Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

10Giugno1938 ===~~~~~=~~~~·GiL=~=~~~~~~~==~ Italia, rivoluziorìe, antif ascis1no nel pensiero di Carlo Rosselli Giustizia e Libertà è un movimento politico nuovo senza riscontro nella gtografia politica tradizionale. E' l'unico tra i movimenti antifasci:;ti sorti nel corso della lotta contro il fa- santi, che l'entutiasrr.o degli ini~iali JCÌsmo che sia riuscito ad a/fermarsi ~ucctssi ,.,e, ta a ttascurarc la prudenza ,tabi/mente. Cio' dovrebbe bastare a imlispensG.bile : del cc.rr.e :;,a lenla e fa. provare che nella natura del suo ap- ticosa ir. regirr.c di per::ccuzione la forporto v'è qualche cosa di originale e n-:azione cii nuovi <.apie la sostituzione di necessario che gli altri partiti non dei gruppi caduti. D'altronde alla /'lessa hanno e che appunto ci proponiamo sorte ncn sfuggiron-:: i centri comunisti di mettere in Iure in questo articolo. nonostante la rr.cgr;ic:r rsfcrienza. .. Essenzialmente quel che essa porta Ccl '9; 2 Fi r-:.i.o'dire prrnda fine di nuovo è una coscienza più chiara di anche pu astcnza di <1ucd1iefficienti, cio' che 1ia fa-cismo, di cio' che il fa- fa lolla sulle posizioni di concentrascismo iignifichi r.ella vita contempo- zione democratica tocialnta. Le flstc di>I ranea non scio sul piano dei valori po- decennale. J'ingrr-so di 600.000 m,~vi litici, ma dei valori un.ani; assierr.e ai membri nel partito fa1cisto, la nuova modi più efficaci per ccn:btrttc>rlo e demagogia corporativa, ;;,gtnerano in &radicarlo. GiustiziJ e Libertà ,i po- larghi strali dell'opposizione la conuebbe definire come ,I prur:o movi- vinzione che ormai il fascfr,r.o sia stamento europeo inugralmenle antifa,ci- bilizzato. Una nuova generazione si 1ta perché nel fa:xismo ,.:ede il fatto c:ffaccia. con la quale è ncces~ario fare centrale la nov}rà tremenda ~e~ nostro i cor.ti. Anche quando f an!ifascista lo tempo, e P~~che la iua _oppos,~ionc_~e- è ccn mentalità e preoccupazioni cliverri~a non g,a da una dtf~s~ dc pos,zzo- :e da quelle ,le/l'opposizione combatm pr~ccdentcm!nle acqu~s,te O ~a una tiva del pericdo post-aventiniano, con ump/,ce _est e~,s,~n~ degli schcm, della I la quale ha perduto, oltrclulto, quasi lotta. an!,c~p,lal,~t,ca, r.:a d~ un? _vo- ogni contatto. Il fascismo, ai suoi oclonta di l,beraz,o'!e c?e s, spngrona chi. non è più la parente..,; irzazionale; dallo ,tn•~ mondo fascista e dalla con· . è la norma, il quadro necessario della creta. esp~~•enza della loti~- . esistenza, il pur.lo di partenza per cgni . D, ~u, ,l caratt~re sprcgmdicalo,_ qua- azione. E11a ,i rende conto de/I' iry-uc- ". ,per_,men!ale,_d, tulta la sua azione; cesso della generosa ma ta1div:i conl'mquielU_dme ~n~ell~ttuale che lo_ per~ troflensiva dell'opposizione. Non si acvade.. GI, uo_:r.m, d, G. L.~ _quasr tul!t contenta più di una propaganda genenuov, uenut_, alla lolla politica nel cl,~ rica spicciola, basata sulla speranza del ma della d~tlatura, _seno ~~ poco ~ 1• rapido ~viluppo di un moto insurreenfa~ts _ternbles dell opp_os_,z_,onc(~b,z- zionall!. Vuole degli ideali. e più ancora za~r.'t_ev, iu qµesl~ def,mz,o'!e, ,per- delle idee, una aulonomia di posizioni, crdr~r. a ~orro_ "'i argo_ment., 1) 1 ora una lotta meno legata all'attualità. g~ad~t, agi, un!, ~r~ agi_,!'ltr!, !n~apa- Fu, per G. L~ un periodo delicato di e, d, melter g,ud,z,o, c,oe d, _r,pcegare pc;55aggio. Da alleanza di azione balU qual~~e. formu~etta ~tercot,pa e su sala su un