Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

La cinica confessione ~eme è avvenuto l'arresdtio CesaRreossi La versione dei giornali fascisti conferma che l'arresto Fu operato dalla polizia Fascista in territorio svizzero - L'operazione preparata da mesi a Parigi ed o L~ano - IC. Rossi, catturato in lsvizzeIl Rossi alhbì e domandò: 4Ma dove mi trovo?•. E gli venne risposto che si trovava su territorio italiano e precisamente a Campione d'lntel,vi, oasi di ler· reno italiano circondata da acqua e terra, venne trasportato a forza in Italia. ro svizzere Circa 1:a:resto ~i Cesar~ Rossi operat_o I Per impa.dronii·si del bagaglio del Rosdalla polizia fascista, Regime Fascista, il si gli ex-amici suoi ricorsero ad un altre g.iorn~le de_ll'on. _Farinacci, pubblica i se- stratagemma. Essi fecero telefonare d:\ guenll particolari ohe confermano le ma- Bissone all"Hotel Adler che durante la ~o~e criminose della polizia fascista in gita automobilistica era accaduto un incisvizzera. . . . . dente e che il Bossi non potendo presen11 racconto d1 Regime Fascista, npro- !arsi a ritirare le sue valigie avrebbe dotto da altri quotidiani fascisti, dice: mandato una perisona di sua fiducia. In- _Vers_ola Jin~ dell~ scorso m~se di iu- falli :li mattino si presentò all'Hotel A· gho, g,~n~eva IO ,Isv1zz~ra, a. Bissone, u.- dler un si~nore, ol-.e dopo d1 aver pagato na fa,m1~lta composta d1 uo signore sulla il conto ritirava tranquillamente il bagaquarantma, alto e bruno, di una signora glio. attempata che ,si diceva sua madre, e di L"abile mano~ra era stata preparat:i. una signora sulla trentina, assai bella ed come si vede, con minuziosa cura nei el~ante. La famiglia prese in affitto la particolari. villa .Praderio su terilorio del comunello ticinese di iBissone, a due passi dal confine italiano del comunello nostro, dipendente da Como, Campione Intelvi, e diede il nome di Famiglia Cristiani, dicendo di essere venuta in villeggiatura. La " ■elfa di @ampione ,, Qualche giorno dopo giungevano a Campione e prendevano alloggio al Ristorante «Bel Soggiorno», alcuni signori dall'aria, così ha aMermato qualche campionese, di ~enti di polizia. Questi viaggiatori si recavano, di tanto in tanto, alla Villa IPraderio a lro<vare i Cristiani i quali fWl bel giorno dissero di essere 'in trattative per l'acquisto del Casino di Campione ,Intelvi, che doveva essere trasf~nma~o in una fabbrica di pasta: gli acquirenti sarebbero stati i Cristiani, men- ~re i sign_ori alloggiati al èBel Soggiorno» m Campione sarebbero stati i tecnici e i contabili. -In questi ultimi tempi l'attività del Cristiani, clle di tanto in tanto riceveva la visita di un sedicente fratello ragioniere di .Milano, si fece più intensa, 'COSÌ pure q~e_ll~ dei suoi amici del fantastico pashf1eto. Un andirivieni da Bissone a !Lugano, di ,giorno e di notte ed un gran via vai alla Villa !Praderio. ILa mattina dopo la cattura del Rossi i Cristiani caricarono le loro valigie sulla automobile e re ne andarono in 1Italia per il confine di !Porto Ceresio. III ,giorno prima avevano regolato lutti loro conti coi fornitori del paese ; gli a,rwc1 all~iati al Ristorante « Bel Soggiorno,. di Campione che facevano parte della comitiva la quale operò la cattura del Rossi, erano partiti di prima mattina col tbattello ,ahe reca,va anahe il Rossi. ,II complotto era ordito da tempo a Parigi: a cavallo del confine tra Bissone e Campione non si è a-vuto che il rapidissimo e ormai fatale compimento. Il Rossi era stato tratto, poco a poco, nella convinzione ohe i suoi ex-amici avevano statbilito 'lllla zona d'azione sul confine svizzero-italo e precisalllleote nel Canton Ticino. 