Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

~~ai~::!en:a8fJt'hjtl!:i~':n~ in Germania con le conseguen- ~- aric8~!~e e~~e c~~}~t:n; ben seue milioni di disoccupa• ti vestirono la camicia bruna. A tutti i costi bisogna difendere la moneta e bene fanno coloro che mettono, come è stato detto, il rreno per rallentarne e se possibile arrestarne la caduta. Ma non basta menere il freno sulla macchina che si conduce; bisogna sapere anche la direzione verso la quale la macchina cammina. E' questo il compito del governo che deve ridurre le spese correnti o almeno bloccarle, promuovendo gli investimenti produtttv• soprattutto nel settore sociale. La colonna portante dell'economia è l'aumento della produzione e dell'occupazione. Non si salva la moneta se non si salva l'alto livello della produzione e dcl- ~~f•~rt~zi~~:11i0~f1an~~ju!tt ne e dell'occupazione se non si salva la moneta. I politici hanno il dovere di :::1u':i~~~- ~~ 1 i1 f~:':o~;i 1 )~ essenziale è di bene operare nella dirczi011e giusta. Le utopie dei governi· di salute pubblica La verità è che in questi ultimi quindici anni ,l'Italia ha vissuto una rivoluzione industriale che negli altri Paesi di Europa impiegò più di meuo secolo per realizzarsi. Questa rivoluzione ha trasformato milioni di contadini in operai; ha visto la più grande migrazione di tutti i tempi dalle campagne alle città soprattutto quelle del Nord; ha visto più di due milioni di lavoratori del Sud emigrare in altri Paesi in cerca di lavoro. Ma né lo Stato. né i dirigenti industriali si sono resi conto dell'assoluta necessità di dare una riSJ>?Sta positiva ai problemi socmli che incalzavano, mentre le aziende statali o parastatali operavano senza render conto a nessuno se investivano bene o investi· vano male. La conscguen7.a è stata il dilagare di agitazioni operaie, soprattutto nelle aziende private non ,protette, c. come avviene in questi casi. si è andati al di ~à dei limiti g\t~ d~ 1 t1 ~n~\~h~t~:~ ~t fesi, vengono compromessi. Si sono avuti scioperi ingiuslificati, assenteismo. diminu- !!;:;,e ed~li': i~~~~i-tà del lalntan10, i problemi sociali restano insoluti. Per fare un esempio, dirò che mancano venti milioni di vani mentre i nos1ri muratori. che da due millenni venJono considerati tra i migliori del mondo, sono minacciati da una disoccu• &~!~; ~is;~c;~~er!,7ft;~se~~ ta un deficit intollerabile con la minaccia, il giorno in cui do\·esscro cessare i prestiti dei paesi amici. di un crollo verticale della mone1a e della occupazione. A complicare le cose è sopraggiunta la crisi ene~lica che colpisce i Paesi più deboli tra i quali è l'Italia. Nella situazione attuale non posso quindi che far mio il giudizio del professor Giannino Parravicini, Presidente del Medio Credito: 11 Bisogna fare sacrifici, lavorare, produrre. ~~rrrc poridi:1rig~un;; ~e': cheu.a. Se questo non avviene, ripartiremo ciò che non avremo prodotto•· i!-3~ia~e~i r~ui! ;~~ Clica. Restiamo fermi al go vemo di centro-sinistra, reso più efficien1e dalle esperienze di questi ultimi tempi. con un'opposizione costiluzionale che stimoli il governo e -lo inciti a bene operare. Manteniamoci fedeli all'europeismo democratico e al Pitto difensivo atlantico che ~arantisce nella assoluta eguaghart7..a la nostra indipcnden7.n. Sia data lode al compagno Brandt che ha teso una mano amica all'Urss con una politica di distensione, che ha relegato nel fu1uro lontano della storia il problema dell'unità delle due Gcrmanie. ma che nello StC9SOtempo è stato cd è il ,più convinto e leale soste-- nitore dell"alleanza difensiva atlantica. Sarebbe ora di smetterla con un anti-amerioonismo che ricorda da vicino la propaganda fascistica di mussoliniana memoria contro le democrazie plutocratiche. Non dimentichiamo che nella sua incoscienza MuS601ini ha addirittura condotto la ,uerra co~tro l'Amc- ~~~o~i cdii :i~~~?nrt d~rr:i~~ ilaliana. E sia data lode a questa America che, me_ntre protegge l'&iropa e difende la pace nel Medio Oriente, fa tremare la Casa Bianca per un'in. tcrcettazionc telefonica che lascerebbe indifferente qualsiasi