4 · LOTTA CONTINUA IL VOTO DELLASARDEGNA • Battutela DCe la sua corruzione A ben poco è valsa la campagna clientelare, di dimensioni mai viste prima, che la DC ha scatenato in Sardegna in vista del rinnovo del consiglio regionale. Solo i socialdemocratici erano riusciti a tenere il passo con una campagna pubblicitaria alla americana, con distribuzioni gratuite di generi alimentari, anche se con strumenti di sottogoverno di gran lunga minori nel confronti di quelli democristiani. Il calo dei voti democristiani ha raggiunto la punta del 7% nella provincia di Cagliari e a Sassari città con una perdita secca di 25.000 voti a livello regionale rispetto alle regionali del '69, cioè con il passaggio dal 44,6 per cento al 38,3%. Nonostante la palese falsificazione del titolo • Vittoria a Sassari, conferma a Nuoro, flessione a Cagliari •, con cui è uscito oggi l'organo democristiano • Il Popolo •, lo stesso FanIl compagno SergioVido si sta rimettendo CHIOGGIA (VE), 18 - Il compagno Sergio Vido, colpito violentemente da un picchiatore del servizio d'ordine della Democrezla Cristiana· • ricoverato In fin di vita all'ospedale di Chioggia, sta progressivamente rimettendosi. Da alcuni giorni ormai à stato trasferito al repano chirurgia da quello rianimazione In cui era stato ricoverato subito dopo l'aggressione. tani è costretto a prendere atto nella sua dichiarazione di una sconfitta nella perdita di quattro seggi nel connetta, la cui portata si misura anche siglio regionale, dichiarando che • il tormentato quinquennio dell'amministrazione regionale ha influenzato la campagna elettorale sarda limitando l'efficacia di generosi sforzi di candidati dirigenti iscritti alla Democrazia Cristiana " che in parole povere significa: i miliardi spesi dai candidati democristiani, l'uso spregiudicato del proprio potere da parte dei mir.istri come Andreotti, Togni, Malfatti, Moro non sono riusciti ad aver ragione di uno schieramento proletario che ha riconosciuto nella DC il principale nemico da battere, che ha deciso in modo plebiscitario di confermare il 55 per cento dei NO del 12 maggio, per opporsi anche con il voto non a una legislatura • tormentata •, ma a un regime, a oltre trent'anni di politica antiproletarla democristiana. Questo è il frutto maturo di una campagna politica che ha visto una crescente mobilitazione entusiasmante e una presenza massiccia e combattiva di migliaia di proletari ai comizi del PCI, come spesso ai nostri. La DC aveva mobilitato tutte le clientele e fiumi di denari e di favori sono stati profusi dai suoi candidati, con in prima fila le cosiddette sinistre democristiane di Forze Nuove e della Base. Ha tentato, in quella che a torto veniva considerata una zona abbastanza sicura, il recupero di un consenso ormai definitivamente perduto. A ben poco sono valsi i sistemi di corruzione e le prebende più sfacciate. Per la propria macchina elettorale sono stati usati tutti gli strumenti messi a disposizione dall'Ente Regione e dallo stato: tutti i dipendenti pubblici, per fare un esempio, sono stati mandati in vacanza per una settimana. Per non parlare poi dello spaccio di buoni di benzina e di assegni da 100 mila lire, dispensati ai capi elettori dai segretari dei candidati democristiani. La DC ha perso dappertutto, e in modo particolare nelle città e nei paesi dove determinante è la presenza operaia, da Porto Torres a Carbonia. Ma ha perso anche nei paesi dei pastori e dei contadini, da Guspini ai paesi della Barbagia. Lo schieramento di destra è stato colpito nel suo insieme e forte è la perdita di Influenza della demagogia fascista, che riporta ai mediocri risultati delle precedenti regionali i fascisti del MSI. L'incapacità dei fascisti di mantenere un ambiguo rapporto di massa che, sulla base dell'applicazione della legge sui fitti rustici, De Marzi-Cipolla, avevano costruito con strati di contadini poveri in occasione