rr.infrr.o c::;mur.e denomina· una, attnJtta che_dtspen~, dal pen~are t tcre pclittco, dor;e;:a tra~formarsi in dall ~f/rontare.' nuov, problemi • 01• movirr.ento politico_. darsi un programlel.Nlt, dal faac,,mo. Ntuun dubbio che GiustiziJ e Lie { Esame di cosc1enza} ma, sopratulto ridare all'antifascismo I 11olta la portata del fencn.:no fascista, che ,,;cml;ravaesaurito. un :crio conte- la nectssità di una lotta .:.u un fronte nulo intellettuale. Se non si voleva infinitamente più largo di qurllo della imp,ovvisare era gic·ccforza pa&sareat- stretta politica. la inanità dei partili trat:uso una fase cli studio e di discus- tradizionali, organi tiella lotta politica sioni. senza tuttavia mai abbandonare in clima democratico. il lavoro pratico. Dopo e~re stata tutta azione, G. L., Nacquero c~i' i Qu.1drrni di G. L. setto ;/ contracrolpo del trionfo hitle- ( 1932• 1 935). la cui r<>dazionefu so- ciano e il dilagare d"I fascismo in Eup, atutto assicurata dai corrpagni ita- ropa, rischio' di divenlare tutto penliani. fl primo Qu•·derno conteneua siero e crilica ; cioè, in una lolla com'è uno schema di programma che forni' quella che ci confronta, quasi utopia. alirr.ento alla prima discunione. Era A richiamarla alla realtà, a ridare un programma :ccialista ri11cluziona- speranza ai compagni italiani e a offririo. imperniato sui concetti di aulo- re r.uove occasioni di propaganda e di nomia e dei consigli t'teditati dall' e: Or- lotta, vennero le giornale di Vienna, dine Nuovo > e dalla e Rivoluzione l'in:urre.t.ione delle Asturie, la riscosLib~rale >. Il suO difetto era non /a :a franc"sc : mentre la rottura della genericità - chè ar.zi abbondava in preci1azioni - ma piuttosto una ecces,.iva prudenza nelle fo;,r.ulazioni do• vuta al desiderio di r.cn compromeltcrc all'improvviso il carattere unitario del n;ovimento in sede di azione, tanto più che G. L. all'estero c,a giunta nel frattempo ad un acccrdo con la Concentrazione. Chi sfogli oggi la ccllezicnc dei e Quaderni > vedrà come il programma venne criticato e superalo e come, puri' attraverso la varietà e lalora la contrndditorielà dei contributi, il movimento si maturasse- politicarr.cnte : la libertà r.ella fabbrica, la riferma agraria, la funzione del prclelariato, la Uruttura dello Staio, furono j temi principali attorno a cui fen,é la di- ,cussione. Ma 1opratut10 i Quaderni servirono a farci misurare per la prima Conccr.t, aàone, ormai ramo secco, e la na:t:ita del S<'tlimanale. la cos1ri11gcvano a darsi anche all'estero una prima ossatura organizzativa favorendo l'incontro tra un gruppo cli inlellcltuali e gruppi di operai. E' appunto Ira il I Q34 e il 1935 che G. L. acquista quei carattui eh<>ha tult'oggi e che ne formano la vera originalilà : l'unione, per la prima volta tentat~ tra una cnergictt, ostinata volontà di azion" e di letta pratica. con una grande larghnza e intensità di vita intelleltuale. Di ç·ucsta unione il giornale, di cui proprio in questi giorni :.i compie il primo triennio di vila, e la partecipazione alla lotta ar• mata in Spagna costitui1eono i tfut rsi'mpi più significativi. G. L. aspira ad essere ad un tempo organizzazicne riv.;luzionaria e sforzo di cultura ; movin:cnto politico e centro di vita. Si polrebbe definire e un pltrtito in formazione > se la Pspres~ ,ione « partito > non implicas·e una visior.e se.t.ionalc della politica, un formalfrn,o e anche un fanatismo che pos~ siede in troppo scarsa n:isura. Cio' clic preme agli