democrai:ia europea. Certo, la pace attuale è la pace nell'equilibrio del terrore. E anche qui ci sorregge lo inscgnamcn10 di Matteotti il quale odiava le guerre imperialistiche; ma, come ha dimostrato con il suo coraggio di • volontario della morte •• come non ha esitato ad affron. tare il tiranno che violava la libertà della sua patria, non avrebbe esitato ad affrontare la guerra quando l'<indipenden, za della sua .patria fosse stata, come fu, schiacciata. Il Paese è ancora sotto l'ini~i~~ ~~a~;~i ~i at:vr:~i~n~ i~ 1 rt~~!t1e1:~m~~~~ <l;'e~~e~j di Piazza Fontana, dagli attentati ai treni al massacro di Brescia, sono atti disperati di fanatici che non hanno alcuna prospettiva di vedere trasfor• mati in realtà i toro foschi di ~f2\·~~c~~sciims~~~i. :int 1 itt~e[ livelli e con tutti i suoi mc1:;i:i, era complice di bande armate che percorrevano il Paese uccidendo uomini inermi e cho addirittura hanno ,preceduto il dittatore con una • marcia su Roma" dove un re, tradendo lo Statuto, gli consegnava l'Italia. La resistenza armata volontà di un popolo Il bubbone fascista non è completamente estirpato, ma la situazione oggi è opposta a quella del 1922. C'è stata l'epopea della Resistenza e i presidenti della Repubblica hanno rispettalo e fatto rispettare la Costituzione. Da De Nicola a Giovanni Leone cosi è stato e cosi sarà sempre. La Repubblica, nata dalla Rcsi,tenza, è infinitamente più salda di quanto i suoi squallidi avversari possono pensare. Giustamente il Presidente della Repubblica Giovanni Leo- ~Si~nJ ~ie1i':i~\~/::Z1S:Ì~i~e'ff; Repubblica, ha voluto che accanto alle Fon:e Armate sfila9SCro di fronte a lui anche i !:f~ff~~:\;ftàir~~r~ scisma, i rappresentanti delle associazioni ,partigiane e del fronte clandestino militare della Resistenza. L'Italia è uscita nel 1945 stremata da una guerra assurda ma redenta dalle fotte di Liberazione e della Resistenza. Nella tragedia che ,si abbatteva sull'Italia in preda alle devastmdoni e alla furia vendica• tiva dei nazisti, accanto alla eroica rivolta 'l)Opolare si levava l'eroica lotta delle fon.e aimate italiane che nel tcITii~~ni~o;:i~~ i:~a &cl1~S:~ combatterono ,strenuamente, affrontando terribili massacri ai quali la loro inferiorità di armamento li votava, pur di non schierarsi con gli invasori nazisli. All'eroismo di questi ~\d:~10:larr,~~8ue;:o ~~f. [~al~~o ~I l~~zi~~-.~~ Biblioteca Gino Bianco diede un prezioso contributo alla libcraziooe del Paese. La resistenza annata nasceva co- ~;";°~on~t~~~r;i ~~ duci delle formazioni dell'esercito cui gli occupanti nazisti davano la caccia, si affiancavano, quando non li precedevano, civili di ogni età, dai più giovani non ancora chiomati alle armi agli anziani ancora in ~rado di manelJ&iarle, uomini di ogni condizione e ceto sociale, uomini di ogni ideotoJia o di nessuna particolare ideologia, animati dalla ferma decisi011e di comba11ere tanto f~~ i~~~~~i =~ili. quanto i I contadini proteggono i· patrioti e ne condividono i rischi, subendo eroicamente feroci rappresaglie. Nelle città, nei borghi, nelle valli, nelle mon- ~!!~~c~~:~~zt1~:ra~?if~~E: ~~to, la sua dire:i:ionc politiLa coscienza morale al centro della vita Dopo l'insurrezione di Napoli del '43, dopo la Resistenza romana che ,pa,a un altissimo tributo di v11t1me e prepara ~~ f~~;~~~1:fcte~~~~ t~~f!: glia per la libera:i:ione di Firenze, le Ione della Va!le Padana. l'insurrezione di Bologna, di Genova e infine di Mi• ~~~ ~~e 2fa aif~l:te~~• h!i fa~t un apporto dc1crminan1e alla :fi~t~ cd~~ ~:~11:~~eJj Italia la furia nazi-fascista è stata spa21.ata via. Non è immagine deformata e retorica presentare la lotta di Liberazione come la lotta non di un popolo per fini di partito ma come lotta di un popolo organi1:.i:ato in diversi raar~~~ a~~~i~/iaf{!~,~; vcrno. Non è deformare la sostanza delle cose presentare la Resistenza come l'atto supremo di riconciliazione nella libertà dell'immensa maggioran- :1idefe:1•!