Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

Bi LA RIVO! liZH>NE LIBERALI! LIBERALISMO IN ATTO l:11 Itali.a, il Partito Liberale è. tale solo dt nome, di tatto è un partito di conservatori, nel ~u50 più ristretto della ·parola, e di cleriro moderati. ln Inghilterra, uclla loti.a combattuta tra 1 labouristi al potere e i conservatori che sono l"lu.eciti a cacciameli, li Partito Liberale ha agito oome zavorra la quale, l>po&landosi, rlelenniua si un mutamento di equilibrio, ma è pur sempre un peso morto. Tanto al momento dell'assunzione al potcre dì i't'lac Donald quanto dopo le ultime elezioni, molti furono concordi nell'asserire che il ~•. L aveva sentito suonare la sua ultima ora, aveYa esaurito il suo compito storico per cui, lllL'lllre la sua ala <le.stra dovrebbe finire col far corpo coi oonser,..atori, il resto è destinato a, passare al labourisr:no, erede necessario e antesig naJJ.o dei suoi princi pii. Siamo ben lontani dall'identificare nel P. L. inglese la realizr.axione integrale dell'idea liberale. E$o h,t un coutcuuto liberale ancora assai pn,i-0ndo, ma convoglia dì fatto precisi interessi economici e sociali per cui il suo orientamento liberale è condizionato e limi la lo. D'altra parte non siamo disposti a credere, per quanto altre vo~ cl:i-cemlllQ, che l'idea liberale abbia trovato 11 più. e&aurientc interprete e continuatore nel labnrismo più o meno socialisteggia.ole. Ora, ci chiediamo se possa io realtà esistere un partito pel quale l'aggettivo libera.le assuma iniet·a la sua storica significazione. E saremmo tentati di rispon<le.r sin d'ora in senso negativo per una ragione capitale e cioè che partito è la riunione di persone che hanno comuni interessi economici e sociali e che vogliono affermarli e tutela.rii, mentre liberalismo è il riconoscimento defl'affermarsi nel corso della storia degli inte- ~i e dei movimenti cui essi dàn.no luogo, per cui è partecipe della vita combattuta solo io quanto esercita una azione di critica e di revisione delle forze (interessi) in atto - quali si siano - alimentandole, per quanto le loro specifiche tende:o.2e lo comportino, dei suoi postulati. Ma procediamo con ordine e vediamo di deter _ mÌ1:lare quale profonrlità possa questa funzione attingere, quale importanza aYere nella vita di un paese. La vita politica non è che il manifestarsi del1 'urto di diverse classi (classi che si esauriscono e classi che assurgono; e nell 'ioterno cli ciascuna da.sse, categorie che si urtano e si selezionano) mentre contemporaneo si svolge un processo continuo di osmosi tra l'una e l'altra che ne rende più complessi i moti. Ogni classe - corpo composito e ineguale in ptwenne ricerca di un suo proprio equilibrio interno, olhe che di quello esterno - tende oece&- sariamente :i identifica-re gli interessi della collettività nei proprii, o per dir meglio, a far coincidere il massimo di utilità sociale col ma.s9imo di tutela degli interessi proprii. Tale tendenza ~i esprime in senso conservatore pe7' la classe che detiene il governo, in senso ri volwionario pei· la classe che a.spira al potere. Questa ben inteso, non pone semplicisticamente :rl p,rcblema nei suoi termini realistici : togliti che mi ci metta io, anche perchè contro cli sè ::,.ut'cite1-ebbepiù acerba la resistenza dell'avversario, i1 che sarebbe contrario all'economia stessa della lotta. Ricorre quiudi più volentieri a formularioni ideologiche a fondo sentimentale e si alimenta allora dei miti potenti dell'egua. gi:ianza e della fraternità, dell'abolizione cioè àeUe da~s:i con l'assorbimento cli tutti gli indiYidui in una classe unica nella qua.le gli interessi