Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

19 NOVEMBRE U31 IL DESTIXO DELL'EUROP A 11nazionalismo economico Le con"egn 1ze? Lo ,frulla ·nen◄ o irrazionale drll'l matrrit> 1,r;me, la organizzazione incoruplrta della produzione, JP. drfficoltà rleg'li scambi, la imperfe'!.ta di~lribuzlone <!elle merei, la dipendenza da.;ii :,ltri con1.inenti per dei prodr)ltB che l'Europa potrebbP. a,ere da ,ola ln quau- ,,~cr ~or/f!~ia dr//'.l11to_rr e dcll'Edi-1 •~rnazionali la concorrenza •l•i pae- tilh ~uffi<:ientr• per i ,propri bi-o,mi; 1. 1 .~ siam,! 111 grado d1 t/,,,.r ai no- ~1 a moneta ,ana e prowJ,ti di una inve,timenli :.favore,·oJi dei rapilt~.- -11, L !ett,on 1111 cap,tolr, ,,!'':•·mam_,m- 01,.riminazione tecnica sviluppa1a e lf, incerta :;icur,.ua nell"impie;ro del fr. u,tr, f.Srnntc dr.{ /JcU1.v;11110libro raz1onalP. danaro e quindi diffiooll:1 dPI ere- \~ ÙP~tm. d". )'Europe (E. l'i~"Uiè:·e Fahe eri errai" conce1.ioni del pr•- dit<J, ri,lrettezza dPI nwr,-ato dL cou- E._.,_ !I, _r:i,_ u e OCC(tpnta l_a':Jamcnte ,ligi_o d_ella naz_ione: disprl';rio d".llP. :-umo. ba,:0 J!OlHP di acqu!,to della ln Ltbetlà 111 1111 artir.olo dt R. .l[m,ro. le2zt' d1 i'lllerdipeodenza economica moneta, aumr,nlo <le! preno della \'i1_.'Furopa è attualmenlP par,e -eh<>IPpno o::gi i pa•:ai, anche più la, .-alari insufficienli, 0Mri fi,cal~ d,:,iio ,perprro drlli.• rkchczzl'. Ben- lontam. con le P,igt>nze dP!la tecm- !roppo _l!rav1. m~le-•crn .-ocial~ dif-: ché_ ,;1a provYi-ta di mal.,rie prime -ca mockma e la rapidita ilPi tra- ~u,o, d1-occup_az1on~ ln propnrz1011t Yar 1,. e abbondanti, che ,,o,sieda u- •porti; dif.-,,a di intere<,~ particola- 1mpr1>:;--l10JJan-t1~col" conseKuenze \ . rr anteposta azli intere-si della col-1 c?e dipoodono slre\ta')1cnle Jp u~" ll_;,i n1au<J < opera numno-a e :=P!P- Je!tività; nece,~ilà fiscali per co- d,,lle a!!re P. 5he s1 r,assumonq ,n 'l.ion~ta. _rh~· 1lìs!)()JJga di Yie di co- prire gli squilibri i r'1>ibilanri come altre P(U gra., 1 : ~erre ~onom1che m.imcazmm facili. ch,, le zone a'h- con;;egu..,nza del-la politica iariffa- f,:-a:vari paesi: rappre~~gh<> commerh:inòom:.!e e de,•rle ,1ano rare, rhe ria e dei sus,idii alle industrie dc- r1alt rh_e colp1,c<Jno pi'il !q}P•~odelle ":''a abbia in,omma tulle le po•,ibi- boli; programmi di organi'zzazioM :~d11~tr1csanP. che J>?lr~bm>rocre~r1/t:\ r,cr un_ lar,ro ,\iluffPo economico. milil~rc ~pe,-o ma•che_rali. sollo le "1 dP~le vie ~alural1 _d1 P<p<_>rtaz;'?- 1 Europa s1 trova attualm~ntc in un pN'lle•e nece~,ilà della dife-a nazio- nP, _nccrca d1 sb<x-ch1 c<JloniaJL _:'iP 1,criudo <li decadenza e ~i decomponi! nalP: rròlacoli all'Pm'~raz,one prr dcri,ano una e~a.•pe~:izioo~ pohl!~a '·1 un:1 eri:,i ,,~mpre più é'Tave dl!lla crearP, ron delle mi.,ure coercitive, p~r1co_losa. degli,_i_n4.rtf.h. l d_1piomal1- "ua ,-,lrullura oriz-anica. e d t I t..a 1 l! naziunali 3rno ecCJuomico è la uno sviluppo demogr.wfico gui'òal<J 1- ., _e1pz:epara •!'"J. m1 1 ri, a po,- da di~~ni politici: ecco talune dcli" s1_bill1làd1 confl1ll1. La pac<i m per gir,r._ 0 più importanf P di que,to cau~e più importanti dell'attuale si- ruc_olo. ' pn;::1~nto conti.uenfal .... L"allen- )IARIO PISTOCCID z,one (roppo J imitata e mP~china luazione dell'"conomia europea. thP f-i porta ai soli intPr;,,:;:..i par- ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• ~lcolaridetpMpriopae,P.èog~ìun LB INFAMIE DEL FASCISMO anacroni-mo rovin,,,o. :'ie~&un pae- "P. rer quanto ric.-o e-sn •ia, basta a tutti i ;,uor bbogni. L"interdipen- <lcnza P.Conorrnca è vi,ibil~ ad ogni 11 art· r·o d. Matt tt· mom~nto. La F~ancia. J)er esempio, I m I I I eo I •le,:e 1mportarP ti petrolio • la mano !i!r~:~f iif )l::i~~ 1 ~1i~;rf fa?~ 0i continuealla Vedonveai, figli enegli amici German;a ha bisogno di _prodo1~i a- ~icoli che non coltiva m quantità sufficieo'•; !'Ing-hillerra deve domandarP delle materie primi! " dPi Un medico che voleva liberarli PJ~ alimentari per far funzioiiare le SUP industrie P far ,iwre la s.ua popolazione; i paesi 1 agricoli devono pMcurar,i nelle regioni indu- "lriali Jp macchine e i prodotti fiè in prigione deferito al 1 ribunale speciale n'! i, e Cl)•i' via. L·.-\rbrifrr Zcitu711J di Yi€nna, nel suo n·umero del 12 ottobre, reca questa crona'Ca che fa fremere, ancorchè in parte ripeta cose note ma che continuano ... I Lo ,pazio e il tempu ,0110 qua,i aboliti in confronto all'epoca in cui oi volevano dl'J!'li anni per fare un "·iaggilo i.n OrieulP e le merci mette- ·vano qua•i dne m"~i pPr andar• da LionP a )lo•ca. J_p ri•or 3 P naturali,• T:n 'J)oliz•ollo i aliano cercava, i centri di produzion•. i mercati di qualch~ ~empo fa, d~ im!)"'dire alla consumo. le sorgenti del credilo del signora :IIall.P.oo!li,un pietoso pellc- "'arii pae5i •i ,onl) awicinat1> fino a. gri'lla~gio alla lomba del marilo di- 'rliventare 1..-ciprocamentP in,lispen- ccndole di pPn•are ai suoi bambini. sal>ili. GI; sforzi- del nazionali•mo e- Il viaggio avrebbe potuto costarle la conomico lt!ndono inYcce a separare yJa. <Jio' chP si unifce in un proce•so co- La si=ora )Ialleolli rk7>o,e fi"- si' naturale. E«o crPa dei mercat,i .,.