Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

AVANTII (L'Anmin.:....;de;.:.:...I .: La:::.•::.;;o;.:nt=ott;.;;!..) ____________________ .,..._. ___ -.~--------~----- LA STORIA PROLETARIA L'insurrezione d · Pi1troburgo n1Imarza 1917 li IJoro mollo rli#uuo sulla ri• uolurfone russa 11 m unin è alolo pubblkiato r«enfomenle da Valerlo More,, 11 ll'Oliotlo dal /educo in frant:ue ~d in Italiano. RfprO• dudomo qui il capilo/o dte traJta d"1/o ,copplo dJla riuo/uzioni rus,o, u~mpio Upl:co, ed es/rvna. menle lti/erenanta. di uno rluolu- :ioni, t,mtota dalle cla,;sl dirJlenll ,. nu.sc/Ja doffo daui proletarie. Dopo la battaglia di Tannenbcrg, il Palauo d'lnvcmo e la residenn estiva dello cz:u-, parevano dei c:astclli abitati d&cli spiriti. Dei rumori correvano attorno al uono, come degli ■ piriti nelle nottate oscure. Come una nuvola grigia. la paura •orvol2va sui giardini dei Ro. manof. Dei torbidi sopii popolavano I 1onni di AlCUllndra Fcodorowna. Essa apponiava !.t sua fronte sulle gino«hia di Rasputin, come su un blocco di marmo nero. • La mia uùma 1 scriv·c\la l'itnpcratrico aUo starcu. non è calma che quando tu, o mio maestro, aci seduto presso di mc, quando bado la tua mano cd appoggio la mia tc,.ta sulla tua spalla bc:ncdet la •. Ma ciò non bccva la menoma pena a .Ra,spulin, che lasciava in silemio il Palazzo d' Inverno, per ancbre nelle sale da prilll2:o dei ricchi banchieri. Là non spet• 1ri danzavano, ma pescecani di guerra. na e gridava: , Oh Maesù, vedo Crlsto dietro di voi I •• • Quest'ultimo ministro degli Interni dello czar era, all'origine, la speranza dei liwali. Egli conosceva la cospirazione dei saloui borghesi e aristocratici e per schiacciare di un colpo tutti i nemici voleva provoc:are una rivolta delle masse. Ma in basso, nei tuguri dove rcenava la miseria, non si pensava affaho all'insurrezione. La potenza dell'impero pa. rcva. alla povera gente, formidabile. Più i giorni erano penosi, più le muraglie dcll'autocraiia erano detestate ma inaccessibili agli occhi dei più. QueSta genie non poteva, come i granduchi. i banchieri e gli industriali, guardare dal buco della serratura nelle stanze segrete dell'assolutismo. li preludio della grande rivoluzione, la più formidabile che la storia abbia rcgismi10, non ai giocò negli angoli oscuri della cospirazion,o, dove i rivoluzion.arl russi operavano da anni, ma nei palazzi i più sontuosi dell'impero. Nei circoli socialisti, mai si era parlalo cosi poco di rivoluzjone. Kercnslri ed i suoi amici, il mattino stesso del g;.avc giorno. proclamavano la rivolta impos• aibile. li li mano 1917 il freddo raggiunse a Pieuoburgo 43 gradi sotto zero. Le IU· baturc acoppiav;ano. Milledueccnlo locoRussia. ci>mlncia con una interdizione. (I i:ovcrnatore pubblic3 un ordine del giorno minaccioto . , Ogni riunione è proibita. Fac;çio osservare alla popolazione che ho 11u1ori%- za10 le trup!)e a servirsi delle armi •• Qualcht unità militare rese gli ullimi onori a questo ukasc, Cinquecento nmniftstlUlri. nella g!oia della viuoria, cadde• ro sulle pi:i,:ze e sulle vie di Pietrogndo. Oappcrtu110. dove soldati e popolani avrebbero dovuto uccidersi fra loro, si incontrano e fra1enùuano !)Cl' ma-1ccl.irc assieme lo s1a10 di cosc csistenlc. che di un colpo diveniva il passato, e per g'.u. rare fcdcllà ad una nuova ern di bcnu• sere. Per ciascun secolo di domiruu:lonc dei