uomini di G. L. non è la forluna del loro movimento come tale, ma lo sviluppo della rivoluzione italiana, /'autolibcrazion", l'autoemancipazione dPI popolo italiano, il sorgere, rulla rouina dei fascismi, di una nuova Europa. G. L. è per loro uno drgli strumenti, un quadro d'azione che mai po1rà sostituirsi al fermento di liberazione ciel popolo. Essi sono talmenle convinti che dopo quindici anni di fascismo la rivoluzione italiana procederà per vie imprevedibili, creando nuove forme e organi di uita poÌÌlica, espressione della nuoua realtà sociale, che considerano assurde e miopi le querele e lt accademie cli esilio. PPrcio' favoriscono in ogni modo. su tutti i 1e1tori, /'avvicinamento tra le forze antifascisle per unificare la folta e in parlicolare la fusione, non improur..,i.sata,non meccanica. delle correnti prolelaric. G. L. - già avemmo occasione di :crivcrlo all'inizio di questa serie di arlicoli - è un movimento cht ha ormai un netto carattere proletario. Non solo perché il proletariato si dimostra douur.que con~e l'unica classe capace di operare quel &OVflerlimcmo cli istituzioni e di valori che :;i propone ; non solo perché nel &enc.d, el movimer.to gli elem"nti proletari hcnno scmprt mag· giore pc&o: ma perché nel/' espl'rienza cor,crela della lotta ha mi~urato tulta J'ir.capacità, lo s11uotamcnlo della borbenà abbia molto evoluto, molto cambiato in qutsti otto anni di uita. Muterà cttlo ancora, almeno sino a che LOTTA RaVOl.U:ZDONARDA non ,i ,ia riuaciti • fare mia pre&• ,ul Pos1'zione radicale colouo faici.Jta. luz!one In genere. e di ,,uella ltallana in particolare. noi mettiamo In guardia t nostri compagni. Anche la rivoluzione italiana si svilupperà su llnee lmprevedlblll, con una logica che non corrisponderà a! nostri schemi. 1n tanto no! potremo efficacemente Intervenire nel processo rivoluzionario e nno a un certo punto dl:igerlo In quanto sapr-."'mo gett.nr v!n gli schemi, a,or tl per aderire non con la sola ragione ma anche con la passione a quel!! che saranno i moventi vivi dell'anl• ma popolare. Il the beninteso non esime dall'avere op!n!on! decise sul pr-0blem! fondamentali, sugll obbiettivi finali : ma consente quella elasticità, quel dinamismo senza del qu~ll non si aglsc" in periodo rlvoluzionaxlo. Tuttavia, nomtanle la varielà degli otteggianttnti e delle esperienze. che non intendiamo difendere in blocco, una fondamfntale coerenza di motivi e di wiluppo c'i; ma difficilmenle la ,i COfllÙdall',&1,rno. G. L. ; la ato,ia dtgli ,forzi, dei ,acrilici di un munoroso gruppo di gio- ""'1i antilaci:.ti eh, dopo la liquida• 2ione ingloriOIII delle Vtcchie oppo,izioni parlamrntari ,i •"no gettati nella lotta tiooluzionaria. Non provenivano da un ,olo parlilo, ma da lutti i partiti : ,ociali11i, comunisli, democratici repubblicani, iardi1ti, allievi di Gobetti, di Gramsci, di Salvemini, inlelletluali senza partito. giovani·simi arrivati alla rilHllione per vie proprie nella ,oJitudine tirannica, operai riooluzionari formalisi attraverso le lotte di fabbrica e di ,trada, vecchi militami in• ~offerenti di attesa. Più che un programma comune li legaua agli inizi uno 1tato d'animo : la rivolta contro gli uomini, la nttntalità, i melodi del mondo politico prefascista, responsabile della fine miurabile dell'Aventi• no; una uolontà attiva di lotta, che voleva euere anche di riscatto dall'umiliazione per la b,ltaglia non data e la xonfitta non mcrilata ; una conuinziont non pucisa nei termini, ma