• chimi e ,provYi•U di po--ibililà di ramenle: " I fisr1i di )latleolti non $'viluppo, le industriP ari ifkiali, lo saranno mai de,:1. orfani » !l compi' ssperpero dell<>ma{erie prime irra- il <loJororo ville~in. dut!a alre~tero. QuE"i bambkti, avevano il diritto di vivere come tul 1 i i bambini. e non circoadata d' odio ed in pericolo continuo. •eguH i ad og-ni pa;:s,o e minacciai• da quello stesso !ascfòmo che già li aveva resi orfani. LA LIBERTA' cretipisdmaaonio!ogia un cd1wre itnl,an<J pubblica un ;,,rosso ,olumc rntHolalo: Antologia rlerJli sctitton fa.fcisli. E,,a i! de- ,linafa, di ·o l'auto1,e della prclaziunc " a ri1T'1ll"r un a!tro ,.,;no dl?lla !Incrollabile fede n"' l;1 rivoluzionP ,li :\[u<;.,olini ·. E=trauo compilo ,i= 1111·,111!0!03";a, rr:1... · ':emm innanz ! Gli autori sono riunFti p~r <Jr<line alfabetico, 1 cl modCJ ,P,rurnle : ,lu•- ,o:int, Acerbo, .\nlonelli. ,\ri?-, Balbo, BodrPTO. ecc. D~l Ohi! si Yedo che l'alfabeto fa:aeisla comincia con la Jl'tfPra J/, come quello ... d; Cambronne. Xnn · po,,iamo l'""i-lere alla lenlazion<>di riprodurr~ uno dei ,aggi di• questa JeMeralura (!pila patria di Dant~ e dii Cardurc:. E' !'lito dal libro <li '"-"IO p•r ]P seuole iialianP, dr! qual" è autore Fol'J!'e• Davanzali: Caro Antonio, Jlanfengo la promr ,sa di scrivèrti dopo m:rr i:cduto il Duce. Non. ti so dfre quanti Balilla e avanguardi- _.,; siomfJ ,stati iPri, e quanto abbill1110 r11mminalo, ,, sempr,, in città, pt>r stradr ,, pia;;P, che non avevo ancor11.VPdute, per arrit'are al luogo dPl./a rit-uta, che è un grande (Jw.rdinol) rhi11so da canrcUate e ri si puo' andn-re in a11tomobil'!. In que.slo .'!iardino con alberi graruli. era uhiProfa già tanta milizia c,m l"'!lm'!tlo nero; e poi c'erano so/4afi, chP,, npn ho mt1i ved,,to p /11 n"mmrno, e sono .solt1ati nostri, e tltfti bravi in ten-a, in mtZ- .,.,,_ in nrill. Un'al.tra rolw., quaru:Jo li con.oscero' m Pglin, ti diro' qua.li sonn. Orn proprio non saprei. Il Dure, è orrfrnto q. cavalla, con nitri generali tutti " cm•11IJ0,ma io gu.ardava Lvi, anche perchè speravo che si fe-rma.ss,, 1:idno a noi. Invece è pa,ssato ,, pr,i 11/Jbinmo dovuto aspclfarP, primo eh-e 1:1misse il npstro t1irno di muoverci per sfilare innan- :.i a L11i, e quando siamo arrivati là dr,i•e era fermo con altri generali. p<>ro ho potuto (11111rdarloper n,on perdere il IPmpo dcllrt seconda marcia che .<uonavano mi tamburi, ed è 111p.iù 'difficile. Qui' a R0'771anon ci sono soltanto romani, ma siom11 di tutta 1/alia e quando mi sono trovato con tan,ti e fanti. e il D11ce ha parlo.lo, e tutti abbinmo fJT'id,,to•: " A noi •• io ho pensnfo che biso(Jna 1;enire a Roma per un/ire chi! l'Italia è grande, e dobbiamo farla anr,he più grande, come ci ha d"llo il. Duce. I La lettera è già lunga e non ti po,.<r, parlart? tfei miei compa{Jni e di qurUo cltr. faccio. Tu e/te cosa fai'r Jlangi uva i Ti saluto.. Y1TTORIO Vale1·a la fatica - nori è vero? - di Ira~rh-erla. Con una collezioM d. partl letlerari di que,to gemerP Forg~s Davanza1,, direllore della Tribunt1, ha opil- ::i'o al governo parerrhiP. mi-zli'aia di lirt>, chè tante ne frutta un libro dl I ~-to. Gia11n,;tti110, d~ll'epoca pre-fa;ci- •la, fa ancora la figura di un libro -clas<ico. DI Lauro Da Bosfs ((~iascnmnallineoaalizzurmrionti Fra •• e r,e d L'1UroDe Bo,;~ è t,l..- 1.i tron11 que.;ta poe•:a che, fra. manchevolezze d' forma, ~•prime 11 fondo d~ll'P.nlmo suo e spl•~1. a. quelli eh'} nnn ·Il cono~cono alcuni ~uo1 alleggiamffilt. t::ttmo naia dl una famlp:lla numero.,. a.>-ai dolce di natura, !'$li aYe,ot ur str~na f•ndenz:i. a F-Compar,re, :t c,:mfondera, n--1~ \'Ila (lp!Tuntverso. I S\!Oi lò,- l>rl portano i! motto : EJ: Ubr!.s Lauro n, 81/.<h et aml.corum. In moli~ leUer,, ~gll amici, n"l ruo le6tamen11) F; trova ~peeso rip~t.uta Tldea che atlrl gi~-ant FP.gulranno il FUO et=empio. In quPoli a:• t.i glovanl e;n credeva di rtnascHc ~ gell~Y:t ~ia' can una lnd!fferenzl!. che EP.mbrerà forse eccesi;in, una Tfta che era per lui una nota della Elnfonta universale. P'!l'CW qtt'!Stl ver,;I dl6adornt ~embra,. no portarP. un ,messaggio che puo' eeEPre raccolto d,1 spiriti inovant e percto' crediamo di do,er)i pubblicare. In contra- ,·enzlone alla mlf'lra r•go'.a. di non t>ubb1icare Yer"1. Ciascun 1nàlllno sugli a;:urri monti E/J/Jre di Iure l>al:an-o le aurore. Ciascun m.altlno I ml.Vi, 111.lght, 1 fonti Rl•P'-CChllln.o it Mt:l.ssimo splendore. Cinsc11nmaUino mille t.it·l cw,rt S'emplt:,n di glQla aUa novella luce, Cllucun mattino nuova for:a adduce Nor:elll carni e più nr,ve/11 amo,;. Dur>fJW!f,nnrtu/Lo, $la s,r,no e pe,ua Che I tuoi tonnenti e la tu,i gioia frole .~m le p,ù[IJJ'- note di una lmmen~a Stnfonl,i ch'- tro.scen,u Il bene e il male. Indi!{ e reni e aU e tue pochi! pene La natura prosef)ur U suo cammino. Canta la s,.ro e canla sul m12U111O E In un lnn-o comp<me IL male e it beM. A scolla, <UC<>lv.Izl , suo canoro andare, Pia.ciii <li SW! note or bianche or Mre, Gli uomlnt sono tfluttl del sul/ mare, La trlst-.:Z4 è sorella (kl piacere. Cosa t'importa se a soffrir ul tu 7 Trionfa 4'trove un'àUra !'JiOvenlù. 3 CRONACHE GINEVRII\!'E Ascoltando Sforza ______ _,,r,.,._ _____ _ r;J.\EVR.1, nov'!m/JrP. ,.