~~kJi~/'J~~~t~ tura fascista e del 'Valore su, premo della democrazia come garanzia del libero sviluppo nella giustizia e nella pace. C'è oggi un problema di lot. ta contro il terrorismo di minoranze di fanatici. E' un problema di volontà e di efficienza governativa. Contro il terrorismo l'azione coordinata ~~e dJ~ deÌi"a'°ie':ie. P~rit! quella della magistratura, sotto la ferma guida del governo. fct~o{~~~ves7iu!:fc:~nte taln ultima analisi, oggi come nel passato e come nel futuro. è la coscienza morale che si pone al ocntro della vita di un popolo e decide del suo de. stino. La coscienza morale di ~r1~\fti~. ~~~m:01J:! 1 ~e:t ~i~iai ~i;!, s~~tf!~~~f~is~: zione ferma e responsabile degli organi dello Stato. Noi vediamo ad ogni istante fiorire quelle virtù umane di solidarietà, di sacrificio, di devozione al dovere che, da quando csisle l'umanità, l'hanno sospinta in avanti e porta. ta rfc~ui; ~~~io di bontà, nessuna luce d1 verità, nessuno ancorché modesto atto di sa• crificio e di dovere può anda• re distrotto. Ispiriamoci in questo momento a<\ sacrificio di un uomo che affrontò volontariamente la morte con un impla, cabik atto di accusa contro la violenza e il terrore per la difesa dei più alti valori umani. Ispiriamoci. cittadini e compaWli, nelle nostre Qzioni quotidiane, anche le più umili, all'esempio dt.-gli ,spiriti superiori che, come Giacomo Matteotti, hanno -sacrificato '3 loro vita per la difesa della liben/1, della giustizia sociaie e della pace, nell'indipenden:i:a di tutti i popoli. LA DEMOCRAZIA NON DISARMATA (Continua da" pag. SJ da coll_egare il riflusso dei capitali, 11 superamento della disaffezione agli investimenti, la ripresa dell'economia e della produzione. Ma certo è che una strategia democr_atica presuppone non i silenzi della Dc sulle proposte di partecipazione governativa comunfsta, e nem• meno l'inenja e il rlnun;i:iatarismo che traspaiono dalla relazione De Martino: presuppoqe, iniziative e, soprattutto, certezza nelle scelte di fondo. Quando De Martino chiede un rapporto nuovo tra ma~io ran?.a di governo e opposizione di sinistra abbiamo il dovere di chiedere di quale rapporto si tratta. La dcmocra:i:ia si basa sulla divisione ~ci compiti e delle res~nsab1lità; perché possa sussistere un rapporto dialettico tra maggioranza cd ~tg<>f.~~~~izi~neni::::ri~se~l: tare il proprio ruolo ma è preliminare l'esistenza della mai• gioranza che sia tale cd abbia la consapevoleu.a di essere, ap. puo:i~•~ag~raA1:iino adombra, e non per un futuro lontano - come ha fotto ieri, - ""un apporto dei comunisti in una maggioranza che comprenda anche gli attuali partiti di centro-sinistra"; quando afferma che_ il suo partito '!on può trovarsi in lotta con i sindacali anche se le esperienze di g~ vcrno delle soda!democra1.1e eutq)cc, ove, pure, i sindacali non sono condizionati dai comunisti, avrebbero dovuto portare a conclusioni di\'crsc; quando rinuncia alla prospetti• va dell'allt:rnativa socialista con mesi di ritardo sul partito comunista finendo col recepire, anche se come prospettiva, la tesi della compartcci_pazione al compromesso Dc-J>c1; quando tutte queste cose s, sostengono non si può non riconoscere che mancano quella ccrtena sulle scelte di fondo e quella credibilità nella strateiia democrati• ca che, tutti insrcme, abbiamo il dovere di ricostituire. Per part~ nostra siamo per il centro-sinistra, ma per un centro-sinistra diverso: per il centro-sinistra dell'iniziativa, non del cedimento; per il ccn• tro-sinistra senza compromessi e compromissioni; per il centro-sinistra che non venga umiliato da scelte diverse praticate in sede locale, costretti, come siamo, a registrare che non vanno in crisi le amministrazioni frontiste bensì, in genere per iniziativa del Psi (da Genova a Firenze), quelle di centrosinistra•. ODO Il compagno Cariglia, intervenendo nel dibattito, ha, tra l'altro, affermato: 11 Esistono nella maggioranza incertezze e riluttanze che si riflettono ne• gativamente sull'a:i:io_ne politica. La sensai:ione diffusa nel Paese è che le opposi:i:ioni e le organiu.ai:ioni smdaca·Ji abbiano in mano !"iniziativa e che la maq:ioranza sia priva di omof:,~~!