chiariuima nei mo1iui, della necessità di un ,innova.mento ;ib imis della vita sociale e morale del paese. Fu il periodo e unitario > e romantico di G. L., fronte unico di azione dtmo-,ocia/-rcpubblirano ( 1 919-J 2) : contrassegnato da un grande sforzo di propaganda e di organizzazione illegale, da azioni ardite (evationi, voli, ecc.). .da iniziative 1enza posa rinnovate. E' in queila base che G. L., che ha la sua baie pressoché esclusiva in Italia. ;mponc l'esigenza e la preminen7a della lotta in Italia. Il principio drlla autolibtrazionc degli italiani comr ~,- condo Risorgimenlo che dfVe t.pazzart i compromtS3Ì del primo e aprire la via alla emancipazione sociale, è cara1uri1ticamente suo. Come sua è la tesi che nella lotta contro lo Stato totalitario, tlove cosi' difficilr i il lai;oro sistematico di massa. :i debba ricorurr a metodi nuovi capaci di colpire la fanta, sia del popolo e di suscilarc tnergit, utilizzando tutti i ritrovati della tecnica moderna. I progressi iniziali grandissimi attirarono pero' IHn presto la brutale e sislematica reazione poliziesca. Uno dopo l'altro vennero colpiti. talvolta a duf o tre ripre!e, i centri di Milano. Como, Pavia. Parma, &rgamo. Venezia. Treviso, Triestt>. Fiume, Torino, Vercelli_. Cuneo. Nouara. Genova, Sa&Jona, ..Bologna. Rrggio. Ctsrna, Firenu. Li- #JOrno, Piia, Siena, Grossfto. Roma. .Ancona, Cagliari. per limitarsi ai maggiori. L'atuggiamenlo stuprndo lenuto nei cJari processi dai Rossi, Bauer. Fancello, Ca/ace, Traquar.di, Andreis, u valu a rivtlare lempre eccrzionali di capi e ad incilart alui alla lotta, non riusct luJlaVia ad ellitarc la dep:"ssiont inevitabile, tanto più che i,, quegli anni il fascismo si rafforzava t li fS/tndeva .all'Europa. G. L. free allora la dura esperirnza <f/! utti i movimenti rivofozionari naContro il fascismo. 'n quanto dltt3tura, guerra, spe: pero. 1mmo:alltà, rovina incombent,e, va prenden• jo pm:izione progressivnmente la sccletà italiana tutta quanta. (Sulla nave che affonda, le dls1inzlonl di cab:na e di rango, pur non annullandosi, perdono 1mpc,unza.> Ma contro n tr\S~ismo. lll qu.1nlo manifestazione suprema della degenerazione dell'or:1 ne capltallstlco e dell'abd!caz!one della vccch'.a classe dlrlgrnte, un1 sala classe è iJ1 gr,ido d! prendere una posizione radicale : la classe operala e contadina assieme agll !ntellettuall che ne d'.vldono ideale e destino. (Oggi, !n verità, p!ù che un1 classe è un'avanguard!~ ristretta. Fino a quando res1a !n piedi l'armatura fascista, un effettivo schie:amento e movimento di classe è lmposslb:Je) una éventualc oppo:iz one borghese sarà sempre d! forme di governo, mai di sostanz::i sociale. La borghe!;ia getterà un giorno a mare la soprastruttura fasclst., (l'etl'ettoJ, ma per salvar,o, In sott-0struttu- :a capitalista (la causa>. L'eventuale Incontro degli sforzi borghes!-proIetari sarà percio' apparente e temporaneo, e raro luogo all'urto non appena si trattera d! con:lurre a fondo la Ii<1u!dazlone del fascismo. L'antifascismo è dunque per essenza p:oletar!o. L'antl!a~clsmo è un caso grandioso della lot:a di classe. Il fascismo è !ntrasformnblle. Ha conquistato !o Stato con la forza ; regna con la forza ; e h:i Imprigionato progressivamente la società nello Stato. Il segreto delh sua conservazione risiede nella sua intransigenza. Ogni crit ca è un a!tacco, ogni auLonomia. unl sovver,3lone. Quanto più la situazJone si !