di tutti e di ognuno siano assunti in una uui- ' €:!!sale armonia. Posta la premessa dell'identità soggettiva tendenziale cleg li interessi cli classe' con quelli della collettività, non può recar mer-.:1.vigliase lo Stato &la co11siderato costantemente come mezzo per l'appagsawe.nto degli interessi stessi. Si ha quindi: con un governo borghese, ii 1)4'-0tezionismo industriale, la lotta contro l'organ.iazazione operaia, il prepotere cli interessi plu1'ocratici, ecc·.; con un governo che sia emana- .iiane anche parziale dei ceti proletari o di essi subisca l'influenza, avremo il socialismo cli Stato in tutte le ::me forme a diretto beneficio dei la- 'lfo.rator:i. ~è l'uno nè l'altro tien conto delle ripercussioni mediate della pratica intervenzionista del go\ erno, ma si tien pago degli effetti immediati conseguiti a favore della classe rap- ~eseotata. Effetti mediati contrari alle previsioni, in quanto si concretano io una riduzione della ricchezza nazionale, non possono mancare con un.a politica che fa dello Stato il fulcro dei rapporti economici privati. E ciò perchè la riparb~one della ricchezza raggiunta col suo ioterYento non può essere che arbitraria. Non lo sarebbe se si conoscesse esattamente la composizlOlle della società nazionale e qualora tale composizione fosse costante. Il che non è, non solo per fatto naturale facilmente osservabile, ma per l'effetto stesso dell 'iotervento. .~d ogni modo, per quanto ai·bitrario sia l'efft:tto ultimo della subordinazione dell'equilibrio c-çQI1omicoalla volontà di un potere centrale che, orJ!Il nnquc ~i sia stabilito, attribuisce a chi lo in('.1rua un yalore sociale diverso da quello che c.~"-0 aYrebbe se si tenesse conto esclusivamente delle sue effettive capacità produttive, il fatto "!k>ricamente sussiste per ragioni utilitarie o sentimentali (inclirettamente utilitarie) ed è consegu.enr.a di una precisa volontà dei cittadini, sarebbe inutile negarlo. Esso è voluto dai conserrntori (classe al potere) i quali vi cerca.no il modo 10 eca {.:;1no d1 orientare spec1almcnte a loro particol,'11 e beneficio l'impiego <!ella ricchezza. nazionale, e d1 comperare, con uu sacrificio in gran parte apparente, la tranquill1là l>OC1alc, e ciò col 5odù1sf:u-c a spese comuni, in modo parziale, le aspirazioni delle categorie rivoluzionarie (aspiranti al potere) più temibili, in esse creando, mediante i benefici raggiunti, interessi contrari a quelli d1 altre categorie del la classe medesima cui le ulti. me appartengono. E' voluto altresl. dalla classe rivoluzionaria la quale, pur sotto gli impulsi di a.spirazioni totalitarie, non può soffocare quella che è tende:ll2:a genera.le cli tutti gli uomini e cioè la prefere:n.za decisa. pc:r l'uovo oggi che per la gallina domani, per cui solo una esigua minoranza si sente capace cli stringersi io una dura intransigenza, mentre la maggioranza. non sa rinunziare ad alcun bencfiL-io present.e anche se la sua accettazione significhi riduzione rlell 'llnpulso rivoluzionario. Io uno schema siffatto della lotta politica quale valore ha il pensiero liberale? Ogni classe al potere è per necessità cli c:onserva1ionc illiberale. La considerazione: del numero di individui in essa compresi - il diritto cioè della maggioranza non ha che un peso contingente insufficiente cli per sè a giustilìr:are iu linea as.soluta il potere; sia perchè i diritti delle minoranze potranno essere tenuti allo stato potenziale, ma non posS0110 essere cli fatto distrutti; sia perchè ogni classe è un soggetto in continua trasfonnazioo.e, dal quale nascono nuove « élites », che reggono in nome della classe stessa il governo, e tendono