delle elezioni politiche del '72, è l'altro aspetto importante di queste lezioni. Solo ad Oristano, con la campagna per la provincia, i fascisti sono riusciti a conservare un peso elettorale. Un'analisi del voto zona per zona è ancora difficile, a pane l'evidenza dei voti del POI quadruplicati da 500 a 2.000 a Porto Torres e raddoppiati da 2.200 a 4.500 a Nuoro, e cosl via lungo una serie di centri in cui la lotta proletaria si è rafforzata ed è cresciuta in questi anni in modo massiccio. Su questo torneremo nei prossimi giorni. Ora l'impegno centrale è quello di gettare anche il peso di questo voto sulla via maestra della lotta, nella risposta all'attacco padronale al salarlo e all'occupzione, nella richiesta di far contare la propria forza su un piano ben più naturale che non quello sempre deviato e deformato del voto, sul piano della lotta di fabbrica e della lotta generale. DALLAPRIMAPAGINA" I DATISULVOTO I GOVERNANTI nuova politica democratica nello stesso venlcè in corso. I socialdemocratici, nel concludere che il voto in Sardegna conferma e rafforza Il centrosinistra, devono aggiungere che nell'ambito del centrosinistra • l'area democratica-laica-socialista tende ad un sostanziale incremento, tanto più rilevante se paragonato alla flessione della DC•. Quanto agli sconfitti, la DC dapprima ha farfugliato per ,ltecca di Fanfani che il risultato ef<lttorale è <la addebitarsi al tormentato ultimo quinquennio, un signore di cui non sono altrimenti note le generalità. Per parte sua l'ex al~ato di Fanfani, il boia fascista, gli rinfaccia astiosamente che • se la Democrazia Cristiana pensava che l'antifascismo viscerale le -consentisse recuperi elettorali a destra, i fatti l'hanno clamorosamente smentita •. Mentre chiudiamo il giornale alla Camera è iniziato Il dibattito sulla proposta fatta ieri dal PCI di premettere a qualunque decisione (In parti• colare sulla conferma dell'aumento della benzina) una discussione politica generale. Dopo di che riprenderà il vertice govern'à'tivo, dove prima o poi la • politica • dovrà entrare. " La DC, nonostante J'aurrlento del numero di elettori, ha subito una perdita secca di 22 mila voti rispetto alle elezioni politicKe del '72 ed è passata dal 44,6% delle regionali del '69 al 38,3%: ha perso quattro seggi. Il MSI, che nel '72 aveva "raggiunto 1'11,3%, è stato ridimensionato al 7,8 per ceni<t. Il PLI crolla, dal 4,5% del '69, al 2,8%, perdendo due dei tre seggi che aveva. Il PRI cala dal 3% del '69 al 2,6% e mantiene il proprio seggio. Il Partito Sardo d'Azione passa dal 4,5% al 3,1% mantenendo un seggio Nella storia della federazione missina omicidio di Padova la chiave del duplice PADOVA, 18 - Sul duplice omicidio scoperto lunedl nella sede della federazione del MSI di Padova, in via Zabarella, continuano le indagini senza che peraltro siano emersi fino ad ora nuovi elementi. Entrambi i cadaveri, più alcuni giovani fascisti trovati sul posto luned, mattina - compreso il missino che scoprì i cadaveri - sono stati sottoposti alla prova del guanto di paraffina, con esito, pare, negativo. La porta esterna non presenta alcun segno di effrazione mentre li presenta la serratura dell'ufficio del federale di Padova Marinoni. Sono stati trovati due bossoli soltanto mentre i colpi esplosi sono stati tre. Un bossolo vicino ai cadaveri, il secondo è stato trovato dal Cattaneo vicino alla porta d'ingresso della federazione. Una signora che abita al piano di sopra ha affermato che da dopo la strage di Brescia chi entra nella sede fa. scista doveva farsi riconoscere attraverso uno spioncino. , Questo particolare è estremamente importante, considerato che la porta esterna non presenta alcun segno di scasso. Uno dei figli del Mazzola uscendo dalla sede fascista ha grida. to rivolto all'interno: • Siete stati voi ad ucciderlo •. Questo Mazzola è lo esponente dell'ala più moderata dei MSI di Padova. Nella