Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

.-...---.... ......-.-.--------· ------ VI ANNIVERSARIO ------..-.. RICORSI STORICI ARECCHIO tempo addietro - in quell'anteguerra che ora ci sembra tanto lontano, e lo é infatti moltissimo non pel numero relativamente piccolo di anm ma pel mutato periodo storico, - alcuni amici di varie parti politiche di avanguardia in Roma mi invitarono a entrare in un comitato per l'erezione di un monumento a Ciceruacchio, il simpatico eroe e martire popolano di Trastevere, .que av_ev~ capitanato in Roma nel 1848 le 111surrez10111 antipapali ed era morto un anno dopo, quando segui Garibaldi nella sua ~amosa ritirata, dopo la caduta della repubblica del '49, fucilato nei pressi di Bologna insieme a suo figlio dagli austriaci. Sentito il parere dei miei compagni anarchici, accettai. Ma non ebbi tempo d'occupanni della cosa·, perché costretto poco dopo, nel 1908, a lasciare Roma per fissarmi altrove. Seppi che il monumento e_ra stato inaugurato, ma non ebbi occasione di vederlo che sedici anni dopo. nel 1924, dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti. Quante cose eran passate nel frattempo! Le lotte agrarie dell'Emilia, la « settimana rossa», la guerra, i conati rivoluzionari di dopo, il fascismo... C'era ben altro da pensare che ai monumenti di sasso) Andai a Roma ai primi di luglio del 1924, in pieno fermento per l'uccisione di l\fatteotti, di cui non s'era ancora scoperto il cadavere. Il Lungotevere Arnaldo da Brescia, nel punto in cui Matteotti e_ra stato rapito, era gia sorvegliato notte e giorno d~ carahinieri e fascisti, che impedivano ogm giorno più di passarvi o ferm_arvici. U1! amico mi ci condusse, con un giro da fuon Porta del Popolo, ritornando lungo il fium: verso il centro. Vidi con un vivo senso d1 commozione la tragica e rozza croce simbolica tracciata nel muricciuolo dalla pieta popolare, ma la brutalita di quel!~ spec!e di ciniche guardie del sepolcro c1 cacc16 via. Ed ecco che a poca distanza piu in la, ad una svolta, mi si par6 dinanzi il bel monumento a Ciceruacchio, che non avevo mai veduto. La maschia figura di Angelo Brunetti detto « Ciceruacchio », eretta con gli occh 1 i bendati e con la mano sul fig(io inginocchiato a lui d'accanto, quale lmguaggio mi parl6 in quel momento! Ecco un lavoratore che aveva data la sua vita per la « patria di lor signori» perché cosi aveva pensato di combattere la superstizione e la tirannide, di conquistare la liberta per il popolo italiano. Egli aveva capitanato il « popolaccio», come lo si chiamava allora e lo si chiama oggi, per cacciare il papa da Roma; aveva combattuto contro i soldati del secondo Bonaparte, che con una infamia nuova strozzava allora due repubbliche; si era fatto fucilare dagli austriaci venuti a soffocare la rivoluzione italiana. Si é detto che questa rivoluzione piu tardi aveva vinto. Quale menzogna! Come poteva vincere un a rivoluzione, dietro bandiere regie? Quegli sgherri in divisa e in camicia nera m'avevan dimostrato pochi minuti prima, seppur poteva essercene bisogno, col loro gesto brutale, come il tradimento sabaudo, cominciato fin dal !011tàno 1848, fosse stato coronato dal trionfo più cinico della menzogna e dell'assassinio di Stato. Povero Ciceruacchio, monumenta to dalla cosi detta Italia nuova, ma rinnegato dai padroni di questa con lo strazio beffardo e sanguinoso di tutti i suoi ideali e di tutte le sue speranze! A pochi passi dalla sua _statu_a s'era comriuto appena un mese çnma 1I delitto con cui, dopo un istante di vacillazione di dui s'ebbe gran torto di non profittare. si rafforzava la reazione regia e capitalistica, la quale passando appunto sul cadavere di Matteotti doveva compi r l'opera sua non molto tempo dopo ripr:st:nando un simulacro dell'odioso potere temporale dei Papi e soffocando ogni superstite vitalit,i del pensiero libero. Montevideo, Giug,io 1930. . LUIGI FABBRI. La sangre viril y generosa cle Giacom,o Matteotti no fité derramada en vano. Ella es y sei'l'i cacla vez ma.s ~z· abono f érlil para la libertad del f ~- cundo, laborioso y suf1·iclo pueblo italiano. Los hombres libres clel mundç, sin d·iferencias ideol6gicas, asi lo ~èsean y esperan. Y la a.bominable ti<tania que deshonra a Italia, 'madre del clerecho, caera - coma han caido las tiranias, a. veces cle·la noche a la -ma11.ana - para no clejar rnas que un doloroso y triste recuerdo. Y el monstruo, que hace de dictaclir y que orden6 el asesinato del martir, pasanf a figurar al lado de las tragicas figuras del pasado, al la.do de los N er6n, Oaligula, Borgia, etc. La .sombra de MJ.atteotti perseguirci, rnas alla del tieri/po y clel espacio, al crirninal dictadof ·y a su abominable obra. Junio 1930. ENRIQUE DICKMANN.

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