1Infatti l'aiffitto della ,villa nel territorio del comune di Bissone era stato effettuato per dare ma~iore parvenza alla cosa. Il Rossi attratto quindi dalla speranza di trovare degli alleati e di avere, soprattutto, aiuti in denaro, era venuto a iLugano sapendo della esistenza della 'Villa alla quale era preparato a discendere, come in un rifugio di amici. IDifatti soltanto ,ccsì si può spiegare come, appena giunto a tLugano. sis ia lasciato sorprendere, senza sospetto qualsiasi su quanto gli poteva accadere, data la 'Vicinanza del condine. Dopo la sosta alla villa, il complotto si è svelato con la fuga verso il vicinissimo territorio di Campione. Coloro che guidavano l'automobile misero il Rossi e la sua -CQ!tlJ)agnanella mani del!' autorità rappresentata dal podestà signor Vitalini e dai carabinieri della stazione. Si afilerma che il Rossi sia stato fatto venire a L~ano con la promessa di ricevere ,forti sussidi per la sua campagna antitaliana ed antifascista: le persone incontrate a !Lugano figuravano emissari di una corrente ostile al regime. Il Rossi. probabilmente ingannato dalla donna dhe lo aveva accompa,gnato fin qui da Nizza, cadde nella rete. iMartedì .sera ,gli amici proposero una gita in auto sulle rive del lago, godimento veramente suggestivo considerata la presenza della bella amica, con una sosta alla villa !Praderio a IBissone, ove venne. servita 1UJ1abi<:!ohierata. Dopo questa la comitiva doveva far ritorno a Lugano. senonchè l'automobile voltò dalla parte opposta e .filò verso Campione. A«ortosi del tranello il 1Rossi tentò di saltare dalla rvettura, si svincolò, lanciò grida di aiuto: ma l'auto passava il confine ed entrava in territorio italiano dove sulla piazza di Campione, in cospetto del Ceresio e. del momimento dei Caduti per la Patria, gli veniva esibito il mandato di cattura. Siccome l'arresto di notte nei piccoli paesi dev'essere fatto per legge dal Podestà, ohe nei Comuni d'Italia è anche autorità di poli-zia, cosi la stessa notte gli agenti italiani fecero alzare dal letto il Podestà di Campione ,Intelvi, signor Carlo Vitalini, percihè procedesse alle pratiche della dichiarazione di arresto. 10 eca Fascisemooilettico Sarebbe divertente il fare una rivista dei giudizi ohe la stampa estera ha dato sulla «sparala• fatta a Roma da « Turati il naso», per esaltare il l!esto ba- I r,,bbesco compiuto dagli studenti fascisti a Par~i. Sarebbe giocondamente interessante, ma sarebbe anohe troppo di1ifuso e per ciò ci accontenteremo di dar rilievo ad uno solo di questi cvmmenti, scegliendole cum grctnum salis. li signor René Barume, redattore della <Suisse», non si meraviglierà se gh diamo la preferenza. Il giornale in cui egli scrive é notoriamente filofascista ed egli non dissimula il suo dispetto d1 non poter sciogliere un inn0 alla condotta dei barabba italiani d. Parigi e di essere invece costretto il constatafe eh~ le parole pronunciate da «Tùrati il naso» sono dissennate e, «alla resa dei ccnti, dannose per l'Itilia cont~o \a quale acuiscono gli odi, ravvivano le suscettibilità, raMreddano le simpatie». Per tentare di dare una spi~azione d1 questo stato d'animo dei fa<1cisti nei rigual'C!.i della Francia, il signor Baumc: rileva: «Considerando l'QPinione ,pubblica francese nei riguar,di del regime fascista la stampa italiana non vuole occuparsi che di alcuni giornali di sinistra per i quali la denigrazione di M-w.solini é divenuto il pane quotidiano. Quasi sistematicamente essa ignora certi grandi oqgani, influenti, equamente inlormati, <'he fanno lodevoli sforzi per comprendere la giovane Italia e