• \é"h a lori italiani appari iene <Jr<11ail p, i\·ileyio di rir.pire l• .-ali) di Ginl!vra " ha •fotto William RHppard al pranzo in <1norc d~ Carlo :Sforza al Circolo Inter-nazionale; • 110n ml'tio di ;:eic,.nto pP,1·,<Jne ,e21.1ono ~bitualrnl'nle, nell'.\ula )fa- ~a d•lla no--tra rniYer ità, il ~or- ,1) di ctoria rnoderna di Gu~lielmo F,., rero. rJ<'ditatr, all'avventura napolPimica: p~r le vo-tre confere111.e allf-lilufo univPr:Sifario di Alti ~•udi Jnlnnuzinn;di, la n<J 0 1ra l1-anquilla " •ilPn1,io,a PasaP;?"giata dPI Pino ha conO"<:iklt<Jpi>r la prima \'olla nrla ~ua ,toria 110 fffiomen,, -tradal!' inrrer:libil", l'iogor;ro d•ll" automobili •· TP conf•reuze. -ui 1apporti ira la ':anta Sede " l'llalia ncll'ullimo <"colo. cominci!a.Yano infatti al!e ,pj, '!. 1111 quarto; ~ià alla prima la ,ala ri;rncy:il.\Ya, alla quini a I' ull ima. ieri, ali~ rinque e I re quarti non c'<>ra g1it pi'ù un po;:fo a .,'!<!ere. Tutta la Ginevra univer.-i!aria <> intPrnazionale, ìvi ,:ompresi i S<Jlili osservatori fa,cist i, non ha voluto perder~ una •illaba. d Sforza. AnchP ha detto Will"am Rappard, d?ndo la parola a Rforza, il prim<J giorno : ~ Ci •ono òue modi di ~owrnare i popoL : c·è quello diretto, ch'e -i eserci1a 5lando al pooler~, c"ii quello mdirelto, mi>no ;1ppari•cP11tP ma falora. più efficace, che cnosi•le nel _d(rizere e illuminare l'opinione pu!]_ohca, dare P di':culPTe idee additare i problem~ e li>Yie dell'awenire. Yoi, ~forza. avete a un certo mon1enlo rinuncialo a quPI primo per que-to •econdo; ma noi ,appiamo che il ~o,·e1·110diretto vi allendP ancora nell·avvenire. ;1 lun:ro ». Il Profe,aor Williarn Rappard, prP~id,,nl • d<>ll'I•li◄ uto Internazionale, membro della Commissione dei )!andati, ecc., PCc., è un uomo che per I'.'-!'Ua posizione a~cademilca e polil1_can<>tdue mondi non ha hbogno d1 adulare ne;,suno; è un diplomatico pPrfPf~CJ. ollreehè uno ,tudioso ,~v~ro e ~~reno; P.rudente, rrudP11l 1<s1mo, ab.ile, ab,lilssimo, mantiene ; più cordiali " sorriòenli rapporti col mondo uni,ersitario i1aliano ufficiale e coi d~l<>gali, più o meno fasci-ti, del governo fasci-la alla Società delle :\'azioni. Se ha del<o cose che p0.'-OOo di.spiacerP al polent i d'oggi. Yuol dire p!lr lo me no ohe ci crede. · +++ ..llr •ua!P nel ;:ecolr, XIX (,edf Gre-. )l'r,rio x,·r • Pio IX) a,·.,,a trovato, nella perdita dPI po!erP. f,.mporale P nelh pac~ e llbe,fa autentiche as- ,icuralP.l• <P01a chi':<••n e ~enz:i for~ rnufP, da!l"llalia llb•rale. una ~ituazioM farn:·<.:'\·n]i,sima alla rinascila del su() p;·Potizi<• •plriluale e mterrwtio,1alP. e, ,·ore,·a tu:ta l'innocenrn di rl1i ha <ti'pulalo gli arcordi del 1!l2!!, da una pa1ie P. dall'altra, P"r riaprfr<! o plulto-to pi>r cr"are una "qoesfioni:: rom11na » che prima non c·.,ra rnai ,t~a wramPnle, e rh~ l)ra c·è, 1:d è ,rra,e. IJio Yoglia che il poJJCJloitaliano non ,r la~ci trascinare un giorOCJ •fai de-il'.l,,rio di far pal!,lrP. raro alla ChiP:a que.,19 suo er1ore. di cui ,ono re-pon,abili le corrPn!i anlilibnati e antimodernisle lortrnf,, in auge dopo Ben~"lfO XV. La 4<Jlleranza è la caratteri!.;!ica del~ IP. ciYiltà polillch" -upl!riori. auguriamoci cli" l'flaia ~appia riirovar➔ la e non più pe1de· fa. +++ )la r·i> nel -l!•'C"o''O rJi Carlo Sfor-. za a Gi<neua - ambiPnlP -infomatio-o quant'altro mai _ una ragion~ che. traS<:eode ruomn. pi:r quanto ecCPz1onale; rasr10n<>che toc-ca l'P••enza ~e.;,a della cau•a italiana e il suo valore, che $Up,.ra il problema. nazl<Jnale per divenire quello dif una cau-:i. unl\er,ale. William Rappard ha adombrato anche questa ragiooP, dicendo con nobile ,emplicità : ,, la ragione del n>oSlro l<UC!'Er-SOe ,d~ quello dei vo- -1ri amici, è for,e questa ; che noi abbiamo -"•mpre mollo amat-0 l'It.alla, e più ancora la Libertà; raccoiz-lii>ndociintorno a voi, sappi:amo di poter in qualche modo manifestare que,lo ooslro duplil'~ amore •. Duplice, P per noi indi,òolubile. Perchè, ogg;, la cau,a dell'Italia è la causa della Libertà nel mondo, an•lene appunto che nor e,uli troviamo la patria in ogni paese libero, anzi dovunque sono uomini l~- beri che ci comprendono e op(>res;;ì cbe vogliono redimersi; che noi, poveri e inc.,rtì del pane di domani, ~iamo ri(!('hi di un te.-oro di fede e d'idee di cui gli altri ci chiedono e godono di partecipare, ;;icchò mentre il tiranno non trova credilo di danaro per i •uoil grossi bilanci, noi troviamo dappertutto, e ogni giorpo più. quella forma inestimabile di credito che è la fiducia, in molti la certezza, del nostro avvenire; noi!, sconfessati dalla Patria ufficiale, teniamo alto tra i popoli, noi soli, il nome italiano. zionalmente ,fr1r'tat", la di'-organiz- In quelle parole era espre;;sa la zazione produlti\·a, le altf> barrief'C fiducia che i feòeli dell'idea ,per cui ,iog'anah, la guerra com:nercialP : )ialteotti mori' •apranno vegl:are e tutto un mondo economico soffoca- prol<'!r(ere i figli • mai li Jasceranto, rachitico. senza ri-orsr proprie e no indifesi ,dinnanzi al nl'mico. )la senza mezzi naturali di vita. Questo giovanP, medico - uno de! of~deli di .