a differenziarsi dalle altre categorie imponendo i loro particolari interessi come proprii di tutta la classe, per cui anche il termine maggioranza è un termine di impossibile definizione concreta. Ciò che accade nell'ambito dello Stato, della società, acca.de pure nell'ambito della classe. Siccome dunque uon si può scindere il fatto Stato da chi materialmente occupa il governo, lo Stato liberale non ha possibilità di attua. zione pratica perchè esso dovrebbe ridursi rigida.mente nei confini delle funzioni negative d; govei'.no, di tutela cioè di tutti i cittadini come tali, in quanto persone fisiche e giuridiche, indipendentemente dai loro interessi cli diretta portata economica. Lo Stato allora appare come un limite verso il quale si tende, ma praticamente irraggiw1gibile. E tale limite si pone in quanto è armonia spontanea delle forze agenti nel mondo politico e rappresenta quindi il " maximum n di utilità sociale che in determinate condizioni loro è possibile di raggiungere. Da questa valutazione dell'armonia nascente dal loro contrasto, il liberale può interamente comprendere la grandezza. del mito negatore delle classi, pur riconoscendone l'inanità pratica in quanto irraggiungibile speranza senza una premessa cli assoluta eguaglianza degli individui, poichè non si nega una libertà senza negarle tutte. Base del pensiero libera.le è una interpretazio. ne critica e storici.stie-a della vita politica, retta sul riconoscimento : a) del conflitto tra le classi; b) della infinita varietà di soluzioni, di equilibri (oombioazioni cli interessi) che tale ·conflitto suc-cessivamente può raggiungere, e della loro precarietà; e) della necessità di una valorizza7.iooe costante, cli fronte ad una combinazione politica dominante, cioè presente, delle forze io atto o potenziali dirette a contrastare a quella il dominio, a prepararsi a succederle con una diversa combinazione, e ciò perchè siano ridotte al minimo quelle tendC117...eche contrastano il dinamismo sociale. · Abbiamo detto che lo Stato liberale non può esistere come organismo concreto ma solo come litui te verso il qua.le tende l'azione sociale; ora, non è impossibile trovare elementi sociali capaci cli comprendere tutta la profondità di questo concetto relativistico della lotta politica ed intorno ad esso gravitare come intorno a un partito; ma si trotterà pur sempre cli e élites », di quad1;, non cli masse. Tali « élites » pertanto 1100 rinunziano ad esercitare una attività poli. tica diretta, anzi, quanto più la loro posizione ideale prescinde dagli interessi cli una determinata classe, tanto più essi assumono il compito di inserirsi nella lotta fra le classi ad esse indicando con la ineluttabilità del loro urto la possibilità di una affermazione soltanto traverso una chiara coscienza dei proprii compiti storici, una decisa volontà cli attuarli, una 1ssoluta intransigenza, solo a prezzo della quale potranno esprimere sell7...aequivoco quei valori che di fatto con la loro combinazione devono stabilire l'equilibrio politico ed economico del momento. Se ci fosse permesso usare di una espressione tecnica diremmo che le forze liberali costituiseono il catalizzatore della lotta politica, l'organismo deteTminatore del rinnovarsi perenne di un equilibrio sociale. Opera siffatta si avvera non certo con la pura e semplice elaborazione di dottrine, con la pura e semplice interpretazione storica dello Stato, ma anche con una diretta partecipazione dialettica agli episodi della lotta. Tale partecipazione si completa col passaggio materiale di siogon individui permeati dell'idea liberale a correnti èi interessi definiti, cioè a partiti in campo. Per quanto abbiamo delto costoro condizionano il 1anco l<>ro libemlism<, agli int<.