serata in Questura c'è stata una conferenza stampa in cui si è detto che le indagini si svolgono in tutte le direzioni e si sono potute notare le solite versioni contrastanti fra le forze inquirenti su alcuni particolari non secondari: il numero dei bossoli dei colpi, il valore dei segni di scasso e il loro significato. J bossoli ritrovati, sparati quasi sicuramente da due armi diverse, sono di calibro 7,65 mentre i due fascisti pare siano stati uccisi da proiettili calibro 9. Anche sui segni di effrazione presenti sulla porta della stanza del segretario della federazione· padovana. sono state date spiegazioni differenti. Secondo una versione diffusa oggi, la porta sarebbe stata forzata da • alcuni giovani simpatizzanti del partito • non meglio precisati, che • avrebbero cercato di entrare nella stanza, ritenendo che all'interno di essa si trovassero altre persone morte•. Ma la spiegazione più probabile resta quella avanzata da alcuni giornali già nella 9iornata di oggi: nell'ufficio del segretario federale Marinoni erano custoditi i fascicoli relativi ai precedenti • penali e non • dei vari iscritti al MSI su cui Almirante aveva disposto di fare indagini, dopo aver sciolto la federazione stessa nel 1973. La porta sarebbe stata forzata da qualche iscritto al MSI - e questo spiega il fatto che la porta esterna sia rimasta intatta - il quale, sorpre; so o contrastato dal Mazzola e dal Giralucci, avrebbe aperto il fuoco su di essi. Fondamentale per capire questo episodio è definire il ruolo giocato dalla federazione missina di Padova nella strategia della tensione che ha scovolto l'Italia dal '69 ad oggi. La federazione fascista di Padova era lacerata da molto tempo da lotte interne estremamente dure. Esiste al suo interno un'ala legata strettamente al gruppo di Freda e Ventura. Il capofila di quest'ala è Massimiliano Fa. chini, consigliere comunale che il giudice D'Ambrosio indiziò ·di reato pe~ 1:assassinio del portiere Murare (ellm1nat~ poc? tempo prima dei processo Juliano m cui il Murare era un testimone fondamentale}. I fascisti di Padova sono quelli che hanno impedito a mazzate i comizi elettorali che il deputato missino Franchi voleva tenere in città, • proibita e un molle coCO me lui •. Sono probabilmente loro i responsabili dell'attentato contro la casa dello stesso Franchi a Padova. t'M.S.I. tenta ora di scaricare le sue responsabilità e di eliminare le tensioni interne; Almirante nel maggio del '73 quando sciolse la federazione di Padova dell'M.S.I. e nominò il commissario straordinario Franchi tentò proprio di ricomporre una situazione ormai compromessa. Lo scorso aprile era stato nominato segretario della ricostituita federazione Daniele Marinoni, condannato per una aggressione alla Ca'!'era del Lavoro di Este. Recentemente è ricomparso a Padova anche Massimiliano Fachini dopo oltre un anno di latitanza. Interrogato dalla magistratura a Milano per la strage di piazza Fontana è stato inspiegabilmente •graziato•. Appena rientrato a Padova si è presentato in Consiglio Comunale restando provocatoriamente seduto in occasione della commemorazione dell'assassinio di Matteotti, insieme ad un altro • duro • fascista di Padova, Lionello Luci. In seguito a ciò l'M.S.I. ha reso nota una decisione di Almirante in cui si comunicava l'espulsione del Fachini dal M.S.I. E' all'interno di queste contraddizioni che va ricercata la radice di quanto è successo lunedì nella sede fascista. In nottata in una città presidiata quasi militarmente da polizia, baschi neri e carabinieri sono stati fermati cinque militanti antifascisti della sinistra rivoluzionaria, dopo che le case di due di lòro erano state perquisite. Sono stati indetti per domani 19 giugno i funerali. E' prevista una massiccia affluenza di fascisti da tutta Italia. La sinistra rivoluzionaria ha indetto un'assemblea nell'aula A di Fisica per impedire qualsisai rigurgito fascista in città. dei tre che aveva. Il PCI balza dal 19.7% del '69 al 26,8%: i seggi da 15 a 22. Il PSI raggiunge la stessa percentuale di quando era unificato con il PSDI, 1'11,7% e porta i propri seggi da 5 a 9, mentre il PSDI cala da 4 a 3 seggi. Complessivamente la nuova assemblea regionale sarà composta da: 32 seggi DC (ne aveva 36). 