~o~i.di chiarezza nelle sue Queste valutazioni non sarebbero in fin dei conti di ccct> zionale gravità se la maggioranza non fosse nella drammatica situazione di non avere reali alternative. Le ipotesi Chi!' si fanno di nuove maggioranze non hanno fondamento valido cssend? impensabile che alcuni partiti possano rovesciare gli impegni assunti con i propri elettori. Le diHicoltà rispetto all'ordi• ne democratico cd alla sicurei:- za dei cittadini e quelle rispetto alla situai:ione economica cd ai prov\•edimenti sociali richiedono una ripresa di iniziative insieme con la definizione di una strategia democratica della quale siano chiari i limiti e le implica:i:ioni. . Il successo delle iniziative che si andranno a prendere in ogni campo dipenderà esclusivamente dalla chiarezza e stabilità del quadro politico rispetto al presente cd· al futuro•. ODO Nel suo intervento, il compagno Di Giesi ha arfermato che per superare l'attuale crisi economica ed istituzionale e per restituire ai cittadini la fi. ducia nell'esecutivo, bisogna rr~;[:i~t~ ~n ji~~:f~~e d~1~: lista. • L'ipotesi - ha affermato - può apparire velleitaria, ma è la sola che risponda alla 01> cessità di mutare profonda• mente i rapporti interni al centro-sinistra. che non può più essere caratterizzato dall"egemonia della Dc, ma deve essere tonificato dall'azione unitaria delle forze .socialis1e. che debbono perseguire e pretendere una politica moderna, che leghi i problemi della congiunb~~~en~oql~el:~si~~!~ 0 ze s~~~'. te e conservatrici che si annidano nella Dc. Il Paese è stanco e sfiduciato e va avanti in uno staio di ipnoni collettiva: ha bisogno di una direzione politica nuova, di una r:~:t~im:~i:~/~~~~~g~~ camuffato, da coml?romesso storico o da opposizione prir~l1~~~r~i:~~li!~/ine per Il centro-sinistra. quindi. non ha alternative democratiche, ma l'alternativa csis1call'intcrno dcl centro-sinistra,L-dè appunto un blocco socialista che, pur nell'articolazione e nella autonomia delle sue componenti. rivendichi la direzione politica della coalizione•· ODO 11 compagno Sullo si è dct, to d'accordo con le relazioni. Sui problemi dell'economia, ha fra l'altro sostenuto la necessità di avere un quadro chiaro delle misure fiscali da adottare, e di una maggiore coerenza tra i vari provvedimenti di aus!L" rità, La situa:i:ionc è forse più grave - ha detto Sullo - di quello che si dica: in particolare per la mancanza, da parte del nostro Paese, di credito in- ~r!1af~~:'aa~~e~n;h<;,iJ:!!io~~ nel flusso delle forniture. L'Italia ha trascurato la politica estera, specie quella euroric~e;;.oq~~~d:ek riit~~~ ~~ non ripercuotersi sulla situazione economica generale. ODO Il Gruppo socialista democratico ha manifestato. in un documento difruso al termine della riunione, l'impellente necessità che siano emanate, con la urgenza che fa situazione richil:" de, alcune norme ,per ,porre n- ~=o._aJnq~;~~Ìc~l~~~i r?~a!~~: mento di tutte le pene detentive per i reati più gravi, in particolare per la rapina aggraval•!d~zi~n!e~~fs~ridi~to ~rrit~!'. simo, anche fuori dei casi di arresto in flagranw, per i reati di rapina e ~i sequestro e J?Cr detenzione d, armi cd esnlos1vi. 11 Gruppo ha chiesto inoltre che alla polizia ~iudidaria, sia concessa l'autorizzazione per procedere all'interrogatorio del• le persone arrestate o fermate in quanto sospette di essere rcff.°~ffr~il~1!~r'::1~~ie:i1!n:i~~~: troduzione dell'istituto del fcr• mo per motivi di pubblica si• curezza. a\·ente carattere squisitamente ·preventivo ed inqu~• drato pertanto ·in quelle atl1- ~f}1½~seJ;~!io~li~i/~llas~: Per coloro che, per l"appartencn1.a a formazioni politiche clandestine diano fondato motivo di ritenere di essere peri• colosi per la sicurezza delle istituzioni repubblicane, il Gruppo ha chiesto un provvedimento temporaneo che consenta misure di prevenzione restrittive. Infine il Groppo ha sollecita• 10 l'adeguamento dell'organico delle guardie di Pubblica Sicu, rczza alle molteplici esigenze dei compiti che esse devono as• ~~lvfa'fu 1 ~ti~~~;~,j°Jic;~~~ ti di custodia e ti miglioramento delle loro condizioni retributive. umanilà ~

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