ASSEAUTARCHICO penetrazione tedesca. Tale penetrazione ' provoca una esclusione sempre più ìmpo~tante dell'Italia dai medesimi mer1 cat1. Orbene, mentre, come abbiamo già indicato .• le esponazion. i ital.iane verso I i pae!i dell"Europa ba:canica e danubiana rimanevano quJSJ stazionarie, se 16Giugno1939 Libertà di stampa e successione absburgica . 1 1 d. Regime Fasosta (n del , o g,ugno) questa p,ccola dd erenza: che, nei pr1addirittura non retrocedevano, la Ger- · · · I · f · man1a, con un va ore roca e , esporta- . . . • · -1 d • zicni aumentato solo in misuca lievis- ,crwe: e U_n g,ornaluta e un uomo, mt, 1 giornalista che non si ven e e Lo svolgimento degli avvenimenti polirici degli ultimi due anni ha avuto profonde ripercussioni sul commercio •~tern italiano. Altre trasfo·mazion1 vanno rilevate in con•eguenza diretta del conflitto italo-etiopico, prendendo come basi di paragone gli anni 193 5 e 1 9 3 7. L'Impero, che assorbin nel 1935 solo 14,3 per cento delle esportazinni italiane. assorbe n•l 1937 per 24,7 ¼. cioè quasi i, quarto. Le espo, tazioni verso l'Impero non rendono valuta estera e quindi, data la povertà dell"attuale capacità es;,ortatrice dell'lralia, costituiscon__.'u) na riduzione an.:or p1u sensibile di cale capacità e un onere valutario ingente. L'Impe:o ha preso i. posto di un certo numero di paesi europei, ottimi clienti dell'Italia. che pagavano in contanti con valuta apprezzai, ; le esportazioni italiane verso ;,aesi eu,opei sono passate da 59,6 a 49, 1 del totale del commercio italiano di esportazione dal 193 5 a. 193 7. riducendosi quindi di quel I o assorbito dall'lmpero. I paesi più colpiti sono quelli già precedentemente citati : la Gran Bretagna il cui posto passa da 8. 2 a 6. 1 •, ; la Svizzera, da 6.2 a 4.9 • : la Francia. da 5,8 a 4,2 °1 ; e altri, rra cui i Pae!i Bassi, da 2 a r. 3 ~ : il BelgioLussembucgo, da 1.9 a , .3 •~ ; la Polonia, da 1,5 a 1 't, ecc. e li sistema degli accordi bilatera/; per un regime di reciproche preferenze iniziato con i Patti di Roma, rappr, senta in tal senso un principio di attua zione che, se per ora mostra la arada da seguirsi, potrà avere il suo pieno sviluppo il giorno in cui esso potrà estendersi - con i dovuti adattamenti. la cui pQssibilitti ne costituisce la ca ratteristica fondamentale - agli altri Stati della regione e a quelli fuori di etsa parimenti intere•sati all'assesta• mento economico dell'Europa Centrale. . . . . e un uomo e sovente co·tretto a cedere condannato a morire di lame; nei •esima, ~iu,nva 3 conferire. ?n poS t o_sem- elle necessità pratiche della vita (pran- condi, è libero di fare quel che gli pare b d li . . io, cena, padrone d, casa e sarto, senzu e piace, e troverà &l!mpre mille dtffepre p1u importante a tait mercati, co• 1 · . me 5 occo e e sue esportaz1on1. 