22 PCI (ne aveva 15, più 2 provenienti dal PSIUP). 9 PSI (erano 5). 3 PSDI (erano 4), 1 sardista (erano 3). 1 PRI (era 1). 1 Pll (erano 3), 6 MSI (erano 4). La sinistra riformista passa così da 23 consiglieri a 31. Per la DC non è più possibile l'amministrazione monopolista della regione, che nella passata gestione aveva visto un uso spregiudicato, da parte della DC, delle alleanze e della loro reversibilità, e che si era tradotta in una serie continua di crisi. L'AVANETILSID: un'ipotesibagliatae cretina Con una singolare sortita che oltre a tutto contraddice ad altre prese di posizione sull'argomento dello stesso quotidiano socialista e che manifesta la mancata verifica all'interno del PSI delle informazioni in suo possesso al proposito, l'Avanti! di ieri ha pubblicato un fantasioso articolo sulla vicenda del • rapporto segreto • del SID sul MAR di Fumagalli e sulla sua paternità. L'articolo, firmato da Piero Scorti, si intitola trionfalmente • Ecco chi ha redatto il rapporto segreto su Fumagalli • e afferma con una sicurezza degna di miglior causa, che gli autori sarebbero due personaggi che in passato avrebbero fatto parte di Lotta Continua, venendone poi espulsi e che attualmente sarebbero in contatto con , 1,.1narivista dai contOrni piuttosto strani •, il che dimostrerebbe • il solito, strano, incomprensibile intreccio tra fili rossi e fili neri •. L'autore aggiunge che il rapporto pubblicato non è completo e che il suo contenuto rivela alcune • inesattezze • sulla storia dei • Gufi •. u Per il momento - riservandoci eventualmente di tornare pi~ ampiamente sull'argomento - è sufficiente precisare alcuni punti: 1) con questa grave presa di posizione l'Avanti! fa un insperato servizio a chi (nel SID e nel governo) ha tutto l'interesse a confondere le carte sui cosiddetti • corpi separati •, il cui ruolo nella strategia della tensione da sei anni a questa parte, specie nell'ultimo periodo sta emergendo con una chiarezza esplosiva; infatti, a prescindere dalla loro collocazione politica che non ci interessa, possiamo escludere con certezza che i due personaggi citati siano gli autori del • rapporto segreto • del SJD; 2) non solo noi, ma anche alcuni autorevoli esponenti del PSI sono oggi a conoscenza con certezza della vera identità dell'informatore del SID (poi passato - come ha chiarito Andreotti senza essere smentito - alle dipendenze degli • Affari Riservati • del ministero dell'interno); per i meriti acquisiti abbiamo già proposto, come i nostri 25 lettori ricorderanno, la promozione di questo informatore alla direzione del • Corriere della Sera•; 3) sbagliano sia Andreotti che l'Avanti! nel presumere, l'uno che l'informatore suddetto abbia • rimesso lui stesso in circolazione il rapporto•, l'altro che il rapporto sia stato fornito daj due succitati personaggi: quel rapporto era in nostro possesso da circa un anno, e non eravamo so~ li ad averlo; l'abbiamo pubblicato, senza alcuna sollecitazione, al momento opportuno, cioè quando il Fumagalli - che nel 1972 era stato assolto dalla magistratura di Lucca - è riemerso come un anello fondamentale della strategia della strage e di quei progetti golpisti, di cui il SID era a conoscenza fin dall'inizio e che ha sempre sistematicamente coperto; 4) noi abbiamo pubblicato integralmente il testo a nostra disposizione premettendo che il suo significato esplosivo stava nel dimostrare ulteriormente la clamorosa connivenza dei servizi segreti italiani con tutte le trame nere ed eversive organizzate in Italia dal 1969 ad oggi (ma il SiFAR aveva