Sjpiegarla alla Francia». Ci rperdoni il signor Baume, ma quando egli scrive ciò, dimostra semplicemente di non conoscere le istruzioni impartite dal governo fascista alla slam· pa italiana. Infatti l'ordine é di non rilevare alcuna critica mai, se non quando il governo sente il bisogno di difendersi di fronte ali' opinione pubblica mondiale, e quando ciò avviene, lo si deve fare ,con le formule diramate dall"uf- ,ficio starupa della presidenza. Potremmo dare al collega in giornalismo Baume una saporita collezione di esem,pi rper illustrare questa nostra aI· fermazione, a cominciare dalla proihi· zione fatta ai giornali di pubblicare integralmente il testo dei discorsi del Duce! Ma, ,siamo alle solite: ciò ci condurrebbe lrowo lontano e dobbiamo li· mitarci a invitare il signor Baume, se conosce l'italiano, non già a leggere i giornali della penisola non val la pena di leggerli tutti, poiché tutti si asi.omigliano, - ma semplicemente a seguire uno dei grandi quotidia:1i, di Milano, Torino o Roma. Potrà allora ren· der:si conto come il regime fascista si:1, sensibile ad ogni minima lode che gli venga dall'estero, con quanta cura i fogli del regime riproducono i commen1: pubblicati da quei quotidiani che 11 Baume dice «equamente informati» e che la ipiù ,parte delle volte banno attinto le loro inforunazioni ai fondi segreti del ministero degli affari esteri, ora che non a,ossono più attingere a quelli del commissariato d~ll'emigrazione. Comunque il redattore della «Suisse» conclude: «L'Italia é abbastanza forte per conservare il suo sangue freddo». Ebbene, no: - quesb é l"errore. li regime: fascista non é forte, non lu che la forza del l'epilettico durante le convulsioni. Le parole «dissennate, di .-.Tùrati il 11aso» ne sono la riprova (Più eloquente: ma un'altra ne abbiamo avuto di questi ~io-mi, nel suo genere, altrettanto co· lossale. . La suprema autorità dell"unione velociJpedista italiana (fascistizzata) ha sospeso per sei mesi da ogni attività sportiva, in Italia e all'estero, Girardengo e Binda perché non hanno saputo vincere a Budapest, il campionato cic!islico del mondo! E' difficile trovare nella storia un gesto di rabbia impotente più caratteristico di questo. Così difficile che per rinvenire un tel'mine di confronto non poss1amo che es;plorare la recentissima sto-- ria fascista, sofifermandoci all'episodio avvenuto a Milano il 12 dello scorso aprile. 1noBianco L·_\.Y\'.E...\IREDE.L LAVOR'\.TORE Che cosa sia accaduto, tulli sanno. Il regime s1 rivela qui rabbiosamente I Mentre la folla si affollava lungo il impotente. ~percorso che doveva seguire il corteo Ad onta di tulle le sue polizie: la reale per recarsi ad inaugurare la fiera pubblica sicurezza, i carabinieri, le cacampionaria, scoppiò una bomba, a mo- micie nere, la milizia ferroviaria, la rnivimento di orologeria, nascosta nel pie- hzia forestale, i fasci rionali, le seziodestallo dì un lampione. Vi furono ven- n; del dopo lavoro, che son lutti centri ti morti. Il regime epilettico procedelle d'informazione del regime, non si é poalla cieca all'arresto dei sospelli. Si di• tuto chiarire l'attentato <lei 12 a,prilel. .. ce che più di tre mila persone furono Dunque una delle due: o il regime s: a1restate, e non soltanto a Milano. La trova in presenza di una organizzaziomaggior parte naturalmente dovette es- ne rivoluzionaria così bene atlrezzat:i sere rimesse in libertà, e... nessun indi- che può sottrarsi a tutte le sue indagini, zio degli autori eL!ettivi dell'orrendo at- pur dopo aver commesso un allentato tentato. di quella importanza, ed in questo caDopo circa cinque mesi, il regime é se