1 r d ,.. - 1 • "b'i" .. d" ['be · · .. fbe Si • d. b" d 11 •f contare a mog ,e, quan e ce, e e pupo rent1 posst t 1/a t t ra attu:cta e e ra Due fenomeni sono soprattutto notevoli : la -perdita dei mercati occidenrali, in conseguenza del conflitto italoeriopico, e quella dei mercati dei paesi successori dell'Austria-Ungheria, per la roncorrenza e l'espansione terriroria e tedesca in gran parre di questi paesi ed in quelli limitrofi dell'Europa danubiana e orientale. Anche questi fenomeni 1.,resentano, oltce un interesse puramente tecnico, un rilevante inte~esse politico. Per i p.usi a economia singolare, ~ia esclusivamente agrico a, come la maggior pute degli Srati danubiani e balcanici, o sia esclusivamente industriale, come la Boemia e la Moravia, ~ imporrante se non addirittura vitale •l fatto di essere economicamente legati con una potenza politica, militare ed economica come la Germania ; donde deriva che i vincoli econom,c1 facilmente si tramutano in vincoli pohrici : ne ',1>no esempi flagranti la Jugoslavia e la Romania, il me<"cato economico rumeno essendo ancora attualmente il campo di battaglia non soln economico ma anche politico del e potenze esttre contrastanti. g,u " 1 a e O re : che ne consegue J, le ragioni ideali, vita. E~portazioni tedesche (/uando ne ha. Il finanziatore che paga V'è anche un'altra differenza. Nei in Europa Centrale detta la legge, decide dell'indirizzo del regimi liberali, un giornalista che ii (In milioni di marchi) gicmale: il giornalista non ha che du~ vende, puo' sbarcare il lunario; nei vie : obbedire o andarsene ... ecc. ecc. :>. regimi totalitari, un giornaliita venduto Pae.i 33 '34 '35 '3 6 '37 Questo sembra un quadro descrittivo (eccezione fatta per i sommi) contiSTATI ANNESSI del giornalismo italiano in regime ra- r:uerà a morire di fame, e dovrà comAuSlria 121 10 7 10 8 10 9 12 3 scista. E ricorda le migliaia di giorn2• piere parecchie altre ba·sezze se vuol Ceco.lovacc. , 6o i 48 1 3° 1 39 1 5 1 litti, rimasti tali, in tutte le redazioni vic~·e romanamente. e D'altra parte, - aggiungeva l'industriale tessile il momeoto politicc è particolarmente favorevole alla rea1;1zu.z1one concreta di rimi/i ac~otdi in quanto l'affermarsi in tutti i paesi, in proporzioni sempre maggiori, del principio de/l'intervento dello Stato e della regolamentazione da p~rte di eno dei rapporti economici, elimina quegli ostacoli e quelle difficcltà che in regime liberale l'attività dei singoli non avreb be mancato di frapporre ... PAESI DANUBIANI dei giornali italiani diventati obblcyu- Lo sletso scricto di Regime fasmta Ungheria 3 8 4° 63 8 3 111 toriamente fasc~ti. Ma cosi' non è. Lo designa Mario Bergamo come condo/- Romania 46 5 1 64 10 4 1 3° scritto vuol riguardare i giornalist, ;refi- tiero de//a • quinta colonna> in FranPAESI BALCANICI usi, in regime di libertà de7lxratica. I eia. La carriera politica di quegli che Bulgaria 1 8 1 9 4° 48 68 La penna venduta edste nei regum è stato il giovane deputato di Bologna Grecia 1 9 2 9 49 64 1 13 totalitari e nei regimi liberali, ma co11 non potrebbe essere pÌù. bri//ante. Jugoslavia 34 32 37 77 134 Turchia 36 51 67 79 111 Gli unici Srari verso i quali le esportazioni tedesche erano rimaste staziona. rie e che parevano retrivi alla penetra- Peri volontadreiicampei diCollioure LA PERDITA DEI MERCATI OCCIDENTALI Le sanzioni economiche applicate dalla Societi -delle Nazioni il 16 novembre 1935 per spingere l'Italia a por fine alle ostilità pet non esser, asfissiata economicamente. non hann" avuto certamente l'eftetto ap;,arentemente desiderato dalle potenze sanzioniste : quello di attuare i principi del Patto ; lo scopo solamente indiretto delle sanzioni, che consisteva nel proibire le importazioni, cioè gli acquisti di met"ci dal .'Italia, per privarla a poco a poco di oro e di valuta estera e impedirle cosi', non avendo ,Più mezzi internazionali di pagamento, di compeure merci !traniere, tendeva evidenvmtnte a salvaguardare gli interessi degli esportatori stranieri verso l'Italia e r.