fatto altrettanto in precedenza, verificandosi così che al cambio di nome non era affatto corrisposto un cambio di funzione); 5) invitiamo !"Avanti! a controllare meglio informazioni e ipotesi fantasiose prima di spiattellarle come attendibili, tanto più che ha tutte le possibilità di farlo con serietà. Mercoledì 19 giugno 1974 MILANO - 1000operaidella Bred incorteosottol'lntersind MILANO, 18 - La manifestazione degli operai della Breda S!derurg!c~, che ieri avevamo annunciato. s1 e svolta questa mattina con una massiccia partecipazione. Un migliaio di operai è sfilato in corteo davanti alla sede dell'lntersind ribadendo gli obiettivi della lotta aziendale aperta dieci giorni fa e scandendo slogans contro il vice-capo del personale, doti. Zeni, che la settimana scorsa investi un picchetto provocando la frattura del braccio di un impiegato. Le cose si stanno muovendo anche nel vicino stabilimento della Breda Termomeccanica dove gli operai del • nucleare • il reparto ,.che era stato il bersaglio preferito del padrone sul tema del sabato lavorativo e dell'utiliuazione degli impianti, in un'assemblea di turno, hanno votato una proposta di piattaforma che comprende Ioni aumenti salariali. Torino . COORDINAMENTO NAZIONALE FIAT 23 giugno, ore 9, nella sede di Lotta Continua, e.so S. Maurizio 27. A partire dall'analisi dei processi di ristrutturazione in atto alla Fiat, sviluppata nel corso del convegno del 25-26 maggio, la prima riunione del coordinamento deve verificare il livello del dibattito nelle diverse regioni prima di tutto sugli obiettivi del programma operaio contro l'attacco padronale alle condizioni di vita e di lavoro, in secondo luogo sulla proposta di una vertenza di gruppo che unifichi le iniziative di lotta parziale. Deve fare il punto inoltre sul rapporto fra le lotte contro la ristrutturazione e le scadenza della lotta generale. Un'attenzione particolare i compagni dovranno dare al dibattito e alla battaglia nei consigli di fabbrica. Sono invitati al convegno un · compagno per situazione. Confermare la partecipazione alla sede di Torino, tel. 835.695. Torino - CONVEGNO PROVIN. CIALE DEI CPS MEDI Il convegno si terrà il 22 e 23 giugno alla facoltà di architettura (Castello del Valentino). Inizio sabato alle ore 15,30. VAL SERIANA · Occupata una fabbrica tessile BERGAMO, 18 - Gli operai di una fabbrica tessile della Val Seriana si sono ribellati contro il supersfrutta. mento, i contratti a termine, le spa. ventose condizioni di lavoro in CUi erano costretti a vivere ed hanno oc. cupato lo stabilimento. Ouesto è av. venuto stamattina alla Reich-Taschini di Torre Bandone, una fabbrica che in passato non aveva avuto difficoltà nelle lotte. L'occupazione è stata decisa quando è stato chiaro che' il padrone era soltanto disposto a fare una (limita. tal concessione salariale (80 lire all'ora). ma si rifiutava nel modo più categorico di prendere in considerazione le altre richieste sulle qualifi. che e sul salario garantito. FIAT Anche a Cassino Agnelli usa la rappresaglia della messa in libertà Luned'i 800 operai della Fiat di Cas1 sino sono stati sospesi dalla direzione per rappresaglia contro lo sciope. ro di un reparto. I 4.000 operai del complesso Fiat stanno infatti effettuando scioperi ar. ticolati contro l'intensificazione de, ritmi e il rifiuto padronale di applicare il nuovo contratto che prevede la assunzione di 3.000 nuovi operai. , FALCONARA · Assemblea aperta all'API ANCONA, 18 - La direzione de, l'API di Falconara, già tristemente fa, mosa per l'imboscamento di petrolio di quest'inverno ,ha portato un provo. catorio attacco alla libertà di sciopero e all'occupazione effettuando la serrata della fabbrica, che occupa circa 450 operai. Già da tempo erano stati effettuati licenziamenti, poi di fronte alla lotti aziendale degli operai si è arrivati a questo grave provvedimento. La piattaforma aziendale su