Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

C. BONFANTINI 75 Affrettando col desiderio il momento della sollevazione generale, il Comando Generale Matteotti, in previsione che il Comando della Piazza (come infatti avvenne) non avrebbe potuto al momento buono esplicare appieno la sua attività di coordinamento e di guida delle formazioni òei vari partiti, aveva predisposto un suo piano insurrezionale, provvedendo ai co11egamenti persino con una rete telefonica segreta, Cosl avvenne che le Brigate Matteotti fossero, oftrechè le iniziatrici le vere protagoniste dell'insurrezionè milanese. Già nelle notte del 24 al 25 aprile squadre di matteottini, guidata dal nostro comandante per la città di Milano, Sandro Faini detto •Oliva•, diedero l'assalto al. parcheggio dei carri armati tedeschi nel recinto della Fiera Campionaria, e provvidero a blo~care gli accessi alla città. Cosìcchè quando nel mattino del 25 il segretario del Partito Sandro Pertini comunicò l'ordine dell'insurrezione decisa dal C.L.N., le Brigate Matteotti non fecero che sviluppare l'attacco. Sin dalle 13 io potevo stabilire il quartier generale dell'insurrezione in qùella casa di Viale Montenero numero 82 che era stata la nostra sede clandestina delle ultime settimane; e la sera stessa quasi tutti i punti nevralgici della città erano nelle nostre mani, mentre le formazioni degli altri partiti, sorprese dal precipitare degli eventi, cominciavano solo allora ad entrare in azione. La notte e il giorno successivo estendemmo l'occupazione, intervenendo ovunque anche su richiesta dei comandi delle altre formazioni. Intanto, alle 9,30 del giorno 26, io potevo lanciare, dalla stazione EIAR di Milano appena occupata, il primo saluto di Milano liberata a tutta l'Italia. Troppo folta la cronaca delle • tre giornate •. Ma bisogna citare almeno, fra le azioni più dure e più audaci, la liberazione dei detenuti a San Vittore, dove lasciò la vita uno dei miei migliori collaboratori diretti, il giovane Licinio Oddicini detto Livio. E i colpi audaci della • Pasubio • la quale, comandata da Giuseppe Marozin detto Vero, benchè autonoma, operò aUe dipendenze del nostro comando. E il tempestivo intervento, nel momento più incerto della battaglia per le stra-

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