milanese ed assumerne poi la direzione. Yel 1954, in occa.~ione dell'11ltimo Congresso della Federazione milanese del PCI, uenne eletto membro del Comitato federale della ste.,s11.Questa, i11 brern, la figura del Setti < spregevole agente del nemico di classe>, secondo la recente delibera.::ione della cellula ~ Porro >. Ma, a prescindere da og1ii altra con tderazione, resta il fatto che il Setti è stato espulso dal PCI due mesi dopo che aveva presentato per lettera le proprie dimissioni dal partito. le qunli infatti risalgono al mese di agosto. Già da allora il PCI. dopo az;erlo «escluso> dal Comitato federale, iniziò una autentica persecuzione poliziesca nei suoi confronti, persecuzione polizies<'a culminata con il comunicato apparso ora s11ll'Unità. La cellula Porro si è naturalme1ite ben guardata dal rendere noto questo particolare, il quale dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, quale sia il metodo seguito dal PCI verso coloro che si dimettono per divergenze ideologiche. Primo: non accettare le dimissioni e non renderle note; secondo: procedere invece alla espulswne; terzo: motivare la espulsione con le più infami acrnse. Che farà ora Emilio Setti? Per intanto, e non c'è da stupirsene, ha ritenuto opport1ino allontanarsi tempestivamente dalla <a abitazione nel popolare rione di Porta Genova, partendo per ig110ta destinazione a88ieme alla moglie. La quale Siàn coto è il lato comico della faccenda, vie11eadditata come « traditrice> essa pure ed esposta di conseguenza al pubblico disprezzo, pur 11011 ave11do mai apparte1mto al PCI ed essendosi sempre limitata a fare il suo lavoro di magliaia in casa propria. C'è da sperare che il Setti - come ebbe il coraggio, o l'inavz;edutezza, al rientro dalla Cecoslouacchia di esternare le sue sfarnrevoli impressioni sulla situazione di quel Paese ai dirigenti co11111111sti milanesi. e come ebbe l'onestà e la lealtà di rifmtarsi. all'epoca del « caso Cinelli , di pronunciare un interuento i11 seno al Comitato fc,1erc1le 11e/ quale atTebbe dot·uto condrmnare lo operato del Cinelli stesso - continui ora la sua lotta in difesn della classe operaia e per il socialis1110 così come ha fatto finora nel PCI .. Von i> certo, anche per lui, cosa 1iuo1:a ed 01·igmale il fatto che tale lotta si possa anche e meglio sostenere al di fuori del PCI. GCELFO ZACCARIA resto e della fucilazione ad opera dei tedeschi. Un secondo gruppo, organizzato più come un clan che come un movimento politico, era poi quello facente capo a monsignor Giocondo Stevenin, l'ora ottantenne priore aostano di S. Orso, noto per il suo conservatorismo e per l'ambiguità dei suol atteggiamenti che gli ha guadagnato l'appellati\·o di < vecchia volpe della Valle>. Terminato il conflitto. l'Union Valdotaine dell'avvocato Severino Craveri divenne il gruppo politico intorno al quale si strinsero sia gli elementi democristiani che le pattuglie liberali, e infine gli autonomisti senza un preciso orientamento. In una regione In cui vive ancora una tradizione clientelistica. l' Union Valdotaine di Craveri, poi diventato Presidente della Valle, finl p:!r rivelarsi in realtà come la continuazione di un equivoco, equivoco che sta all'origine delle odierne reciproche accuse di defezione e tradimento. La DC e l'Union Valdotaine vinsero insieme le elezioni regionali del 1948. Il partito dello scu'io crociato, che ancora mascherava le sue pretese di egemonia politica assoluta in campo nazionale, sembrava allora il più sincero sostenitore delle istanze regionalistiche, e quell'alleanza parve do\'esse divenire fonte di benefici effetti per l'avvenire di una zona dominata dalla miseria e afflitta da infiniti problemi amministrativi ed economici. Ma la DC non tardò a rivelare il suo vero volto, e presto incominciarono a verificarsi le pressioni che avrebbero avuto come prima conseguenza l'abolizione della e zona franca>. Mentre l'autonr,mia veniva contenuta in limiti strettamente burocratici. fu adottato, allo scopo forse cli addolcire gli amari bocconi. il sistema del contingentamento di alcuni generi alimentari e di prima necessità. Restavano insoluti, frattanto, i veri problemi di fondo, incominciando da quello dello sfruttamento delle acque. Fu creato un consorzio idroelettrico, dal quale però la Regione valdostana, che dell'energia trasportata fino all'Italia meridionale è la legittima proprietaria, rimase completamente