\gg:ava, tanto più Il fascismo esaspera il suo totalitarismo. !La guerra di classe si al1arga a guerra generale. I vecchi centri di autorità e di forza - monarchia, chiesa, burocrazia. esercito - vengono cor.otti o travolti. k, tecnica d! governo fnscls a lmpllca, col terrore. l'asservimento attivo del cittadini. cc,;trettl a far parte di uno. ~::rie di organizz..,zioni stat.,11 che imJ)Ot1go11ploro un fare, un dare. un osannare. Nel mondo fascista la lotta politica. d! cui ! partl<1 sono la tipica man!!estaz:one, è lmposslbll~. La PQll~!ca è ridotta :i interesse e forz.,. Ll clt\5Jle è sp2zza ta nelle categorie. Le categorie vivo119 sotto il controllo di un'autorita !n,perscrutabi!e e Irrevocabile. l cittadini SOllO ~à un tempo amm'l,'jsaU e po!ver!~zaU. La loro umanità e ~trii.mentale. Da!l'.nt.erno dell4 org:i11izzazione fascista. Il cui scoi:o prlJ1c!pa!~ ò Il dominio e il rimbecillimento. 11011 è perelo' J)OSSlb'lelngaggli..e con risultabl dec>,v~ la lotta. Lo Stato fascista non s! lascia attaccare dal· l'interno. L'att.acco si puo' muovere solo dan·es,erno, !n blocco, con una negazione che sar/t sempre to• tale non appena tocchi al pQtere. Lotta, dunque, rivoluz!onpri;l, nelia quale o~gl contano p!ù gU ldeall che gli Interessi, Lotta, pi d! sopra delle barrler~ tasc!ite ~l categoria, di regione, di arnbl,e1ne, (!ella classe rivo!uzionasla, del p:1rtlto del!:i rivoluzione. (17 gennaio 1936) L'abbandono (o la revisione> del vect'h! schemi tattici e rivoluzionar! sl impone per un'altra non meno fondament.ale ragione : che questi schemi nacquero tutti nella lotta contro le renz!on! di tlPO tradizionale, leg!ttlmlstc, mllltarlste, c!er!- call, borghes., lm~riallste : reazioni che potremmo definire classiche, poggianti sulle grandi forze sto,lchc della re~zlone - la chiesa. la monarchia, l'esercito, la grnnde proprietà - senza capacità demagogiche e vellelta attlvist!che. Invece la reazione contro la quale abbiamo Impegnato una lotta mortale, è una renzionz di tutt'altro tipo : attivista, !ntervenzlonlsta, de• magoglca, romantica (sia pure di un !omantlclsmo neroniano), che ra sue le parole d'ordine, i motivi, 1 miti dell'avversarlo - !I socialismo - deviandoli e corrompendoli a favore del cnp!t.alLsmo e di una ollgarchla dittatoriale. 29 ~ugno 1934 Rivoluzionari e non rivoluzionari Tolti siamo per l'azione d! 1111\S• sa e per 11 movJmento di massa. Ma c'è modo e modo di mettere In movimento la massa. C'è li modo fascista, !I modo riformista (del tutto utoplst!co. quando non si risolve in una sottospecie fa.sclsta), li modo r!vol11zlona; !o. NO:! slamo ostinatamente per il modo rivoluzionario. dovesse la bathglla prolungarsi pi anni ; efacchò quel che cl preme non li una attenuazione della dittatura o un e modus vlven• di, che consent~ alle masse di vivere un po' megllo sotto U !ascitmo. ma 11 rovesc·amento del mondo rasclsta-capitallsta e la lnstauraz!one di un monjo nuovo. Concludendo : Il dissidio tra rlvoluz1onari e !ndlvlduallstl > e rivoluzionari e masslst! > non esiste. Il solo. il ve:o dissidio è Ira rivoluzionari e nQn r.voluzJonari. (15 giugno 1934> Allargare gli orjzzonti E' lndlspensab!le a!l:irgare gll orl?.zontl, rlsallre alle cause prime e ntl'rontare ! temi essenzlall di front.e a cui, &e&, possiede un pensiero !orte e puro. nessuno, e tanto meno I gionnl, può r~ti>:e a lungo !ndlfTcrentr E' un'opcr~ immane per una generazione, rhc giustifica una vita. I inter:i, un esilio, un3 prig1on.i:.t e che r:chieàe l'universal<a collaboraCnntro unà