\falleom - che porto' IP misere spoglie martoriate alJ'umil<l cimil<>ro di Fralfa - lavorava da tre anni nelle cliniche à:>L•~;:!ero, poichè le .sue idee poli~ich-e lo.avevano 'cacciato dalla patria. Aveva frequentalo la clinica Sauerbruch di Berl?no, la Ei.,1-berg di Yil';lna e la Leguen di Parigi gu-adaimandosi la sli'ma dei ma.,•lri. Ave, a da vani i un prom1>tl~nle an·enire. ma non ~rano i vantaggi pralicr ch" lo allel'.a,5ero. Era assillato dal pensiero <klla vedova dell'amico martorizzalo, che viveva in Italia come in un carcere. E alla finr di feb'brnio aodo' a Roma con l'audace proposito dì condurre all'~lero la signora )fatleolli e i suoi fi,rlr. E.gli era un avver.,ario dichiara~o dPI fascismo. ma incen;.uralo; era .stato volontario di guerra n~lì alpi~i e ne <lra tornalo con varie di•linzioni e -con una spalla fracassata. Era posse•~0re di un regolare pa--aporlo : perchè non a- ,Tebbe o~ato di a\'Vicioarc la :;i;:nora 31al lootH, ~e pure cos~• se,·cramente vigi-lala ? ·------------------------------------------------------ ~Ji domandavo. o••ervando la •ala e ascollando Sforza : da che viene questi> 6ucce•so, veramente unico e irresistibile ? giacchè- non era solo un successo di affluet1za, che ~I spre.rherebbe con la curiosità; mai ho sentilo un uditorio cosi' eccezionale, di cui quasi ogni m•mbro è una per,onalilà net mondo ìn(cmazionale, de:z:li sludil o della politica o in ambedue, cosi' conquiòlato dall'oratore e dai suoi argomenti fin quasi a intuire ogni suo pensiero e ogn ì •ua allu•ione al primo accenno. Tuili oggi, itn Europa e nel mon., do, soffrono (>iù o meno di un oscuramonio deJr1dea di Libe-rl.à.e di una cri~i delle libere hlituzioni che mi-- nacci'a tutta la nostra civilt.à; ma In noi italiani la co•cienza dii questa: ori,i è più profonda, la volontà di liberazione è più forte e più deci- ~a : t noslril eroi e i nostri martiri, da !llatteotli a De Bosis, dal più illustre confinato al più oscuro prigioniero condannato dal Tribunale Speciale, sono gli eroi e i marlilril di (utta l'umaniui libera. E per questo anche il nostro pensiero e i nostri pensatori acquistano un valore universale, per cui coloro che ill appa- , rema sono i Yinti divensono ognl giorno più, quasi in,;ens1bilme,ute, quando si ~a come vi\·ono oggi in Se esiste un terreno sul quale il • · f" 1· d. 'I •t ti· b' I nazionalismo sia a•solutament" il- Italia I rg 1 1 ·' a, eo r i;ogna:; :ibilire - e non ,enza amarezza - che logico e artificiale è proprio i1 ter- ,la f""uci·a della V'édova lascia luogo Il fascislllo e la donna renn economico : dove il palrio'.ti- "' ,mo è facilmoote annullalo in con- al di;;inganno. .•iderazione dPgli h1teressi rnalcriali che spingono ad abbracciare una Sotto la sorveglianzapoliziesca Yisione più ampia del mondo. Il banchiere, l'industriale, l'esportatore, !èe vogllono fare il proprio mestiere, do>bbono gettare lo "l!'\lardo al di là dPllc fronliPre del loro paeje 'l IPnPr e.o.o.lodi lutti gli elPment i che « Il fascismotendea strapparealla donnail dirittoal lavoro e di metterein valorela suapersonalità » gl iI~lf.r.i' pae,i ros,ono <Jf!ri're. . La signora :,,1atteotli vive a Roma in completo isolamento. Ben si è rilvollata alle pr.essioni della poliiia perehè d~ponesse il lutto vedo- ,H". ~Ia ~ni contatto con personfl aprartenP,11fi alla C"rchia in cui viveva il marito IP è re•o impo,,ibitP. V.ero è dhe ~ più (ra i compagni dl lotta di :-.tat~eotU eono in carc"'I'e, al confioo o in esilio. La vedoYa ed i figliuoli vivono sollo la più severa vigi'lanza poli- ~i,.sca; non po,sono muovPrAi di un !J)a~so:aenza essere ~li ~a un poJiziolt.o. Di' e notte la loro casa è pianlooata. Chi ,-a da lnro anche P"I' una semplice vi•illa, è condotto in .questura, interrogato, ~ deve de-clinare nome. generalità, residenza, ecc., eec. ! Perfino te P"I"'one chP vanno per qua!Goo motivo dagli inquil irn de~ piani superiori della casa, sono accompagnate per le scate dalle guardie per tema che clandestinamente possa.no introdursi in casa ,:',fa\teot.ti. Di più. nella ca-sa abitano ~ltanlo dei fa.sci:,ti ohe posisono cosi' esercitare lo sipionaggio. IJ]j:uropa rJp dopo-guPrra ha v1- ·-1,,-"'vi!uprarsi in proporzioni sfraorùinaril! i na1.innali.•mo economi•co. Gli :;tali nu<J,·i. dopo a,·er o:tenuto l'indipendenza poli◄ ica, hanno crrdulo che l'indipendenza economica foss'! loro egualmenle necessaria. Ed hanno co~trui!lo un'alta muraglia attorno ali" loro fronli1>re pPr ~viluppare la propria economia con mezzi artificiali. Dove P•isle-Ya una indu- -stria di guerra che non ~i ,·ole,a oondannare alla distruzioM, avvenne lo S'!esso : dPll<>mi'.,ure fittizie IP, hanno dal o J'<Jssi'geno per Ira,formar,i penO"amente in indu•tria di pace. XaturalmenlP i consumatori dell'inlPrno hanno fallo le spese di questa politica del ,più stretto nazionalismo. Essi hallflo pagalo IP,mercii prodolle nel paese a prezz~ ben più elevati di quelli che avrebbero pagalo per ol tenere le stesse merci dall'estero. SoYente lo S1ato poYero ba voluto lanciare alre,IPro i suoi prodotti eh!! il mercato interno non coosumava a suffn:ienza ed ha in- Il nome di Matteotti è proibito stauralo il « dumping •· I comprai.ori! dell'inferno hanno paga•o dei Cotesta ,ita è veramente infernaprezzi più elevali dei compratori e- '"· Ai tre bambini è vietati) di fresleri. Quando l'economia interna è quenlare la scuola pubblica, poil.'hè aiutata dalle sov-,·e-nzioni dello St.a- il loro nomn co~t.ilui~ un pericolo 'o, paga se~pre il _coosum~lore! al- per Io Stato .