Rom11noff. rìnsurrczione si prolungò di un giorno. Da,..anti al soffio della rivolta le mura. glie crollavano dA sole. Amici e panlg·a. ni di Nicola Il abbandonano lo czar. Vutilo dei paramenti festivi, il prue Vladiniiro Popof, cx-capo dell'estrema destra, dà ai rivoluz1ona1i la benedizio• ne c:clestc. Il granduca. Cirillo fa i553re b bandiera rossa sulla torre del suo pala:<• zo, da servi UI calzoni con, e calze di seta . Un vecc:hio curvo, entra alla Duma augura prosperità ai nuovi padroni e riichiara di volersi sottomettere. E' !"uomo Ultra possente di ieri, U 1rtin:s1ro dell'in• remo Protopopof. Nelle vie sfilano reggimenti della &Wll"tti&ionc,Sul vecchi labui, i soldati ha.nno cucito dei fazzoletti roni, di fian• COalle immagini reliJiose. La Duma e stupefatt11 della completa defezione dell'cscrd10. Un ultimo ubsc del regime decaduto nomina un comitato destinato a dirigere il movimento della strada. Ma quando i democratici, autori del decrelo, vedono dalle loro finestre quc. ste lunghe file di soldati, queste teorie di donna e di fanclwll operaj, quando in• tendono le loro voci, lo scoraggiamento li Dr•nde. All'ora medesima in cui il Comitato della ·ouma si riunisce, timoroso della iua stessa potenza, il soviet degli operai e dei soldati discute i:ià. L' insurrezione non è 'Che agli inizi e già se ne vedono &Il scoi:Ji. Appena si scambiano dei baci d'ubriachezza in mcz. io alla comune gioia del1a vittoria, che te classi si scp.arano e si manlfestono n110,viindizi di divisione. 11 governo ha In mano un papiro. simbolo cli una corona $1)Cl'Ata: la rinuncia di Nicola II aJ trono. l ministri vogliono dare la corona ~ granduca fratello dcli' imperatore detronizzalo. Ma il Cormglio degli operai rie• sce ad imporre la ,ua volontà e a dc!To• ruzzare Iuli\ i Romanor. Per il Consi&lio degli operai, la rivoluzione sarà, iManzi tutto. il problema della lotta contro la guerra imperialista.. L'ambasciatore d'lnghil1erra, aagcio come un nuovo Aristotile, nota con spavento: • Sarebbe Stato meflio. pe.r la Rus,ia e per la dinastia, che la rivoluzione cosi lunpmcntc attesa, venine dall'alto e non dal basso •· VALERIO MARCU. li banchiere M-anus - benefattore degli ospedali e p1'0tettorc delle opere per le giovani pervertite - daYll ogm merc:o• ledl una festa nel corso della quale Wl:l georgiana molle ed allraente versava del buon vino nelle coppe. L'aiutante dì campo di Sua Maestà. Rubinstcin, entusiasta !omitore di gtae&Ta, il metropolita di San Pieuoburgo. Protopopof, minisrro degli interni, il generale Voiekof parlavano, manpando, delle difficollà dei tempi, di Le eoarere■se della e Jlmeadola • Rosselli e il mito della libertà ffl0419l11t1Ilt rt1ltA SOdlll pace separata, degli splendori eterni del• C'11ro r.issa IUl.bolosera alla con/erer,• 1a autocrazia e contro i comira1i di guer- :a dello Amendola ,o POTili, Parlauo Corra, piantrendo •ullà avidita delle elusi fo Roue/1/ e gli antlloacWI trono a«or•l ba5ac I u, folla per tes/Jmunl11r:l1 la loro ofk.1Poi Rasputin andava eia! Presid,,nte /uoso ahnpaJla. del Consiglio Sturmer. il dittatore, che Toma: sociallsmo 11 llber/à. incontrava nella fortezza Pietro e Paolo. Ed 11 nostro compfllno. n~/la primo E' ,n questa Bastiglia cm la figlia del porJ11 dello !UO CDnfer11~0. sep1>4nnra governatore della prigione. atlendcva, al a/orzo raali::are la slntasl dt que• calar della nolle. che il san10 venisse a 31/ due grondi movimtntl. liberalismo s:llvarl~ dai tonnanti dcli' inferno. La e socralismo, lt1,atì da//'essart fot:e congio.