ctJncezlone troppo zlone. scienl11ìca e ~pnorist,ca della rivo- I Sarebbe questo un passo md1etro, Revisione tattica Biblioteca Gino Bianco un ritorno a un antifascismo generico ? No : è un balzo avanti, su terreno vergfoc, o~:re rJI steccati conv-enzionall ; uno spregiud!cato e::ame d! coscienza a cui tutti deb· bono parter!pare. Lasciamo I fascisti ufficiali epilogare sulle cm porazionl e l'èra imperlale, ! servi prezzolati lustrare 11 dittatore, le borghesi" anp-\o-franc.:".:,i tenta: di Rrr-estare la valanga con l'!pocr!ta l\ppello a prlnc!p!I traditi. l"antifascismo vecchio stile disputarsi nel picco!! porti dell"eslllo lr, purità marxista e !I non plus uitra dell'estremismo. Noi ripartiamo ver~o l'alto mare ; 1.101 propo• nlamo ai giovani d! associarsi a questa grande impreS3.. AJ vecchio mondo chr rovina b;sogna sostituirne uno nuovo nel quale l'uomo conti come uomo, come potenza spirituale, e non come potenza animale o r.1on~L!lria. Nuovo u,mane- .s!mo. (24 ,igosto 19341 G. e L. e 1~ masse Quale è dunque il nostro peccato in materia dl masse e di azione di masse ? Quello di dire brutalmente le cose come sono, quando gll altri amano farle più rosee e più facili. Noi per esempio diciamo chiaro e tondo, in base a un'esperienza quinquennale, che !n una città Italiana non ~l trovano oggi, non si sono mal trovati. dalle leggi eccczlonall !n po!, p!it di 50-100-200 cittadini politicamente attivi disposti .a partecipare ,illa !ot.ta rivoluzionarla (nel villaggi si è ridotti alle unità). Il partito comunista, in mancan• za delle masse, ha preso l'abltu• d'.ne di chiamare e masse> questi 50-100-200 cittadini POlltlcament.e attivi ; e po!chè questi citbd!n!, questi rivoluzionari sono quasi tutti proletari, p'ccolo borghesi e int.ellettuall che hanno abbracciato la causa p:olctaria. ha preso l'abitudine anche p~gglore d! dire a ogni piè sospinto che e !e masse, si battono, si ribellano contro il c.1.pltalismo, e che l'az!one d! mass.l Incede, procede, precipita. (20 luglio 1934) Proldariato Un movimento proletru·io moder• no deve, pena l'ltllpotenz:i, mettere accanto agll 01,eral, sullo stesso plano degli Ol)€ral, senza gerarchie assurde e intollerabili. tutte le e.!t,e categorie di lavoratori, Il soclallsmo, sino ad ora concepito come Il patrimonio ldzale di una classe eletta, la cla,sse deg'll operai dell'industria, a cui spetterebbe !I vanto d! reallzzarlo. s! deve concepire come !I patrimonio Ideale di tutti gll uomini. Ogni uomo. operalo, contadino, artigiano, Impiegato, p.o!esslon!sta che sia deve essere messo !n grado d! partecipare alla lotta su piede di perfetta cguagll,rn,oa ; deve sentire che li socialismo non s!gnlllca per lui Ln nessun caso una decadenz3, una diminuzione Ila famosa proletar!zzaz!one preventiva !) , ma la estrinsecazione di tutto Il suo potenziale umano. Nella fase storica che attravers!~mo, la rase del fascismo, delle guerre lmpe:!allstlche e della decadenza cap!tal 1sllca, le anallsl spettrali del marxismo r.on servono gran che. La stor:a ha sconvolto le sapienti catalogazioni e procede a sbalzi. con ta8'! netti e frane gigantesche. (26 ottobre 1934J L'esilio Non è la nostalgia della terra dove nascemmo che cl fa soffrire. E' la nostalgia della lotta. Sotl'rlamo di QUt~ta lontananza, di queste lotte a distanza. d! questa lnegung!