l'atlrez7.amento poliziesco che costinella assoluta impossibilità di indivi- tuisce la sola forza effettiva del regime duare i re.!1ponsabili. Per mostrare d1 ci rivela ineHicace, ciò che spiegherebbe fare qualche cosa si é accanito sui fun- la rabbia impotente del potere centrale zionari. Fu trasferito il pretello: fu tra- che si sfoga sui funzionari milanesi o... sferito il questore: furono trasferiti, ci !"attentato é stato un istrumentum regni si assicura, oltre duecento cinquanta e allora la punizione dei funzionari non funzionari e agenti di pubblica sicurez· sarebbe che un diversivo per acquietare za, mentre ,urono denunciati 3.( Tribu- I l"Ol,;,inione pubblica, parallelamente alnale speciale sei sciagurati contro i qua- l"allro diversivo costituito dal processo li il regime non può formulare nessu• ai sei indiziali sui quali pesa - pur inna accusa, tanto ·vero che il processo é nocenti la minaccia della pena d1 preparato in segreto e si svolgerà a por- morte inscritta nelle leggi fascistissime, te chiuse ad onta della solenne promes· in quelle leggi àe hanno contribuito a sa fatta dal Duce in Senato, che si a- costituire la nuova Italia cosl cara al vreè-l:e giustizia rsevera ma palese.,. s'gnor René Baume della «Suisse:. Al T-.tbunale delle j ene Unacondamnnoastruosa Il padre e la zJa del qulndlC!eune Zambonl, pugnalato dal fascl8tl a Bologna Il 31 ottobre (926, condannati a 30 anni di reclusione. E" purlroppo preselllc a/lu memo. ria degli ilalillni Lu ,,cena irngica del 31 ottobre 1926 a Bologna che co tò la vila ad w1 raga::.::.oquindicenne e le re~idue libertà al popolo itaìiano. Durante la commemoro:ione deL la marcia su Homa uno .•conosciuto tirò un colpo di rivoltella contr0 .llussolini il quale non rimase nem_ meno f eri/e,. I gerarchi f ascisli che circondavano il loro duce ucci ero a colpi di pugnale un raga::.::.o.Anlen Zomboni, indicalo quale autore cleL /"allentalo. Due ore dopo il coclave _ re ciel clisgra::.ialo. 01 ribilmenle mu. tifalo, pendeva ad un lampione ove rima ·e {Ìno a nolle. L'attentalo fu il pretesto con cui Muss(?lini. ài ritorno a Roma. potè procedere allo scioglimento dei par. liti di opposi::.ione, alla promulga. :ione delle leggi ecce::.ionali. alla isti. t11::ione del Tribunale .~peciale, alla inaugw·a::.ione. in{ìne, del periodo di terrore giudiziario che liii/ora "im. perversa in Italia. •4. distan:;a di due anni sono com. porsi dinan::.i al Tribwwle speciale i pretesi complici dell'allentato. nelle per ·one del padre. della :;ia e del f ralello del giovane Zamboni pugna_ lato il giorno dell'allen/(lto. ' I te timoni d'accu a 11011 hanno recato alcuna prova nè della colpe_ vole:::.a dello Zamboni. 11·e della re_ ,;ponsabililà dei parenti. E' da nolare che mentre il primo giorno del processo il Governo fa_ ::cisto fece pubbficare con lus,so di ~pa::.io l'allo di accusa. il secondo e ter::.o giorno durante i quali vennero ouditi i tesfi a discolpa e ebbero luo_ qo le arringhe dei di{ ensori ordinò che 11011 si facesse parola dél pro_ cesso. Il Tribunale del terrore fasci sta, non tenendo alcun conto dei risultati rlell'istrulloria e del dibattimento, preoocupolo _solo di legali:::are in a1wclhe moao l'assassinio commes_ S() dalle camicie nere. ha r alta sua la lesi clell'accu,<;a . econclo la quale \nteo Zamboni. di quindici anni. a- \TChbc lirato sul primo ministro. ci=clro istigazione del pad1·e. della 7ia, e con la complicità d<>l fraTeTTo che. il ~iorno dcll"allentato si trorn- \·a :\ :\Iila110. Gli accusali . ono stati così con. rlonnali: il padre. Mammolo Zambo. 11i o .30 anni cli reclusione: la :ia Vir_ r:inia Tabarroni allr, ste.