-anc tes:ieva il nanro dell'amicizia fra troddllorlli'. si mle(,fano 11 •i c:omplelano. R:icputln e S1urmer. l due dignitari di- ~::::!,=-irl/=='- E la fiacco/o d,,/lo li/x,rlà passa dalla •cut,vano del destino della Ru,sia ~---• b~rtl-.esia, chq è al ~o declino, o/ pro/eN:cola II, che avev;a preso il comando ::;;.lii!!~- larloto. vara ed unic:o e!~ rluo/uiionosuprcmo dell'esrrcito, firmava cose che ria cui $orrido,,o le albe dv/la uittorio. ave,a a.ppena leue. Quando re,nò a lun• Ha ne/In ~C<'Clndapcr/11 del ,uo d1$COr• go .i QW1rtier Generale di Molulev, lun- se _ qual/a crilica - due punii aJl1raa:i dal1t llpOSll .. cnza Intenderne b voce rono /'ollM:iona del/' oraJore. 11$0c:ia/1. supplicante, senza tremare davanti ai motive divengono dei blocchi di &hiaccio. J,n.) i/a/;a'tio al,~ •empfC U .•~r:timimto suoi sgmirdi di rimprovero, Sltll M11c11àCinquan1n selle mila vagoni, dntinati ad della ///Jerlri? Non 110cr,Jlcòeuo ai/, ,,,. congedò 11 dittatore Stunncr, 10110 la approvvigionare la capitale, sono i.mml'+ terl/lSÌ ma/errali. t/1 inlereSII spirl/ualt? pr.e"5ionc dei generali indignati. Mci per biliuati. No. doaaua,r,a pii, tardi r,spondert/1 I mterc:cssione della moirU,,, conservò il I fornai non hanno più farin.1, le don- c1>mpagnl ',todtiliani, Sarotol e Buoni, m,n. tro degli interni Protopopof. ne più pane. Nel sobborghi c'è il panico. da/I~ cu, ol:Uruaùonl ,;c:a/lJriooque•la 1111I cnp1 delle indw.tru,, I cade11,1.gh ot- Tu11c le voci che corrono trovano credi• rltà: il aociall1mo ,u,c/lo nelle maue il 1obriau cd I progres11isti. conobbero (lei- to. La gente affamata s'in,paurisçc guar- simllm~r:lo della libertà, non nel no,,,. di le notti agitate. Levandosi da tavola, dando il pallore dei vicini. uaforl a,trot// e redgio1i (Ma:J;m) ma parLwano del paese abb:utd.>nato. dove Nelle officine, 1 PfOletari. dichillruno ne/ nome di /nl•re11i c:oncr,11( Marx) chi! n,. •un pastore proteggeva ~li nnnenti. che non vogliono lavorare senza pane. •I traducono n1lla lotta di classe e nr/lo Fac•ndo apptNlo - diceva Moditit0ni - ai loro inlf!reul concrett di lcworaJ.ori oppr•ul. E avrebbe potuto az.giwiterr c:he questo non i l'~pe1lo o/ ventre, mo alla dltnità umana: cwrel,be JX)Lato otgìungere, o c:<YmpogooRoueJli. che anche t lcworatorJ di Molt11ella si batf11uano per i loro interem, che sono quelli ~li dello grande Jarmt,IIa del [OUOl'olori;avrebbe potuto aWU,,,ere ,:}w <>tni in/e. re11c, porlit:olore dal pro/11tarlaJo coincide con tll lnter11&Stienerali della tocield: aureboo poi ufo azziunt.ere c:h,: r operalo c,hJ! "" in tolera in Italia per auer rloondlcalo un salario m1tno Infame, è a//reltanfo riuoluzionar/o di chi ci oo per auer tridato viua la Liberia: ch11l'"P"roio <'h« sciopera o Piacenza, il conJodino che in- ..,,," a Martina Franca c:oniro Il fi,co, quando non .aranno pii, Jsolotl. saranno lo r/oolu:ioru, in allo Si di,1u1cV11della :uutudinc dn prendere L'otto marzo, ai mettono in isciopero. C'O~dan:a di clasae. per una rivoluzione :ittivament,o condot- Ma lo sciopero non dii tb rrumgiare. Un c:Jtro punio cui Roa~Jli rivo/,, le E fu qualla che fu. 1a : :ap;d;imen1e finir"- Questa gente La gehtc CIICeper le Strade, per mo• 5110 critichi,, lu qu#llo clw egli dellnitce Ed aurebbe lnllllt' potuto e/lare l'esur,. pio della grande e memorabile lolla del m•n-viC'lu e bolse11wchi rtl:fSi c:on!ro lo C:t1ri1mo. 