esclus,1. La strada del Col di Nivo!et. tra la \"al d'Aosta e la Va) D'Arco, non fu mai costruita, malgrado la formale promessa di <risarcire> con la creazione cli questa attrattiva turistica i danni arrecati dalla costruzione delle linee elettriche attraverso il Parco ciel Gran Paradiso. La Cogne, unica industria metallurgica della regione autonoma, incominciò a passare da una crisi all'altra. E la situazione, molto probabilmente, sarebbe di\·enuta anche più disastrosa ~enza l'auto-finanziamento di circa un miliardo all'anno ricavato dalle tasse sul casinò di Saint Vincent, che tuttavia. per la sua particolare clientela e per l'assoluta mancanza di attrazioni turistiche, non è mai riuscito a svilupparsi al livello degli altri casinò internazionali. Fu cosi che nelle vallate si incominciò a parlare di <tradimento>. La Democrazia cristiana, nel tentati·10 di salvare il salvabile addossando sugli uomini dell' Union tutte le responsabilità dell'accaduto. aspettava una buona occasione per mettersi pudicamente in disparte prima della com·ocazione delle nuove elezioni. n pretesto le fu offerto dall'appoggio dato dal gruppo di Craveri. nelle elezioni politiche dell'anno scorso, al candidato e comunista> ingegner Bine!. In realtà Bine! era ·,m anarchico. considerato da tutti un galantuomo; ma gli esponenti democristiani. che fino a quel momento avevano regolarmente appoggiato l'amministra7.ione Craveri. r:maseru fermi nella loro decisione di abbanclonare C'Hl gesto dem:i.gogico il < Consei! de la Vallée >. Le redini direttive del partito, nonostante l'etlchetrn '!anfaniana di alcuni gio\·ani esponenti. eral'o sempre nelle mani cli elementi ultra-cons<>n•atcri. come gli avvocati Page e Farinet. o delle !or1.c clericali facenti capo ali'< eminenza grigia> rron- ~ignor Stevenin. Qual'è ora la situazione alla vigilia delle elezioni regionali del 14 no\·embre pros imo? I democristiani, principali responsabili dei mancati risultati cieli' autonomia \"aldostana, hanno presentato una lista di < concentrazione cli centro>, non senza curare che I loro alleati liberali e socialdemocratici includessero soltanto candidati di loro piena fiducia. L'Union Valclotaine dell'avvocato Craveri, che ha respinto all'ultimo momento la suggestìone di un'alleanza con le forze di sinislra. affronta la lotta eia sola. facendo assegnamento soprattutto sulle simpatie cli cui gode tra la popolazione contadina. La terza alternativa è rappresentata, infine, dall'Unione democratica autonomista valdostana, ossia dai socialcomunisti, i quali puntano largamente sul prestigio dell'ex sindaco di Aosta, Fabiano Savioz, e dell'indipendente Chabod. fratello del celebre storico, l,a propaganda del PC. abbastanza in• telligente anche se inevitabilmente equivoca, ha insistito sui temi dell'aut(?nomia e della lotta alla · miseria. Qualsiasi tentativo di previsione circa i risultali elettorali - tenendo presente l'estrema fluidità di qu0 sta situazione - risulterebbe azzardato. C'è oltretutto l'handicap di una legge elettorale. approvata dalla maggioranza governativa nella seduta ciel Senato del 25 settembre, che rappresenta una versione ancora meno democratica del famoso sistema , maggioritario-. sconfitto in Italia nelle elezioni politiche dell"anno scorso. Essa prevede la conquista di 25 seggi eia parte della lista che consegua la maggioranza relativa sia pure con un minimo scarto cli voti, e l'attribuzione a una seconda lista cli minoranza degl! altri 10 seggi del Consiglio regionale. La lista che conseguirà il terzo posto rimarrà quindi priva cli qualsiasi rappresentanza nel e Consei! de la Va!- Jée >: insomma, come è facile vedere. una e leggetruffa > portata alle estreme conseguenze. 24 ottobre 1954 Conla bandiera di Matte<ltti D omeni<:a 11 ottobre ha avuto luogo a Rovigo un co11i;e9no provinciale di socialtsti, al qu.ale ha1i110 partecipato compagni della F'edera.::ione socialista autonoma « Giacomo Matteotti> e comp11,gni del partito svdalista italiano (ex-sindaci, attuali dirigenti dell'Alto e Basso Polesine, molti iscritti, mentre numerose adesioni sono pen·enute da prirte di assessori comunali del PSI e d1 personalità del movimento operaio). Silvio Baruchello, membro della Direzione dell'US! e segretano della Federa;: ione autonoma «Giacomo Matteotti•, ha sz;olto «n'ampiu. relazione volitica, trattando il tema fondamentale dell'unità di tutti i socialisti italiani sul terreno dell'autonomia e dell'indipe11denza. Dopo un appassionante dibattito che i> seguito alla relazione di Barnchello. è stato rerlat to di comune accordo 11ndocumento politico dri inviare a tutte le sezioni del PST del Polcsire, m cui si invitano i compagni di quel p,1rtito a discutere in r1ssc111blcestraordinarie l'a11tonomir1 del loro partito e a por·re nel do-v11torisalto la necessità di ri1t111re insieme tutte le forze del mol"imcnto socinlistr1, 01gi divise e di~perse. Hnnno pnrtecipato a/lr1 disrnssione i com;ngni Pwlr,, F'errari, Santi. Buoso. Pregnolato, O/t(ll'irm1. 