Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

,.. i.. ZURIGO, 4 LUGLIO 1925 . Num. 27. • Telefono 4475. ~ Conto-Chèques N. VIIl-3646. SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA Centesimi 15 la copia. AIBBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER L'ANNO 1924: 1 anno, k. 6,-; ·'16 mesi, fr. 3,-; 3 mesi, fr. 1,50 REDAZIONE: !,i L~lnenlre d&Lluorator& Yi ,. iurlg~ 'AMMINISTRAZIONE : . Commtsstene Bseondt1enlP.8. I. - ~!~=.,, PREZZI DELLE INSERZIONI: Per linea, o spazio di linea (larghezza una colonna), 20 Cent Per réclme continuata, prezzi da c<>nvenirsi. P.BR E.'ESTERO: 1 anno, fr. 16; 6 mesi tr. 5; 3 mesi, fr. 2,50 L'assoluzione degl nD. eBonpor,onunzdiatlalCaolllmissione inquirednetell'AlCtaortdeiGiustiz in parte per insufficienza di prove, non chiude, ma apre il vero processo L'assoluzdioinDeeBono "non luogo a prooedere,, 11 senatore De Bono, il generale De Bono, l'ex capo della P. S. ed e.l: Comandante generct!e della M. V.• V. De Bono è •fato assolto dal/' Alla Corte di Giusti::.ia,che aveva islruilo il processo contro di lui. in base alla denunzia del Donai~ ora costretto a riparare all'estero_ Il dispositivo della sentenza Ecco il Lestodel.I.aisentenza, in cui sono premesse le accuse del Donali: « Jn nome di S. M. Vittorio Emanuele Ili, per grazi.a di Dio e volontà de1ila Nazione re, d' ltalia, la Commissione permanente d'istruzione dell'Alta Corte di Giuslizia, adunata in Camera di Coniiglio, ha pronunciato la seguente se:1tenza nel procedimento penale a carico ai Emilio De Bono, senatore del reg!lo, denunciato at.ìa Corle per i fatti seguenti: 1) Aver fatto parte di una a~oci;izione a delinquere, conosciuta sotto :I aome di " Ceka », alla .quale sono. ;mpulati numerosi delitti in danno di pusane; 2) Aver lasciato che donne faccendiere avessero ogni facilità .di accesso nel Palazzo del Viminale e ne~li uffici della Direz.ione generale della P. S. per occuparsi di affari nei quali il De Bono llOn rimaneva estraneo; consideralo che le accuse poo·tale .Ji- I d'azzardo), N. 5 f1mpedimenlo d'a~la 5. per insuffi'cienza di prova ri- I nale ) Tami si spandono, ma la radice I po della denuncia, nè altre se ne s,Jno nanzi J'Alla Corte d'. G_;u~tizia cor.lro 11l pubblica in vend'.la .di_•mal_er-ialed~ ~ue_r-- I ~uardo ~i fatti ~enunziati e an.n~ssi _al.la I r:r_n~ne sempre unica ed ident.ica: Du- i presenlalc alfa. Commissione, _questa d~- senatore De Bon,o s1 d1slmguor.o netl.1-1 ra), N. 6 (ven.d1La .e! aTm1 e mumz1oni), 1slrullona di a.11 al . 9 (parlec1paz1one m11u. ve concludere che da tutto I esposto, il mente in due grt1ppi: ,le une riguardano, N. 7 (acquisto de1-J'albergo di VaJl.om- '1a!l'ag~ressione contro ì'on. Amendola). Or.bene, proprio costui ha tuttv smen- fatto qui esaminalo risul1a · inesistente. specu:azioni od affari fatti a fine di lu-1 brosa); ;-/. 14 (favoreggiamento nel delitto con- tilo. Interrogalo dalla Commissione, ecro, in contrasto con .~li interessi puo-1 2. per non .avere egli concorso ,1ei I lro l'on .. M.a.tleotti), 1 15 (favoreggia- :.f'ì ha dichiaralo di poter con modo ass.