'iè Plakanow nl Lemn, andarono vtr110 f conJodìnJ in nome di mili ,eliglon: mo ecc/larono zii iatlnli el<!menlorl di rJbelli!onc (incM, ,n11l 1905, lo sdo- ,,.,o ,encrale &ehlerb, in due campi, lo uec:cfùa e #1.nla RU$,ia della ,.,azione e lo Ruasrà drtlla rwoluzine. nnn a,,•e•,. p·c,,ccui,artorte :ùcuna per la ~tr:lre la sua fame o scrvitaenc Come d• la .,,a,sa <:0>cien:ademocratica dei 10 • ag1m,onc: dc, sobborghi. I cospirator, una minaccia. Cli uomini sono calmi, se- e/al/sii, per cui, pllr l'&empio, l'til non .ificanavano che tutto si era lr:lnquillo. ri; le donne gemono, piangono, malcdi• rr;,nc~pisc<!che nel dopo gueTro, il Parlf. n capo del na.iomùismo liberale, di• cono. E ad un rratto. questi schiavi pcn- /o socialista, c:hc ,appre,,mta,,a un tcr:<> eh,arava all'a.mbuclatore francese: La &ano alla guem>; ad un tratto non ere- " poc? piµ dea/, g/cl/on, pr,:lllndoue fu. inaurre.done .urobbc unii libemzione, un dono più nei loro santi, nei loro ero nel r1t /a rJoolurione. Tiwe1:lio di tutt<' le energie llllionali. pkcolo padre. ncOe medaglie di bravura, Mo qui anno euiJMli l'errore ed Il ,o. D0110 qualch,, giorno di inevitahili tor- nei cu1ivi nemieL Le doMi, non vo'1io- fi,ma che pot/o,,o Ros:re!/i a d'OTII 1,n 11<1• bidi. la Rus,ia in elevcteb~ ad una gran- no rientrare in Cllt4; sanno dl che C:01.l /ore assolula non solo alfo /dee di 111,•rlò de,u in.~penua .. sarà fotto l'indomani, vanno dì officina ~ JI dMio~ra:la _ nel eh, ,lamo tutti r-: 1I r:ippt~enr.unc d1 S. M, e!' lngt,,1. in officina, fanno sortire gli uomini e VO• d'accordo _ ma anch.- nel metodo elit• terra, Sir Giorgio Buchanon, raeccnta 31iono t•.15Cina.rlial untro della c uà. /orale O d<!moc:ia/ico borghe,a, come se. tht lll1 amico r11MO più u:di membro I Alle tre del Pomeriggio nmi i sobbor- ;,1 re.1;tmo cap/Ja!lsta, ad Ln co1160zuen:a del go~crno provvisorio, gli ~vova dello i:;hi sono in piedi. Si ._,echeggi.ano i for- dC'llu soil.!{':/or,~ rc:onomlco c:uj la ma:, che la rivoluzione comincerebbe prlma ni. C·ò 110n slam.i, aruj ti dir,•bbe cbe :\U- gloraom (; /or:ala, ;f metodo alt11foroJe di Pasqua • menta la fame. Ma la collera e l'odio, polure davl!<'ro ,spr/m~e Ja volordò dJ l capi dell'eserclto, :icrivt Miliukof, ~non ~ra un c:impo d'a:i:ione nel qwile tm pee.a. • erano p,e11amcn1c disposti a prestare il l tmmagmaz1onc &t maturare dcli~ sp,ghc Lo v~,.ltù I c:lu! lo .:tor/a alt..rllll per/- loro concono alla rlvoluxlone . d'oro insospettate. odi f•JoJ/lcr, e per~dl r/uoluuonarl: c:/111 Anche agli occhi dct granduchi, il pa· Le vie principali sono ben vigilittc. Pro- /a a,,,r,a hu oporto un pertodo rloolu::lolano del loro imt>crillle 10v1'1U10p,arcv:i lopopof ha la sua insurrezione, PUÒ ~:,J. nal',o: i:h• nel /9J9 ci &i era in pivu, 111 1:oppo angusto. Anch'essi pensavano al, varc, vincere. Egli cbìama. Il iiovèrnatorc qu"sto periodo: eh, ,I $O/o rrrore che s1 la rivolta nnmincntc e schcnavano. anlu• della città. Si studia il piano di Pietro- pub muol/ere al aiw/a/1$1, ., dJ n()tl aulfft tandt>. con speranza, l"alba che seguireb• hurgo. Il gcnoralc della gendnnneria sc:a~a/o /a ballot.lia par Il potere, cha be il teatino. marca con un sei:no rosso i punti dove sor1tl>be,tata ta bai/aglio per la IJbertò 1 tre figli della