~ M A T T E O T T I _________________ __..__..__..__...._.. Lo si trova tranquillamente indietro. Non andrà al fronte, al vero fronte, che alla fine del 1916 e per quattro mesi. Un incidente ( scoppio sul retro-fronte di un cannone da trincea) l'invierà ali 'ospedale e chiuderà la sua carriera militare. Perchè, uscito c1all'ospedale, egli fa valere le sue capacità di giornalista. Il Popolo <1'Italia lo reclama. Che diavolo, qualcuno ci vuole per incoraggiare il bersagliere e l'alpino! Egli incoraggia: dal fondo della sua poltrona grida battaglia e mass:1cro. E nel turbamento che segue la vittoria, alla quale ha così poco partecipato, mentre cl' A nnunzio gioca a Fiume quella magnifica tragicommedia che gli assicura nuovi lauri, Mussclini forma i :E'asci. Intendiamoci 1 Sul terreno della politica interna è vigoroso. C'è del Clemenceau. Questo amore per le armi, innanzi tutto. Nella sua redazione non sono che spada e pistole. Mussolini è a disposizione di chi lo cerca. Non è più il piccolo maestro elementare affamato, non è più il socialista che, secreta.mente sputa v 1 sul marxi.sn:io, è il forsennato ambizioso chz vuole a rnvare - come in altri tempi il socialista Cesare e prima cli Cesare quantità cli altri demagoghi di genio o 110- con la forza. E la forza a Yoltc è l'esercito. A volte ' . ' è la polizia o la gcndarmena. Ma puo essere anchz una ùancla reclutata non importa come. Pilsuclski ha il suo strumento, sono le legioni· Lenin e Trosky il loro, sono i bolsevichi' inca tena ti clall 'esilio, i cospiratori ed i colpi cli forza, presto Yi si aggiungeranno le bande dzgli simboli~zati; J:Iorthy utilizzerà gli ex combattenti; N oske la Reichswehr. Noi torniamo sempre alla questione di forza cli cui parlava Clemenceau. Se Lenin vince su Kerensky, Noske su Licùnecht Horthy su Bala Kun, Pilsudski su I-Ialle~· Mussolini sul liberalismo italiano, non d~bitiamone, non è che questione cli forza. Il valore delle dottrine non c'entra per nulla. Noi siamo, in Europa, tornati ai tempi in cui, dal fondo dell'impero, Galba, Ottone, Vitellio, venti altri accorrevan_o con le loro legioni. Chi avrebb:i preso 11 poteref Le legioni cli Ga_ll)a, o ?u?ll~ cle2la Spagna, o quelle clell 'Illma ~ Cos~ rn Europa., le legioni cli sinistra o quelle cli dé'stra 1 T socia! isti f O i fascisti l Mussolini forma una banda. Questa banda s'arrotola per le vie e arrotolandosi si ingrossa. Bastoni e rcvol~ers. Poichè il capo ha il senso del combattunento, forma delle centurie. Poichè ha il senso del pittoreEco, crea delle uniformi. Distribuisce delle bandiere. Nomina dei capi. Gr:da, mina.cciu, proclama. E' fragor_o~o. Poichè ,è in Italia, dà ai suoi una cam1c1a nera. Esattamente l'uniforme garibaldina, ma in nero. Si sa il resto e come un g:orno, avendone di camice nere centomila e più, marciò su Roma, che difendeva un assai povero uomo nomato Facta e che nella avventura guadagnò cli essere ridicolmente iuimortal::). Pure si sa come in seguito governò. Il povero signor Savoia fu ridotto a 11iente; si ebbero quattrocento mila fascisti per ''tener'' l'Italia, fac::)nti parte cli una milizia nazionale armata fino ai denti. Il corpo classico dei pretoriani. Sotto l'alto comando dei "ras" (specie di proconsoli che hanno pieni poteri su una provincia o su una città) queste milizie tengono . da otto anni l 'Ital:a sotto il tallone. Frontiere chiuse, proibita l 'emigra'zione, la stampa soppressa, salvo i giornali fascisti che souo comandati di ufficio per questa o quella campagna. Con ciò, bene intenso, si muore cli fame nella penisola, ma Mussolini non se ne przoccupa. Egli è il padrone. Nessuno può tenergli fronte. Quelli che han~10 tentato: Matteotti, Amcnclola sono stati assas8inati. Turati, Salvemini, venti altri sono in esilio, spesso clopo· essere fuggiti clal bagno cli Lipari. Gli altri vh·ono com~ possono sotto un rcgim:i che non è che 11 Secondo Impero rafforzato. Soltanto, non potendo dare n~ lavoro, nè pane, nè libertà al suo popol_o, 11 Duce pretende nutrirlo della carne eh cartone della gloria. Ed è per questo ~l.1eg_ett3: 1~ me~à del suo bilancio cli 18 m1harch cli lire, m incrociatori ecl in cannoni. Che almeno si possa un giorno gettare ~i 4~ milioni cli poveri disgraziati, la S~voia, ~1zza,. la Corsica la Tunisia. Perc1ò le mmaccie. . . le cam 1 pagne annessionist:), i ricevimenti solenni ai fascisti ungheresi od ai Caschi d 'acc:aio, la cocciutaggine cli Grandi a Londra. Il fascismo ha bisogno della ''sua'' guerra vittoriosa. Ecl in effetti non ha altro modo cli tirarsi dalla avventura. Anche i1 Secondo Impero non aveva che quel mezzo là. "La mia guerra", diceva_ l 'impera~rice all'inizio clell 'agosto 1870. Cmque settimane più tardi, ella si salvava con la fuga, protetta cla un cl_e~tista amc!·i?a!10: Ma I 'e: sernpio non servua. Mussoh!11 e m_ uno c~1 quegli stati cl'animo che si dicono cl1sperat1: Si può dire se~1Za spc_r~nza. Allo~·a ~egli uomini come lm, energ1c1 ccl audaci, diventano furiosi e saltano alla gola della morte. Quando il fascismo scricchiol~rà, cercherà di salvarsi con una manovra disperata. '' Cesare da carnevale'' ha eletto un gior110 Paul Boncour cli Mussolini. Si, ma frn i depositi cli dinamite che coprono ?ncora l'Europa, il nostro carnevale persistente n1ole che questo romagnolo mascherato cla Cesare cammini co11una torcia in mano. "L'uomo che assassinerà", ho eletto 1111 giorno di lui. Ripeto il motto. Ed aggiungo che ha già I 'arma in mano. PIERRE DOMINIQUE.
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