• <1.ppe-naquest'anno è ;.rav,irso de_1gra:v_os1oneri _f!sc~lilchP 6 talo conces~I) al bimbo maggi-Ore di rl@bon_o rn,!abihre l~il!brio 1el frequentare il ginnasio ma non .sollo bilanc10, comprome,so da que~le 1 . . •, d "pese a vantarcio delle deboli indu- il prop.r~o ~ome - 11 nom~ el_ P~- sfrie n~1.i'onal1. La. politica del na- dre: fu 1scn1lo col UlOme~1 fam1illa :ziona;li,,.mo economico è veramP..nte <!ella madre, Francesco T1tla, come paradossale : dice di ~oler sostooere un figlio iltegiltimo. Il bamhì'no è gli interessi del pr~pno pae;;e, men- aoccompagnato dal d)Oliziot<o che lo tre in re!lltà fa'.'ori•c~ •~lla_nto quPI- attende all'uscita per ricondurlo a 11 delle mdu_str1e arlifooiali 8; anor-: casa. Ed in classe, questo bambino - '!llali a ~capito della ge)lcrahlà dei a cui il !asernno ha ucd-o il padre con;.umalor1. è bbl. t t ,. · ·nn· r La cor3a alle tariffe sempre più - . ? iga <> a can are e· 1 1 1 a_- alte, .qei trentasette dominii dogana- se1,L1, od a ~aiutare ro~anamenle 11 li cbe dividono l'Europa è staia ra- ritratto del! assassfono ,d1 6U0 padre. pidissima. Certi paesi hanno eretto Jelle barriere elevatissime attorno a un mercato ri51retto, come nelle economie chiuse del medio evo.. \1cuni sooo sie.li aiulalil dalla sYalutazione della moneta. che ha fermato rentrata ai prodotti esteri e ha loro permesso di battere sui mercati inUn tentativo di liberazion.e.. t:n giovane medi'co, compa-esano di )falleotli formo' nella primavera sc-0r:;;a, il progetto di liberare la signora 'tlatteol' i e i suoi bambini dalla pri' 6ionia in cui è i<:?nufae di con- ...finisce in carcere Alla fine di f~bbrai<J il doli or Gennari varca la fronlil'ra ... Dipoi manca 0J11Ji notizia. E' ar!"'sl.ato? E' morto ? Silenzio as-aolulo. Soltanto alla fine di marzo i parenti vengono :t sapere chP. è in 'Carcere a Roma per esS('re tradotto al Tribunale Speciale. Da allora ~ono pa~ati otto mesi. Il detenuto non ha ancora parlato col suo difensore nè sa di che co~a è accusalo. Da,·antil al Tr.ibunale S})l!rlale si è condotti soltanto pPr delitti contro la sicurezza dello Stato. Sarebbe un dPliUo conlr<J la ,icurezza deYo Stai.o cercare di trarre dalla patria - div•nuta :per e!'>"iun inferno - una donna e dei bambi>ni, arnnchò noo maledi'cano rumani!à ? E il tenlati\·o è un'azione politica ? E' nolo con quale ,·io~nza il Tribunale Speciale <'!i aocanieca contro glr io!Plleltuali. Sono di ieri! le condaime di Vinciguerra e di Rendi per IJ)ropa,zan<la borghe.:,e-democrat ica, di Rossi-Doria e Seren; p•r propaganda comunis4a a 1.5 annu di carcere. Di che si accuserà. qu'!s{o giovane medico per poterlo ... i;riudicaM? Egli ha voluto trarre quattro persone da un ambiente m cui soffocavano per portarle fuori, all'aperto, alrama libera. Egli non voleva compiere un delitto ma porre fine ad un 'ddliUo. L'a.ffare ;\fatfeolli non riguarda più l'Italia sola, ma l'umani'- tà intera. Tu◄.ta l'umanità, iU proletari"alo internazionale in primo, devono !!""tiare il grido: Si vuole portare al banco d'accusa e sepellire in carcere un uomo per il solo fallo d! avere pen:salo di compiere uo gesto che .,-ilimpon<?va come un dovere. ···-----------------------· per Sottoscrivete «LA LIBERTA» Jfincri-a, il grande organo femminista franceEe, ha <lue modi di vedere iI fasci~mo. L"uno è il solito, il .~uperficiale. che ,i fa,cia pri>ndere a1 morrilismo i'i1po--!1Jree ~clamaf orP; ralfro più ~erio, più ip"netranle, che •cro~la la Yernice e vede cio' chi! è .,otto. JI primo punto di vi•ta è stato presP.ntato dalla signora Brémaud, che ha preso troppo ;,ul ,:erio le " baHagli" » contro la pl'03tiluzioni>, per la prote1ione (?1 d,,lla donna e dPl fanciullo, ecc. La solida polvere negli oochi. L'altro è sla◄ o so<tenulo dalla sigoora C.A. Desm-0ulins-Enne,:ch. Qupsta acuta scrittrice è ri•alila al t<>mpoan!Priore alla dittatura, "rl ha trovato tutta una leg:islazione che .sor:pa~•ava il codi-e~ di :'iapo\eone <anziona.ndo la <eparazione dei beni· tra i coniugi, oove non sia un con1ratto di ma' rimonio, l'abolita aulori7.7.azi-0ne mari! aie per rese1tizio di una profe.,;;iione o dì u.n commer- -cio, l'acce.s-o libPrO alla maggior pari e l.lella carriere, ecc., JlCC. Que~le legii;i i1 fascismo non ha revocale : ma le suP, len~nze di oppre,,ione sistematica e il suo spirilo ultra-reazionario soffocano ora -i11Italia ogni manife:itazione della per,onalili\. femminil<>. Si cerca di allontanare la donna dai Ja,·ori troppo duri, si pr<>•crivono cure specfali alle madri ed ai bambini. è>la dov'è eh<' questo non avviene ? Persino nella RuE•ia soYietica, che ha abolito oimi diffi>renza di SPSso tra i lavorato: i', Fi sono mantenute misure protetti\·e della gravidanza e del parlo. Il fascismo, come ogni dittatura, è ""nsibile alle quP•\ioni di prestigio ... )la ~I di là <li Iali misure di prolP.ziooe il fagcismo lolla implacabile contro <>:2"llaivoro d~lla donna negli uffici, nelle fabbriche, nei