grolllduchessa Marin si devono dissimulare le mitragliatrici. La anche .re /o rluolu:lane dou•va. per paa· Paolova. Cirillo Boris e Andrea. voleva• guarnigione si comp0ne di t00.000 uomi- IIOTt, ma/tra/lare un poco ,i, incor,cttSfl no. col Cavore• della notte, circondare ni. Ma eliSa non è sicura. Cl sono trop. principi dell'eletlora//31110 demo~ral/c:o. Tur.kole-Selo con quattro reggimenti pc giovani reclute. Prt>topopof lelrgraia !rfo qu2&to è Il passato. Della rìunìont' di Mlbato. oue /anle CO· «o ut,11 e i11cll't'ssan/l lur<>no detto, voiitamo rilem1rc questo intgnamenlo. ed i che reale ed idealr non sJ scomp1mgono in eomparUnumh ~/,:gnl. ma trovano lo /uro slnl('~i nella lolla. -------x·------- Cosclenlnzeqntete GINEVRA. 27. So /,fuuolinl dichiara ai lioron//ni d,o • lrt parole sono una bella c:osa. mo I cannoni a gli araop!ani sono cose ancor più lHll/a ... Grandi lrovo che è pre/erlbilc aueu vigilalo giorno II natta a/fl-lolel dcs Beitgues doti/ sbirri 1/a/ianI come nl:'/ suo paen, piull(lrto che piegoni come la ognuno o Ginaura. olle abìludinl del primi mlnùlrl. &0o1a1rlt.mamlini A Livomo, a Fwn:,. a Milano. Mussolini ha parlato poco, ma ha rporaJo fr0$SO. Douonli o una lolla • incakofalde , atli ha sciolto il pJù a/letro e ,i,,condo canJo di fl.WJ-ra, con minacci, più ~eilìche conlro lo Franclt>. Comm~a .il Quottdien: • Noi non J1U1modi qudli cm, vorrebbero ,;/ ftl)t>er.no di Frant:la rUJXlnde,. u a qu11at e rod omO'Jttol e e o quul e minoccie con un li.n.tUO.Uio analoio e una inutile polit'it:,a di pre,Utio. CM da eccda- :ion.e o eccltarloru • arrJn-lu•r«>hll d' essere lro.sdnall ai pet,lon a~nlnwnti. Ma noi abbiamo J dirilto di chiedere se w, r/m.1/e lintuqzio i compatibile con I, rel0%ioni ln/er.no:IOltllli normali e più precillOmente con gfi impegni proai dol- /i/tolia allo IIUO enlrata nella Soci,to d,I. le Na:ioni. , !,fa il pa,tio Jl/1 i c:he c:on quesll procedimenli, :si Fa • sa.In J;, lempcratuz,a, , d'un JX)pa}o. e~ potrebbe div.ttnlare poi t.1Ullmadi ur10 /oli/a colleltiuo e c:he "' al prepara o,J acc:ellare lu/H I crimìnS contro fumonilà. MJtUolin1 reclama otti il 1110 • po• sto al aole • com11 altre volle Gu,ill.tmo Il. 8U1>"'4, c:ome •i dlCfl, , •orve,tiaro il erano • con <'Olmo. l'Europa, chiamala a Tarmare la f,. dero:ione europeo, non c,orrà tollerar, più a lunto ,imi/i ,cc:essi di • po:rio fu. rioso »-. Il de&lino del popolo. italiano OU11me inuero cora//ere ••m,,rv pii, tro,ffeo e noJ uoiliamo •pe"'1rt che Il ooon ren,o e /a do/ora.a t4perzcnzo dì 400.000 mutJlati ,appiano Impedire lo «oppi4 di UllO JUJOva t1uerra. d'altra po::.io. Pa:ila. diciamo, pe,chi la t,u"a oltre olle ,ciogure e al/e n»&(/!/'hdoloro11, <>.Uiporter~e a~ha olla dlalru::ione dei più ,randi ualorl tslclici di .,,,; rt10lia r ric:ca "tnora " pli'T; quali, come on tempo l"an/lca Gre-c<Ja, ha /amo ntl momJo. Follie cho un uomo oqullibralo •i guarde~bbt bene di fomcnlar., n,,lle /e$le acre/date di una fol(o flà lroppo lanalica, e di santuo, sembra otzi, troppo e«llooile. E tutto ciò, mentre la staJislo f1'0tlt:11H Briand ha fallo /ra.ttnel.lera at{J Sl'oti rurop11i aderenti olla Società delle Norionl - aa:olto, fn generale, la,,oreuo/,rumle - n,n sonuno drraiderJo della pace. il noto momor.andum ,,., l'istila:lon,1 d'u.na unione federale ewopea atta 4 fillSl.lre Fra i popolJ d•Europa • nn retime. di 80lida. r/elà c0$/ante r:he fX1'1'11!