-rcssi <:011l111~, n•1, , 11eccssità tatt1ebe: della cL'lsse nella quale s1 sono inseriti e ccs.saw, c.ost r.li <.:SSffc liberalt, ma compiono opera rh divulgazione dei principii dc' lil.><..-ralismoin '>t'tl.O a~li organismi che H ospitano, cd un nuovo passo fAlÒ esser compiuto ,<.1.,0 il limite vagheggiato. Tali indhiclm wm interessanr, pi 1 il mmimento liberale propriamente detto, qt <-,to inv< - e-e non puo non , ontmu.Hre I:, su,1 vit:1 ·tgitando per tutt! 1 partiti <· contrn tntll 1 v,trtiti JIT'Obkmi con<..-re1.dt iretti ali:- lotla umtn, <J'~i subonlma71011<.d. c Ilo ~tali'> agli inti::rc½1 della r-la~5'- dominante o rli una qualunqu.c altra c;l.aJ;S('., e: cio mc"<li;i nt.c la ri \'C•nd1.Cazion, aJ di tutte' J,. lit.><-r<i·niziati ve: 1·cotu/tll1che md1 vidu;tl i e colletti ve a caratter" yri v:ato in qualunque· classe c:ssc si manife.•ti11<>, b) della più ampia libertà. di m:rnHestazionc'. dcli.,-. \·olontà politica degli mdividui e: dei gruppi che ~lo può dare ad essi la possibilità cli combattere il prolezionismo classista della clasae al potere e della cla.<;sc aspirante al potere; e come conseg-uenza e) dt quei si<;temi di partecipazione alla vita politica narJonale che a.c;si<.-i1rinoil più ampio, coscicnlc c:oucorso delle in.asse al governo. Ci si può obbiettare che cli fatte la maggioranr,a dei cittadini manifestanti la loro volontà mediante quelle forme di partecipazi.on.e al governo che il liberalismo accoglie e difende, può formulare U1Ja costituzione dello Stato tale da attribuire ad essi un potere assoluto su tutti i rapporti economici che oggi son.o regolati dalla volontà dei singoli, vale a dire che lo Stato liberale (imperfetto) tenti un equilibrio sociale perfettamente illiberale in quanto irrigidito in una formula che vorrebbe essere definitiva. Il problema che si pone è assai semplice. O la nuova costituzione rappresenta di fatto l 'optimwm sociale e soddisfa tutti indistintamente i cittadini, e in tal caso non esisterebbero forze cli opposizione, non vi sarebbe lotta politica, l'eden sarebbe raggiunto, il pensiero liberale, come ogni altra. dottrina politica, non a"Tebbe ragion d'essere. Lasciamo ipotesi siffatta ai poeti. Se invece, come è probabile, il nuovo equilibrio lascerà e vedrà sorgere interessi non soddisfatti e quindi agenti allo scopo di dissolverlo per sostituirlo con un nuovo, il liberalismo avTà una sua funzione continua e cioè riconoscere quegli interessi e per essi rivendicare nello Stato la possibilità di una manifestazione minoritaria. Ove tale manifestazione non fosse dal potere costituito tollerata, avremo nella frode la realiz,. zazion.e degli interessi conculcati. E sarà essa l'ini1io di un nuovo equilibrio. Il liberalismo la dovrà constatare constatando che l'« optimum~ sociale non è raggiunto, che è ne-ce56aria. una ulteriore elaborazione dell'equilibrio sociale, che cioè la battaglia liberale ricomincia per la difesa dei nuovi :interessi nascenti contro gli interessi conserva to1i. RICCAROO BA OER LA SITUAZIONE Gli ultimi avvenimenti confermando le nostre tesi e dimostrando che non ci eravamo ingannati sostenendo, contro l'ottimismo di tutti, una ulteriore capacità di resistenza del Mussolini, ci lasciano sereni al nostro posto. I fatti nUOVi essendo stati da noi previsti il nostro pensiero non ha bisogno cli revisione. Lo riaffermiamo: 1) Salandrn, Giolitti, i combattenti, i dissidenti del listone non servono a liquidare il fascismo. 