-,- I dinieghi d. Sansone e l'lnge• b1ici e secon.do facoltà che il De Bono I fatti denunciati ai N. 11 (invio cli. sq,1::1- mento nell'aggressione conlro !'on. Mi- Iulo e con piena consapevoilez~a, esclu- nuità di De Bono aveva sollanlo per gli uffici di oui era I dre punitive a Ferrara) e . 3 (organiz- suri). • .16 (rilascio di passaporto con dere che il De Bono abbia avuto alcuna Considerando che l'accusa di favoreginveslilo, le allre si riferiscono a reati zazione de;!'assassinio in persona dello! [aisQ n1~me e falsa data); parte nella organizzazione dell'a vvenulC' giamento si riferisce ancora all'occultacommessi in .danno di persone, ed ai qua- I on. Malteot:ii.).; I e ordi.dna: j assassinio, ed ha so~giunlo che non pos- zione e al le~lalivo da parte di De Bono li il senatore De Bono è accusalo di . a-,. . 3. perchè non costiluisc-eno reato eh~ siano restituiti all'autorità giudizia- sono essere in tal senso interpretale le di occult,are taluni elementi ,dei!' reato che ver preso parte o nel1la loro prepar:1210- 1 falli imputatigli dalle den~nce . 2 . l l l tt· gl· 11. do nLi allusioni che, a carico del' sen. De Bono, avrebbero potuto concorere all':accerne o come faworeggia:tore; (tra1f1co con le cos1delte conl-esse del V1-. h ,.. . h. 1 . •s·oi\e · egli aveva fatto ne'lle lettere ali onore- lamento della verità, a qu"!Sla inlenzi:>- . I . . _. na conwe en e u 1 1 a 1 e cume , . ·· • . . . . I"- e uirono ne 1es 1 per averne v1 1 ; Visto , ari. 37 dello Stalulo del Re- minale). N. 4 (partec1paz10ne agli utili h 1 l d. · 1- vole Finzi. ne si fa corrispondere colloqui che la se- . . . . c e a presen e or manza sra no 1gno e 17, 18 e 56 del regolamento gru- della vendila di ma lena le da gue:· ·a). r· t I d . t I d • t d E r..ulla di più qui si dovrebbe agg;un ra del 12 gi·ugno, appena avvenuto l'ar- . · · 8 (C . . . . . . ,ca a a enuncian e, a enuncia o -e d1z1ano del Senato; . oqperat1va tra ufftc1ali m po:;1- alla _parle civile. , gere, se non fosse da nolarsi ancora che resto del Dumini n~lla stazione ferrola Commissione permanente d'istrut- zione a.usiiiaria speciale). N. 12 (lrasc:.i- . . . . _ 1 lo stesso Cesare Rossi, e lo stesso F:-, viaria di Tennjni, egli vol'le avere c•:>n t · dell'Alt Co l d. G· t· · d·ch·a ranza nella de · Ben · F d a Co s i deciso m Roma, 12 giugno 1920 · 1· 11· Il d. h" · · f d. ona a r e 1 1us 1z1a t 1 • . nunc1a 111 e e er · . . I ~ppe 1, co e 1c 1araz1oru atte man- lui. In questo colloquio il De Bono ara non farsi luogo a procedimento pen:i- z1one ,del cl.ero)· Lello, approvalo e sottoscritto. Firma- zi alla Commissione d'istruzione h·anno bb . L. t . 1 Dli • • n . . • ' • rJ 11· D'A d G r e r . ' . ' I vre e cons1g ,1a o 1 mm1 a nasco - le contro 11 s~n. ~milio De _Bono_:. 4. JX:r. e~er~ _st~lo .dalla compe- h: ~u~pe. 1• . n_ rea,. ro~o 1• a is .e, I confermato la smentita del Dwnini a dere la verità. « Neghi, neghi, neghi!,, . . 1._pe~ !nes1~lenza dei fatt'. 