//o, ncl c:aai in cui la nttessilà si presenti. di trJ11ttersl m im. medùtto corrlaJto per lo ~ud/a, la dùctu111on• e lo regolam11n/O=J0nedei problemi d, comun11 inlereue •-·· Parlar di pac11 ? - com~nhwa Mtt•• 6ollm ni,J suol due discorsi di Uoorno e di Firani.. - • dei cannoni, delle mitra. tllaJrid, det/1 aereoplani cl votfiono •. ~ • Tutto il mondo civilt> ha mosso in rili,. UD lo dluersità doi d1111lì11iua,ti, dl'lle dut at/iludlni. Un /olio cho m•tfiv caraJte,.,::a - anello •• in apparen:a di nùnor lmporlan:a - lo mwtl<Jlilà 0nl/p0ci/i.ia di .\11n110/int il rill'oolo da Piem, Mlii,, :ruJ Quot..dje.a a11«1ra. cita dà .noli:ia d<'ll'opl!l"olo ,er,u.- •lro ,di un libro appeno mci/o II pubb//. rato a Tor,no, d, GiorJ10 Oua,taro, f,uci. JIO. liurl$to d, t,ande va/or~. <V G-li Sl,:,. li Un.iti d"Eurap., od J mondo. Qul'•lo 14qufliro - rileoa l'orllco/irta dtl OuoHdi.:n - • acc:wa la ,,olonla Mn IPrma drl governo fascialo d"lmpedir11 a cli~ &/1 italiani abbiooo a 1<,rmo:r!tli"idr,a eh,.. 11n'alt,a pol1tic:o d(1b1>11 ~ pouo e6i1tere o/l'lrtluori di qu('l/o dtl catrnont. delfr mltrotlloJrici e d..tfa lor-_. oerl'f.' • Gli /fa/ioni devono e.JSere man/ermli ,ouo pT<'llione. Buotna eh' tMSi continuino a c:red11n dte •mo u,//Jm11 dtlla Francia parlicolo,-n1, 11delle pii, umlllanJI r hiac:c1f/oblll lniinsli:Io. e ch'nll devono armoni lìno aJ danli per il tioroo non lontano nel qual11dooronno C!Orr" 11 alla Tronliere. Nessu.110 - com=nla P~,., Mille - minaccia I loro cotrlìni. Allo,a.... CD~a ouol dira ? S. è un bluff. es..o non può purdmare a /unto, Ma n non è /lJ1 bluff? ------x------ Percne Chi cl llber11ri, det/1 imbec:llfi c:he /eniono calledra d/ tioral/smo " erudi1cono il pubblico? In 1011a e unmosoto • E:un,pe. pubblica nel suo ultimo fascicolo le lehae acn1tc dal carcere cu Sacco e Van2elli. i due anarchici italiani il cui martirio ha profondamcn1.e comrnosso il mondo intero. ma non U cuore dc, loro assassini. Pierrc Vignan!, che ha tradotte le !et• tcre de, due i1allaru. non esita a dire cli qucstl magnifici fie:Udel popolo. che uno era un poeta, l"altro un fi101ofo. Poeta. S:.cco lo era quan lo lo può es• sere un contadino au10-d1da1ta. all'anima sensibile allo spe11acolo della natura. Cosi egli faceva della vera poesia quando. dalla ttist.c cella dove a11endeva la morie, sc:.rivtva: Se fon! poeta, potrc, dc• scrivere i raggi del sole, il cielo splen- • dente ed auurro. il profumo del mio giardino e dei miei fiori. l'odore delle , violette che veniva dalla prateria verde. il canto degli uccclll Era una cioia delirante.- , : o quando evocava il giM• no del fida,uamenlo e , il bel vestito blcu , della sua cara Rosina. Ed è della pura poesia l'ultima lettera di questo cootadiru> .alla fictia Ines: An-òsSempre sul mio cuore la tua ca. n teucra. Quando morirò essa aari se• polta con tuo padre che b ama tanto, • Vivere con te, oon 1uo fratello Oa.nte, , Con la vostra mamma., sarebbe 1ta10 il più grande tesoro e la più &rande d.ol• cezu ddla mia vit.L. L'estate cl aar..,.. mo 11edutl vicino a can a11•ombra di • una quercia, ti avrei llUC&"Dalo a vive- , re, a leggere, • scrivere; t'avrei vilto • correre. ridere, piangere, c:anlue nella • verde prateria. CO&"lierfciori selvaccJ da • un albero all'altro e andare dal chiaro • ruscello alle braccia di tua madre.M•. Ed a suo fi&lio Dante: RICOrdat.ifiglio mio che non bisogna • volere la felicità solo per ~. ahna i deboli che chiamano al soecorso. aiuta i perseguitati e le vittime. Esti sono ì mi~liM1 :unici. sono quelli che comb•t• tono e cadono tome tuo padre e Bor. 10l0 hanno cnmbaUuto e sono caduti ieri, per conquirtarc la Jioia delb u. hcrtà per IUlri e per poveri lavoratori•· Banolomeo Vi1n%etti avcV3 del filosofo, lo stoicismo. li suo so.cno ? • Un letto, un campo, qualche libro e un poco da mangiare, è 1u1to qudlo che mi ci vuole. lo non mi preoccupo del dcD1U"od, ei divcnimenti. dcli' ambi- :iionc . TI •uo ultimo grido ? Sono inno~nte. Non ho versato una toccia di sangue ne rubato un ccntesi• mo in um.a la mili vita , . Gli ti domanda di rinnegare le 111e i• dcc, ciò che potrebbe aprirgli le pone della prigione. R.ispo.,de a nome suo e del suo compagno: Noi abbwno rinunciato volonu.rùmcntc a tu1te le gioie della vna quando avevamo vcnt":uinl P:ù tardi noi abbiamo 111ttosacrifia10 alla nostra fede. Ed nra che siamo vec.chi, mal•t~ viciru :tlla mone, ara cm. tutto è perduto, do• vremmo disenan. rJDDegare la nonra fede, essere vili per amore della nottril miserabile carcaua ? Mai. ma,. mai, • cara am.ca AdamJI. Nòi siamo pronti a • sofirirp quanto abbiamo sofferto e a morire. ma resteremo dei:Ji uomini fino alb 5ne . Dc&li uomini S.cco e V:uuctti lo sono flau: sono :uizi st.ati dei maenn d, vita. Ma alloro con quale nome dc<icneremo i loro as!IUsini, con quale nome duigneremo il covcrnatore Fuller per non avere vcri:ocna della umanità ? -------x------- commemoraziOne dellcaomune Il profo1ar/alo parigino ha rlnnooato In quasi/ giorni Il suo m11to e ll11ro p11/lt• grlnaulo di.non:/ al Maro del F~erali, doue a mt1/ia/a gli Eroi dtlla CQmuM caddero aotlo lo mllraitla diti Versatl/11. ai. Il t•mpo pa.,,o • lo gronde::a della Comun11 rchlocc:la lo mlaarabile polibra dd Thlers, deJ Ju/111 Faore. del Gal'i!•t. Alla luce della Comu1111,1i in1piro, n•lla sua battaella, il mondo del lavoro in marcia 1111,10 le albe della olitorio. della guartl.a e pròclam.ire czar lo cure- al fronte perchè sia inviala immediata- Prr /'ov1111nira ,I compazno Ros..<1/lt vite Alexìt, souo la rergeMa di Nicofa mente la divisione dcl cosacchi nuomet- vuqle u11a balta.éfia riuolu:ionaria, porla Il leno piano dl!ll'Holcl des B~rj!ucs é oggi, come per il passo/o, occupato dc:lla deleta::ionr ilaliana . .AJ tempo d~ gli ambaaclalorl di re V/Uorio, solo del fiori o delle pian/e, alle porte della ,1an• ~" d11l deleA4ti, ncuc:ondevano la loro presen:o. OUi i fiori sono ,oaflluili da poli:loH/, Il signor l.éon Bailby, dir11llore d,1 parigino, lntransi,!cant apparlltrut n1------- ooo ------- Nlcolaicvitc. t.lni. 10110 il ,azno del mi/o ddla I/bario. ua- Alla porta di Grandi s/onno JnlaJll In La volla della gn.,io~a amica del pr,n- La _sera stessa lo t%;tr parte per il gran IClr('aualuJo che ,olo pu6 W#llara co. per-manen:a due g,on/ poll:lottr ltat'iacipe Gabriele Cosuntmovitc era pasta quartiere &cneralc. rau;o. lede, spirllo di sacrillclo. 111 che, quando code la no/te, mangiano 10110 Ili triplice costclln:ìone della poli- li 9 marzo, al mattino, numerose sono' Un c:oldo applauso c:oronb i[ d/$<:OTIO,mo,,adella. bauono 11/n ro:r,10 o t.iuoca• tica. del vino e dell'amore. Vi si 'beveva le oflicine chc attendono invano gli ope- cli, pel'i, non JX)ltoa andare ,w,nle da c,rj. no alfr corte. Eui arrutona santa pietà molto alla salute della Russia rinnovata rai. Nel quaniere di Vybo'll, si sacchcg- Hcha. qualu11que vlauiatore che ben modeala• cd i principi mormoravano all'orccebio gia tu110. 