<;sa pena: r,11clo11icoZamboni è sf(lfO assolto. La mamma dello Zamboni che ·mpa:::.i ofl'o111wncio delln fì11<> tra. nicn rfp/ (,olio. e r:co11er'ltn in 11/1(/ r~sa di salute. Larotaziodneellamandibola L'on. Belloni, podestà di 1\1.ilano, ha rassegnato al duce le proprie dimissioni dall'alta carica che ricopre da anni. « Ho esaurita la mia missione .... », dice nella lettera di congedo. Quali le ragioni vere delle <limissioni ? C'è chi afferma l'esistenza di un dissidio Belloni-Giampaoli, risolto con la vittoria del secondo. Chi parla invece di gravi scandali amministrativi scoppiali in seno alla podesteria ambrosiana: una vera e propria indigestione di milioni da parte dell'on. Belloni. ~er noi la cosa è più semplice. Belloni Ùla realmente « esaurita la propria mis. sione ~. Ha divorato la sua parte: ora -spetta ad un altro a mangiare. la «rotazione ,. non è forse una legge del regime? Rotazione delle mandibole, s'intende. Politiceasterfascista Gli affari dl Alb 'lr.iEi Il mondo ha accolto I' incoronazione di Ahmed Zogu com.e- l'annuncio di una nuova operetta. E indubbiamente il lato comico non manca nella recente celebrazione albanese. Accanto ad esso però non va dimenticalo I' altro lato, pericoloso e tragico. Per colpirlo basta leggere la stampa fascista italiana la quale consacra intere pagine all'avrvenimento ed al nuovo monarca. tLo scambio di telegrammi che ha avuto luogo tra il nuovo re ed il duce, le dichiarazioni di rinnovata alleanza lanciate da Roma e da Tirana attestano la subordinazione totale dell'Albania al Governo fascista italiano. Questo, quando riterrà igiunta l'ora per Io sviluppo dei suoi piani imperialistic~ farà appello al proprio vassallo. I trattali del 1924 e del 1927, che sono stati pubblicali solo parzialmente, gli permettono d'ocoupare quando gli piaccia il suolo albanese. Autorizzando .Ammed Zo~u a prendere la corona, Mussolini ha voluto compensare la devozione del proprio subordinato e protetto. Esso rappresenta una pedina del igiuoco col quale il fascismo lenta di soffocare il proprio nemico, la Jugoslavia. Zogi I è agli ordini di Palaz;,;o 0higi come un qualsiasi prefetto del re~no fascista e attraverso l'Albania il duce può scatenare un conflitto quando lo creda . Il carnbiarmento di regime in Albania rassoda inoltre l'asservimento del popolo albanese: le rivolte popolari contro il tirannello di Tirana saranno d'ora innanzi domate dalle armi italiane. Anche per ciò l' incoronamento di questi giorni riveste oltre i caratteri della farsa anche -quelli della tragedia. Un'idilio ehe ttT&r:nont:a L" idillio, ohe dura ormai da quattro anni, tra il fascismo italiano ed il governo consel'Vatore inglese, minaccia di rompersi. Tale è almeno l"impressione cl1e si rileva dalla lettura dei giornali fascisti. iL' accordo franco-ingJese ha avuto la virlù di inquietare seriamente l'opinione pubblica fascista. la quale lo pone anche in relazione alla démarche che il Quai d'0rsay ed il Forei,gn Office hanno compiuto congiuntamente verso la Bulgaria per lo scio~limento delle 'bande terroristiche macedoni ed alla quale M<1ssolini ha rifiutato di associarsi. Gli organi fascisti si domandano, con una certa emozione, se I' Italia non stia per restare isolata dalle ,grandi potenze. E ricordano con rimpianto i bei tempi nei quali Mussolini s'incontrava sul litorale mediterraneo con lord Chamberlain e gli offriva l'aiuto delle armi italiane contro la Turchia. « tl.a démarcJre franco-britannica a Sofia - scrive il Lavoro d'Italia - potrebbe essere la prima della ~erie e potrebbe ripetersi in altre zone del Danubio e dei Balcani ponendo