·Jtlli dei concorrenti stnnieri degli uporratori italiani sui mercati esteri. Non era cerro il miglior mezzo per attuare la giustizia internazionale e porgrre l'aiuto della Lega all'Etiopia •~- gredita. . I risultati di tale p<'.litica nei riguardi dell'Italia sono comunque assai espressivi : r, ativa111ente alle grandi potenze. :e sanzioni hanno intanto avuto il pt:i•• mo dfrtro di costituire una specie di ,proibizione generale di entrata dell, merci 11aliane, che nessun dazio e nessun contingentamento puo'. nel momento a11uale. realizzare. Prendenrlo come anni-base il 1931 e il 1937, in cui il valore dc le esportazioni italiane è quasi identico, 10.498 milioni e I o. 780 milicni di lire rispettivamente. l in•cre~sante considerare le variazioni avvenute nelle correnii di esportazione dall"Iralia : veno la Francia. 1. 1 1 8 mi ioni di lire di merci esportate nd 1 9 3 1 contro 4 3 7 milioni neJ 1937: verso la Gran Bretagna, 1.200 milioni nel 1931 contro 639,5 nel 1937 : ver·o gli Stati Uniti. 1.046 milioni ne 1931 contro 782.7 nel 1937; verso r Argentina, 8 29 milioni nel 1931 contro 402,5 nel 1937: verso la Svizzera. 77 1. 3 milioni nel 193 1 contro 506.7 nel 1937. Viceversa. l'unico gcandc mercato verso il quale siano aumentate le esporrazioni ica:iane ; Quello redesco. dove si è esportato per t .090 milioni di lire nel 1931 e per 1.502 milioni nel 1937. La Germania i, anche stato uno dei rari paesi non •anzionisti che. nel periodo in cui i paesi sanzionisti proibivano le impor razioni italiane. continuarono ad acquistJre merci dal.'Italia. E' invece notevole il fatto che nello stesso periodo, per non aver applicato le sanzioni, l'Austria e .'Ungheria abbiano assunto un posto più impottante nel commercio italiano di esportazione. Quasi stazionarie, nel complesso delle esportaziçni italiane, ma accre~ciute in valore, quelle rivolte ve·so :a Jugoslavia, la Cecoslovacchia, la Romania e la Turchia. Lievi variazioni, senza impo<ranza politica, si notano invece nei confronti dei mercati extra-europei. Nel complesso, dunque, il conflitto italo-etiopico ha fatto perdere a l'Italia la maggior parte dei mercati dell'Europa occidentale o diminuire su larga scala le sue correnti di scambio verso quei paesi. Donde una grande scarse7za di divisa estera e la necessità di ceccare nuovi sbocchi o di ripiegarsi su se stessa. Si aggiunga che i nuovi mercati rnno tutti costituiti da paesi poveri in valuta estera. con cui è percio' neces<ario di I icorrere al dispendioso , lentis~imo me7.zo del baratto. LA PERDITA DEI MERCATI CENTRO-EUROPEI Rimanevano a l'Italia, come nuovi sbocchi, i meccati danubiani e centrneuropei, in maggior parte costituiti da oaesi mccessori dell'ex-impero ausrroungarico. Se pero· con g i accordi di Roma, l'Italia aveva rinsaldato le sue relazioni politiche ed economiche con !"Austria e con l'Ungheria. le cose non andavano nel medesimo modo nei ri guardi deg i altri paesi danubiani e dell"Europa centrale. La politica tradizionale di Mussolini era stata antislava ed era servita ad inimicarsi quasi