magazzini, ossia (ende a strappare alla donna la prima dP!le sue cooquist.e, il diritto al lavoro e la m~•sa in valore delJa sua personalità. " Preconizzan<lo il ritorno al focolare - l'0rive la signora Desmoulins-Ennesch - il fasci-smo pooe coAppendice della LtberH conservatori, da ufficiali dell'eser- massa odia,5e la guerra e tulAo cio' I dm10' pre,to la sua professiofle, e, cito e da quei clericali che erano che fos,e altmoole ad es,;a, ohe re- dopo r,sere staio imprigionato por stati! disfalli dal liberali,mo alla fi- sercito fosse tenuto in poca con;ide- aver preso parie a una turbolenta IL fASCISMO ne del secolo pa,sato, ma che so- razione e gli ex-combattenti fo,~ero ,,l,•zione. ando' a cercar!! lavoro in gna\'ano ancora una politica di e- negletti. )la il partito ricevette la IS\ .2zera. E,pulso dalla Confederaspansione e un governo « forte "· ,ua prima forza anche dal suo pro- zioue, non è chiaro se per ragioni IN ITALIA nei limiti ed oltre i limiti della co- gramma sociale. )lussolirii, pnma politiche o <l'altro genere, torno' in ,tiluzione. che obbligasse le masse della guerra. era slalo uno dei capi Italia e tondo' un inornale di sociaa!J'obbedienza. Erano impregnali della frazione quasi comunista della lf,{i e~tremblr .• \bbiamo vi<:o10codello ;pirilo guerre,co e mira,ano ;cuoia &indacali-ta; ade,50 eccilarn me poi, c<Jlsuo seguilo di sindacaliad allargare i confini d'Italia ,,,nza i suoi seguaci alta ri•voll:i, ;perando ,li rivoluziouari• Jancias,c il suo gr»- rispetto per le altre nazionali'là e col loro aiuto di ~cavalcare i socia- do in favore della guerra e come doper la Socie'à delle Xazioo:, a fare li,ti. Il suo programma del 'i9 in- po la gu~rra fouda;,e un partilo ec!ell'Adriatico un mare italiano. e a eludeva un'_\,,emblea Cosl:tuenle :irualmenle rivoluzionar~: il fa,cicreare un impero coloniale. I grandi nella quale i fa,ci,ti avrebbero lavo- ,la. E' un uomo dr fibra rozza, orn industriali P. proprietari e i pe,rica-: r:ilo per la repubblica, per la confi- appassionato, ora brutale, con una ni, che dc,iderava1:o continuare 1 •ca dei beni della Chles:i, per il ;:a- vernice di cultura e, quando vuole, grassi giorni che aveva loro porta- lario minimo, per il diril\~o legale con un certo ch12rJt1c. La ~ua ardendi 6~LTON KIN6 ~ C.'\PITOLO II J;iIZI DEL FA::;cJS.)10 Ya-io1talisli _ Si1tdacalisti rico/u;io- li la ;ruerra, graYita,·aono intorno a deg-li operai a partecipare alla di- le ambizioue e il suo spi.Tito risolu- ~a;i. _ J/ltssolini. _ Fas<;ismo della loro. Erano uomiui llrrespon,abm e r~zinnP dellP. fabbriche, pl'r la " ce•- ~CJ.C'he sa il suo scopo, o almeno il B I di vedu!e riS'tret·e. pronti talvolta siooe dP,le iildustrie di pubblica uli- fine immediato, e si lancia senza prima ora. - " 0 :sr.cvis!no " - a trn-_,care coi rivoluzionari, pur di l!là e dei servi-zi pul:117licialle org-a- -crupol~ ,·erso di esso, dovevano Rinascita economica. ' I · I poter togliere ai liberali il governo. nizzaz1oni pro et arie », per una im- portarlo in prima !iena in un paese C'erano dunque in Ila_lia t!e ~ran-: Da soli potevano fare poco d3:11n~, posta_ sul reddilto for!emenle pro- dove i parti~i e ! loro dirigenti! prend P.arlili costiluzional! : 1 _vecchi rna la sorte pose sulla loro ,1a_ 11, gress1va che dove,:a _portarP. a u_na dev~no la. via p1a!'1a e scansavano le «·Liberali », un corpo senza ,_,ta eh~. nuovo partilo fasci,la, che comm-1 u parziale espropr1az1one delle rrc- d!ff,collà. Egl~ è inoltre di una rara tentennava tra la d~m~cra~1a e ~ cia;·a allora ad aver co;;c:ooza della chezze •· una violenta rivoluzione abilità nel cogliere l'occa,ione e nelcon•en·alorl: i social1st1 e 1 popo- propria forza. I rdmi: gruppi ta"ci- ,, contro il decrepito vecchio stato " rapprofiHare delle circostanze. Il lari: I ùue ultimi. comunque, a,·eva- .,ii furono fondati al rrincipio del con;Heva nel di:struggere i partiti magneti-mo della ma persona e la 13 po!i,tica ben <lefimla:. fil pro- '19. E' J>iu:to;;_to ~i~ficiie di fi:,are co~•i•u~ionali -. li_b_erali, sociali::;li, sua retori~ immaginosa e_ sf)n:> no 11 era se. con dh·er-i 1dea!1 e , mo!in che li or1gma:ono ma. for- po~o1ar1 - e. n.:,lled,1f1care ui:ia comi!- m~ntale_ hanno. un :;n:ande rnflu,,o ~l:m1tosi l'un dell'altro com'65! e- 1 ,,, ,I prrnzipale tra ~,s, fu ',ID !rra- nilla col_let11n,ta_ •!Jll_e roYme delia ~':11suo_1"ezuac_1, ~pe.:ialmente sulla _o.pc av•el,bcro poi uto r~shtere u- zione,·ole ma inlen-o pat r 1olt1òrno borghe,1a. I fa~c1~l1 r:corda \·ano che :novcnlu ;;nens1erala che forma la 1 :~rilo'atl'u°rtodella rh·olut.ione. Il fa: alimentato dalla cominzione c!Je l'I- il l'arlamen\o av~,a zià n•:l ·15 cc- ì,arle al_livà ~i _ea!i. :,;cnonchè, pur m_ ' rn -oltanto un zenne. ma 1 lalia fc--<>~ta,a " derubata dei frut- ,Juto alla mlllaccia della violenza. avendo • dom di un demagogo, c;li ,ci,_mi.fi, 1; - più rivo!aìionarir nel li' della ,.ltorra », e sopralul!n che Il lor? capo, Be,iilto ~!~.-,01 ·1ì, era non p~,~ilede c_he le qualità in!erionazi1°d ~ ·he· nei sentitneoli, gl: pre- gli .