decisamente Inghilterra e Francia da una parte e l'Italia dall'altra». E la Tribuna dichiara inammissibile che l'intesa franco-britannica, con !"esclusione dell"Italia, possa servire di base agli altri Stati per il consolidamento della pace, europea. Tutto ciò è molto melanconico. Evidentemente i consenvatori inglesi hanno ottenuto tutto ciò che si ripromettevano dal vassallaggio fascista il quale comincia a divenire compromettente. E si volgono verso nuove intese ed accordi. La sapienza del duce non aveva pre • visto ciò ... , Al prossimo numero: Una lettera di Francesco Cicalii - La situazione finanziaria in Italia - Il fascismo all"estero di Umberto Errante - Fascismo e Internazionale sindacale cristiano e Quadretti d1 vita russa. Articoli che siamo stati costretti a ri· mandare per la solita mancanza di spazio. Gli "INESO"R 4 81LI SVILUPPI,, La Mussolandia a volo d'uccello (Dal nostro corrispondente) VJEN 'A, agosto (rit.). Dunque le manovre là giù, nell'Tltalia rinnovala, son finite! Peccato davvero! ... Era cosi piacevole vedere i giornali consacrare ali"~ av•.-enimento,. pagine intere. E che prosa!. .. futta vestita in ghingheri per l"occasione tutta densa di termini e paroloni che, per sembrar tecnici, puzzano di caserma e di postribolo a mille miglia. E i corrispondenti? Speciali tutti e tutti, dirò così, eroi in pensione. Chi ha fatto la guer'"a qua, chi ha vinta la guerra. là, chi ricorda di essere stato di giù, al11 su .... iNessu ao, si capisce, era imbo, scalo. E i ricordi della «suerra latta naturalmente, al « quartier: della sta~pa » o all'eroica • sussistenza •, te li schiaffa. no nei chilometrici resoconti delle manovre con l"aria di voler far venire l'acquolina in hocca al lettore per il gusto di d . I an. are a marcire tra i pidocchi e le merda della trir-cea. Un bel gusto e un bel piacere. Sui \!usti, insegna un proverbio latino, non si discute. Tanto è vero che il cane sente anche lui, poveretto la nostalgia delle pedate e scodinzola' al padr~ne che gliele tira. In ciò rassomiglia, ps1cologicl\mente almeno, non soltanto ai !!i')rnalisti fascisti, ma anche a lutti coloro (ma ce ne sono, poi ?) che avendo vissuto lo spasimo e gli orrori della guer. ra, desi,Jerano di ricominciare. Le manovre hanno avuto un brillantissimo successo grazie al Codice lattico di Aldo Valori, ohe muore dalla «sioia di veder « codificata h la tattica e 0 al principe Preditario ohe si dimostrò uno « scru• poloso > ufficiale. E ohi ha vinto ? Ma si capisce, per dio! ili partito che rappresentava I' Italia. Il « nemico,. non deve vincere percltè r Italia non deve perdere. Soltanto quando si fa sul serio è « permesso ,. di perdere. Difatti Cadorna - oggi eroe fascista anche lui! - non ha perso ali' Ùisonzo che tredici battaglie e concluse la serie [tanto per non ifermarsi al numero 13) a Caporetto. Prima di allora, alle manovre cioè, aveva sempre vinto .... .Ma ora ihanno il Codice tattico, la milizia fascista, Aldo Valori e il principe Umberto e non si scherza, Ora non perdono _più:Ora a perdere è soltanto il pop_olo italiano al quale queste pagliacciate costano milioni e milioni. In compenso, però, gli dànoo i resoconti scritti in foruna brillante con augusti aneddoti la cui scipita~ine è cosi grossolana e la ~a<:'"tà è cosi spaventosa da far impallidire tutta la letteratura monarchica messa in giro dai corti.giani borbonici ed asburgici cinquanta o sessant'anni fa. Nessuna nazione civile fa il chiasso ohe fa I' !Italia fascista con i resoconti sulle «brillantissime,. operazioni. Probabilmente perchè nessuno ama la pose grottesche. Difatti quel duce vestito di bianco, con