rutti gli Stati balcanici : onde era necessario cli elfetruace un rovescio completo e di andare verso i Balcani. <t Che la funzione dell'Italia net riguardi del Bacino Danubiane, sia di fondamentale importanLa non ha biso· gno di dimostrazioni :peciali. e A parte i doc·eri che le derivano, c/.!Illasua posizione di grande potenza, verso una regione che da elementi storici e geografici è fatalmente mesw ne/- orbita della sua attività, ci sono ragioni economiche che la legano strettamente ad essa. e E' sufficiente all'uopo dare uno sguardo comparativo illa struttura delle economie dei pc:esi danubiani ed a quella d.1/'ltalia, per rendersi conto che per tutti l'economia e il mercato italiani rappresentano un necessario sbecco da cui è im,?ossibile prescindere, mentre del pari l'Italia ha sui mercati danubiani ottime e utili possibilità di collocamento dei proprii prodotti. Rispetto alla stessa Cecoslovacchia, con la quale indubbiamente i rapporti di complementarità sono meno intensi che con altri paesi della regione, non è difficile vedere la possibilità di una intensificazione degli scambi reciproci, con reciproca utilità. " Politica diametra mente opposta a quella che ba seguito l'Italia fascista. Dal 1937, infatti, cominciano ad essere percepiti gli effetti della penetrazione economica tedesca nei Balcani e nel Bacino Danubi;ino : succcssivamenr7. dopo il viaggio del dottor Schachr. a Grecia, la Jugoslavia. la Turchia. la Bulgaria e la Romania subiscono la zione cconom,ca hitleriana, erano r Au- li r;"•"·, 1 R,.,ucros, dì .'.:tri;a e Ja Cecoslovacchia : sono stati , \n~/~.:a:; 1 .~lr.ln, d 1 r·,rt ... di f;o1! 1Jure, conquistati con le armi. · ri•nlìno,a <li 1tahJn1 no,tri rr,1I ili. Y<•- Gli altri in cui il progresso di tale :untari della :-pa,rna rei ,rt,),l',·..n~. ran. penetrazione, che indichiamo, per man- , appcl:u ai :.1rnralorl itali.nl immicanza di dati piu recenti, fino al solo '-'' 111, a tulle le org-au zz.iz·uni demoanno , 937, dovendosi aggiungere, per ,. tielle llall.ine, a lutti ;.di ,111~.-i, gli il periodo più recente, il commercio Uùtnini di cuore. J::N:.i chiedono l'inl<'- cbe essi avevano con l'ex-Austria e l'ex- ..,,..,. •mento p:ù 'tanto per r»se-e JiheCecoslovacchia, sono invece interameo- • ,ti dai camp:, OY> sl cons.1111a la sa- ·utc rtei piil r11,,u, e ,J è in ror,e, :a Yil 3 te soggiogati da l'economia hitleriana. lrf?li amrn:i!atl, dei reril!. ilei mutilati. La reazione più normale dell"Italia l;irca un cc-nlinalo ,11 vu1on1Jri H.,lirnl contro raie cqncorrenz• avrebbe dovu- ud so:o campo ùi Gu~. 11 inno t,·,-ogno co consistere in un riavvicinamento po- ùi ei,,ere hpeù.ilizzatl, p1•rchì• r,•riti inalirico-economico con gli Stati avvet"si hlli al lavoro. Più di :wo """" .rr,,rn a questo sistema. Abbiamo già fatto ,I, scorbuto in coru;f?'guc,1z1 •I una nu11,otare il contrario. lr ,;,,:ic in..ufllriente. :Sel furie ùi ColInvece di reagire, l'Italia ha stretto l'ourc alcuni volontari ila! .:111, e ,i: aLlrt• tali rappo:ti con la Germania, ed è 11.,zionaJitù hanno ratto lo ,é:opero 11"1 giunta ad un reale srato di soggezione lJ r.unr per ottener,J ,ti ..... sere ~i:11lic.1U. Le lr.iùizioni di solid,u·let:1 c1 1c ono · relativamente a quest'ultima. r.ino !J nostro popolo, t'Ono :a ;:aranz;a Inoltre, l'appoggio