1mpu-1 ten~ autonta g1_ud1z1ana emess~ decre- Ca s lig'.: 011 ,1 Gioppi, SirubaLdi · Fon!ana,, ~uanto prima tutti insieme avevano del- sarebbero state le ultime conolusive sue fatigli ?1 cui 1 capi dell~ d~nw1c1a "I._ I lo d1 non _dove~s1 ~ro~uo=re azione pe_- cancelliere._ . . . I to, ~he il De ~ono fosse stato partecipe parole. Cosi fu dichjaralo dal Duminl. (pa:rlec1paz1one .ad a-ssociaz1one a delta- nate per 1 fatti d1 cui al . IO (Form, 1 Per copia conforme ali ongrnale da I del! a.ccor,do criminoso o che a.lmeno ne 11 D B h g lo n pero· 1 ·J . . . . • ' sen. e ono a ne a , no quere) N. 3 q&:;;oregg1amento <lel g10M. Cattaneo}; servire ad uso nolliica ». 1 avesse avuto conoscenza pdma che fo~e f ll d. · l aro! analo Il delitto -· . · . lJ o 1 avere pronunzia o p e - messo m _esecuz'.?ne. Il f~tt? den~~1at_o ghe a quelle allribuiteg!j, ma 11 signifi- (n. 13). e perc10 da d1ch1arars1 Lnes1- calo che loro fu dato. La V. S. si soatltuiace aH'autoaienle. Alle domande del sen. De oBno che Matteotti Lo spa::;io,.clte non ci ha permesso ohe si scqprisse il nun1ei.o .dell'automu-1 dirgli che là si stava diffondendo la vo- rltà giudiziaria .di pubblicare _per intero la sentenza, bile, che fu il principio .,L .tulle le altre ,ce che da 24 ore il Matteotti era scom- Consideralo che l'accusa prosegue pel non ci vieta - non ostante le di[fi· scoperte. Infatti, quando la sera dell' 11 parso. fallo che nei µrillll giorni dopo il delit3) Aver ,subordinalo ressi il regolamento pei 12Nio; collà - di darne la parte, che riguar- giugno l'on. Modigliani s'. -recò a denun-, .L'on. Acerbo ha cosi confermalo, nè Lo, ~I sen. De Bono, valendosi dei mezzi da /" assassinio di ilfotleotti. Resti. ciare .al questore che d.eJl'on. Ma-tt.eotti I aJlcuno gli ha conlra•d.detto. Può giusta- che aveva come direttore della P. S.. adunque, i[ documento, che è il se- non .si aveV'a notizia fin .da 1 giorno pre mente osservarsi se ciò è s~lficiente _per vacò e riservò a sè le indagini e i procea propri int.a- 9uente: cedente, <!P.prese, con sua meraviglia che spiegare come !'on. De Bono abbia do- dimenli che sa~ebbero stat,i soia spettangi.uochi d'az- Consi.de.ran.do che particolarmente sul- i: fallo era già noto al guestore che dis- vuto dare al questore la nolizia .prima li all'autorita giudiziaria, e la cons~ voleva sapere se il Dumini avesse realmente commesso l'omicidio e con quali :::ompagni e cu-costa·nze, l'altro risp0se sempre che nulla sapeva. Ogni .incitamen• to fu inutile, ed allora, impazientito, ii De Bono esqlamò: « Lei dunque ha l'intenzione di mantenersi nella negativa anche davanti al mag)Strato? » con ciò intendendo dirgli che di questo suo contegno avrebbe <li 'Poi conosciuto le conseguenze 4) Avere ricevuto la somma di 480 111ila I-ire a titolo di sua partecipazione negli utili di una vendita di materiale residua Lo della guerra; 5) Avere impedito che .altro materiale bellico fosse regolarmente vend,uto mediante asta pubblica, ·e ciò per farlo l'assassinio .dell'on. Malleott, la denun- se averglielo poc'anzi couunicato per che gliela comunicasse !'on. Mo.digliani. guenza volula ne fu che tutti i responzia si è fermala per d!moslrare sollo più tele!.ono la signora Matteotti. Non lo è per spiegare come il De Bono sabili dell'assassinio, eccetti:iato soltana-spelli la r-esponsabililà che ne rica,;ie Evidente falsità, dice il denunciante; .sapesse