PIERRE DOMINIQUE BENITO MUSSOLINI USSOLINI è il figlio cli un fabbro ferraio. E' un romagnolo, figlio del popolo, che non ha avuto una infanzia frlicc, è diventato maestro elementare e subito si è schierato fra i rivoluzionari del suo paese. Il destino cli un rivoluzionario è dapp('rtutto il 111:)cl('simo:Mussolini fu revocato ccl emigrò in Isvizzcra, dove gli capitò cli soffrire la farne e di dormire sotto i ponti. E' ciò che egli stesso raccontava al capo della polizia di Losanna, quando, come presidente del Consiglio, capitò a Losanna in occasione cli una Confere11Za diplomatica. Allora egli mostrò con compiacenza un certo ponte che gli era servito da ricovero. Prego cli prendere nota di questo dettaglio, esso non è senza importanza. Quando questo gcn('rC <li uomini arriYano al potere - Pilsudski ne è un esempio - essi sono letteralmente forgiati a fuoco contro le avversità e passano nella vita come delle Ecuri. Ed allora, come dice Lenin col tono tranquillo che aveva e che io ammiro, '' on f ewl le bois, les copeaux volent . .. ''. Mussolini era dunque in Isvizzera, emigrato, guardato di traverso dalla borghesia ('lvetica, perseguitato dalla poliz:a. 'l'ornò in Italia, ma per fare la rivoluzion('. Prima occasione: la spedizione libica. Scrive degli articoli antimilitaristi di una estrema dolenza e spinge alla diserzione. A quel momento là, Mussolini è qualcosa non come Leone Blum ma come Gustavo Hcrvé, quand'era in fiore.' Egli protesta, scende sulla strada; appella a grandi grida la Repubblica, urla contro il re - quello stesso che regna oggi - e che egli chiama scherzosamente il signor Savoia. Egli propone 11011 soltanto di rovesciarlo, ma di fargli la pell:). Se avesse avuto a che fare con un governo come il suo, non ancbbe protestato e gridato ventiquattro ore di più. Ma arnva a che fare col vecchio liberalismo, col vecchio liberalismo addormentato cli ::n-anti 1914 che si era sorpresi cli veder tanto durare ccl al quale la guerra sembra aver dato un colpo cli grnzia in due paesi su trr ... attendendo meglio. Un poco più tardi :Mussolini, cho è sempre socialista, ma meno marxista quc rivoluzionario, che vuole la rivoluzione e non si preoccupa di altro, si fa segnalare nel corso della "settimana rossa". Scioperi, battaglie con la truppa. E poi, ecco la guerra. In Francia la grar1cle yoce di Jaurès si tace cli colpo, 11011'istante medesimo in cui comincia il passo cadenzato cli milioni cli uomini in marcia, cli cui il rumore inseguirà l'Europa per anni. La rwzione cli Mussolini è neutralista, come quella della maggior parte dei socialisti dei paesi neutri. Ma il suo neutralismo è aggressivo. Non sembra che le preoccupazioni nazionali italiane vi tengano molto posto. Si tratta per lui non di scn-ire il proprio paese o la causa int2rnazionale della pace ma cli polemicare e di schiacc:are i suoi av- ,crsari. Tutta la questione è là. Mussolini cerca dei nemici. Non è che un centurione, ma già sogna cli esser:) Cesare. Un kl giorno, dopo un viaggio di Cachin in Italia, Mussolini diventerà interventista. Giornalista nell 'animor ardente, violento, seuza rispetto cli nulla, non e 'è dubbio che la recluta sarà buona per gli alleati. La Francia ha fretta. 11 caso è delicato. Da un giorno all'altro Benito .Mussolini cambia rli spalla al fucile, cd il Popolo cl'Italia comincia una campagna indiavolata contro i suoi amici cli ieri. So b~ne che è permesso di cambiare di opinione. ::'lia c'è un certo cinismo a farlo così presto. L'uomo è cinico. Egli riuscirà. Brc\·e, Mussolini dopo avere abbaiato contro la guerra, abbaia a p:eila gola per la guerra. Ma quando la guerra scoppia dove lo si trova 1 Notate che ha trentadue a1111i. "L' UOMO CHE ASSASSINERA"
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