italiano alla po- che rappello dei noi;tri r,-,,tel:i ,ar;\ aclitica tedesca ha permesso alla Germania di realizzare un·espansione territoriale formidabile. dal 1938 ad oggi, in queg i stessi paesi che l'Italia aveva scelti come nuovi sbocchi. L'Asse Berlino-Roma ha tolto quindi all'Italia qualsiasi liberti di manovra La del commemorazione 15· anniversario verso Oriente. Ha soppresso al tempo della morte di Matteotti stesso ogni possibilità verso Occidente. Onde il fascismo ha condannato il nostro pae~e a.I"a!fissia o al giogo tedesco. \ll.i ~ 1·-- T; ... ~J.t.:.I ~,IJt., 11 r-i'ot"t--o t'11ht luo~n ,Hl iu.i:e ('IIJlllllèlllOl"clZiùHC L'asfissia cerca un rimedio ne l'au- li , 1, 111,..,1 1 e <li n~•vc, xumcr,is! anlitarchia che è, in via di massima, inat- , 1,J.!,r-ti il 1 , 1a 1 '! franre,i ,l\"C\"MIU riruabile. ,pu,tu ali ,n,!lJ e rr.1 g:i intenenutl Non rimane aleso, percio', che la I nul..111u110::,chettlni •l•ll".\.P.J ..\ C., Pcicsoggezione alla Germania. ci.mli del Partito rerrnhblirano, :'>lnrVIITORELLI g11·i ùcl Pondo è\lattrottl, Pricur ,•,PiYert ,lei P.irtllo S.F.1.U., Cianca ,11 n. t~ J.J.• ecc. Rinnoviamo a tutti l'ap~ pelle di abbonarsi, procurare abbonati, sottoscrivere. Non è scarso il numero di coloro che, pur continuando a ricevere il giornale, non banno pagato il prezzo dell' abbonamento. Essi debbono affrettarsi a mettersi in regola, per evitare che l'amministralh,po al1•1111cparole• ,li rircoa:-L.1111..1 d1 P:it.•IH\ ~[or,.:.1:i e: PiVCl'lt. ft"CC la l'tl!II m,•111oraz:0111:J'>luùigli,1ni che <.lei ,tue illllbl ri ,;compari;i tracrit, un pronto p.1! pil.mtc dj fe lo e di arrello. L'or.lJJC lici ginrnn ..;pa-11 "'11tf", pr1 t--f1J1Llto dJl µ-rnppo ,J,·, re lnc1 :--•Jc.~1b-ti, (11 :1ppr0Vt1to alla.. 1lll<lll ~llit..Ì : di di 14 lì:i ..int f.i-..c:-..ti l 1L.111i di J>.1r!g\ Sulle prime, cio' sembro' possibile, in quanto 1a penetra7ione tedesca nei Balcani, penetrazione in profondità e a lunga scadenza, non era ancora visibile. Lo mostrano le cifre indicate pocan7i sull'andamento delle esportazioni ita• liane in Euro;,a danubiana e balcanico dal 1935 al 1937. Ne .<ono anche un segno il disgregament'o de la Piccola Intesa, grazie agli accordi italo-jugoslavi e al miglioramento dei rapporti economici italo-culT)eni e l'esistenza di correnti di scambio sempre più largb~ con gli altri due Stati dell'Intesa bal canica, la Turchia e la Grecia. Tale soluzione era preconizzata fin,, Z i Q ne al t 938 da Gino Olivetti, in un opu sospenda loro r•.u·iìti il 10 l.!'it1z110 tJ~,• .u1u;vcr,1rio -!ella :1111rt,· ,11 .\IJl.l,'olti. ,1,rr celr•brar- '11~ l.1 µ-r;111dl.'1.za cro:1•,1 c•tl t:\'ot'.11,nc una ,·o'.t.1 d1 più il r-hmiJlcato pol~tko) conft.•!·rnann lJ loro fc,l1) :n~t·u:ldhlk nella \iliori,.1 dellJ ci, ili:, ,11:J.1 ha:·b.1sic. del lirillo -.ull.l IurzJ hr11l._1!e, tlell.1 dl'IIIOr•r,1zi,1 :-;11!f.1t">·.'.im, o. in,·•;.. uw un frati·rno ,-,J! 1tu 1.i ,·o!nntJr:i dC'll.1 Sp.agna repub .. Ulk,1nl, c'.1e hanno Jott.1lo corog~iobJ.- me11l1• JJ1'r (fllfl'.-H =-h.'r, princ;pii e che ,o~:!i ~orr:--nno nei c,11npi di conel'ntramo:ii.iì, r-0J,pnrt.1n,l11 privJz[oni e m;1lattir, 1,pPtta11 (11 mu 1.herazione hen mc- ~1t.11,1: t:·!'\pri111rrno J'1111-n1rìo che <]Ursli mlgl101·1 f· 1 i 11.