che autore del <le'litto el'a il Du- lo il Dumin.i, poterono darsi a.ila fug.a. anche sul ..!:en. De Bono: poichè la moglie a nessuno aveva ancora mini, prima che la questura fosse messa . Che la direzione generale della P. S. Innanzi lutto si afferma che egli era I parlato dei suoi timori ~r la scampar- suilla traccia di costw dalla scoperta .del abbia creduto di potersi sostituire, e si a conoscenza del delitto delibera1o e sa d~l marito tranne che al Modigliani numero dell'automobile di cui si era .serB sia: di fatto sostituita, all'autor,ita g1udipreparato. Appena !'on. Matteotti ebbe stesso ed all'on. Turali. la notizia, in- _.,ito; e che il De ono lo sapesse pare ziaria nelle prime indagini e nei pnmi P ronuncialo alla Camera dei deputali il vece, era stata data al questore dal Di- che si possa con certezza dedurre da que- accertamenti dell'avvenuto delitto, è cos~ avere a trattativa privata ad un suo rao.- _discorso di opposizione al fascismo io- rettore generale De Bono che non avcv,\ sta considerazione: che mentre la sco_per- f mani esla e nessuno l'ha negato. Il De presentante; I cominciar-:>no s•1b:to contro di lui le m;• bisogno _cli cercare la fonte fuori di sè .la anz,idetta avvenne non prima de'lle o- Bono cercò di giust.-ficaJ1si, dicendo che La spiegazione è verosimile: ma poi a confermarla si è avuta 1,1.nanuova dichiarazione del Dumini stesso, il quale, interroga lo, rispose alla Còmmissione che il significato da darsi ail'ie parole «Neghi! neghi! neghi! » che egli, nella lettera scritta all'on. FL,zi ii 24 luglio 19~, ha dichiaralo essere state a lui rivolte dal De Bono, era sicuramente di ironia e di ammonimento insieme e non mai di con- 6 ) Aver spe'culato sulla . ...-endita a1 naocie e s.i le;er~ sempre p:ù gravi. Nè I stess~. Tali i falli e le pr:ove che il de- re 16 del 12 giugno e non men-0 di un e!:51iaveva pensalo che, così facendo, non Governo ll.l·"ano di· ann· 1 e m .. ru·z·ion1· ap- poteva De B ,;;o ignorarle. >!on lo pote- nunci.anle _produce. paio d'ore richiesero le successive ope- • bb . 1 bb ~ .. ~ si sare e accresciuta a pu lica a,gita- si~!:o ed es:n-laz.ione a negare. E perch~. Parlenentl . al M"ini·st-o della Guerra·, va, sia perd,,:: erano a notizia di luHi, I razioni, già poco dopo delle ore 15 il • g·. . Se . d ~• L i il Il M t i zione ia cosi g:ave. usa non va1i a, altrimenti, avrebbe tanto fatto per i,] suo 7 ) Aver ·~ acq.UlSl·ato coi mezzo d"i .es~ndo ess:! ri=tulamente pubblicale da I a V 9 anza a a casa at eott De Bono aveva dato ordine che ~I Du- I ~ . ...- µoichè l~ in~_uiele~za pubbli~. si s~~eb- sollecito arresto? E' una osservazione persona di sua fi,ducia gli alberghi' di diffusi giom,ili sia per informazioni che Consi.der.ando che innanzilutto è da ac- mini si arreSlasse. be dovuta p1u facilmente e pm rag10ne- l questa del Dumim ed ha pure la sua imVallombrosa con lo .scopo di piantarvi .a lui giungeva ,o come direttore gener.1- j cerlare se .realmente nei giorni prossimi C~m~ 10_ 1 aveva ~ap~to? ~- _d~ os~:- rnlmenle oalmare, col far tutti sicuri che portanza. • una grande casa da giuoco; i le della P: S. Tullav·:-,_ n<:ssu_nP: 0 vvedi- i al delitto 1u lolla la vigilanza che era var s i . 