2) Due anni cli lotta, contro il fascismo hanno migliorato il costume politico di un gruppo cli italiani; la resistenza deUe opposizioni ne è una p:rova. Non metterebbe conto aver combattuto questi due anni per tornare a Giolitti o a Satandra. 3) La politica... conservatrice del Mussolini non ci spaventa. Abbiamo scritto l'elogio li.ella ghigliottina mentre si facevano qui a Torino le liste di proscrizione . 4) In quanto alla libertà. di stampa parlando ad un pubbiico 1;stretto, che sa leggere, noi ci impegnamo cli conservarcela. 5) La liquidazione del fascismo non si può aspettare dagli intrighi parlamentari nè da interventi dall'_\.lto oè dalle barricate. Non si può continuare il costume inaugurato due anni fa: la lotta politica non può ridursi a una successione di spedizioni cli avventurieri e di dilettanti d'armi. Si liquida il fascismo lavorando per pt'eparare una classe di1igente seria e nuova; cer. cando di abitll:l.re il popolo italiano a un maggior senso di dignità e cli carattere. 6) Nei Comitati delle Opposizioni i Gruppi di • Rivoluzione Liberale, sostengano queste premesse di integralismo; concludendone che non si deve mutare la tattica cominciata nel giugno; ma preparare un'atmosfera di collaborazione leale tra popolari e socialisti che sappiano proporsi nel futuro con sicura mahuità il problema del governo. Quando il Mussolini farà le elezioni l'Aventino applicherà la proporzionale prima delle elezioni, formando il cartello elettorale, dividendosi i posti e concentrando i voti su un solo candidato per ogni collegio. p. g. 11 Del popolo greco &: :..idJ\tent le infiniti '"•)vra..,.t:rutturf- e la 1alsiUt rldk im1taz1oni nalì 1... tèro im~dic;c<.>110 dt p<:r(epir<: un~ ,<,Stan/..a. pr<.1fonda. ed unitana, eh,. ('<fotttuisc:t il <.:aratt<-rf'.della DaZUJtU:, ClO I· piu fa<'llf' (Ollif..-C(:l]<lo la vita. <lell:i prov:in6a, studiando l'animo e le. mani 10,tazjoru de) popolo nelle varie rtgi<Jn1. Qui, mentrt la ,-,t:11.1pliciuf impedisr-c tuttavia all'art1fiz10 di c:elat'e 11 reale sentir<·, il tena.cR spirito <'(Jt]beTVativo J)tlpet:U,1 I<: imm<:diau ~JJT''-ssi<>ru pop,c,lari. \ lla sm<i1)1ad1 modernità di A tene, si ci:,ntrapJ>Otl'-rlunqu<· lo syirito d.F-11,, JJl'r:vin<-ie. J'er la Ù)l'O ,u--<;s,a J,<,sizirJJl.(~1, .<-0Jatedal mare o r!a ;:ilte tr.ontagn(', povtram<.."Ille <·omunicanti una rc,JJ'a!- tra, rii,tretk <:ia5<-una m St: da una ecùll01Ill.i:1 rudimentale: e u:,mpl<-t:i, prufor·enrl<.> if§J1 n·giow quasi tutto il fll'o:Prio n~o e r.,r.,u:, al.,bu;o gnando di scambw, esse hanno vissute, 'Y:tnpre una vita ra< colta, limitata allo stretto ambit.<, elci! 'isola o della rnJla.ta, l<.>ntana da oont:,itti e da mflu<-n/x, e<l hannu cr..sì ,;alvatc, la loro particolare indnidualita, mt:ntre nrgli abitanti ,1 foggia va un carattere fiero, < ontèntc, <h St e os.tilc ad ogni nov:ità. Ogni provin<-ia. ha rc.:,1 .w suo tc,no spirituale, e se ne avverte la differellUi passando da una all'altra ; la Larvnia morbide. e sensuale, l'Area.dia rude t: 1nr,sp,ite, la &:o-da tarda e neghitto<,a, Creta forte e ge:nerOS0, ~ Foci.de a.stratta t c:rudele; e con.ser,;a 001J <:ura gelosa il patrimonio tradizi.cm.ale, 5iano canti e danze, siano costumi e fogge d'oggetti, siano l<: costumanze rituali che richiamane, a volte alla m<."Ilte di chi contempla ricordi di antiche età; anche se son cose cui la praticità e le nuove esigenze della vita consiglierebbero di rinunciare. C'è un bisogno cli non abbandonare questo patrimonio, quasi si fosse consci di perdere con esso la propria anima freoca e immediata, e di cadere nell'uniformità della vita moderna. C'è un fresco arcaismo, un basare su pochi valori solidi ed elementari; quello che vantano con n05talgia i lodatori