~iLintl antif.1t-i~isti :;iano •t' p'i1 111·,·~ln rr .. tituiti oll'JITetto ,Jcllc lol'n f.1111.:.?,< :111a Yit.1 onl'4a e mo1l{"c-.l.1d1 : "., ,1turi clic oond11re,·11no prirn:l eh+.. ltl Jnro 1•IHH'gJzion1: l~ port.H-....;(' J :.1t1, (l1•l pnpu1o bpagnolo ; dom~1 kl.rn•J ;1! ~11vrrno di questo p.1rr:-c fii or-,,v re a1 pili prr,ln 1 (p1r-.ti s:nt~rl I ,11u i ◄ lel:~1 FrJ:11~;:1. l:1 l ► ontit e Ja giu- .. uzì.1 1lrlll• blit111.::<.111repulJùli~JJlC . ., !:_colo pubblica!o dal. 'l.~.P.l., li Pro1 , • . b!ema cccnom,co danubiano, che dico I I n V I o VJ, era l'altro· di '' GiustizeiaLibertà". colto ila .u... )f"ntrn , rhi-.i a•I tt-s\ la ,Ji1110,;trHione 11! un raJrlrlo intcre,;- i;JmMlo, sol e.-J'cwlo I nterYNlto zener,.,o de! pop,o;o di Fra .. ~!J. a: quale cl Jpz11) tra,lizionl e comuni a~r"~azionl n,•,la til-rc,1 rlellc libertà repuhlillcanc ? della µ-iu,tJzia. Per pro ·urire un ,dulo r~,,. lo aeli 1•1r:nalull, ai Ceri!, •le! cJmp; tl. Uurs. i: \nce~""· al ,olontar! •Il CuEJoure, ,-rr .. I Comililo Jh'ia~o di ,\,s',-tcnz:i ::iezione tcen'ca del Cornlle ,!' \1,leJ ne•~ rlniziaJ.lva di una g-Jon, i!a •li ~-,li,la:·lt>l.à 't:i g!uzno in:, Tu'll i :J,·or.itori, le orga11!zzazlon .. ,:.;!i ~m f'I ronlr!hu ...,,~rno ltrza111en e e touhlto a tjUC><~ opera umana e c..,i!e P"" procur1"C un aiuto rapido aJ oos•ri garibal11""!!più il1!,;ognc,1;i. T1J.le I• 'Jfl°'rte In der-1 ·1 r iu 11.tur;1 de\"ono ['_.-.e. re in,·ia.Le :iI:o. Sl'.'zìone tccnii' i I n1. ~2. _ u _\a1 ·• lt. Parls-1 J•. Comitato Italiano di Assistenza L. I. D. U. PROPAGANDA Prima <.11imba ,,. ·,l r· ,. Tunisl Il prcs1d~nle Campo!onzhi ha v;..ltato ln Sezione ùi :'>far,,iglia L amico TE·bta ha fatto il resoconto del Congreti6o d1 Chambé~', che s,1r:1 d!-.rtl'••~o in una bUCcessi\a riunione : il Campolon;,hi ne lu commentato le ,lec:sioni rra l'a.pprov.nione dei pre,;cnli. li Campolonghl ìi stato parllrolarmcnlc lieto •ii vedero 1-.1mlco Amedeo, completamooie r:Stahilllo. anc,he, pur troppo, be mutilato. ,1,.,;btere all'.1,;semhlea. :Ifa si è rattrJsl,tlo llf'll'.ipr,rrn,Jcrc che un nuovo ;.rn.iio h:1 colpito la Cum1z:n ,1"1 nostro ~-aloroso aniko. 11 c-.110picco:9 Daniel sk ,·, ,-pezz.tt.a, giocan,ln, una !',lnllla .• \1 nn...,tro t\medco \'J.1Lrnn i mfgUori Jugur( li tutti I leghisti. SeZIONE DI ANGERS La Sezione di .'\nµ-èn; ha appooval1.n incondizionatamente l'alle;:giamento assunto dsll"amico Cine! 11 In or.caslone del SEZIONE DI MARSIGLIA Per ovvla·•c ad fr:11n.n1 !lenze non tlc,~Jerate. la Sezione ilella L.I.D.1:. <Il \l~rsizlla dichiara che tutte ie prallrhe pr<"'-"O le autorità locali sono fatte 1·r-rl11:,i\·1rn1,mlt dal pr<-r-1den1c i.:\In[;h•u e ti.il vicc-pr<·bl<lenle Tonarci: . SùlO con una aulorizzazloue firmJLa d,,lla presidenza •pot,, r.;sere, cai;o per e u,o, arfi,lato ari altri l"espletnmcnt.o tJI pratiche lnteressanl 'J L.1.ll,l'. GABINETTO DENTISTICO 47 bis Boulevard de Charonne, PARIS (Il') Protesi Moderna - Oro - Porcellana - Acciaio Consultazioni dalle ore 9 alle ore 20 SI PARLA ITALIANO Anno XVII Studi Soriali del 2 maggio pubblica un , quadro della situazione italiana recentemente pervenuto da l'interno. E' un docum•nto pieno di interesse, scritto con vivacità e intelligenza e che coglit alcuni deszl1 aspetti essenziali dell'attuale vita italiana. Pone al centro la libertà e ne 'ega immediatamente il problema