0 ~ 1 sen. e_ ono ia in a .e la giustizia av,rebbe subito e tranquillaI documenti f alsl dit Oamini 8) Per aver _fatto a!fari, incompa~i- I me~t.o egli p:-ese per 1m_pedir~ ti reato. I slal~ ?rdina_ta .a ~uteia dell'on. iM.atteolti, o~ca_sioni aveva man_lfeslalo la sua con~; mente compill'lo il suo ufficio. Ed ili fatto 1 blli col suo ufficio, mediante la Coope- 1 anzi Ieee per quctnlo pote servire a ren-, tutti I funzionan che avrebbero dovutv v1nzione che dove SI commettevano atl.1 · · I · . I f · di· illegat· 1ta· e di· v·io'lenza, ivi' dovesse 0 ?~ puo certo 5 uggJre ad un severo gm_ I, Si può osservare, in conlrar,io, -che :!jà rati-va da esso medesimo costituita e d.?rlo più [a, ·k 1.a sorveglianza, in atti, saperlo sono stati interrogali e .nelle loro d l h - l . I d 1 D . . onl o il iz10, per quan o esso possa anc e attn- altra voita il De Bono avrebbe cercato presieduta, degli ufficiali in posizione: che era slat:i Qrd"n·,t.1 intorno all'onon- risposte sono slati concordi. E il fatto rov,a,:si a mano e ummi e r buirsi al non essere stata come già si è . . . . . . A S • 1 M ll · · · d · • ab 1. quale egli stesso aveva già dovuto pren- d ' . . . ·, d1 tenere 11 Dumm1 al s1ouro dalla gru- ausiliaria speciale (U. P. . .. ) ; , I vo e a e'lll_1'.cesso p_r~pno qu~n o sa-_ s1 e potul_o rist . i ire così: . . . etto, mantenuta sempre la di1stribuzione 1 . . f d-•1 • • -'-L- t t , 0 ve, dere severi provvedimenti; avuta notizia d. . . . . s 1z1a, acen u,,O v1a,ggJare con passapvr9) Avere organizzato e diretto I .1g-. r"'"""" s a .'.I pm nece 5!,.in_a e e st a_v 11 30 di maggio -la questura centr3..le esalta I competenze tra pubbhc1 uffizi t il f 1 A . . . I h ~ d I p p s lr) dei! nuovo delitto egli perciò fosse slalo d . . . . . 1 o so o a ,so rnome. nz.1, s1 e pur detgressione contro !'on. Amen.dola e di a-! ne c e nes~un_ ~"' ne e, a · · _1 · ~ delle ordine al commissariato del quar- ati 1mprovvu:amenle ad uomm1 che non l h l f • d. . . vere fatto aili di favoreggiamento ver50 I vasse a lui vicino nel momento .10 cui liere Flaminio ohe fosse guardata l'ahi- pur sfornito di ogni altro el~~~nto, non ne avevano la necessaria preparazione·' 0 e_ e 0 1 ?rnissfe 1 :na_ tesseraLl •~J libe1 gl· f · t fo Il' tomob le ohe poteva non fermare su'! Dulll.llll il sospcl- da .. . . . . ', ra circo azione errov1ana, qua ficando0 .sli esecutori di que.1la; I t I u sptn ° a_ rza ne au 1 !azione dell'oo. Matteotti, il 4 giugoo ma c10 nor, s1 puo gLUn.gere, m man-• I · tt d" p S d d ]1 t C I e to. Certo ciò non sarebbe baslalo per giu, d. . . . i o ispe ore 1 . .; ma questo fatto ~i 10) aver sottratto all'arresto gli ag-, oveva con uri:> a a mar e. ome a r • l'ordine fu rinnov;ilo raccomandando che . canza I p1u certe prove fmo a dedurre · t t d. t • • , . h. , h d t a Il p S · t o slificare un ordine di arresto, ma il <le- h 1 ,. . ' . . e po u o 1mos rare mes1s,enle, po1c e e gressori delron. C. Forni ed aver par- ne e e nessun a en e e a · · si r alla persona di lui la vig~lanza non man- · . c e mgerenza ael De Bono e dei sU'll · lt l d d t· h· 1 I d ·, V · o ta e e gono -'\ nuncianle stesso dice che fmo dalla sera d. d . . .. • , r15u a o a ocumen 1 e e a tessera fu tecipalo al sequestro arbitrario di docu- se u ersi · a~ e circ 5 nz v n casse; que.st·ordine fu inlerprelalo :lai . . 