Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

MARIO BERGAMO BEL NOME ITALICO: MOLINELLA poi, mi si diceva, un così bel nome italico, tutto grazia e ,alorc, in un foglio dedicato alla memoria di Giacomo Matteotti caclrchbe come al suo natural posto. Apparterrebhe dunque più a mc che ad altri, a11chc in esilio, la memoria di qu~llc cose molin~llesi onde eùbe nobiltà una regione e potrebbe a,·erc csemp:o quasi uu popolo~ E' un nome vano senza soggetto - com3 quelli di cui si pasce, tronfia ed atea, la retorica della destra nei giorni delle sagre, o che esalta la bocca della scempia demagogia della sinistra nei giorni che precedono il giorno che non viene - anch:} il bel nome italico, che non suona letizia, ma suona sacri[ icio: Molinella~ La vittoria non è sotto l'elmo di Scipio più di quanto il bastone cli maresciallo non fosse nello zaino del fante incollscio, o rètori implacabili, oggi guidati clal Qurin::ile - che vi pan·c libero, ecl era soltanto pavido e usurpatore - alle messe del Vaticano che vi pan-e sapiente e paziente, cd era soltanto simoniaco. Nè la vittoria ha bagliori di luce o di sangue, nel crepuscolo della grande sera, ove p1·ima l'aurora non abbia recato l 'annunzio del giorno, o var.ianti demagoghi, intenti a squadrare le fiche ali' elefante mosco,ita che muo,·c senza grazia fra le trrraglie europee, o a chi3dcrvi se il fascismo sia nato dai malanni sessuali cl'un agitatorl' o dall'incubo della classe che detiene. Essa avrebbe un 11omc, la Vittoria - e sarebbe Molinella - se il nome cli quel villaggio fosse stato quello cl'una distinta repubblica: l'onda del regime non l 'avrrbbc invasa che in violazione pericolosa elci ·diritto delle genti, e la resistenza di quei c:ttadini anche an-cbbc avuto suo titolo nrl diritto internazionale. Inclusa, inveer nel territorio italiano, e d 'es o parte integrante, anche a quella manc-ata e quasi irlrale rr1,uhblica dovca toccare la sorte che subirono, e fu spesso incontra tando, i ,asti o i minuscoli villaggi del bel Paese. Ma non fu - ecco il fatto - vinta. Fu distrutta. E allora, il nome passò alla storia. Ed ecco come il nome di Molinella pa3sò alla storia. Di questo passaggio, ognuno, sol che legga le gazzette, o i11tcnda gli oratori, o sol che respiri nelle stesse atmosfere non an·erse al Regime, può a,·cre tcstimon:anza. :Ma quanti saprebbero rendere testimonianza, per via di conoscenza inobliabile, ai casi concreti e alle forze che questo passaggio dovevano legittimare 1 E pure, sarà stato nome vano senza soggetto, anchr essa, Molinella, on questi casi e queste forze non siano conosciuti in concreto e inobliabili. Mentre l'angelo delle memorie, sereno come quello che suggerisce nll 'cvangcli!<ta Matteo nel quadro d~l R'.)mbrandt, mi didistende, da,·anti alla mento, tutto il passato, il demone del clubb:o mi prende e mi domanda se ciò non sia rètore vero e drmaDEVASTAZIO I FASCISTE LIVORNO. - Segreteria della Camera del Lavoro devastata e saccheggiata il 13 aprile 1921. gogo vei-o agli occhi stessi di qurlli che credono di conoscere, e non conoscono, e che più fondano, come è utile, discorsi di battaglia e apologie tli speranze e autodifrse imperterrite nel nome che è cli un villaggio e non quello d'Italia. Ebbe un capo. Relegato in un 'isola, esso appare ad essi, i vigilanti custodi, un arcangelo. Dei capi. E i profughi dai domicili coati amareggiano il trionfo della propria libertà nel pensiero cli quei loro compagni che sono ancora alla mercè di una razza cli schiavi. Ebbe un 'ordine, perchè il suo Yiverc doveva essere una milizia. Un metodo, perchè la sua battaglia era multiforme, ccl intesa ad un finP, trascrndente il Yalore cli ogni effettuata conquista. Ed ebbe, finalmente, un 'idea, anima e luce al capo e ai capi; e tutti, si può clirc 1

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