a quello della formazione d1 una casta dirigente fascista con caratteri propri : E tra i maggiori tormenti immediati creati dalla mancanza di liber1à, Un Italiano mette in pcimo piano : STANIPt\ t\j\J\fCt\ ci importa è di ved~e come egli sia I dubbio : qualunque altro criterio puo riuscito ad imporle. Ecco il metodo di ersue rispettabile, ma non egualment• battaglia di queno razzista. visto d~I uttle e necessario agli intere01i imp~- e Vedere che si forma una ca.sta di « uomcn, superiori che stanno a mezza via tra noi e il di/latore : ma non ,i puo' nemmeno pensare nulla per rimediarvi. Discfplm~. Atroce con_dizio- , teressante anche la critica fa11 ~ ,blne, che non s1 capisce se non s, vwe. I'! /" ll'd •· d 11 .. E · ·r d. • . .. ta ,ano a , ea cos, comune e ,_ ssere ,nqu, mo I un? casa m cu, ce_ den11tà o almeno dd a figliolanza tra un cape palazzo nommato da e.tranet • . . . . ma col diritto di interferire nella tua capHahsmo e fascismo. Egli la nesia cita domestica. Socio di un circnln di reci<amcntc. ~ond~ndos, . proprio sulle cultura in cui è proibito esporre delle sue co~s(ataz1on1 in mento alla ~u?vJ e MuSlolini goc•ema. Meglio ha go- .d c·u d. t d' t . casta dmgcnte che ~offoca e sost1t111>ce c!rnato fin,hè rl problema da dirigere I ee. 1 a ,no paga ore I a·~e cn un ogni a·tra forma d1 v11a. persino I'ini1 I Il I I d cnrr,unt che ha amrmn1.-..trator, 1gnnti, , . . . rctcuc cssrrr ccr. rnu o nr a e.<a 1 1 . d h . nativa cap1talm1ca Cnt,ca giusta fin d · / 11 • ia e, a non 11 .sa.e , non s, sa con ~ . . . e un> uomo · rqua n,mo. 0 a : Prt· h . 1 . . . che rimane sul terreno degli stati d"anin.i anni rii goc'Crno. ancora lotta non c e _cr_e, 11 : e _su nes.<una quest,?ne s1 mo, ma che l"autore ind b Li ancora ., amministrare . Oggi. si illu nuo ,ntcrloqu,re, nemmeno se s1 c.'ede 11 1 • • edoll sce. con d . d" • . I . J sua re at,va 1gnorJnza e a situade di noc:,rnare. Inevitabile, chi .,,.mi un errore un 1spen co s1cur1. propri . d I 1 . • ~ ,.,.. f" 1- ff 1 - d . . h . z1one econom,ca e popo O Italiano. ;j breve potere reale di un individuo 19 1 a erra I a un mgranaggio c e s1 . . . cri ,I ~nza fine campo del fatJoro di :entP perico/oco. ma non .,i puo' rificc- Come •~·viene oggi s9css1ss1mo, la d1 I lt • h · · I tare Essere associati in un sindacato d" 'i ,ione in compamm ,ne, scagni mette gou_uno . . n. r•a a C 1 • govern_a sono 1 _ • . , · . . . . .' 11 paraocchi anche ai ,ù in .1· • • ,;~re slra/1 dc burocrazia creati sotto la " 11 ncrr.n.eno " conoscono t dmgent,, . . P te ige_nu · · d · · · b" · L' 1 • ncminc.ti da ignoti signori a Roma e ~pesso m questo m1eressante JrtJColo Trecwne '.' succ.nSIUt uogm.. an 1: · , . • • • e alle intuizioni giuste, nate da un toca b<1ro<razca~rinnovata> net quadre, '?On poter mt,nen,re ne con una pro- f d . . . P . • • • • • ?OSI • d" · . on o tra-.glio inlenore. non corn- la nucca burocrazia po/1zc,sca net suo, , a ne con una c<eusscone, ma, solo d 1 . • ì'IEN\ICA nota redazionale che accompagna il Quadro li fascismo non è un tramonto è un'alba. E' falba d'un orribile mondo ienza libertà ; che se sfoua di nascer~. è lo </fumento del potere e del pcic•ilcgio che indeboliti dal/e mortali con traddizion, interne del r•gime capitalfrtico. contano d, flSOrg,·rc p,ù fort1. più assoluti attraverso 1/ capitalismo d, Stata.. E non besogna mere fatalisti neppure nel/'ottimismo ; questo tentatit!o non è destinato fatalmente a/l'in succci;so. Potrà riu.sc,re e f"umanità ne acrà allora per un pezzo I se non q/1 ti cO/l/rappone a tempo un lentatit>o altrettanto energico per rea/inare ti sociali•mo. > Farinacci attacca cari <frati fino ai suoi rami e capi/la- P.