quella bella faccia da criminale, con le natiche ballonzolanti ed il cannocchiale appeso sul petto, è proprio fatto apposta per far la parte d"ammiraglio in qualohe operetta. Ma nel fascismo anche la paigliacciala delle manovre deve avere il suo momen• lo tragico. I giornali esteri infatti annunciarono che durante le 'manovr~ fo. ro~~ scoperti in un reparto di artiglieria ob1c1 e bombe destinati per il duce ed il re che dovevano incontrarsi in Piemonte .... · on so se il Jatto corrisponde alla verità oppure se si tratta di uno dei so· liti trucchi fascisti inscenati da Mussolini• la stampa estera non ne 'ha parlato pit; e quella italiana .... * * * .Ah la stampa italiana!. ... Che modello di virtù, di perfezione morale, di disciplina nazionale!.... Peccato che sia _ ohimè! - noiosa e stupida, tanto che nessuno rv1-.1olelggerla. J," ha capito anche quel genio in aceto ohe è il « regazzino Bottai ed ha scritto in Critica Fascist: lamentando il « tono terribilmente uniforme della stampa fascista da oui si cerca. di bandire in nome della disciplina ogni tendenza al ragionamento e alla critica.-.. Questo spunto critico non è garbato al grande Arnaldo, fratello del grande fratello, ed è saltato su scaraventando dalk colonne del Popolo d·Jtalia i suoi impe• 1iali fulmini. L'ex porcaro ha ragione: la stampa cosi come sta, è perfetta. Se non fosse cosi, egli dovrebbe ritornare a vender porci in luogo di dirigere il giornale del grande fratello ifirmando con Am. quello che ,gli altri gli scrivono su misura. 1E' logico quindi che egli trovi nella stampa ridolla a fare i più bassi servizi di polizia e coprire tutte le truffe, i delitti, i. bro~li e le infamie del regime, la perfezione ideale del giornalismo e si scagli contro quella libertà di stampa della quale il ~rande fratello abusò per commellere tulle le truffe e le frodi c'he dovevano renderlo nolo a quei tali ci:(e poi lo comperarono. Ma l'ex porcaro è incauto e parla delle influenze straniere che prima, nello Stato cosidelto democratico, gravavano su certi giornali. Difatti il Popolo d'Italia fu fondalo con l oro francese .... Ed è proprio da queste souure venute su dal fonda.ocio dell' Italia del dopo- '~rra di.e è nato l'attuale governo ... nazionale. Era logico quindi che la stampa, ridotta ad essere integrale e totalitaria (cioè ligia e schia-va di ,un'orda di farabutti saliti al potere attraverso i più nefandi delitti). divenisse quello sconcio incompatibile con la civiltà che essa è. Ed è ancor più logico che uno fra i più interessati in tutta la turpe concatenazione di delitti che hanno reso possibile un tal re~ime, sorga a difendere la sua stampa. Compito niente affatto difficile, del resto perchè se vi fosse chi osasse rispondere all"ex porcaro tutto quello che alle sue sciocche argo:nentazioni andrebbe risposto, Arnaldo Mussolini lo passerebbe al Tribunale speciale. Per comodità polemica e per esi:beranza di civismo. L'llomo è degno del regime. E la sua stampa anche. • • * Ma all"eslero con quest"aHare della ._''1JJS 9 nri~'aa,, 0"• 1i.. ! ~I fas ti:nO D00 ne vogliono sapere e nean..:he i gicrnali r111 tenebrosamente reH:onari. In Francia per esempio, amico del fascismo non vu,)I esser ne3suno e quella serva uooria_ ca e laida che è la st.impa italiana, quando vuol citare l'opinione pu.bbl5-ca francefe, è costretta and;irla a cerc1re nei due giornali del pPJfumie,·e Coty («Fi~aro e .Ami d'l, Peuple»), oppure - oh ironia! - nella «Liberté,.. Per capire ohe razza di libertà diifenda questa «.LibertéA basta dire che essa è un giornale francese soltanto perchè esce in Francia ed è scritto in lingua