~anza t.rcm-enda.. Il mnssimo delltto del fascismo appa,lrà un giorno quello d'avere costretto al silenzio e all'Inazione. oppure alla ribellione suprema. le energie più maschie e llbere, gll uomini che d! ogni paese costituiscono i, !!evito, ll fermento attivo e progressivo. Per dicci clje lcttano In Il.alla, mille piegano si rassegnano. In zone immense non cresce nè grano nè gra• migna : terre lncolte, desert:che. Pure, questo è il destino e no! lo accettiamo con serenità e con si• cura fede nel doma.ni. Sappiamo che libertà non s! dona : si conquista. Da dentro : non da fuori. Fuori s! puo' aiutare un popolo, non sost.tulrsl ad esso. A conqulst.are la nuova libertà Italiana dovrà essere !I popolo Italiano. la nuova generazJonc che presto scoprirà la contraddizione mork,te di questo Impero composto non di cittadini ma di servi. La nostra missione è quella di tener duro quando tutti cedono ; d! alzare la fiaccola dell'Ideale nella notte che circonda; d! anticipare con l'intelligenza e l'azione l'lmmancab!le futuro. (21 maggio 1936.J Matteotti VI sono, nella storia dei ;,oooF, dei ratti che abbrevian0 ve:tlginos,im~nte !l lungo proce~so norm:1.'!edi secoli. E poco conta che il fascismo ,ibbla tratto profitto o che molti dimentichino. Cio' conta è il crollo de! vecchi schemi men:ali, che l'avvenlemnto ha prodotto ; è il sorgere di una logica nuova. MltSSQl;pl con Il delitto ~atteott! 11a precipitato la lotta polit!ca più d! quanto non l'abbia !atto con la • marcl:i su Roma >. Questa faceva cadere un mondo polll!co equivoco e un parlamentarismo Infingardo : quello colp!vn la stessa anima dc: pac.sc. D! qui, I.i ditl'erenzn delh re..uione popol:ire. Nessuno si commosse per la dlst«tta dl una democrazi'I a, oui Pacta era l'csponcn~ le~•le , ma fu tutto un tumulto profondo per il combattente polltlco assassinato. E' che Matteo'tl non rappresentava, come Facta. un mondo sorpassa• to : egli era l'avvenire. Il grande capo soclallsta c! ricorda che il fascismo non è solo un aspetto deUa reazione d! classe, ma che è lo stesso delltto assunto al fastigi di Istituto di Stato. Egll è. si, condanna di un regime di sfruttamento sociale, ma è anche condanna <lol, l'arbitrio dispotico. DI fronte alla storia., t~\! 1101\ è Il caduto : è li glu<i!~~. Carlq ROSSEW. Per l' azìone OTTOSCRIVETE gl;esia italiana come classe dirigente .. Ce, to non è facile definire G. L. in base alla terminologia usuale dei partiti proletari. In base a quesla lcr· minologia dovremme definirci a un tempo socialisti e comunisti e libertari (socialisti rivolutionari-comunisli liberali) nel senso clte riconosciamo quel che di vi1alc cia~cuna di ({uesle posizioni, in sia Pl"" varia misura. contiene. Nel socidismo vediamo la idea forza animatrice di lutto il mouimemo operaio, la so:ta,ua di ogni reale democrazia, la religione del .secolo. Nel comunismo, la trima storica applicazione del socialismc, il mito assai logorato, purtroppo), ma sopratutto la più energica forza rivoluzionaria. Nel libertarismo /'elemento di utopia, di sogno, di prepctentc, anche se rozza e primi1iva, rcligior.e clcUa perso11a. Affermiamo la nece:sità di una nuova sintesi, e crediamo che nei suoi termini essenziali, G. L. ,i avvii a darla. f n ogni caso ci sembra che nessuno dei vecchi movimenti prolelari ::ia capace, da solo, di assolvere ai compiti centrali della letta contro il fascismo. Questa lotta. ideale e pratica, chiede oggi di essere condolta contemporaneamente, su due lcrreni : un lerreno elementare, che sia di risucglio, di iniziazione del popolo alla libcttà e alla difesa delle sue condizioni di vita ; e un terreno ideale, finaliuico che ,ia di educazione di una nuo11a classe dir,- gente, della nuova élile rivoluzionaria, di contrappo1izione del mondo dei ualori umani11ici dtl socialismo al mon• do inumano del fascismo. 