•~ dire dt si Soci della Mutua d'Of- !pon < una ugua e ,ol?nra d, cono ri > la milizia itradale portuale. fer- ftccna. o della Coo~rath•a per il Ca- .cenza ddell md0nd0U esren~re. La posi- e · . .' nr· • •dicio d f D I • • d 71one , ea e , e n Italiano> ha p, rouaflt1 poste/eqrafonica, co mana. • 1 , o e opo aLoro a7ten al, . . . , il cielo torna sereno t'CC I nuova burocrazia corporativa ma sempre e ptn•wi >. ubbidienti agli I ro. in ogni mod_o. ,I \Jntagg10 d1 fare. I Il Rcgcme Fa.m.ta dell ', gmgno la ~u:va burocrazia sindacale: questi I ordini che vengono dal difuori. > s~,n_am~ntc considerare !a terribile gra- cane~ le od( dell'~lrimo li?ro di F_~_n- - • . D . . , \ ita d,l fenomeno fasc,sta, come bene nacCJ. Realta .1tonche Le 1Jce razzme ,ono I t!n1 e 9,ntrnar.t, >, a quesco punto d, ,·ma diventa 1n . L F bb 1 • osserH uce J II nr a 1ntel11gen1e d1 Farmaco :, conosc,amo : quello eh Biblioteca Gino Bianco suo panegirista : reali dell'Italia in Etiopia. e Farinacci, sotto 1/ titolo La Chiesa e gli ebrei, tenne un discorso nel gennaio scor·o in Milano: ebbe una ripercussione enorme. E reco' anche un allentamento notevolissimo ad una situc:zione assai tesa. Una volta d, piu. Farinacci buttandosi violentemente al /"attacco, invece di alfuocare le ire. h~ tchiarito l'atmosfera. (Anche questo ÌI un suo segreto : e come ci riesca non •appiamo neppur no, . ) > Intanto è intcrc;<ante notare il fatto che al ora la situatione fosse assai rm . E' poi divertente l'Jtteggiamento d, que!tO fulmine di guerra. del Renere di .'viussolini a Monaco. Clero e briganti Le 11ot111r JJIJ' Abissinia <0110 cosi' sçar<e e cosi' imprecise che <1 leggeranno \'Olentieri queste cons1dcra1ioni di Ogg, sulla funnone del clero c1ìop1co , « li clero et iop,co ha un enorme ascendente wi popoli amara, e peroo' è un elemento polit,co da non traocurarsi, anzi. da usare a noscro profitto. I Che questo sia un criterio utilmente. n1 ·e ,ariamente realisticc,, è fuor di Oggi, l'autorità dei ras è definitivamente tramontata L'organiz2azion, feudale, militare e pG/it,ca, è stata travolta per sempre dalla conquista italiana. Quel che resta dell'antico mando feudale è il clero. è la cl11e.wccpta. F.' nostro intrresse, è saggia politica, conserL'are, per usarne a nostro profitto. /"autorità del clero etiopico. I preti son le role autorità indigene su cui ci ,;i possa appoggiare Certo, bi.•ogna farseli amic, > E difatti ,I giornale racconta un epi- ~cd10 di « frlrelbnza > era preti copti e autcrità italiane · queste vengono informate dai primi dei mo\'imei ,i di e briganti •· cioè di ribel I abissini. L., coloniuvione italiana. come le altre, ncn fJ chl' irnp.H.dJJr(' t• ron\H\'.H(", ~n,otando d1 qualsiJS1 ,iRnifica10 sto neo, le caste più reJtionaric del pa.· e inv.1so. FILIPPO. Le Gérant Marce! CHARTRAIN. ~ lmprim1•rif' S.F.J.E. Il. ruP. Je B..Jl,.ur, P<\RI', 119')
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