1pen enti m c10 che non sarebbe loro f ll I D • • d I R . f I del commesso delitto il Dumm1 se ne . . I a a avere a umm1 a ossi, quando menti che per ragioni prcjfessionali l'av- con ermar a. commissario come la conferma del pri- . . . . appartenuto, sta stata voluta col fme dc- r d ll'Uff· • I funzionari deila questura di Roma confessò au~ore al F1lipell1 che subito libe . . . . I ques I era a capo e ' 1c10 stampa e vocato Cattaneo di Torino teneva prP.S- mo, e così mantenendo l'agente di guar- sarebbe recato a pai·lare co·i De Bono. - rato d1 sollrarre alla g1us,hz1a I c->11 la qua,lifica di is_petlore si rJferiva non d ., •t non perdettero l'occasione per protesta- d. 1 1 d s1 r so i sè in -uepos1 o; 1a presso a casa eg i non ispose ,;he pevo 1· 1 a,lla P. S. ma al ~iorna.Je il «Corri·ere l'.are che da 101o parte eras1 fallo lutto il I i O I I 6 11) A<Vere avuto conoscenza, sen.ti a lro agente si tenesse sempre vicino se- Le smentite d um n Prova di questo non si è data: quando Liana», dove, per le insistenti· raccomandovere; ed il questore in ispecie affermò d I M Q perciò impedirlo, dell·invio di una squa- guen o ·on. atleotti. uando questi •1- Questo loro colloquio della sera del si è creduto di poterla dare. si è atte- dazioni ,del Rossi slesso, il Fili,,,,_lli' lo che la sorve~lianza specia~e fu tolta da!- , ,-,-- dra di milili fascisti a Ferrara, incarica- b sci per I ultima volta da casa, l'agente di i.o non esiste, come dalla istruttoria fu nulo l'opposto risultato. Fu denunciat:1, aveva impiegato. Resta 1 ·1 fatto del oas- l'on. Matteotti per ordine che egli ne e d. h li d1 punire i .dissrdenti di calà; guar ia e e è Slato pure esaminalo, lo chiaramente dtmos!Jrato·, ma resta Ja cer- infatti, alla Commissione ohe ne,s.]j uffi- saporto. La Commissione fece una 1·spe- be, mediante fonogramma dalla Direzi:1- •d I I h 6 12) Non aver tenuto conto delle de- vi e e o sa utò, ma poic è no11 doveva tezz.1 del fatto denuncialo piena.mente oi della direzione generale deil'l-a P. S. z.ione negl·i uffici deHa questura centrale ne generale che con mkgltore success.1 1 . . 1 nuncie di reati, minacciali e compiuti m asciare 1 suo posto, non polè essere verosimile che il Durnim, ritornato dalla si trovavano documenti che avrebbero in Roma, e potè constatare che Wl.a do- egli avrebbe agito se l!li si fosse lascial.:. .cl danno dell'on. Benni e dell'arciprete di presente a quanto poco opo avvenne in sua impresa, si confidava subilo con i potuto dare la dimostrazio. ne della pre- manda per ottenere il _passaporto per la più liberta d'azi ):-t.: I t · · b I Ar~nta · uogo a ui non vrsi i e e nemmeno sen-tì •uo 1· amic· 1 e prolelton, e cosi rn1ò spie- mura che, ne.i primi 6 iorni dopo il del i!. Libra era 1Slata presentata col' nome dl <> ' S; aggiungonv le lestimo;,:anze di per- d d 1 ° ,,. o 13) Essere tra i responsabili dell'as- sane che erano vic:ne a: De Bono, Ce,a- ;~;r:rl: a tro che avrebbe po1uto là I g~rsi come 1 laDvocBepotesse sollehcita_menle lo, si ebbe di spargere nel pubblico ine- Gino Bianchi ed il passaporto stesso fu sassinio Matteotti, per avere avuto co- re Rossi disse al B:izzi che De Bono .!ra I . . giunj!ere a e ono, senza e e sia ne- salte notizie, ed anche false del Lutto, 1 rilascialo in data 15 ottobre 1922. Nelnoscenza della sua preparazione .e non a cono.scenza di tutto cd avere egli :::iò I ~10- p_u~ bene ess~re deplorato. ~a cessario pensare ad una qualsiasi anle- con lo scopo di deviarne i'abtenzione, e l'aprile del 1923 ne fu chiesto un seconaverlo impedito; saputo da Dumini. r,--!ippellt nel suo me- po1che .s1 e potuto d'.~oslrare che ~e.,la cedente colpevole i.nlesa. Ma può, inollre cosi potere più facilmente riuscire a met- do, collo stes,so nome, per la Francia e 14) Aver commesso allo di favòreg- moriate dice che il Dnmini, presentat'>5i ~ancata per~onale _vigilanza ~u cagione osservarsi che l'unica conseguenza che lere in salvo chi più aveva ragione di fu subito rilasciato, sulla ·fede di quelllo giamenlo verso i colpevo.li dello ste~o a lui la sera del 10 giugno negli uHici ti _non _essersi be~e. mler_preta~1 _dal com- la precoce conoscenza dell'autore del de- temere. Raccolta la denunzia, la Commis, 1 poco prima concesso. Il Gino Bianchi è reato cercando di agevolare la fuga e d1 d I C t · It · · 4 • · narro· J'av missa nato Flamm10 gli ordm1 ~hc la l'lto da parte <lei sen De Bono avrebbe sione eseguì improvvisamente un minuto' il Dumini, e-Ome si ri'1eva da lllll fog~io e e o nere a,;ano• 0 11 • . . • . nascondere e disperdere le traccie che , · · · h' gt· 0 queSlura aveva dato forse non chiari e prodotto fu l'avere afireltato l'arresto esame di lutti i fasci.coli che nei detti uf-. di via rilasciato dalla R. Le,tt,,,jone d'l- venu,o poc anzi; e po,c e e I se ne m • . . , 6-., i;arebbero sta-te utili alla giustizia; l • • ·t I conseguenze !'::il precLSt quanto avrebbero dovuto essere, del Dumini· a questo scopo egli se ne [ici si trovavano con relazione alil'ono- ' 1 la,Lia a Belgrado, coù nome suddetto,· ma s ro 1mpaun o per e , • - . .d eh . . . . ' . 15) A<Ver tentato di sottrarre alla lro lo rassicurò dicendo che del fatto ~ .ev'. ente e da cio non puo lrars1 per sarebbe servilo, precisamente contrano revole Matteotti; i documenti, i fogli in con La fotografia del Dumini, e come quegiuslizia il principale autore dell'aggres- era consapevole il De Bo.io, che avrebb<- il Direttore generale un~ responsabil'Hà a quello che se ne sarebbe dovuto avere quelli contenuti furono esaminati ad uno sti ha pienamente riconosciuto. Si è consione contro ,l'on. Misuri; provveduto ad ol!ni b:sogna. Poco dopo c~e. possa e~~er~ pro-va di ~na sua qua_l: Ee ira i due si fosse stabilito un pr~ct?