francese: in realtà è un ~iornale italiano, perchè fondato e mantenuto da Mussolini. Ne consegue dhe quel giornale va a prendere a Parigi la ispirazione per i suoi articoli all'ambasciata italiana ohe ispira a seconda le indicazioni a,vute a Roma. Poi, quando h «opinione» di !Mussolini. riappare voltata in francese sulla «LibertP.», il gr1tnd'uomo la la citare dai su.:>iscribi come 0pinione francese, Il IP.ttore italiano, ohiuso nella sua <5.1. !era, deve credere premesso che non" vi rui> essere alcun i,!iornale '>nesl,> c:he ,venga a dire come stanno le cose e citi, per sbu~1ardare la , L1berté·. l'opinione france~e espress, d:i· mille altri giorn'lli. N(•n è forse comodo un tal sistema? /E non è forse logico che Arnaldo fratello trovi di difenderlo ed esaltarlo? • • • Con ciò, però, non è ancora detto che ,! l:iscismo riesca a far tacere i ,giornali ohe all'estero ~li levano le buccie Qgili giorr.o. Ora, per esempi•>, le «Vecemi Lisi,. di iPraiga, fanno una spietata campagna contro quell'allegro macellaio di carne umana ohe è il generale Grazian~ Ve lo ricordate? Costui, durante 1a guer. ra, fece fucilare tUn soldato, soltanto perchè al suo passaggio aveva la pipa ir bocca. E fosse uno solo! Reparti interi fece assassinare questo «eroico» ~enerale Il quale gener:..lc Graziani era comandante dei legionari çzecoslovacdu che comba · ~€vano in Italia. Incaipace <ii imiergere µer i suoi meriti, il generale macellaio, s· sfoga.va sui suoi soldati. Un giorn<> ne consegnò dodici al tribunale (per modo di direi) marziale e questi, com· 1,iacenti come il solito, li fece fucilare. 0.ra il giornale czecoslovacco dice che quella sentenza fu un"infamia (quella sola? no: tutte!) e chiede che dopo 10 anni sia rifatto il processo per riabilitare almeno la memoria di quel disgrazialo. Fiato s,precalo signori! Bisogna non conoscere l'Italia (anche quella che pr-:• ce.dette il fascismo!) per potere sperare che si metta le mani addosso a un criminale dello stampo del Graziani. L~a sintoan .. tico è il commento che a questa campagna fa «La Stampa,-, di Torino Sentite : «La cam.'pagna del giornale - scnvc l'organo del [essissimo Torre - é tanto più anl~patica in quanto a~'la àue mesi addietro il generale Graziiani ha visitato Praga in forma ufficiale a.e~ colto coi soliti onori. Bisogna del resto rammentare che i legionari agli 011dini del generale italiano nel 1918, erano, in fondo, dei disertori austriaci e eh• perciò la disciplina doveva tra essi es1.ere mantenuta con eccezionalè rigore». Qui, in queste righe, da quel in fondo e da quel perciò salta fuori tutta la miserabile psicologia del fascismo. Quei tali che per odio alla tirannide austriaca erano disertali ed aMrontando la forca erano andati a portare il loro generoso e nobile soccorso all"ltalia, camuffata da democratica, ma in -realtà assai più bestialmente tiranna della stessa Austria, quei tali, dico, in fondo non erano che disertori. Cioè, alla stregua del ragionamento m.ilitar-ifa-scistico cl-i questi ciarloni, per non essere disertori, avrebbero dovuto combattere per r Au1Slria, cioè contro !'.Italia e contro gli interessi e l"indiJpendenza della loro na• zione. Allora non sarebbero stati disertori, ma ... cani di austriaci! Ma poiché essi ebbero così sviluppato il senso dE:lla civiltà (e so,pratntto .furono cosi nùnchioni da credere alla millantata democrazia dello Stato italiano) da af• lrontare la forca per andare a sOiOcorrere l'Italia, per questo fatto (perciò, dice Torre) dovevano essere trattati con ecceziona te rigore! Questa tesi ultra militarista, comune

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==