\Jleali non le avc.;;ero pc_r:ne,so f.'2-li? d_1u~ fabbr;1 ,ocia11s1a d~lla ri del! uomo di Stato. La sua mente me O • 0 \. via ,li orendere la Dalmaz!:i. r:-,r ,! In- pronnc1a d1 Forh .. \ve,·a studialo male as-e,lata e tumu!tuo.òa, ha fatpay1'-~~ztn,li;mo era form,1!0 ,1a Ìlizi1a\·ano cou,la•ando com; la gran per mac,lro elememarf, n a abban- lo di Ju1, a b:evi intervalli, un ateo, 81· 1otecaGino Bianco me modello la famiglia patriarcale <li Roma antica. )!entr1i in lutti i pae,i la donna ~i stona di emancipar~i dalla tris 1e "redi(à del diritto romano, che, propte-r sexu.s imbecillitatem, la pon,.Ya sollo la permanentP. IUI.Pl;lma,chile, l'Italia fascisfa mira ad introdurre lo ~piri'o òi qu~lle leggi nella wcielà del XX Secolo. In un volume, che reca una prefaz;ione di Mu!'So1ini, la Civiltà fascuto, speciP di programma d<>lregime, un capitolo « Il fa;oismo e la donna • è con•arcralo alle que!'lioni f<>mminili. Eccoll<! un'idea : « Regina della vita, custode del focolare, la donna 1'ilornerà aHa ca- ;:a; un ritorno intelligente, una rinascenza della società, come la prevedera Il sogno di Augus(o ... " (! .. Certe riforme prevedono che la donna po,sa e,ercilare una professione per aiutare suo marito, mai per sostilui'rlo. La moglie non conIa che in quanto « madre in potenza " e « compagna fedelmente protet.ta da suo marHo » e u aiuto e consolalr,ice devota e pia ». L'articolista conclude che " nena società contemporanea la donna, accanto al mari1o ed i tigli, è una pPrsonalifa; essa ha det bisogni fisici e morali; ha dirit{o al lavoro ed allo sviluppo del suo fo. Yolerla confinare nell'unici) dominio della cucina e della puericoltura, riporla sollo la tutela del « pal~r familias •• è ingiusto <i eegna un ritorno ai costumi dellP. socielà primilive •· Xoi ci permettiamo di soggiungerP. che è ben questo l'ufficio del fascismo sollo ogni rapporto; il ritorno al più morto e più condannalo del passai i. E notiamo che bis0211a eSl!ere bestiali per ritenere a! 1empo no- &!ro che per fare una buona educaL (rici>, una madre esiperla di • puerio::oltura • non occorra avere un'anima, una individuali1à, una personalità propria. La dittatura lutlo avvilisce, la donna e la madre come l'uomo e il cilladino. E' fai aie. Qualità per-;:onali dell'uomo? ,enza dubbio. e di quelle ohe uno non si puo' dari'. Eppure noo è « oratorP •, almeno nel •enso Ialino della parola - se mai, net modo anglo,a•- soM - eppure parla il francese da buon italiano che conosce profondamente la lingua in cui parla ma non cerca di apparitre quello che non è, nè di ~rapparP un diploma rli io- •egnamenlo per ~cuole comph•mentari. Discorre, come In una conver- ,azione tra persone coli•, con certe pau~P in cui si direbbe ch'eirli ~la a •ent~re quello che dice un invisibile interlocutore; accenna, racconta un aneddoto, rievoca un ricordo, abbozza una malignità, apre una paren!esi, dice " non ,o ~P, mi •baglio », ripete : « ma in fondo gli uomlnr non sono mai tanto caHivi oè !unto furbi quanto •i crede », quando vuol fare una critica grave dice : « lo ha fallo per innocooza "• non nomina mai Jp persone che non merilano di e,sPre nominati', fa l'elosrio della tolleranza, a;rgiuoge che, come JVmmum jus, s11mm11.injuria. cosi' ~pes•o l'ecce,•o dell'ordine è il peg;iore de~ disordini. Buon ;:en;,o, scherzo. amabile scellioismo, frammeniarietà; ebbene, più parla e pi'ù g!i uomini sentono che ~olio questa appareote, gradevole le~erezza vibra una vita inieri'orP pr<Jfonda, arde una fede ineslin:ruibi<JP, si nasconde una conoscema rara della storia " de.~li uomini, una vi,iOllll nella. organica preci-a dei prob1Pmf d'oggi, una lesi lungumente maturala; ,otto la posa - ma non è posa - del ragazzaccio senza calt iYeria che si diverti) a prendere in giro •è ~IP••o e gli altri\ un carallere di ferro. +++ C05i' dPllP <ue idee; qua~i in nP~- sun punto delle ~-ue cmque lezioni, salvo in due o (re fra-•i conclu•iH, egli ha. accennato a formulare una le•i, meno che meno un programma. Invece la te,i, il programma o almooo la prevbione c·è. Oimuno che Io abbia a,coltato atteulamcnle è in ;rrado di formulari~, perchè egi ha avuto l'arte di ~uggerirla, svilupparla, ribadirla nella per.rnasiooe di ciascuno senza mai enunciarla. Eccola in due parole. La Ohiesa, in profonda decadenza spirituale e ini ma•..stri di colom che pensano a. Jotta110 per un avvenire migliore, :\'on c·è in questo momento - P,Bre un assurdo, ma è giuslizlla e verità e qui' a Ginevra si sente e si sentirà. $empre meglio - pensiero polilico. più importante e in CPTto senso più ouovo del pensilero italiano: italiano, dico, e non fa;:cista, come non c'è lotta politica più tipica di quella eh~ si combatte in Halia e per rItalia. Re gli stranieri ci a;coltano - giacchè li miracolo di Sforza lo compi~ più moijestamenle ma quotidianamente quasi og11uno dì noi - è perchè, ammae;:lrali da una drammatica e~perilenza, forti della nostra co- _,ciPnza, illuminali da una grande idea, deci,i alla lotta, noi gli esuli, i deboli. i vinti, i rmoegali, i (>O-- veri, abbiamo qualche cosa da é:hre, ARMANDO ZANETITI La b-.Ua cc,rrlspo,n,ten;12di A. Zane/ti, che lUiutra vlvld.amenle col successo di Carlo Sfor:a. a Ghlet>ra IL successo della CIIIU'l UIUl1111110, rl11un cotUcUlo. Carlo Sfor::.a non i solo 1111 conferen;lerc. e• uno scrittore di tena lmparcg!]lllbll~, t cui libri volano U mondo tradotti In tulle le lingue colle. Al B3.l)a;eurs de l'Europe nOU\'clJc Ila fatto Uf)Ulrc In questi olorn1 un volume di cui Il tuolo dice a&$OI : Diclateurs eLDlct,tures (Pa,. rfs, G/Ultmard', et.ove7)!1.S.