- ad uno, ed il risultato fu ohe, mentre I statalo, inoltre, che la prima domanda 16) Aver fatto rilasciare ad Ameri- il Filippe~H, come egii òice, andò a par- s1a s1. parl~cipa~IOne al ,deh_tto tanto ?1u de.nte accordo e si fosse cosi formata una nessuno ne fu trovato ohe fosse pure I fu registrala nel protocoHo di arrivo colgo Dumini un passaporto sollo il falso lare con De Bono sLe.sso e questi, anzi- che 1 funzionari d~la P. S. m Roma han~ comune responsabillilà. awrossimalivamente conforme a quanto I la data 27 novembre 1922 e coll'éllilnotanome -di Gino Bianchi e sollo falsa data; chè mostrarsi sorpreso, altro non fece n~ al~eSlalo che ! oper~ 10~0 . non f~ mai I Restano le testimonianze, o meglio af- si era affermalo, altri invece, furono tr·:>- 1 z.ione su di essa che iii chiesto passaporesaminali gli atti del procedimento; che raccomandargli di tace1e. Ne parlò ne ?rima del delilt~ ~e _P01 rnt~al~i~ia O lcrmazioni, già dette, sull'essere stato il vati, e specialmente telegrammi alle prc. ! lo si rilasciava per ordine del direttore !ella la requisitoria del P. M., con I poi con altri; ed uno dei:li amministra- deviala da non legitlimi supenori rnge-1 De Bono, consenziente nel complotto ch·e letture ed alle questure del regno, coi I generale, come eUettivamente fu rilasciala quale si cl,iede che ia Co1!1ffiissione lori del suo giornale, G1belìi, si trovò re~_ze. . . 1 poi maturò nel delitto. Le _prove ne so- qual'i si fa,cevano soiJlle.cit:azioni per la' lo, con la data anzidetba del 15 ottobre. permanente d'istruzione de11'Alta Corte! presente ad un colloquio che 11 Filippelli ln quanlo poi al fatto che ti sen. De no venule a mancare; ma giova pure 01;- s~o_pe~ e l'arresto_ ~i qu~nti Jo~~ro in- I Fra le due ,domande, cioè il 10 novemdi Giustizia dichiari di non far.si luo~o I ebbe per telefono col D~ Bono e com- Bon_o fosse pru:"a. di altri a conoscen.z.~: servar~ c~e di tali tes_timo_njanze od af- f 1zral~come p~rlec1p1 dell assassm10 del-, bre, avvenne la nomina di De Bono a a procedimen~o contro il senatore De I prese che questi rispondeva rassicuran- de'II_accaduto ~1. e spiegato che. se egli. lerm~z_1on1 sem_p~e unica e la ~o_nte. ~I on. atleolt1. direttore ,generale della P. S. onde l'anB9no perchè i falli ad esSQ addebitati in, dolo. pale darne nol1z1a al questore prima che I Dumm1 confesso il fatto suo a Fhl1ppelh; Questa prova, invocala dalla parle che I notazione swlla domanda si riferisce a parte non esistono e in parte non costi- Tullo questo viene corfermalo dal fat1 qt'.est_i r_i~evesse la. visita dell'on._ ~odi-! il D~min.i lo f~ conosce.re al ~ossi, Je- aveva interesse contrario al denunzialo,. lui, stando alla data 27 nov., mP.nlre !i.l:scono reato; 1 to che il sen. De.Bono :;i mos~rò conS3• 1gitani, c10 fu ~erche la stes~ noti.zia era nunc1ando co!I uno e co1_1altro '.I De B~- non polt: non essere deoisiva. E poichè 1 a lui ,non può riferirsi, se la data vera sentita la relazione del senatore ça- pevole tanto del! avvenuto delitto qu:in- stata poco prima data a lui dal! on. A- j no. Dal Rossi lo seppe ti Bazz1; dai! F1- le deduzioni precedenti non h·anno, come' è de'! 15 ottobre. Ora che questa sia la i'sse, a tsiJ'uopo delegato; to dall'esserne autore il Dumini, prima cerbo che gli telefonò dalla Camera per lippelli alcuni degli addetti al suo gior- si è detto, alcun fondamento, pe 1 lo sco- data vera sembra doversi ~scludere, sia Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==