1..c due lotte non sono dive.rse, itaccate nel tempo e negli obbiettivi; ma aspetti neces"ari e legati di una lotta unica che tra,cende lt possibilità di ogni singola correnle. Per condurre la prima, si propone la co.stituzicne di un fronte popolare italiano non ricalcalo su quello francese, e adegualo alla situazione italiana. Per condurre la seconda $i fa affidamento, oltre che wi parliti, sullo ,viluppo e sull'allargamento dell'unità di azione prolelaria. Siflmo favorevoli a entrambi. ma come tspedienti provvisori. o cotne av viamrnlo a formazioni assai divenr. Ad abbattere il fascismo non taranno M il fronte popolare - che pre1uppont la vila democratica e dti for ti parliti - né l'unità di azione che 1inora ha più favorito l'irrigidimento dei partiti sulle loro posizioni rappre.untatiue formali, che il loro effellilJO riavvicinamento. Che co,a, allora ! Una formazione nuova, originale, capace di condurre contro il colosso totalitario una lotta ad un tempo pratica, polilica, culturale. Di queila formazione il proletariato ,a,à il pernio. Ma non bi,ogna paniarla in termini di partito tradizionale. La nozioni' 1radizionale di partito è insuflicienlc, ,orda a troppe esigenze che la lotta con,(ro il fascismo, e lo u,:.,o succeuo fascista, ci hanno rive late. E' una forma poli1ica nuova quella che si dov,à elaborare; e non già a tavolino, ma nell'esperienza del lavoro comune, altravcrso la fusione progre;- 1iua delle uarie frazioni proletarie t.' il polenziamcnto di tutti i motivi vitali di. opposizione. Il partito ur.ico ciel prolelariato, se IJOrràessere una forza rinnovatrice au tenlica, dovrà f'Uer• più e/Jr un partito in ianso 1tretto, una larga forza sociale. una sorta di anticipazione della società fu1ura, di microccsn:o sociale, con la sua organizzazione di combauimenlo. ma anche con la sua vita intelleltualo dal respiro ampio e incitatot11. G. L. che cosa vi porterà ? fn primo luogo l'esigenza di questo rinnovamento sostanziale della lotta proletaria. Una tradizione ininterrotta di azione e di iniziativa. Una interprcta.t.ionc lucida, dis;ncanlata del fa&cismo, non solo come reazione di classe, ma come sprofondamento sociale. Un rapporto intimo co,, la colture. • la sloria drl nostro paese, non n1>I ,enso del patriottismo volgare. ma dell'adesione a quella reallà nazionale da cui la rivoluzione italiana trarrà la ,uc originalità creatrice. La coscic,ua acuta di alcuni p,nblemi che possono dirsi quelli dello modernità dell'Italia (formazione di classe dirigcnle ; rircalto del sud ; alleanza proletarialo urbano-contadiniintellelluali; federalismo) e sopratut• to una preoccupazione centrale d, Il bertà non astratta. non formale. bawt't 3U una concezione attiva t>Osi,iva,emancipatrice, della libertà e della oiusti✓.ia (autonomie, consigliì. Nell'atlesa che la unifica1.ione ma turi, sempre collaborando ad ogni sforzo di~iUCt'te::ato di unione. G. !.. svilupperà la sua organizLa.t.ione poli th~a., proponend<Mi di fo(nire un e,empio modesto,. ma stimolante. di eia· che dovrd rss('re J'orgar:o, e, più e/te l'organo, l'organizzazione della rinuscita proletaria in Italia c?tuavtrso if riscatto morale e sociale dell'intero (q mJggio t9J7) CarloROSSELLI.

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