1 ponti che d:u,no accesso al Ho ~à dello quali furono le o#imx 1• mente è obblitolo o recar,1 In uno sian• di dame incantate che, in fondo, essi era- centro della città sonu occupati dille :ioni principali di !tfodllliani. di Sara- :irto dalle calabri iniziali silualo proprio no dei giaeobinl truppe e la giornata finisce con un mira- 1;01 (che eoocò molto opporlunamente di Ironie at/1 appor/ameni/ d1 Grandi. La primo vittoria di questo enloU• colo: i cosacchi, che erano i migliori 10- /"~empio 01Utr/aco), di Buoz:i. U.n•aftra Uno r,0bi/c ,ìanora /ngle,e vida da cli, rage imperiale. fu l'assassinio di Ra- s1egnl del regime, tirano sulla poluia e 01sen>0:ione di /tfodJt,liD.nl (du, lu lroln- oHe 110 ;I suo pudor., e ,,clamò rumo,o1put1n. non sulla follll. teso dagli amic:i Vinc:enro Nilli e I.uuu ,am~nle preuo i/ proprietario def/'HoS1upcia1ti di dolore, Alessandra Teo- Come un torrente che esce dal SU() ltt• e dallo stesso Rossa/li) portaua sul me- tel: dorovna e Nicola l l dettero pieni poteri 10, la notizia inonda le vie dei sobborghi, lodo. Como pa,,/tITe olle moiu? Come rl- . . a Protopopof, il migliore amico del • mnr- penetra in tutte le cue, trascina tutù. <'Ondur/e ollo lotta? Parlam/o loro del 1111icmbra - dl11te ,. che la hllre • scomparso. L'n marzo ogni paura cd ogni ritegno mito r,litloso della libltrlà? Facendo ap-j bcrlà dci v(aggiatori _no!' au, più ,:ispetDa qualche tempo, quando Protopopof sono spariti: l'autorità sembra non sia pe!/o alla loro co,ci~n~a di lo,x,ra!or/l la;a: ~ ~ $ono sp:a1.i 311c!tc ne, loro entrava negli apparuuncnli dell'!mpua. mai esistita. oppreui e slrutlatf: oppreui dal f08cismo m1n1m1athl • tr1ce. scrive l'ambaaeiatore di Francia, si Lo uarjsmo pula per }'ult:ma voha. coma uomini, slruJ/atl dai padroni co= Co1i I ·Europa Nouvelle, /a noia rlut. gettava ai piedi di Alessandrti Tcodorov. Come tutte le rlvolw:ioni, quella della lauoraJorJ? sia lntarna:ùona/11. Biblioteca Gino Bianco quel/a catezoria. Da buon borzhele eonstrua/oro. non aa resia/err afla sfmpalia che tf/ /n,piro Mussolini. Che diavolo, un ma11acralon di opirai e di ,ocia//sti, • un personal• glo d/ riguardo! Da buon lranc:eH, sof/re deJI/ «c:.sd na:fonalù/1 del ltuCùmo E oflora gema. • Pourquoi Faut • il...•· Ma emerito scoccfa/or• perchè li fat<'ismo i quello c:he I. Ant/10<!/ali&:to ed imperiali,to: roo:ionario e mllitarilta. E blsoznerà eh, vi decldraJe a pn,i. der/o quale à, sen:a scomporlo secondo / r>ostrl desideri di bort.hui ,eden/ari. che lrcnno ,empre un appla11io in ritu• 00 pllr ~hl Dicchia •uttli op~rai ma eh• vorr~bbero non eu, di,turba/1 nei/' oro dello digedione unoensldeiro maneom • Sinmo contro i rif ormi!;ti eh,• i,,,- qlìono la riforma. come {lnl' a .\i' .,t,•,. rn. citi· nr/lr riformr abbat:inar10. ronccntrano le foru drl prole/aria- /o, facendo Toro prrdPre la ui.~iom• fìnale: quando do1\ hanno ,ul inlrndcrc, o credono in buona /<'d<'. eh,· nella conquisi« di questa o qul'/la riforma pos.çaconsislcu il {ìn<-del/'a- :ionr del proletariato. Co,1 camc ,,amo contro coloro c/1r prcdie11110 la imurrc:ione violenta come ui1 fìm• , non· come un mc.::o , • MA'ITEOITI nl Congresso di Dolngnn.

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