cui gli operai dell'API stanno lottando richiede tra le altre cose un aumento salariale di 25.000 lire, il riconoscimento del consiglio di fabbrica e l'essorbimento degli appalti. Questa mattina davanti a 3.000 operai si è tenuta un'assemblea aperta a cui hanno panecipato tutti i partit, e alcuni rappresentanti dei principali consigli di fabbrica della provincia. Tutto chiaro sull'assassinio di Gorgai? Niente di nuovo sull'omicidio di Donello Gorgai a Camucia; niente di nuovo nel senso che l'arresto di D'Alessandro non è dovuto a elementi di novità nelle indigini, ma agli stessi indizi che lo portarono ad essere interrogato dagli inquirenti la notte stessa del delitto. Certo è che l'ipotesi dei meccanismi del delitto fatta dalla polizia è poco credibile: il D'Alessandro sarebbe tornato da Arezzo, dove si era svolta una riunione di responsabili locali del PCI, arrivando verso le una e mezza a Camucia, qui, poiché secondo i periti l'abito dell'assassino dovrebbe essere chiazzato del sangue della vittima dovrebbe essersi cambiato d'abito (i panni che vestiva alla riunione ad Arezzo un'ora prima del delitto, sono stati ritrovati lindi e puliti la notte stessa, alle tre, quando il D'Alessandro è stato interrogato p8r la prima volta dai poliziotti). E recatosi sul luogo del delitto avrebbe atteso Gorgai, poi l'avrebbe ucciso. A questo punto il D'Alessandro sarebbe rincasato e si sarebbe dìsfatto degli abiti sporchi di sangue e avrebbe atteso l'arrivo degli inquirenti. Altri indizi, un coltello che il D'Alessandro possedeva per difesa personale e una vescica sulla mano destra1 per lo sforzo nel tirare le coltellate sostiene la polizia, una volgare bruciatura nel fare il caffè secondo lui. I compagni del PCI di Arezzo hanno descritto il D'Alessandro come un compagno capace, attivo, in prima fila nella lotta antifascista; i genitori stessi di Gorgai si rifiutano di credere che il D'Alessandro abbia ucciso il loro figlio. Certo è che il clima in cui è avvenuto l'omicidio è quello di una ripresa nel triangolo Arezzo, Siena, Perugia del terrorismo nero che qui vede Strettamente legati tra di loro squadristi del MSI e di Ordine Nuovo. Quelle cellule terroristiche che hanno organizzato campi paramilitari nel Pratomagno e che hanno stretti contatti, attraverso il fascista Brogi di fl! renze. che si sposta continuamente nella zona, con • l'organizzazione uffi. ciale • del MSI. LIBERTA' 2 Seconda rassegna nazionale di testimonianze musicali e non, sul cammino della Libenà. Pisa • Stadio Comunale • Sabato 22, Domenica 23 alle ore 15. Vi partecipano: Area (international pop group); Acqua Fragile; Franco ilatt,ato; Ciarchi Band; Mad; il Volo (ex formula tre) Duo Jazz di Giorgio Gaslini e Bruno Tommaso; Trio di Massimo Urbani; Michele Barontini Jazz Trio; Franco Trincale; Claudio Fucci; Cooper Terry; Pino Masi; Edoardo Bennato; Marco Chiavistelli; Alfredo Bandelli; Chiara Riondino; Piero Nissim; Enzo Del Re; Ettore Fella; Dodi Moscati; Maurizio Francisci; Canzoniere di Salerno; Gruppo Folk Lanusei; Claudio Lol• li; Francesco De Gregori; Collettivo Victor Jara; Teatro Operaio; Teatro Comizio; Teatro dell'Angolo; Collettivo Fotografico di Brescia; Collettivo Informazione di Bologna; Luca Alinari; Paolo Baratella; Giancarlo Buonfi· no; Renato Calligaro; Salvatore Criscione; retrospettiva sull'arte grafica 1 di Roberto Zamarin; Alessandro Oietti; Renato Ferrara; Marco Ferreri; cinema militante di Milano; cinema militante di Torino; Informazione Capovolta; Pio Baldelli; Afo Sartori; Franco Platania; Franco Fajenzi Umberto Eco. L~. rassegna comprende le sezioni Rock, Jazz, Folk popolare e_ politico, teatro politico, fotografia, grafica, cinema, controinformaz10ne. Nel corso della rassegna avrà luogo una jam session collettiva con la panecipazione di alcuni elementi della P.F.M. Ingresso Lire 1.000.
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