8r-<'1·11:o, Bozzolan, Zmnarco e Seqantin; il comp,19110 Dr,/- l'Occo. impossibilitato a interrenire. ha innrito una calorosa lettera di arie~ione. E,.rn il te.~to dr>/ rlor1t"t"1: 'n fl'nnrnvato, che riproduciamo 11eisuoi passi e.~~en.:ia/1: e Considerato Io staio di grave c:isi in cui \'C'rsa Per abbonaru• cl RISORGIME TO SOCIAI.ISTA A11r,,.,1 iri,~n1, ~""""'" AbhonijmPnlo <PrnP• 1, ~•P Abbon11mento trlmest r11le I'• LlrP 300 oggi lo schieramento socialista il~liano e cons:cferato li processo di disfacimento in corso nel PSl del Polesine; ritenuto che incombe ancòra una volta alla "ve:cchia guardia" del PSI e alle forLe autenticamente socialiste, tra le quali vede allinearsi con scddisfazione come "avanguardia del socialismo" la Federazione socialista autonoma "Giacomo ~latteotti", l'assemblea ha deciso di lanciare un fraterno appello alla base del PSI perchè ritrovi la sua antica trada unitaria e. attraver;;o l'indipendenza del partito, possa portare al risorgimento e all'unificazione tutte le Ione sociali~te. < i e! campo sindacale l'as embiea ritiene che l<!,CGIL, malgrado I suol difetti e i suoi errori, sia tuttora l'unico strumento di difesa economica di cui attualmente disponga la classe lavoratrice. pur riconoscendo il deleterio predominio ciel PCI in seno ad essa. Si impegna comunque a ra!!orzarla con l'adesione dei propri iscritti e con una critica costruttiva. la quale dovrà indicare ai lavoratori una polltica slnclacale che non deve a ogni costo coincidere con gli interessi di un partito, ma deve invece fare gli Interessi superiori di tutti I lavoratori. Denuncia lo stato di insofferenza e di ribellione alle direttive del partito da parte della base, continuamente soffocata dalle solite intimidazioni dei funzionari. Di fronte alla richiesta cli un congresso straordinario, infatti. si è risposto con una menzognera smentita: eppure si trattava di discutere l'urgente problema della unità socialista. Poichè questa nobile e accorata aspirazione è da tempo nel cuore dei veri socialisti, l'a semblea rinnova l'appello a tutte le sezioni del PSI perchè promuo\·ano assemblee straordinarie in cui venga discusso li problema dell'unità delle forze socialiste, oggi divise e disperse in vari tronconi. Il gruppo di compagni socialisti convenuti a questo convegno è più che mai disposto a collaborare con il gruppo di Iniziativa socialista che lotta coraggiosamente contro l'apparato mo~ randiano per far valere posizioni politiche giuste e liberamente accettate. Auspica nel contempo la formazione di una sempre più vasta rete di comitati per l'unità e l'indipendenza del socialismo nelle ~ingole 7.o,ne_ E:· nei limiti del J?Ossibile. in ogni sezione. Nell lmz1are questa attività ogni sorta di ostacoli verranno frapposti da forze interessate a soffocare il dibattito, ma ogni calunnia, ogni tentativo disgregatore potranno essere Infranti dalla volontà unitaria elci gruppi d'avanguardia ocialista, per creare u11unico partito autonomo. E' nella storia ciel socialismo, del resto, che Je pattuglie avanzate del movimento operaio siano maggiormente ostacolate e combattute non solo dai capitalisti, ma anche dalJe stesse organizzazioni eia cui provengono o fanno parte; ma sono state queste pattuglie a determinare nei periodi successivi i grandi movimenti proletari. Alla fine del cont'Cl}no, i vrese11ti hnnno invi<Lto . mi fraterno saluto a tutti i lavoratori triestini auspicando scmvre piri corrlir1li rapporti trCI il /JO~ polo italiCLno e quello 111goslavo; si è con.~tatato con soddisfa::rone come una graz;e vertenza mternazionale sia stata composta col 111<'tododel rcci· proco accordo e delle trattative diplomatiche, primo passo -verso la normalizzazione della situa.;.wne giuliana.
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