dell'ingenua vita del campo. Pare da principio che in questo restringen;i in sé d'ogni piccola regione, respingendo ogni intromissione estranea, sia una delle manifestazioni dello spirito individualista dei Greci; e che pertanto, oltre il legame regionale, nessun altro più largo cementi tutte le prov;ocie; fare che ciascuno viva per sè, e 00tl8ideri tutti gli altri estranei, anzichè unire solidaria.mente a sè tutti i compatrioti; nè il contatto col cittadino di Atene clisiog-anna, perchè, sotto le parole pe. triottiche e i retorici richiami all 'an.tico non c'è alcuna volontà di s.acrifizio e SOill1IlÌSISionea un comune dovere, ma ciascuno si considera estraneo al dovere che vorrebbe imporre agli altri. Ma ci si accorge poi che nella provincia la CO€', è diversa: un. senso di patria, anche incompleto e rudimentale, esiste, ed è vivo in tutti. Realmente un legame sincero stringe tutti questi uomini dall'eguale lingua; qnalcosa assoluta... mente naturale e irrazionale, quasi fi.sico, ma eflicente; qualcosa eh 'è vivo in tutti e risponde generosamente a toccarlo; è il senso della stirpe, acuito dalla lotta contro lo straniero, esacerbato dall'aspirazione alla libertà. Lo si capisce, constatando come sia presente io tutto il popolo, io qualunque luogo, il ricordo delle guerre per l'indipendenza. Fatti che la fantasia ha ingenuamente travisati, resi leggenda meravigli066, sono sempre vivi o.ella memoria; non v'ha casa in cui man.chino i ritratti degli eroi nazionali; non paese dove non si mo&tri con orgoglio il luogo in cui gli avi combatterono, vincendo in cento su migliaia. di turchi; da all~ data il senso di patria, e pare che di ll cominci la reale storia del paese, perchè quello fu il primo sforzo comune; anche più sentito delle recenti guerre, che sono nelle menti pallide ed estranee, solo ricordo di terrore ; dovere penoso e doloroso, solo dovere, mentre le prime vero atto di volontà di cui rimane eterno l'orgoglio. :?Ifa questo legame Yale più cli fronte agli altri che io sè stessi ; uno spirito che rina...c::cesolo in cospetto dello straniero, m.a che nella vita interna non è valido e non consiglia. E' fatto cli ricordo, nè ha un volere, una linea definita per il futuro. E' un legame negativo, da cui può nascere una. resistenza, auche una reazione, ma non una azione tutta nuova; legame conservativo, materiato cli passato e cli tradizione, ma che non sa trarre voci per il futuro : lo si vede negli ultimi anni. Esso è troppo naturale e rudi. mentale; non è diventato ancora cosciente non s'è fatto legame spiritll.'.l.le, interiore, con' una tradizione di coltura, con una meditazione della propria storia, con un esame cosciente della pr0pria realtà; così non dà alcun senso cli solidità e d'equilibrio; è incerto e fantastico, paramento popolare. Nell'azione il buon fondo si smentisce; esso è estraneo specialmente alla vita politica, che ridesta altre molle e solo su esse fa base. Si ha cosi l'assurdo di un.:. bontà non efficente, che resta inespressa, o ristretta 1 solo a poche forme, incapace di respiri più ampi. Ci sono due campi assolutamente estranei ; in uno essa domina, all'altro è estranea, e c:i spadroneggiano l'egoismo, la furberia, la retorica. Questo cozzo di due rigidi opposti, questo passare da una bontà troppo istintiYa e quindi incapace cli volere, ad una vita d'arti:fi.zio, priva di soslan.7..a e di valore, tessuta di sforzo retorico senza una soluzione media, si può raffigurar; nell'opposizione tra Atene e la provincia : dne incompletezze irreducibili da cui ristùta la vita della Grecia. PrnRo lVIARCO.NL

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