<Ina rassef)M dcfi11endoll nel loro fratti dlflerenzlaU I qc,vcm; dl faschmo. L'Ispirazione è ~rnl],rc animata dall'arei.ore combaJtlvo prr la libertà e Il mclc,do è quello ste,so che dcscrke Zanetti•: la cl!lare:::a, l'aneddoto, la confld.en;a mord.acc che vt• t;lfka, Illumina, e fa della lettura una dell;la. L12 Liberllt si deve di lornarct su. ·-------------------------- Il lottare eleva l'uomo, anche quando la battaglia è aenza vittoria, e •olo è •pregevole chi rifiuta la lotta e si dà vinto prima di batterai. l'\1ANTEGAZZA e un cattolico praticante, un repub- in Inghilterra o in Germania reste- autobiografia non è che una ma!i'nblicano e un monarchico, un pacifi- rebbe a un livello più ba,,o. conica esposizione d~lle buone opi- .•fa e un guerraiolo, un sindacali\sla :'iel varlopioto corso della sua ,·i- nioni che C!!'li ha di ,e stesso. La rivoluzionario e un patrono dei br.- la politica vi sono pochil traili con- morta uniformità alla quale eglil mineslanH. « E6li è - scrive un fasci- lìnu!. Il suo nazionali;mo a olll·an- ra deve e•sere raggiunta pe: forza. ~la che fu in inli'llla relazione con za, che si ispira alla gloria di Roma Egli condivide la dottrina comunilui - a volta a volta emico e senti- imperiale, lo fa sognare una più :Ila secondo Ja quale spetta a oca ;nimenlale, impulsivo e cauto, genero- flrande Itali!a, che polrà cogliere noranza l'imporre la rivoluzione so- ;,o e crudele, intransigente e conci- l'occasione dr allargare iI suo lerri- ciaie a una nazione che noo la vuo1iante ,,. Tradirà un amico senza il !orlo. Probnbllmente spera ancora I~. Gli piacerebbe un'obbedi'enza minirn<J ~crupolo, e non e~primeri, di annettere un giorno la Dalmazia ,i;>onlanea, ma, fino a che un tale mai dispi'a~ere o rimorso per I suoi e l'Albania; ~pera in un impero colo_ nsullato non _sia raggiunto - e sa rapidi cambiamenti di direttiYa. Le niale. Percio' è un cattivo Europeo. benl,òimo di non averlo raggiunto - sue contraddizioni· potrebbero e,;er :'i<Jn ri\:onosce alr.un diritto ar ~ud- c0li confida sollanlo nella forza. parie di un doppio gioco. o polreb- cliii non italiani di raua, finchè non « La violenza - dice _ è per me perbPro dl!ri:,are da una mente irrcgo- abbiano 1·inunciato &lle loro tradi- fellamentl) morale, più morale eh~ lare che o,cilla Ira la ragione e la tioni e alla loro lingua. Odia i'l il compromesso o l'accomodamento.» violenza. Si accetterebbe volentieri u mal:-ano internazionalismo ••, ed è l'cr qualche me,e il rascbmo noti la ~econòa ipoleoi, e potrebbe esse- staio amaro contro le II narole di fece alcun pro::res~o.' A parte allre re la spinazlone vera; m'.l qualche pace, cli umanità, di frate lan.za Ira ragionr. il suo atteggiamerno di fronvolta è difficile re~pingere l'addebi- 1 popoli »; accella la Società delle te alla guerra ;?li alienava le masse. lo di duplicità; questa è in ogni mo- :'iazioni solo Jn quanto , i è obbli- Xelle elezioni del '19 non guadagno' do J'accu3a che gli riYolgono ;,rii uo- gaio. E la sua Italia non ha da es- un solo po;to alla Camera, e nella mini che sono stati- suoi intimi col- oere una comunità di uomini liberi, provi'ncia di \lllano )Ius 3olini raclaboralori. :'\on è per nulla che egli , non deve andare per Ja strada che i I - 000 · i oo loda tanto )Iach!avelli. Si usa dilre I più. sceglierebbero, ma deve e.s_ere co ,e 0 • voti su quas 35o. O vo- - lauti. La sua fiducia nelle masse Ilache è un uomo forte. )Ia nonostante S()j!'gella, anima e corpo, allo Stato liane, che non era mai stata mollo la sua \'iolenza e la -ua crudeltà, onnipoten~e. L'!ndivOOuo non confa; ;i:rande, si rldus.;e al minimo, e nelnon po"-,icde una vera forza. Benchè non c'è posto per le varie tendenze f'ap.-!lc del '20 scrl»e nel suo gior~ si <a vantato di non a,·er mai ac- e aspirazioni di una comunità demo- nale : u .\.bbas,o lo stato bor 6 hese ~ ceollalo il consiglio di un amico, egli cral1ca. Il ;i:overno. che In ultima a- lr, stato .;oci'ali,:a; d'ora in poi a- :;i lascia facilmente influenzare e natisi signi:fica )fus,olini slesso, de- no' soltanto 1:a~surda ma sempre non ha mai ri,chialo un insucccs•o ve dominare o:;ni pen,iero, ogni p:i- comolalricc religione dell'anarchia.,, per e,;;er fedele a un principio. un rola, ogni allo; e quelli che non vo- Per il momooto la funzione rivoluuomo di volontà mediocremente for- ~liono accettare la sua antocr11li'I zionaria ei-a paò-ala a;li e~remi-li te_pu_o' 1dlomdlna 1 re un popolbobochdceo, d-: u_et't·ord_,?l'inLuHcia 1 re. ai hloro d 1 jrit~l di ,uoi rhali, Dil comunisti che riceJ m1nc1ap o _a re, non, a . n ~ : 1 c1 a 101. 1po ,'si c ~ e~ 1 ste-,o ve,·ano ordi!Ji da 'tfo,ca • corag;i:10 politrco; e nell Italia d oggi po~,a errai e ,embra non arfac:iar- I - · - · puo' l(na1;i ben allo un uomo, che giisi neppure alla mente, e 11 ma (CQlltùma)

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